Arrestati due carabinieri dei Ros
Accusa di tentata concussione: i due militari in servizio a Brescia avrebbero cercato di estorcere 40-50 mila euro a un imprenditore
Bergamo, 7 marzo 2006 - Due carabinieri del Ros di Brescia sono stati arrestati a Bergamo per tentata concussione. Si tratta del brigadiere M. S., 45 anni, che ora si trova piantonato in ospedale a Brescia a causa di problemi al cuore, e del maresciallo R. A. 40 anni, che è in carcere.
I due provvedimenti fanno parte dell'inchiesta che nel novembre scorso fece finire in manette un altro maresciallo del raggruppamento operativo speciale: Alberto Lazzeri, sorpreso mentre intascava una mazzetta da un imprenditore.
Il fatto contestato ai due carabinieri risale al novembre del 2004. Un imprenditore di Palosco raccontò che i due gli avrebbero chiesto denaro (40-50mila euro) per fargli evitare guai con la finanza e che lui non pagò, perché scoprì che quella dei due sottufficiali era una bugia e che non esisteva nessuna verifica a suo carico da parte delle fiamme gialle.
Il gip ha disposto le misure facendo riferimento alla personalità degli indagati, definita «non tranquillizzante», e paventando una loro pericolosità. Non solo: secondo il giudice i due sottufficiali non hanno un «domicilio idoneo» a un eventuale provvedimento di arresti domiciliari.
Nell'inchiesta sono indagate altre tre persone: un ufficiale e un sottufficiale del Ros di Milano e un dipendente della Telecom, coinvolti per via dei tabulati di cui Lazzeri era entrato in possesso e che aveva usato per la concussione.