Sembra stabilizzato il distacco sul Polo: nell'alleanza
in ribasso Rifondazione, bene la Rosa nel Pugno
Unione, un vantaggio del 4,7%
Forza Italia guadagna sugli alleati
di ANTONIO NOTO direttore IPR MARKETING
Da gennaio ad oggi la distanza tra le due coalizioni che, a fasi alterne, ha oscillato tra il 4.5 ed il 5%, a poco più di un mese dalla scadenza elettorale sembra si sia stabilizzata ed oggi è del 4.7 a favore dell'Unione.
Va evidenziato però che, se pure la differenza tra il centrodestra ed il centrosinistra nel tempo è rimasta costante, il trend del consenso ha continuato sempre a favorire in particolare uno dei partiti in competizione: Forza Italia che, a piccoli passi, ha avuto una continua crescita, fino a raggiungere l'attuale 22%.
Tuttavia, anche in quest'ultima settimana, il consenso al partito di Berlusconi non trascina in avanti la propria coalizione anzi, al contrario, l'ascesa degli azzurri è sempre stata e rimane in correlazione con il decremento di alcuni partiti all'interno del proprio schieramento. Infatti, ad eccezione dell'Udc che è ferma al 5.5%, gli altri partiti, soprattutto alcuni fra i maggiori, subiscono una lieve flessione.
Alleanza Nazionale perde mezzo punto e la Lega non riesce più a risalire dalla difficoltà di aggregare consensi che si era già manifestata nelle scorse settimane, e che inesorabilmente la conduce al suo minimo storico (il 4%).
Questo nuovo assestamento all'interno del centrodestra determina dunque anche una diversa assegnazione dei seggi a tutto vantaggio di Forza Italia che al momento avrebbe diritto a 138 deputati, e a discapito dei suoi concorrenti interni, in modo particolare della Lega nord che vede assottigliarsi sempre più il numero dei propri eletti (25).
"L'attacco a tre punte", dunque, non ha avuto successo, e nella Cdl, con l'avvicinarsi al 9 aprile, sembra si stia delineando uno scenario di "un uomo solo al comando", più che di gioco di squadra.
Nell'Unione invece si assiste ad una sostanziale riconferma delle tendenze già rilevate in passato: continua il sensibile decremento di Rifondazione che oggi è al 5,5%, mentre si registra la ripresa della formazione della Rosa nel Pugno che supera abbondantemente il 3%. La Lista dell'Ulivo invece rimane stabile e, con il 32.8%, potrebbe aspirare ad una squadra di 230 deputati.
Se il trend in ascesa della Rosa nel Pugno sarà confermato nelle prossime settimane, la nuova aggregazione elettorale tra radicali e SDI potrebbe raggiungere i 23 parlamentari e diventerebbe la terza forza della coalizione, dopo Rifondazione Comunista.
Vedo che anche le fiaccolate e i convegni di Borghezio servono molto...
Comunque state tranquilli che 4,3 o 2% quella decina di personaggi che ha in mente le poltrone la cadrega non gliela toglie nessuno.