Prodi: "basta con lo Stato proprietario"

[Outis]

OMNIA SUNT COMMUNIA

A Leò, dovevi da vede la Ducia, il berlusconismo gli usciva da tutti i pertusi, ma ha raggiunto il massimo quando ha urlato, alla grande Lux e al piccolo sbirro, VOI STATE CON CHI BRUCIA LE BANDIERE AMERICANE E DI ISRAELE, si effettivamente non c'è stata svendita del patrimonio valoriale.


TUTTO E' DI TUTTI

Ahahahahaha....già, è stata fantasticaaaa!!!

Povero Leonida, pensa davvero di stare dalla parte giusta...

Stasera gli riporto tutto il discorso della Ducia... Ahahahahaha

Viva Israele e gli Stati Uniti d'America, l'unico Stato democratico!!!!
Ahahahhaah

[Skarm]

Non so se ti riferisci a me...

In parte...mi riferivo sia alle tue affermazioni che a quelle di Pietro...

Ma io sono contrario alla competizione interimprenditoriale cioè la competizione tra imprese che secondo La Grassa è la colonna portante del capitalismo.

Infatti La Grassa afferma che è la competizione e non la proprietà dei mezzi di produzione l'essenza del capitalismo.

Non lo sapevo...ad ogni modo non concordo lo stesso...cosa sia successo con l'assenza di competizione tra le imprese si è ben visto con Socialismo Reale...uno sfascio causato dalla totale assenza di spirito imprenditoriale nella maggior parte dei burocrati posti a capo delle imprese di Stato e dal "livellamento al peggio" di quei pochi che potevano possederne...

La competizione è una cosa buona e sana se viene debitamente incanalata...bisogna accertarsi che essa sia fondata su fattori realmente utili alla collettività...come la riduzione degli sprechi di risorse e la produzione di beni qualitativamente superiori...

I più grandi sprechi del capitalismo, al di là di ogni questione di sfruttamento, sul fronte economico sono ben due :

a) Anche i più incompetenti, per logiche malate, ottengono risorse per far
funzionare le loro imprese (vedi i baracconi aziendali privati tenuti su
unicamente dal denaro pubblico)...una logica sana vuole che a chi non è
capace di offrire un prodotto valido e spreca inutilmente risorse non vada
alcuna risorsa produttiva.

b) Non vi è una capacità nè un vero interesse a determinare il punto di
equilibrio in cui la collettività ha necessità di un determinato bene X, perciò
vengono sprecate risorse per produrre beni non-richiesti e persino per
cercare di imbrogliare chi non li desidera a comprarli.

Se si parte dal concetto di impostare alcuni elementi chiave :
- Gestione centralizzata e monopolio collettivo delle risorse naturali, sociali e
della conoscenza.
- Disponibilità piena e completa dell'informazione (soprattutto in campo
economico).
- Analisi e monitoraggio della domanda collettiva per tipo di prodotto.
- Assegnazione automatica di quote di produttive in base ad una classifica
della qualità e della riduzione degli sprechi distinta per tipo di prodotto,
stilata dai consumatori stessi (per la qualità) e da un'analisi puntuale del
consumo di risorse per la produzione (per gli sprechi).
- Assegnazione delle risorse in base alle quote produttive.
- Distribuzione (a richiesta) di quote molto limitate e di risorse meno avanzate
per le imprese "in ingresso".
- Divieto categorico di trasmissione ereditaria della gestione dell'impresa.
- Creazione di stimoli alla competizione diversi dall'incentivo "del possesso",
possibilmente stimoli e strumenti stimolatorii di natura sociale/spirituale.
- "Incasellamento" ottimale di ciascun individuo nel ruolo che maggiormente
gli si confà in base alle sue passioni ed (ovviamente) alle sue capacità;
questo incasellamento considera pure coloro che possiedono uno spirito
imprenditoriale...

Credo che invece qualunque analisi tesa a "mettere in un cantuccio" lo spirito imprenditoriale sia semplicemente l'ennesima riproposizione delle tesi livellatrici
del Socialismo Reale...le classiche vecchie trite e ritrite posizioni buone per creare una società di burocrati grigi, senza cervello ed inumani del c...o che hanno solo voglia di staccare il cervello mentre lavorano!!

Naturalmente sono assolutamente avverso a simili posizioni!
Skarm

[Outis]

Leggendo questi post continuo a convincermi d'essere totalmente ignorante in materie economiche... Chi mi fa un corso serale?

[Quetzalcoatl]

Credo che invece qualunque analisi tesa a "mettere in un cantuccio" lo spirito imprenditoriale sia semplicemente l'ennesima riproposizione delle tesi livellatrici
del Socialismo Reale...le classiche vecchie trite e ritrite posizioni buone per creare una società di burocrati grigi, senza cervello ed inumani del c...o che hanno solo voglia di staccare il cervello mentre lavorano!!

Probabilmente si può avere spirito imprenditoriale anche in un ottica di un'economia non competitiva.

Non è detto che gli imprenditori debbano essere anche proprietari dei mezzi di produzione come ha dimostrato il periodo delle public company(negli anni '30 negli USA e dopo la seconda guerra mondiale nel resto del mondo capitalista) in cui la proprietà azionaria era molto distribuita e la funzione imprenditoriale con il controllo delle imprese delegata al management.
Per La Grassa, comunque, le forme proprietarie sono mezzi vari utilizzati dalle imprese per realizzare le condizioni migliori nelle quali porsi in vista del conflitto per la supremazia mercantile.

Io naturalmente propendo per un'economia non competitiva in quanto ritengo che la produzione debba essere finalizata al consumo e non allo scambio in un quadro di proprietà pubblica o socializzata dei mezzi di produzione dati in gestione al famoso lavoratore collettivo cooperativo associato di marxiana memoria (del quale però, purtroppo, non si vede traccia, ma anzi oggi in questa situazione di capitalismo senza classi ma formato da un'unica plebe globalizzata con le sole differenze di reddito o di potere i dominati salariati hanno dimostrato di essere una delle componenti più facilmente integrabili nel sistema capitalistico grazie al consumismo).

L'ideale sarebbe riuscire a mantenere un certo spirito imprenditoriale non finalizzato alla competizione ma al soddisfacomento dei bisogni reali.