Ottima intervista di Cè

[Der Wehrwolf]

Cè: «Niente federalismo senza tutela della persona»


orlando sacchelli
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La Lombardia è impegnata in prima fila nella lotta alla droga. Una lotta che passa soprattutto dalla prevenzione. Abbiamo parlato della proposta choc della Toscana con Alessandro Cè, assessore regionale alla Sanità.
La sinistra in Toscana ha proposto una legge per istituire, in ogni Asl, una safe injection room, ossia una stanza dove i tossicodipendenti possano drogarsi assistiti dai medici. Ma è possibile una droga sicura, una droga di Stato?
È una strada sbagliata. Non esiste la possibilità di convivenza con la droga, l’unica strada per uscirne è l’astinenza fisica e ovviamente un supporto psicologico. Il cittadino viene condannato a una dipendenza ma questo non è un modo giusto per affrontare il problema.
E il metadone?
Anche l’utilizzo improprio del metadone evidenzia poco rispetto verso la persona umana. Il metadone può essere usato ma con un’accurata assistenza medica e psicologica.
Qualcuno va dicendo che la proposta avanzata in Toscana sia un esempio concreto di devoluzione dei poteri. Le regioni che, in prima persona, si occupano di temi importanti come quello della sanità. È davvero così?
A mio avviso si tratta solo di una provocazione elettorale. Tuttavia quanto accaduto evidenzia un approccio ideologico alla politica che, alla base, include un sostanziale disprezzo per l’uomo. Si tratta di un attacco frontale alla dignità della persona. Non c’entra nulla tutto questo con la devolution e il federalismo. Tra l’altro è già da molti anni che la Toscana sta cercando di portare avanti sperimentazioni di questo genere.
Si può davvero ritenere che vi sia una visione culturale contraria all’uomo?
C’è una visione riduttiva dell’uomo. Si è passati, per certi versi, da un materialismo storico a un materialismo sanitario. Ma questo è davvero inconcepibile. Un conto, infatti, è somministrare in modo controllato delle sostanze come il metadone, ma pensare di dare addirittura la droga fa pensare a un pericoloso compromesso chimico. Sì, insomma, si vuole evitare di affrontare il problema droga dal lato umano e sotto il profilo dei valori e dei sentimenti. Si pensa solo alle dosi e alla chimica.
Dal punto di vista prettamente sanitario, ha senso concepire un luogo dove ci si può drogare in modo assistito?
È già stato sperimentato altrove, all’estero, ma con risultati tutt’altro che buoni.
E perché allora viene riproposto?
Come le dicevo prima, c’è un materialismo che si fonde con un pericoloso libertarismo. Questo, per certi versi, fa parte di una concezione della sinistra dove a prevalere è la tecnologia e l’idea assoluta di progresso, ma dove alla fine la società viene disgregata e l’idea, che l’uomo stesso ha, di essere libero e senza limiti, porta solo all’autodistruzione. Vedo delle analogie con la Ru486.
In che senso?
Banalizzare la pillola abortiva vuol dire creare le condizioni per degradare l’uomo e creare un soggetto del tutto spersonalizzato. Si dà vita a una visione centralistica rispetto al potere.
Dalla presunta espressione del federalismo delle regioni, che si pretenderebbero di autoregolarsi da sole anche sul tema della droga, si arriva addirittura al centralismo?
Sì, perché l’uomo degradato, al quale è regalata la libertà di autodistruggersi, è un uomo in balìa del manovratore, che non si impegna più in nessuna attività ed è completamente apatico. È fondamentale, invece, salvaguardare l’idea della persona nella sua identità.
Ma si può dire, secondo lei, che somministrare la droga di Stato vìoli, in qualche modo, la Costituzione?
Secondo me sì. Vede, in caso di grave astinenza abbiamo già la possibilità di somministrare metadone, sia pure per un periodo limitato. La droga di Stato a mio avviso lede profondamente la dignità della persona, e quindi va contro la Costituzione.
La Lega che tipo di lotta intende portare avanti contro la droga?
Cura e riabilitazione, non solo sull’aspetto farmacologico ma pensando anche all’affettività. Poi occorre la prevenzione, da fare nelle scuole. Come assessore alla Sanità ho fatto inserire nel Piano socio sanitario il dialogo coi ragazzi. Spesso le droghe leggere vengono prese a cuor leggero. Ma è soprattutto la famiglia fondamentale per promuovere una cultura della vita.
Come valuta l’imbarazzo, a sinistra, della Margherita?
Questa Unione di cristiano non ha un bel niente. La prova certa dell’impoverimento dell’anima cattolica della sinistra è il fatto che Rutelli, un radicale, sia diventato leader della Margherita.


[Data pubblicazione: 09/03/2006]

[Genyo]

Quando sei in mano ai massoni e ai comunisti dove vuoi andare a finire se non all'inferno??

Cè, è uno molto lucido e fermo nei suoi valori, lo vedo bene nella prossima segreteria collegiale assieme a Castelli, Maroni, Galli, Oneto.