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Discussione: 65 - Regno Serbo?

  1. #1
    Zarskoeselo
    Ospite

    Predefinito 65 - Regno Serbo?

    Lunga vita alla Serbia
    25.05.2006 Da Belgrado, scrive Danijela Nenadić
    Da Belgrado arriva il riconoscimento dell'esito della consultazione referendaria montenegrina. "E' ora di concentrarsi sul futuro della Serbia" ha affermato Tadic "il Montenegro potrà sempre contare su Belgrado come amico e come rilevante partner economico e politico"
    Bandiere serbe e montenegrine I risultati del referendum in Montenegro hanno dimostrato che la maggioranza dei cittadini montenegrini desidera vivere in uno stato indipendente, e questo rappresenta da più punti di vista il passo finale della disgregazione della ex Jugoslavia.

    In un anno caratterizzato per la Serbia da svariati problemi, il referendum in Montenegro è stato percepito dall'opinion pubblica come un test importante per il governo in carica e per il futuro del paese. Il fallimento dell'Unione Serbia e Montenegro è stato accolto da molti politici serbi come un risultato inaspettato. Ciò che era evidente ai cittadini serbi, e cioè che con tutta probabilità i montenegrini avrebbero votato per l'indipendenza, non lo era evidentemente per il governo serbo.

    Una sorta di autismo e senza dubbio la mancanza di una strategia chiara hanno portato alle difficoltà governative e di altre istituzioni statali nel riuscire a spiegare cosa ora accadrà dopo questa consultazione referendaria. Il tutto emerge in modo paradossalmente chiaro dalle dichiarazioni, la notte successiva al voto, di uno dei consiglieri del primo ministro. Slobodan Samardzic ha affermato che il governo aveva cose più importanti da fare che non immaginarsi scenari futuri in merito alle relazioni con il Montenegro. Samardzic ha ricordato che la Serbia si stava concentrando sulle negoziazioni per le definizione dello status finale del Kosovo ed altre priorità e che la questione del Montenegro sarebbe entrata nell'agenda una volta resi noti i risultati ufficiali del voto.

    Nonostante l'ovvia delusione di molti politici serbi le prime dichiarazioni sono andate tutte nella direzione del riconoscere la scelta dei cittadini montenegrini.

    Uno dei primi ad intervenire è stato il ministro degli Esteri Vuk Draskovic che, domenica notte, ha affermato che finalmente la Serbia ha riguadagnato la propria indipendenza come Stato ed ha auspicato il ritorno alla monarchia (costituzionale naturalmente).

    Ma tutti i rappresentanti dei partiti politici serbi hanno detto la loro sul referendum. L'ex vice presidente del Parlamento, Cedomir Jovanovic, e l'ex ministro della Giustizia, Vladan Batic, si sono immediatamente congratulati con i cittadini montenegrini per l'indipendenza ed allo stesso tempo hanno invitato il governo serbo a dimettersi fissando una data per elezioni anticipate. Anche le reazioni di molti altri politici sono state caratterizzate da un taglio fortemente critico nei confronti dell'attività del governo di Kostunica e in molti hanno attribuito la vittoria dei “sì” ad errori commessi a Belgrado.

    Vladimir Goati, analista politico, in un commento rilasciato all'agenzia di stampa BETA ha sottolineato come il governo di Belgrado con la sua testardaggine nel non rispondere alle richieste provenienti dal Tribunale dell'Aja ha consegnato l'indipendenza al Montenegro. “Alcuni cittadini che hanno votato per l'indipendenza lo hanno fatto non tanto perché non volessero vivere nello stesso paese con i vicini serbi ma piuttosto perché hanno percepito che il percorso europeo era in stallo e non volevano rimanere ostaggi di Ratko Mladic e degli altri”.

    Come ci si poteva attendere, il gruppo politico G17 plus ha immediatamente riconosciuto i risultati del referendum mentre il Partito democratico (DS) si è detto soddisfatto di come il referendum sia stato organizzato aggiungendo che ora occorre dedicare più energie possibili affinché l'intero processo si svolga in modo indolore. A questo riguardo sono stati in molti ad affermare che rilevanti questioni rimangono irrisolte, tra queste quelle dei diritti sulle proprietà statali e in merito ai diritti di successione. Tibor Varadi, esperto legale, ha sottolineato che le questioni relative alle proprietà ed alle posizioni debitorie vadano risolte nei prossimi sei mesi, ma non meno rilevanti sarebbero a suo avviso questioni relative alla cittadinanza, ai confini ed alle relazioni di cooperazione tra i due nuovi stati. Varadi ha poi aggiunto che sarà la Serbia ad ereditare il seggio presso le Nazioni Unite mentre il Montenegro dovrà farne richiesta.

    I partiti della cosiddetta ala conservatrice del parlamento, e tra questi anche il Partito democratico serbo (DSS) sono ancora riluttanti nel riconoscere la vittoria di Djukanovic ed insistono sul fatto che i risultati non sono ancora del tutto ufficiali. I più estremi sono, come ci si poteva aspettare, i membri del Partitio radicale serbo (SRS) che hanno apertamente attaccato Djukanovic e il “regime montenegrino” per un processo referendario che “caratterizzato da brogli”. Tomislav Nikolic, a capo dei radicali, ha affermato che nonostante l'indipendenza del Montenegro esponga la Serbia a numerosi pericoli il suo partito rispetterà il volere dei cittadini montenegrini aggiungendo poi che elemento pregnante della propria attività politica futura sarà lo sforzo di ricostituire uno stato unitario. Ivica Dacic, del Partito socialista serbo (SPS), ha invece affermato che i risultati del referendum devono essere interpretati secondo l'interesse nazionale serbo dato che d'ora in poi un terzo dei serbi vivranno fuori dai confini nazionali. Ha aggiunto poi una considerazione numerica inquietante: a suo avviso i serbi ed i montenegrini avrebbero votato a favore dell'unità mentre albanesi, croati e rappresentanti di altre comunità etniche sarebbero stati i soli sostenitori dell'indipendenza.

    Infine, dopo la visita a Belgrado dell'inviato speciale UE in Montenegro Miroslav Lajcak, sia Boris Tadic che Vojslav Kostunica hanno rilasciato le proprie dichiarazioni. Il presidente serbo Tadic ha riconosciuto i risultati preliminari aggiungendo che rispetterà la promessa di essere il primo ad arrivare in visita ufficiale a Podgorica. Nel suo discorso, che molti analisti hanno definito come una delle sue più oculate mosse politiche da quando è salito alla presidenza, ha dichiarato che il Montenegro troverà sempre nella Serbia uno dei più fedeli amici ed un partner sia politico che economico. Tadic ha aggiunto che anche se avrebbe preferito uno stato unitario in modo da percorrere più rapidamente il cammino verso l'Unione europea la Serbia deve rispettare il desiderio espresso dalla maggioranza dei cittadini montenegrini. Tadic ha inoltre ribadito che verranno garantiti tutti i diritti dei montenegrini residenti in Serbia ed ha sottolineato che ora la Serbia deve concentrarsi sul proprio futuro e sul proprio percorso democratico. Ha inoltre anticipato che nei prossimi giorni verranno resi noti i passi ufficiali della Serbia quale stato indipendente.

    Kostunica dal canto suo ha ribadito che il governo serbo accetterà i risultati del referendum una volta che saranno ufficializzati. Dopo un incontro con Lajcak Kostunica ha sottolineato che la Serbia era pronta per entrambe le opzioni ma non ha voluto rendere noti i passi futuri del governo ed ha riufitato di individuare responsabilità del governo serbo nella vittoria del “sì” in Montenegro.

    Paradossalmente ora anche la Serbia ha guadagnato l'indipendenza, senza però esprimersi in merito. Solo poche ore dopo che erano stati resi noti i risultati tutti i politici serbi hanno sottolineato questo fatto e il Presidente Tadic ha concluso il suo discorso con questa frase: “Lunga vita alla Serbia”.

  2. #2
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    Magari restaurassero i Karageorgevic.
    lupocattivo

  3. #3
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    speriamo bene...
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  4. #4
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    Serbia's Crown Prince proposes Monarchy
    after Montenegro's secession


    Majority of Serbian population expresses qualified support of royal restoration

    The Associated Press (apwire) Email Article Print Article
    Published on 2006-05-25 00.52 (KST)

    BELGRADE
    Serbia's Crown Prince on Wednesday wished Montenegrins peace and democracy after they voted for independence, and urged Serbs to restore the monarchy in their troubled Balkan republic.

    Aleksandar Karadjordjevic, whose family ruled Serbia and the former Yugoslavia until World War II, said brining back the monarchy would help repair ties with the rest of Europe and attract investment to Serbia, now on its own after decades of failed Balkan partnerships.
    "Let's not waste any more time. Serbia must move ahead," Karadjordjevic said.
    Speaking at the ancestral White Palace in Belgrade, to which he returned in 2001 following the collapse of Communism and the 2000 ouster of Slobodan Milosevic, the blue blood praised the virtues of having a "constitutional monarchy ... where the Parliament and the Government rule" while a monarch serves as the head of state.
    Citing the examples of Spain, the United Kingdom, Sweden, Belgium and other modern monarchies, the heir to Serbia's currently defunct throne said that a "Kingdom of Serbia will provide the fastest way forward to the European Union, it will encourage work on attracting investments, stimulating economic growth."
    The Karadjordjevic dynasty originally ruled Serbia, but its territory vastly expanded after World War I with the creation of Yugoslavia. The royals, however, fled in 1941 before invading Nazis and were later banished by Communists authorities.

    Born in exile in 1945, Aleksandar powerlessly watched Yugoslavia dissolve in bloodshed in the early 1990s and openly criticized Milosevic for the carnage.
    "Too much blood has been spilled, too much strength of the people has been wasted, too much reputation has been lost," the crown prince said, referring to Serbia's pariah status under Milosevic.
    Opinion polls on the restoration of the monarchy show about one-third of the public supporting the idea and nearly two-thirds saying they would not object if it brought stability. The popularity of the prince, who helped organize pro-democracy activists in the Milosevic ouster, has grown among ordinary Serbs.
    He hosts humanitarian events and organizes meetings between business leaders and politicians.

    Serbia's last ally, Montenegro, voted for independence in a Sunday referendum, effectively discontinuing the two-state alliance.
    "I am sad, but I wish our Montenegrin brothers peace, democracy and happiness," Aleksandar said at the ornate palace.
    "Now, it is time for us Serbs to completely dedicate ourselves to our Serbia," said the Western-educated prince, related to most royal families in Europe and a godson of Britain's Queen Elizabeth II.
    If crowned, the prince pledged to stay "above daily politics" and serve as the "the guardian of national unity, political stability and continuity of the state." Still, in a reference to Serbia's overheated political scene, he called on politicians to "end the continuous wrangling, division and arguments. I appeal for mature, democratic debate."

    ©2006 OhmyNews

    http://www.royalfamily.org/press/pre...tampa-1412.htm
    ..........
    Ho capito solo che il Principe Reale ha proposto ai serbi la Sua Monarchia e che essi, i Serbi, sono, per un terzo, decisamente fautori del cambio da repubblica a Monarchia, e che i restanti due terzi non vi si oppongono affatto.
    Ho capito bene?

  5. #5
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    mmm la situazione è molto complessa...fino a che Draskovich, cristiano conservatore e monarchico, vivrà, ci saranno possibilità....

    purtroppo anche la poteri forti, comunisti e anti cristiani rompono le scatole.

    Ps, il patriarcato ortodosso è ferocemente monarchico..
    NOI SIAMO LA VERA ITALIA !
    RICOSTRUIAMO LA NOSTRA PATRIA !

  6. #6
    Zarskoeselo
    Ospite

    Predefinito Si Vota...

    Benvenuti alla festa

    «Mi congratulo con i cittadini montenegrini per la loro scelta», ha detto il Primo Ministro montenegrino Milo Djukanovic, parlando domenica notte all’esultante folla di sostenitori dell’indipendenza.
    «La nostra nuova Camera montenegrina sarà grande e comoda per tutti» ha dichiarato Djukanovic, aggiungendo che si congratula anche «con la Serbia per la sua indipendenza».
    Secondo le fonti diplomatiche di Podgorica l’indipendenza del Montenegro rappresenterà uno shock per il governo di Belgrado di Vojislav Kostunica, il quale sperava che l’unione tra Serbia e Montenegro sarebbe continuata.
    Migliaia di persone in festa acclamavano Djukanovic ed il suo gruppo cantando l’inno del Montenegro “Oh bell’alba di maggio, la nostra madre Montenegro.”
    A Podgorica, dopo appena un’ora dalla chiusura dei seggi elettorali, esplodono scene caotiche e i primi risultati non ufficiali confermano che la maggioranza di circa 480.000 elettori montenegrini ha optato per l’indipendenza. Ci sono giovani appollaiati sui tetti delle loro auto che reggono le bandiere e gridano “Viva il Montenegro”, nel bel mezzo del grande frastuono dei fuochi d’artificio e di colpi di armi da fuoco.
    Nel frattempo l’opposizione montenegrina accusa il Governo di eccedere di ottimismo iniziando i festeggiamenti prima dell’annuncio dei risultati ufficiali. Predrag Bulatovic, leader dell’opposizione, definisce i fuochi d’artificio “aggressivi” e richiama alla calma i suoi sostenitori, denunciando la profonda divisione tra i blocchi pro-unione e quelli pro-indipendenza.
    “Raccomando caldamente al governo di sollecitare la sua gente ad allontanarsi dalle strade e di tornare a casa”, ha detto Bulatovic domenica notte, aggiungendo che anche il suo gruppo stava cercando di impedire ai propri sostenitori di scendere in strada.

    La fase finale

    L’indipendenza del Montenegro segna la fase finale della disintegrazione dell’ex Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia, degenerata in spargimento di sangue all’inizio degli anni Novanta. Quest’anno si dovrà prendere una decisione per quanto riguarda la posizione finale del Kosovo, che attualmente è un protettorato internazionale. Ed anche la sua popolazione, di maggioranza albanese, vuole l’indipendenza dalla Serbia.
    A Cetinje, la vecchia capitale del Montenegro, la votazione si è svolta in modo democratico e pacifico sin dalle prime ore della domenica. L’atmosfera in città era ottimistica ma provocatoria. Alcune vetrine dei negozi riassumevano l’umore generale che si respirava in città con insegne che proclamavano “il giorno del giudizio.”
    «L’indipendenza implica che possiamo aprire le nostre porte all’Europa» ha spiegato Milica, un sostenitore dell’indipendenza di Cetinje. Afferma inoltre che «il nuovo Stato montenegrino dovrebbe avere legami con la Serbia, e che comunque il nostro futuro rapporto con la Serbia non dovrebbe privilegiare i nostri legami con gli altri Paesi dei Balcani».
    Il seggio elettorale numero 23 è stato allestito in un club di scacchi di Cetinje. Ed è qui che abbiamo incontrato il Principe Nikola Petrovic Njegos, un discendente della dinastia dei Petrovic che furono detronizzati nel 1918. E che spera che il nome della sua famiglia venga finalmente riabilitato.
    «Secondo il signor Djukanovic il nuovo Stato montenegrino dovrebbe avere l’obbligo di riabilitare il nome della dinastia», ha detto. Il signor Petrovic, un architetto che vive a Parigi, dice di non avere ambizioni politiche, ma «se i montenegrini domani decidono di ritornare alla monarchia, non dirò di no». Egli ha anche aggiunto che spera di poter arrivare ad un accordo con il governo a proposito della proprietà appartenente alla sua famiglia.
    Poi si è recato al palazzo di suo nonno a Cetinje, oggi trasformato in un museo, dove ha salutato un gruppo di turisti francesi con le parole «benvenuti a casa mia».

    Dissenso

    Al monastero di Cetinje, seggio ufficiale della Chiesa serbo ortodossa anche quando il Montenegro perse la sua indipendenza dalla Serbia nel 1918, domenica si è svolta la Messa.
    Tra i partecipanti alla Messa c’era anche Bigovic Vesko, un imprenditore contrario alla divisione dalla Serbia. Il quale ha dichiarato che molti sostenitori pro-unione, lavorando nel servizio civile e in aziende private di proprietà di sostenitori pro-indipendenza, «dovevano votare per l’indipendenza se non volevano perdere il loro lavoro». Aggiunge inoltre che votare per il mantenimento dell’unione con la Serbia «era una cosa naturale» e rappresentava «l’interesse di tutti i serbi ortodossi».
    In ogni caso i sostenitori dell’indipendenza credono che adesso il problema di diventare uno Stato sia risolto. Il Montenegro avrà così un’occasione in più per entrare nell’Ue e per occuparsi dei problemi urgenti che il Paese sta affrontando.

    «Questo governo ha passato anni a trarre profitto dall’irrisolta questione di Stato. Adesso inizia la vera sfida», ha detto Balsa Brkovic, un eminente scrittore montenegrino. Ma piaccia o no, questa sfida è già iniziata.

  7. #7
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    Aggiornateci un po':

    1 - il pretendente è un tale Alessandro, vero?
    2 - figlio - o che rapporto di parentela c'è - con Maria Gabriella di Savoia?
    3 - il principe (adesso mi sfugge il nome) che spesso appare nelle cronache con Emanuele Filberto e la nostra Famiglia Reale, chi è e che rapporto di parentela c'è?

    a) esiste un moviemento per la restaurazione?
    b) ha qualche chançes?
    lupocattivo

  8. #8
    Zarskoeselo
    Ospite

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    L'ultimo mio post, riguardava comunque il Montenegro. Speriamo che il referendum non venga truccato! Sarebbe davvero bello rivedere i Petrovich-Niegosh sul Trono!

  9. #9
    Zarskoeselo
    Ospite

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    Citazione Originariamente Scritto da lupocattivo
    Aggiornateci un po':

    1 - il pretendente è un tale Alessandro, vero?
    2 - figlio - o che rapporto di parentela c'è - con Maria Gabriella di Savoia?
    3 - il principe (adesso mi sfugge il nome) che spesso appare nelle cronache con Emanuele Filberto e la nostra Famiglia Reale, chi è e che rapporto di parentela c'è?

    a) esiste un moviemento per la restaurazione?
    b) ha qualche chançes?
    Principessa Maria Pia (* Napoli 24-9-1934), Dama dell’Ordine dei Santi

    Maurizio e Lazzaro e Dama d’Onore e Devozione del Sovrano Militare

    Ordine di Malta.

    a) = Cascais 12-5-1955 Alessandro Karageorgevich Principe di

    Iugoslavia (* White Lodge, Richmond 13-8-1924), divorzia a

    Versailles 12-1966;


    Biography of
    HRH Crown Prince Alexander II



    In April 1941 after the Nazis attacked and occupied Yugoslavia the country's young King Peter II left in the wake of the invading German forces for Athens Greece with the Yugoslav government. The King and his countrymen were determined not to surrender to the invaders in the best tradition of the founder of the Dynasty, Karadjordje ("Black George") Petrovic who led the heroic uprising of the Serbs against the Ottoman Empire in 1804. From Athens King Peter and his government went to Jerusalem and then Cairo. Finally King Peter II established the Yugoslav government in exile in London.

    In 1944 in London King Peter II married Princess Alexandra of Greece the daughter of HM King Alexander of the Hellenes and Aspasia Manos. On 17 July 1945 while living in Claridge’s Hotel Queen Alexandra gave birth to a son - HRH Crown Prince Alexander II of Yugoslavia.

    Prime Minister Sir Winston Churchill declared suite 212 in Claridge’s Hotel Yugoslav territory. His Holiness Patriarch Gavrilo of Serbia baptized the newborn Crown Prince in Westminster Abbey. His godparents were King George VI and the then HRH Princess Elizabeth now HM The Queen Elizabeth II.

    After the war King Peter II was illegally prevented from returning to Yugoslavia by the communist regime that had seized power in Belgrade. HM King Peter never abdicated. The King and Queen lived in exile in many lands (USA, France, Italy and England).

    HRH Crown Prince Alexander II was educated at Le Rosey (Switzerland), Culver Military Academy (Indiana, USA), Gordonstoun School (Scotland) and Millfield (England). He subsequently went to the British Royal Military Academy. In 1966 he was commissioned in the British Army and served in the 16th/5th The Queen's Royal Lancers rising to the rank of Captain. His tours of duty included the Middle East, Italy and West Germany. Since leaving the army in 1972 Crown Prince Alexander II who speaks several languages pursued a career in business.

    After a long illness King Peter II died in 1970 in Denver Colorado USA. Although the Crown Prince decided at the time not to use the title of King - which would have had little meaning in exile - he never renounced his title, or the dynastic right to the throne.

    In 1972, HRH married HIRH Princess Maria da Gloria of Orleans and Braganza (first cousin of His Majesty King Juan Carlos of Spain) of the Imperial Family of Brazil in Villamanrique de la Condesa Spain. They had three children. The eldest son Prince Peter was born in 1980 in Chicago, Illinois USA; and fraternal twin sons Prince Philip and Prince Alexander were born in 1982 in Fairfax, Virginia (USA). The marriage ended in 1983. In 1985 The Crown Prince married in London Katherine Batis from Athens Greece. HM King Constantine of the Hellenes was the best man.

    In 1991 Crown Prince Alexander accompanied by HRH Crown Princess Katherine, HRH Hereditary Prince Peter, HRH Prince Philip and HRH Prince Alexander traveled to Serbia and were they were very enthusiastically received by hundreds of thousands of people who see the Crown Prince as the embodiment of all that is best for Serbia’s democracy as a Constitutional Monarchy. Before the 5 October 2000 revolution the Crown Prince also visited Serbia in 1992, 1995 and 2000. The Crown Prince traveled to Montenegro and Kosovo in 1999 and Bosnia and Montenegro in 2000. Crown Prince Alexander, Crown Princess Katherine, Prince Peter, Prince Philip and Prince Alexander have been living in The Royal Palace Belgrade since July 2001.

    The Crown Prince is a very ardent defender of democracy and human rights. HRH decided in 1989 to take a very active role in helping his people shake off the legacy of decades of dictatorship and the regime of Slobodan Milosevic. HRH conducted meetings and maintained constant contact with the democratic opposition and democrats throughout the former Yugoslavia. In November 1999 HRH convened a large conference in Budapest Hungary for the Democratic Opposition. Another symposium in Bosnia in January 2000 followed the Budapest conference. In April 2000, the Crown Prince convened a large key conference in Athens Greece. The Crown Prince has been a tireless contributor in the process of co-operation and unity amongst the democratic political parties to make his homeland a great democracy for all citizens regardless of political belief, religion or ethnic origin.

    The Crown Prince has traveled extensively, met with numerous world leaders, politicians, parliamentarians, and world bodies, and given many interviews to the media.

    HRH Crown Prince Alexander II enjoys skiing, sailing, water skiing, scuba diving and under-water photography. He was British Army Ski Champion in 1972. His other interests include music, theatre, information technology, and current affairs.

  10. #10
    roberto m
    Ospite

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da Zarskoeselo
    Principessa Maria Pia (* Napoli 24-9-1934), Dama dell’Ordine dei Santi

    Maurizio e Lazzaro e Dama d’Onore e Devozione del Sovrano Militare

    Ordine di Malta.

    a) = Cascais 12-5-1955 Alessandro Karageorgevich Principe di

    Iugoslavia (* White Lodge, Richmond 13-8-1924), divorzia a

    Versailles 12-1966;


    Biography of
    HRH Crown Prince Alexander II



    In April 1941 after the Nazis attacked and occupied Yugoslavia the country's young King Peter II left in the wake of the invading German forces for Athens Greece with the Yugoslav government. The King and his countrymen were determined not to surrender to the invaders in the best tradition of the founder of the Dynasty, Karadjordje ("Black George") Petrovic who led the heroic uprising of the Serbs against the Ottoman Empire in 1804. From Athens King Peter and his government went to Jerusalem and then Cairo. Finally King Peter II established the Yugoslav government in exile in London.

    In 1944 in London King Peter II married Princess Alexandra of Greece the daughter of HM King Alexander of the Hellenes and Aspasia Manos. On 17 July 1945 while living in Claridge’s Hotel Queen Alexandra gave birth to a son - HRH Crown Prince Alexander II of Yugoslavia.

    Prime Minister Sir Winston Churchill declared suite 212 in Claridge’s Hotel Yugoslav territory. His Holiness Patriarch Gavrilo of Serbia baptized the newborn Crown Prince in Westminster Abbey. His godparents were King George VI and the then HRH Princess Elizabeth now HM The Queen Elizabeth II.

    After the war King Peter II was illegally prevented from returning to Yugoslavia by the communist regime that had seized power in Belgrade. HM King Peter never abdicated. The King and Queen lived in exile in many lands (USA, France, Italy and England).

    HRH Crown Prince Alexander II was educated at Le Rosey (Switzerland), Culver Military Academy (Indiana, USA), Gordonstoun School (Scotland) and Millfield (England). He subsequently went to the British Royal Military Academy. In 1966 he was commissioned in the British Army and served in the 16th/5th The Queen's Royal Lancers rising to the rank of Captain. His tours of duty included the Middle East, Italy and West Germany. Since leaving the army in 1972 Crown Prince Alexander II who speaks several languages pursued a career in business.

    After a long illness King Peter II died in 1970 in Denver Colorado USA. Although the Crown Prince decided at the time not to use the title of King - which would have had little meaning in exile - he never renounced his title, or the dynastic right to the throne.

    In 1972, HRH married HIRH Princess Maria da Gloria of Orleans and Braganza (first cousin of His Majesty King Juan Carlos of Spain) of the Imperial Family of Brazil in Villamanrique de la Condesa Spain. They had three children. The eldest son Prince Peter was born in 1980 in Chicago, Illinois USA; and fraternal twin sons Prince Philip and Prince Alexander were born in 1982 in Fairfax, Virginia (USA). The marriage ended in 1983. In 1985 The Crown Prince married in London Katherine Batis from Athens Greece. HM King Constantine of the Hellenes was the best man.

    In 1991 Crown Prince Alexander accompanied by HRH Crown Princess Katherine, HRH Hereditary Prince Peter, HRH Prince Philip and HRH Prince Alexander traveled to Serbia and were they were very enthusiastically received by hundreds of thousands of people who see the Crown Prince as the embodiment of all that is best for Serbia’s democracy as a Constitutional Monarchy. Before the 5 October 2000 revolution the Crown Prince also visited Serbia in 1992, 1995 and 2000. The Crown Prince traveled to Montenegro and Kosovo in 1999 and Bosnia and Montenegro in 2000. Crown Prince Alexander, Crown Princess Katherine, Prince Peter, Prince Philip and Prince Alexander have been living in The Royal Palace Belgrade since July 2001.

    The Crown Prince is a very ardent defender of democracy and human rights. HRH decided in 1989 to take a very active role in helping his people shake off the legacy of decades of dictatorship and the regime of Slobodan Milosevic. HRH conducted meetings and maintained constant contact with the democratic opposition and democrats throughout the former Yugoslavia. In November 1999 HRH convened a large conference in Budapest Hungary for the Democratic Opposition. Another symposium in Bosnia in January 2000 followed the Budapest conference. In April 2000, the Crown Prince convened a large key conference in Athens Greece. The Crown Prince has been a tireless contributor in the process of co-operation and unity amongst the democratic political parties to make his homeland a great democracy for all citizens regardless of political belief, religion or ethnic origin.

    The Crown Prince has traveled extensively, met with numerous world leaders, politicians, parliamentarians, and world bodies, and given many interviews to the media.

    HRH Crown Prince Alexander II enjoys skiing, sailing, water skiing, scuba diving and under-water photography. He was British Army Ski Champion in 1972. His other interests include music, theatre, information technology, and current affairs.
    Zarko scusa ma l'Alessandro di Yugoslavia di cui chiedeva notizie Lupocattivo non è questo ma suo cugino anche lui principe Alessandro di Yugoslavia filgio del Reggente Paolo di Yugoslavia nato nel 1924 e primo marito di Maria Pia di Savoia: il principe che si vede spesso insieme ad Emanuele Filiberto è Sergio di Yugoslavia che abita a Torino e ha sposato in seconde nozze una nota avvocata, uno dei figli della coppia Alessandro di Yugoslavia e Maria Pia di Savoia, quindi è cugino di primo grado di Emanuele filiberto, visto Lupo quanto sono ignorante e come non sono serviti a niente i mesi studi di storia?

 

 
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  3. Ho una sorpresa in serbo per voi....
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    Risposte: 1
    Ultimo Messaggio: 25-01-12, 14:33
  4. Il Regno più bello [REGNO DELLE DUE SICILIE]
    Di Napoli Capitale nel forum Regno delle Due Sicilie
    Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 19-12-09, 14:07

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