Milano anzi..... milagros.......

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Processione del Señor de los Milagros: un’Immagine e una identità

Il 29 ottobre 2006 si svolgerà la tradizionale processione religiosa cara ai peruviani. Gli immigrati, si sa, secondo certuni vengono solo per prendere. Idea radicata e radicale, forse un po’ miope e poco lungimirante, soprattutto di fronte a quelle manifestazioni religiose o culturali, che gettano nuova luce sulla questione, aprendo l’orizzonte a letture diverse.

Una di queste manifestazioni è sicuramente la processione del Señor de los Milagros, tradizione e devozione di origine peruviana, giunta a Milano, ovviamente, insieme a loro.

Gli immigrati peruviani nella provincia di Milano oggi sono circa 25.000, ma hanno cominciato ad arrivare in questo Paese ormai più di dieci anni fa. All’inizio degli anni Novanta, i dissesti delle politica economica e sociale dei Governi di quell’epoca, furono fra le principali motivazioni che indussero migliaia di persone a lasciare il Perù per andare a vivere una vita migliore forse, altrove. Hanno portato se stesse e il modo di vivere la vita che avevano imparato – da condividere e rivedere, ovviamente –, la fierezza e la spiritualità.

Hanno portato con sé anche la devozione al Signore dei Miracoli, molto sentita nel loro Paese, legata a un’immagine del Cristo crocifisso, miracolosamente scampata a terremoti rovinosi e a sua volta considerata miracolosa.
Nel 1651, uno schiavo angolano che viveva nel quartiere di Pachacamilla a Lima, dipinse su un muro l’immagine del Cristo crocifisso come richiamo per la preghiera e simbolo di protezione. Nel 1655 ci fu un terrificante terremoto a Lima e molta parte della città venne distrutta, ma non l’immagine del Cristo crocifisso, che rimase intatta anche dopo il terremoto del 1687.
In seguito a questo fatto, il popolo di Lima decise di inaugurare la tradizione di portare in processione una copia di quella immagine miracolosa, come segno di memoria e devozione, che cresceva sempre più, perché il 28 ottobre 1746 resistette ancora una volta a un altro gravissimo terremoto. Da quel giorno la processione si svolge sempre l’ultima domenica di ottobre e vede la partecipazione di un fiume di popolo, vestito di bianco e viola, al seguito del baldacchino su cui campeggia l’Immagine.

Della realizzazione della processione si occupa una confraternita (Hermandad), di cui gli immigrati peruviani hanno fondato una sezione anche nella loro nuova città. L’Hermandad si occupa di organizzare la processione a Milano, secondo lo stile limeño, riuscendo a farla diventare un momento di fede e tradizione popolare, estremamente suggestivo e significativo anche per moltissimi altri cittadini Latino-Americani e italiani. Ogni anno infatti, si registra la partecipazione di migliaia di persone (6/7.000), che arrivano a Milano da tutto il nord Italia e si accodano, con il vestito d’ordinanza, al baldacchino decorato di fiori e profumato di incenso, partecipando a un corteo che dura tre o quattro ore e accompagna quasi danzando l’Immagine per le vie della città.

Quest’anno, ricorre il decennale della fondazione della Confraternita del Señor de los Milagros di Milano. Un anniversario importante celebrato anche con l’onore della presenza del Card. Dionigi Tettamanzi, che concelebrerà la S. Messa che precede la processione insieme ai peruviani Mons. Luis Bambaren, Vescovo emerito di Chimbote, Mons. Lorenzo Leòn, Vescovo emerito di Huacho e ai sacerdoti che accompagnano le comunità straniere.

La celebrazione avverrà nel Duomo di Milano, simbolo religioso e civile della città, mentre la processione si snoderà in un percorso che condurrà alla chiesa di S. Stefano, dove sarà ricollocata l’Imagen nella sua cappella dedicata. La processione sarà, come vuole la tradizione, domenica 29 ottobre 2006, e si svolgerà secondo il programma seguente:

 ore 10.30 accoglienza dei fedeli in Duomo
 ore 11.00 S. Messa nel Duomo di Milano
 ore 12.30 inizio della processione religiosa, con costumi e musiche tradizionali.

L’ingresso nella chiesa di S. Stefano è previsto per le ore 17.00 circa.

L’Ufficio per la Pastorale dei Migranti della Diocesi di Milano è a disposizione di tutti coloro che volessero informazioni in merito (via della Signora, 3/A, Milano; tel. 02.76016152 - migranti@diocesi.milano.it ).

[Jenainsubrica]

L'ho saputo guardando quell'autentica fogna che è raitre , sul Tg regionale Lombardia (regionale si fa per dire).

Hanno intervistato il parroco dell'associazione migranti

"ormai mandar via chi? questi ormai sono itagliani come noi dobbiamo accettarli non possiamo mandarli via..ecc..."

Chiudo, ormai sappiamo qual è l'antifona di questi eventi.

[Freezer]

L'ho saputo guardando quell'autentica fogna che è raitre , sul Tg regionale Lombardia (regionale si fa per dire).

Hanno intervistato il parroco dell'associazione migranti

"ormai mandar via chi? questi ormai sono itagliani come noi dobbiamo accettarli non possiamo mandarli via..ecc..."

Chiudo, ormai sappiamo qual è l'antifona di questi eventi.

Cristo , intervieni , questi preti meritano le Fiamme Eterne

[GedankeProject]

E certo a Genova non siamo messi meglio...

[Padanik (POL)]

Se, come ha detto quel parroco, gli immigrati non bisogna piu' mandarli via in quanto "oramai sono italiani come noi", io rispondo: grazie a Dio sono padano!!!

[kalashnikov47]

E certo a Genova non siamo messi meglio...

Voi avete Don gallo.

[Wolf]

L'ho saputo guardando quell'autentica fogna che è raitre , sul Tg regionale Lombardia (regionale si fa per dire).

Hanno intervistato il parroco dell'associazione migranti

"ormai mandar via chi? questi ormai sono itagliani come noi dobbiamo accettarli non possiamo mandarli via..ecc..."

Chiudo, ormai sappiamo qual è l'antifona di questi eventi.

E cosa c'è da stupirsi, in fondo il ragionamento del prete non fa una grinza: i cicani peruviani sono cattolici e di conseguenza sono fratelli cristiani come un lombardo o un irlandese.

[kalashnikov47]

E cosa c'è da stupirsi, in fondo il ragionamento del prete non fa una grinza: i cicani peruviani sono cattolici e di conseguenza sono fratelli cristiani come un lombardo o un irlandese.

Sono miei fratelli in Cristo. Ma nel Vangelo non c'è mica scritto che un popolo cristiano deve invadere il territorio di un altro popolo cristiano.

[Wolf]

Nel tuo Vangelo ahimè, di fronte alla globalizzaione del terzo millannio la chiesa sta facendo esattamente quello per cui è nata: omologare

[RUS]

E cosa c'è da stupirsi, in fondo il ragionamento del prete non fa una grinza: i cicani peruviani sono cattolici e di conseguenza sono fratelli cristiani come un lombardo o un irlandese.

indios convertiti?