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  1. #1
    Zarskoeselo
    Ospite

    Predefinito 90 - Sul trono Dal TEMPO

    Sul trono solo se lo vogliono gli italiani»
    Nell’eventualità sceglierebbe la monarchia alla Juan Carlos «che rappresenta al meglio la Spagna»
    Intervista a Vittorio Emanuele di Savoia che parla con amore dell’Italia e anche di un suo ipotetico ritorno in veste di sovrano
    di RAFFAELLO UBOLDI LA VOCE giunge nitida al telefono dalla residenza di Ginevra. Ovvio che una conversazione con Vittorio Emanuele di Savoia debba partire dal «tesoro» , o meglio i gioielli di Casa Savoia chiusi in una cassa depositata presso la Banca d'Italia, e che adesso , ma il progetto non è del tutto chiaro, si è deciso di «mettere a disposizione». Dice Vittorio Emanuele: «Fu il presidente Ciampi, quand'era governatore di questo Istituto, a fare inventariare il contenuto della cassa, me lo ha detto quando di recente l'ho incontrato al Quirinale»: Che cosa contiene esattamente? «Ci sono intanto i gioielli di quattro regine, tante sono state quelle che hanno portato questo titolo, fino a mia madre, Maria Josè». Qual è lo stato di conservazione? «Buono, me lo ha detto sempre il presidente Ciampi, soltanto le perle col passare del tempo pare che abbiano perso un po' di lucentezza». Cosa pensa si debba farne? «Io li vedrei in mostra, forse a Roma, forse a Torino, sarebbe una mostra significativa di una lunga storia La storia del regno d'Italia». A chi spetta secondo lei la proprietà di questi gioielli? «Forse a decidere verrà chiamata una Commissione, o un'altra istituzione. Di certo c'è una disposizione di mio padre, che precisò che la cassa andava consegnata a "chi avente diritto"». Come mai questi gioielli finirono alla Banca d'Italia? «Perché quando mio padre lasciò il Paese, quella cassa venne consegnata all'allora ministro della Real Casa, marchese Lucifero, e questi pensò di metterla in un luogo sicuro, il governatore a quel tempo era Luigi Einaudi». Suo padre contava di ritornare in Italia? «Di sicuro non pensava che il suo esilio dovesse continuare fino alla morte. Lui era stato sempre molto chiaro, aveva detto che il 51 per cento dei voti a favore della monarchia al referendum istituzionale del 2 giugno 1946 non gli sarebbe bastato. Ma che in Italia sperasse di ritornare, magari da semplice cittadino, lo conferma il fatto che abbia sempre conservato l'abito grigio che indossava quando lasciò il Quirinale. Quell'abito adesso l'ho io, così come la grande bandiera del Quirinale ancora con lo stemma di Casa Savoia». Suo padre amava l'Italia? «Moltissimo, ogni volta che lo vedevo me ne parlava con immenso affetto». Tutti dicono che sarebbe stato un buon re... «Sono d'accordo, e non solo come figlio». Da che è stata abolita la famosa clausola dell'esilio a re Umberto II e ai suoi eredi maschi, lei può finalmente venire in Italia. Come ci si trova? E la gente come reagisce allorché la incontra? «In Italia ci vengo sempre con emozione. Spesso vado in giro a piedi, passeggiando per strada come mi piace fare . La gente quando mi riconosce è sempre molto cordiale , ci tengono a stringermi la mano, magari a scattare una fotografia accanto a me». Emanuele Filiberto, suo figlio? «Mi consenta, da padre, di dire con orgoglio che lui ha anche il vantaggio di essere molto telegenico». Lei era a Torino per le Olimpiadi della neve... «È stato un avvenimento straordinario che credo abbia giovato non poco all'immagine di Torino». Ed Emanuele Filiberto ha portato anch'egli la fiaccola... «Per alcune centinaia di metri. Io ero molto commosso». Posso chiederle un giudizio su questa Italia di oggi? «È un Paese che merita molto. Un paese che merita un futuro felice. Gli italiani sono persone di molto talento, hanno gusto per le cose belle,ingegno e capacità straordinaria di lavoro. Abbiamo una industria competitiva. Insomma, tutte le carte in regola per guardare avanti». Mi consente ancora una domanda? «Certamente». Ecco, a quali condizioni lei accetterebbe di ritornare sul trono? «Alla condizione che il Paese lo voglia. In questo caso sarei ovviamente disposto a rendermi utile per quanto so e posso». Per quale genere di monarchia? «Di tipo spagnolo, la monarchia di Juan Carlos. Un re che rappresenta al meglio la Spagna. Un re che in più di un’occasione ha dichiarato che per lui la parola "servire" è la migliore che esista».

    venerdì 10 marzo 2006

  2. #2
    Monarchico da sempre !
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