http://www.repubblica.it/2006/c/sezi...inchiesta.html
L'arresto di un gruppo di investigatori privati, scoperchia due vicende
gravissime: lo spionaggio elettorale e il mercato dei segreti
Intercettazioni, Storace nella bufera
Spiato Marrazzo, una centrale occulta
Storace ha negato di aver usato un "private eye" contro i suoi avversari
"Solo una bonifica". Ma qualcuno controllava il candidato del centrosinistra
ROMA - Lo scandalo delle intercettazioni durante la campagna elettorale per le regionali 2005 finirà in Parlamento e, di sicuro, renderà incandescenti le quattro settimane che ci separano dal voto del 9 aprile. Il ministro della Salute, Francesco Storace, finito nella bufera reagisce duramente e parla di "immondo attacco mediatico" fondato sul nulla: "Solo linciaggio e schizzi di fango" dice.
Ma la questione resta seria: in manette sono finiti una dozzina di investigatori privati, due marescialli della Guardia di Finanza, un ispettore di polizia e due funzionari della sicurezza Telecom. Cosa facevano? Almeno alcuni di loro: Pierpaolo Pasqua e i suoi colleghi dell'agenzia investigativa milanese "Ssi", Gaspare Gallo e Luca Garbelli, sembrano coinvolti in un'operazione di spionaggio elettorale che venne scoperta nella primavera del 2005 nel pieno dello scontro sulle firme false della Mussolini e della durissima campagna elettorale che portò Piero Marrazzo al governo del Lazio. Oggetti dello spionaggio sono stati o stesso Marrazzo e la Mussolini. Il mandante, si sospetta, potrebbe essere stato Storace o qualcuno del suo entourage. Ma la banda "dei segreti" aveva messo in piedi un enorme e gravissimo sistema di spionaggio finalizzato alla vendita di segreti di ogni tpo: economico, politico e giudiziario.
Spionaggio elettorale. Gli spioni della "Ssi", Pasqua in particolare, vennero filmati dai carabinieri mentre montavano la guardia sotto il comitato elettorale di Marrazzo in via Lega Lombarda a Roma. Pasqua, a bordo della sua Y10 filmava tutte le persone che entravano e uscivano. Lo scopo? Verificare, spiegò l'investigatore, se Marrazzo e i suoi facevano uso di auto blu durante la campagna elettorale. Pasqua, però venne anche visto entrare, senza controlli, nel palazzo della Regione dove allora governava Storace.
Storace, oggi, ha negato di aver mai ordinato intercettazioni nei confronti dei suoi avversari alle regionali e si difende sostenendo che i contatti tra il suo staff e la "Ssi"' sono avvenuti solo per bonificare telefoni e sedi elettorali in cui si temeva ci fossero delle cimici: "Far bonificare gli ambienti - ha spiegato durante la conferenza stampa - è una elementare forma di prudenza in campagna elettorale. E' stata la Ssi a fare la bonifica perchè Pasqua era conosciuto, è un ragazzo di destra. Infatti mi ha meravigliato vederlo nelle liste della Lega e di Raffaele Lombardo". Insomma, Storace aveva paura di essere spiato e il suo portavoce Nicolò Accame (il suo ufficio, ieri è stato perquisito), si rivolse a "questa agenzia, che non lavorava per la Regione, perchè temeva che qualcuno ci spiasse. C'è un fattura per questo pagata dalla lista Storace e non dalla Regione".
Alla fine di tutta la storia però non si trovò neanche una cimice: "No, a mia conoscenza non fu trovato nulla" ammette Storace. Infine a chi gli chiede se anche stavolta, visto che siamo in campagna elettorale, abbia fatto bonificare i suoi uffici risponde: "No, stavolta non l'abbiamo fatto. In questo caso, repetita non juvant".
Resta da chiarire, dunque che cosa facesse Pasqua sotto la sede di Marrazzo e chi avesse chiesto agli investigatori privati coinvolti di spiare Alessandra Mussolini che, oggi, inferocita ha ricominciato a martellare (come fece nei giorni di fuoco delle firme false) il suo collega-nemico, Storace che, allora, aveva soprannominato "Storhacker".
E l'operazione di spionaggio riguardava anche la moglie di Pietro Marrazzo era spiata. E' scritto nell'ordinanza di custodia cautelare per le persone finite sotto inchiesta."Precedenti di polizia, disponibilità patrimoniali, negozi giuridici... redditi percepiti" queste le informazioni che gli investigatori privati dovevano recuperare su Pietro Marrazzo e la moglie Roberta Serdoz attraverso i pubblici ufficiali finiti in manette.
Secondo l'accusa gli arrestati pagavano i due marescialli della Finanza, in servizio a Novara e arrestati ieri, perché accedessero "abusivamente e in violazione dei doveri del proprio ufficio alla banca dati dell'anagrafe tributaria nonchè alla banca dati Sdi, archivi informatici la cui consultazione è riservata - scrive il gip nell'ordinanza - ai pubblici ufficiali delle forze di polizia".
La banda dei segreti. Ma la vicenda non è limitata alla pur esplosiva faccenda delle intercettazioni "elettorali". Gli arrestati e gli indagati di ieri sono accusati di aver messo in piedi un sistema di violazione sistematica della "privacy" degli italiani, sistema che poteva essere attivato su richiesta di questo o quel committente per i motivi più diversi e dietro il pagamento di cifre rilevanti. Spionaggio industriale, superamento di diversi tipi di segreto a cominciare da quello giudiziario, conoscenza dello stato di certe indagini. Pasqua e i suoi amici, insomma, avevano i canali giusti per pescare nel cervellone del Viminale, avevano accesso a tabulati riservatissimi e "vendevano" questo tipo di servizi che, evidentemente, ha un mercato molto fiorente.
Le dimensioni del fenomeno, che si ritiene siano molto rilevanti, dovrebbero emergere nei prossimi giorni: "E' una rete complessa di corrutela diffusa su tutto il territorio nazionale", hanno detto i carabinieri. La banda dei venditori di segreti non ha spiato solo Marrazzo e la Mussolini.
Qualcuno qui e' in grado di confermare o smentire questa notizia?