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    Predefinito 1° ottobre (13 gennaio) - S. Remigio di Reims, vescovo

    Dal sito SANTI E BEATI:

    San Remigio di Reims, Vescovo

    13 gennaio

    Laon (Francia), ca. 440 - Reims (Francia), ca. 533

    Etimologia: Remigio = che sta al remo, rematore, dal latino

    Emblema: Bastone pastorale, Fiala d'olio

    Martirologio Romano: A Reims sempre nella Gallia belgica, ora in Francia, deposizione di san Remigio, vescovo: dopo che il re Clodoveo fu iniziato al sacro fonte battesimale e ai sacramenti della fede, egli convertì i Franchi a Cristo e, dopo oltre sessant’anni di episcopato, lasciò questa vita ragguardevole per santità.

    Martirologio tradizionale (1° ottobre): San Remigio, Vescovo di Reims e Confessore; il quale si riposò nel Signore il tredici Gennaio, ma in questo giorno principalmente si festeggia per la traslazione del suo corpo.

    (13 gennaio): Così pure a Reims, in Francia, il natale di san Remigio, Vescovo e Confessore. Egli convertì a Cristo il popolo francese, avendo prima battezzato e iniziato ai misteri della fede il suo Re Clodoveo. Essendo vissuto molti anni nel Vescovato, illustre per santità e gloria di miracoli, passò da questa vita. La sua festa però si celebra principalmente il primo Ottobre, solennità della traslazione del suo sacro corpo.

    Nato cittadino romano, Remigio vede crollare nel 476 l’Impero di Occidente e sparire il dominio di Roma nella sua Gallia, che passa in mano alle tribù barbariche di Burgundi, Alamanni e Visigoti. Sul finire del V secolo, il popolo germanico dei Franchi occupa via via il Paese, al quale darà infine anche il proprio nome: Francia. Remigio appartiene al ceto dei gallo romani, legati da generazioni alla cultura latina, da cui ora provengono molti uomini di Chiesa. Viene acclamato vescovo di Reims prima di compiere i trent’anni, e un suo fratello di nome Principio sarà vescovo di Soissons.
    All’epoca, la Gallia è un arcipelago di isole e isolette cattoliche, in un mare formato da Burgundi e Visigoti di fede ariana, mentre le campagne sono ancora pagane, come a loro modo pagani sono anche i Franchi, condotti in Gallia dal re Childerico. Meno evoluti degli altri popoli, i Franchi sono però dei grandi combattenti (non portano elmo né corazza) e hanno reso buoni servizi militari a Roma in passato.
    Morto nel 482 Childerico, gli succede il figlio Clodoveo quindicenne. A lui Remigio, vescovo cattolico in territorio franco, scrive lettere rispettose e insieme autorevoli. Una di esse dice: "Vegliate a che il Signore non distolga lo sguardo da voi. Consigliatevi con i vostri vescovi. Divertitevi con i giovani, ma deliberate coi vecchi". Da un lato lo ammonisce, dall’altro riconosce la sua sovranità: un muoversi anche da politico, che è inevitabile per Remigio, "evangelizzatore a vita" tra i Franchi.
    E’ un aiuto prezioso per Clodoveo, perché favorisce l’adesione degli altri vescovi e dei gruppi galloromani. Così il re giungerà a essere padrone del Paese, dopo la vittoria del 507 a Vouillé sui Visigoti, dando così l’inizio alla dinastia dei Merovingi. Ma non c’è soltanto la politica. Su di lui influisce fortemente in senso religioso la moglie Clotilde, che è già cattolica; influisce Remigio, che lo istruisce personalmente nella fede. E molti atti successivi del re Clodoveo rivelano una religiosità personale autentica. Si arriva così al suo battesimo, per opera del vescovo, a Reims, in un giorno di Natale di un anno incerto. Alcuni sostengono fosse il 497. In un’iscrizione della fine del XV secolo a Reims si legge: "L’an de grace cinq cent le roy Clovis – receut a Reims par saint Remy baptesme". Saremmo allora al 500.
    Ma dopo quel Natale, quale che sia, riprende il lungo, feriale lavoro di Remigio per annunciare il Vangelo a chi non è re né principe; senza poeti e cronisti al seguito. Una fatica durata quasi settant’anni, secondo una tradizione. Un’immersione totale nei suoi doveri, oscuramente portata avanti, e di cui si parlerà soltanto dopo la sua morte, quando Remigio sarà acclamato santo direttamente dalla voce popolare.

    Autore: Domenico Agasso

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    St. Remigius

    Apostle of the Franks, Archbishop of Reims, b. at Cerny or Laon, 437; d. at Reims, 13 January 533. His feast is celebrated 1 October. His father was Emile, Count of Laon. He studied literature at Reims and soon became so noted for learning and sanctity that he was elected Archbishop of Reims in his twenty-second year. Thence-forward his chief aim was the propagation of Christianity in the realm of the Franks. The story of the return of the sacred vessels, which had been stolen from the Church of Soissons testifies to the friendly relations existing between him and Clovis, King of the Franks, whom he converted to Christianity with the assistance of St. Waast (Vedastus, Vaast) and St. Clotilda, wife of Clovis. Even before he embraced Christianity Clovis had showered benefits upon both the Bishop and Cathedral of Reims, and after the battle of Tolbiac, he requested Remigius to baptize him at Reims (24 December, 496) in presence of several bishops of the Franks and Alemanni and great numbers of the Frankish army. Clovis granted Remigius stretches of territory, in which the latter established and endowed many churches. He erected, with the papal consent, bishoprics at Tournai; Cambrai; Terouanne, where he ordained the first bishop in 499; Arras, where he placed St. Waast; Laon, which he gave to his nephew Gunband. The authors of "Gallia Christiana" record numerous and munificent donations made to St. Remigius by members of the Frankish nobility, which he presented to the cathedral at Reims. In 517 he held a synod, at which after a heated discussion he converted a bishop of Arian views. In 523 he wrote congratulating Pope Hormisdas upon his election. St. Medardus, Bishop of Noyon, was consecrated by him in 530. Although St. Remigius's influence over people and prelates was extraordinary, yet upon one occasion, the history of which has come down to us, his course of action was attacked. His condonement of the offences of one Claudius, a priest, brought upon him the rebukes of his episcopal brethren, who deemed Claudius deserving of degradation. The reply of St. Remigius, which is still extant, is able and convincing (cf. Labbe, "Concilia", IV). His relics were kept in the cathedral of Reims, whence Hincmar had them translated to Epernay during the period of the invasion by the Northmen, thence, in 1099, at the instance of Leo IX, to the Abbey of Saint-Remy. His sermons, so much admired by Sidonius Apollinaris (lib. IX, cap. lxx), are not extant. On his other works we have four letters, the one containing his defence in the matter of Claudius, two written to Clovis, and a fourth to the Bishop of Tongres. According to several biographers, the Testament of St. Remigius is apocryphal; Mabillon and Ducange, however, argue for its authenticity. The attribution of other works to St. Remigius, particularly a commentary upon St. Paul's Epistles, is entirely without foundation.

    Bibliography

    Acta Sanct. I October, 59-187; Hist. litt. France, III (Paris, 1735), 155-163; DE CERIZIERS, Les heureux commencements de la France chretienne sous St. Remi (Reims, 1633); MARLOT, Tombeau de St. Remi (Reims, 1647); DORIGNY, Vie de St Remi (Paris, 1714); AUBERT, Vie de St. Remi (Paris, 1849); MEYER, Notice de deux MSS. de la vie de St. Remi in Notes et extraits de MSS., XXXV (Paris, 1895), 117-30; D'AVENAY, St. Remi de Reims (Lille, 1896); CARLIER, Vie de St Remi (Tours, 1896).

    Fonte: The Catholic Encyclopedia, vol. XII, New York, 1911

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    Jacques Callot, S. Remigio, 1630-36, Auckland Art Gallery, Auckland, Nuova Zelanda

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    Joseph Paul Blanc, Il Battesimo di Clodoveo I, 1881 circa, Pantheon, Parigi

    Jules Alfred Vincent Rigo, Il Battesimo di Clodoveo, 1874 circa, musée des Beaux-Arts, Valenciennes

    François-Louis Dejuinne, Il battesimo di Clodoveo a Reims il 25 dicembre 496, 1837, castello di Versailles e di Trianon, Versailles

    Maestro di E. Egidio, Battesimo di Clodoveo, 1500, National Gallery of Art, Washington

    Jean-Auguste-Dominique Ingres, S. Remigio, vescovo di Reims, 1843-44, musée du Louvre, Parigi

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    Da dom Prosper Guéranger, L’Année Liturgique - Le Temps après la Pentecôte, Paris-Poitiers, 1901, IV ediz., t. V, p. 353-363

    LE Ier OCTOBRE.

    SAINT REMI, ÉVÊQUE ET CONFESSEUR, APÔTRE DES FRANCS.


    Deux siècles ne s'étaient pas écoulés depuis le triomphe de la Croix sur l'idolâtrie romaine, que Satan se reprenait à chanter victoire. Tandis que l'eutychianisme ceignait dans Byzance le diadème impérial avec Anastase le Silentiaire, Arius siégeait en Occident sur les trônes que les Barbares venaient d'élever parmi les ruines; dans tout l'ancien territoire de l'empire l'hérésie dominait, presque partout insolente et persécutrice; l'Eglise n'avait pour fils que les vaincus.

    «Mais ne crains pas, tressaille plutôt, s'écrie Baronius à cette date des annales du monde: c'est la Sagesse dont le jeu divin se poursuit (1). Les visées des mortels comptent peu devant celle qui tient dans ses mains la lumière, pour l'y cacher s'il lui plaît, pour, quand elle le veut, la faire à nouveau resplendir (2). Les ténèbres où s'ensevelit l'univers lui marquent l'heure de luire au cœur des Francs (3) pour faire éclater la foi catholique en sa gloire» (4). Manière d'écrire l'histoire peu habituelle en nos jours; mais c'est ainsi que l'entendait celui qui fut le premier des historiens de la cité sainte, comme il en est demeuré le plus grand. Fils des Francs, dans une fête pareille, il nous est bon de n'avoir qu'à traduire en l'abrégeant ce qu'il dit de nos pères.

    «Comment, observe-t-il ailleurs, n'admirer pas cette providence qui ne fait jamais défaut à l'Eglise? Du sein de tribus païennes encore, au lendemain de l'irrémédiable chute de l'empire, Dieu se forme un peuple nouveau et se suscite un prince: contre eux doit se briser le flot montant des hérétiques et des Barbares. Telle, en effet, apparut au cours des siècles la mission divine des rois francs.

    «Mais quelle n'est pas la puissance de la foi pour conserveries royaumes, comme la fatalité de l'hérésie pour déraciner toute plante ne provenant pas du Père qui est aux cieux (5): c'est ce que montrent, avec leurs principautés si totalement disparues, Goths, Vandales, Hérules, Alains, Suèves, Gépides; tandis que les Francs voient la motte de terre de leurs origines, heureusement fertilisée, s'assimiler au loin le sol qui l'entoure (6).
    «Ce que peuvent les Francs, quand la Croix marche en tête de leurs bataillons, on le sut dès lors. Jusque-là obscurs, luttant pour la vie: maintenant que de victoires, que de trophées! Il a suffi qu'ils reconnussent le Christ, pour parvenir au; plus haut faîte de la gloire, de l'honneur et de la renommée. Je ne dis là que ce qui est su de tout le monde. Si leur partage fut meilleur que celui des autres nations, c'est que leur foi aussi fut suréminente, incomparable la piété qui les faisait se porter plus ardemment à la défense de l'Eglise qu'à la protection de leurs propres frontières (7).

    «Aussi, privilège unique et vraiment admirable: on ne vit jamais, comme il arrive ordinairement, les péchés des rois amener sur ce peuple la servitude d'un joug étranger. On dirait que la promesse du Psaume (8) a été renouvelée pour lui: Si ses fils ne marchent plus selon mes préceptes, je visiterai avec la verge leurs iniquités; mais je ne retirerai point de lui ma miséricorde» (9).

    Honneur donc en ce jour au pieux Pontife qui mérita d'être pour les Francs l'instrument des faveurs du ciel! On sait comment, selon l'expression du saint Pape Hormisdas, « Rémi convertit la nation et baptisa Clovis au milieu de prodiges rappelant les temps du premier apostolat» (10). La prière de Clotilde, le labeur de Geneviève, les pénitences des moines peuplant les forêts gauloises, eurent sans nul doute leur très grande part dans une conversion qui devait à ce point réjouir les Anges; l'espace nous manque pour dire comment elle fut aussi préparée par tous ces grands évêques du ve siècle, Germain d'Auxerre, Loup de Troyes, Aignan d'Orléans, Hilaire d'Arles, Mamert et Avit de Vienne, Sidoine Apollinaire, tant d'autres qui, dans ce siècle de ténèbres, maintinrent l'Eglise en la lumière et forcèrent le respect des Barbares. Contemporain et survivant de la plupart d'entre eux, leur émule en éloquence, en noblesse, en sainteté, Rémi sembla les personnifier tous en cette nuit de Noël qu'avaient appelée tant d'aspirations, de supplications, de souffrances. Au baptistère de Sainte-Marie de Reims, naissait à Dieu notre nation; comme autrefois au Jourdain la colombe était vue sur les eaux, honorant non plus le baptême du Fils unique du Père, mais celui de la fille aînée de son Eglise: largesse du ciel, elle apportait l'ampoule sainte contenant le chrême dont l'onction devait faire de nos rois dans la suite des âges les plus dignes entre les rois de la terre (11).

    Depuis, Reims, cité glorieuse, vit les hommages de la nation se partager, dans le culte de tels souvenirs, entre son incomparable Notre-Dame et la basilique vénérable où Remi, gardant à ses pieds l'ampoule du sacre, était gardé lui-même par les douze Pairs entourant son splendide mausolée. Eglise de Saint-Remi, caput Franciae, tête de la France, ainsi la nommaient nos aïeux (12); jusqu'à ces jours d'octobre 1793 où, du haut de sa chaire profanée, fut proclamée la nouvelle que les siècles d'obscurantisme avaient pris fin, tandis que l'on brisait la Sainte Ampoule et qu'on jetait dans une fosse commune les restes de l'Apôtre des Francs (13).

    Après un épiscopat de soixante-quatorze ans, le plus long qu'ait enregistré l'histoire, Remi était passé de la terre au ciel le treizième jour de janvier, qu'on remarque avoir aussi été celui de sa consécration et de sa naissance. Le 1er octobre n'en fut pas moins adopté dans le siècle même où il mourut pour honorer sa mémoire, comme ayant vu le premier transfert de ses reliques saintes en un lieu plus digne, au milieu de merveilles continuant les miracles qui remplirent sa vie. La Translation de saint Remi, tel est encore le nom donné par l'Eglise de Reims à ce jour; mais c'est au XIII janvier, octave de l'Epiphanie, que par privilège elle solennise la fête principale de son glorieux Patron, à laquelle nous empruntons le récit qui va suivre.

    Remi, appelé aussi Remedius, naquit à Laon de parents nobles et renommés pour leurs vertus dans la contrée. Emilius et sainte Célinie étaient déjà avancés en âge, lorsque la naissance de ce fils leur fut annoncée par un solitaire aveugle, du nom de Montan, qui recouvra ensuite la vue en portant à ses yeux quelques gouttes du lait dont l'enfant était nourri. Le futur Apôtre des Francs passa ses premières années dans l'étude et la prière; la retraite l'attirait; mais plus il cherchait à fuir les hommes, plus on parlait de lui dans tout le pays. Sur ces entrefaites, mourut l'archevêque Bennade; Remi avait vingt-deux ans, mais ses mœurs étaient d'un vieillard: il fut enlevé, plutôt qu'élu, par le vœu de tous, et porté sur le siège de Reims. Ses efforts pour écarter le fardeau durent céder devant les manifestations du vouloir divin. Sacré par les évêques de la province, il montra dans le gouvernement de son Eglise la sagesse d'un vieillard. Eloquent, puissant dans les Ecritures, il apparaissait comme l'exemple des fidèles, pratiquant ce qu'il enseignait. Pasteur vigilant, après avoir en grand labeur affermi son troupeau dans la connaissance des mystères de la foi et fortifié son clergé dans la discipline, il entreprit d'étendre en Belgique le règne de Jésus-Christ. Gréant de nouveaux diocèses pour les peuples que convertissait sa parole, il établit comme évêques, à Térouanne saint Aumont, à Arras saint Vaast, à Laon saint Génebaud.

    Or les œuvres merveilleuses de Rémi, en tous lieux divulguées, remplissaient d'admiration Glovis et les Francs, païens encore. Clovis, vainqueur des Gaulois, ayant donc triomphé des Allemands à Tolbiac par l'invocation du nom de Jésus-Christ, manda Rémi près de sa personne et voulut l'entendre exposer la doctrine chrétienne. Aux instances cependant de l'évêque qui le pressait d'embrasser la foi, le prince opposait la crainte que son peuple n'y voulût pas consentir; mais à peine les Francs l'eurent-ils appris, qu'ils s'écrièrent tout d une voix: Roi pieux, nous rejetons les dieux mortels, nous sommes prêts à suivre le Dieu immortel que Rémi annonce. Rémi donc les soumit aux jeûnes qui étaient dans la coutume de l'Eglise, et ayant en présence de la reine Clotilde achevé l'instruction chrétienne de Clovis, il le baptisa au jour même de la naissance du Seigneur: Baisse la tête, lui dit-il, doux Sicambre; adore ce que tu as brûlé; brûle ce que tu as adoré. L'ayant baptisé, il l'oignit du saint chrême en le marquant du signe de la croix du Christ. Plus de trois mille soldats de son armée reçurent aussi le baptême, ainsi qu'Alboflède, sœur de Clovis, laquelle ayant quitté cette vie peu après, le pontife adressa au prince des lettres de consolation. Lanthilde, autre sœur du roi, se convertit de l'hérésie arienne; elle fut réconciliée par l'onction du saint chrême à l'Eglise.

    Admirable était la libéralité de Rémi envers les pauvres, et toute spéciale sa clémence pour les pénitents: car, disait-il, ce n'est pas pour la colère que le Seigneur nous a établis, mais pour la guérison des hommes. Dans un concile, il rendit muet par la vertu divine un évêque arien; et comme celui-ci implorait par signes sa grâce, il lui rendit la voix en disant:Au nom de notre Seigneur Jésus-Christ, si vos sentiments à son sujet sont ce qu'ils doivent être, parlez, et confessez de lui la foi que professe l'Eglise catholique. Lui donc avant recouvré la parole, protesta qu'il croyait et voulait mourir en cette foi. Sur la fin de sa vie, Rémi perdit la vue, qu'il retrouva cependant un peu avant sa mort. N'ignorant pas le jour de son passage au ciel, il voulut célébrer le Sacrifice de la Messe et fortifier ses ouailles par la communion du très saint corps du Christ; puis faisant ses adieux au clergé et au peuple, donnant à tous la paix dans le baiser de la bouche du Seigneur, il quitta cette vie plein de jours et de travaux, en la quatre-vingt-seizième année de son âge, aux ides de janvier de l'an du Seigneur cinq cent trente-trois. On l'ensevelit dans l'oratoire de saint Christophe, où, mort aussi bien que vivant, il éclata par ses miracles.

    C'est le jour de publier à nouveau la belle formule très justement dite Prière des Francs, et qui remonte aux premiers siècles de la monarchie (14).

    ORAISON.

    O Dieu tout-puissant et éternel, qui avez établi l'empire des Francs pour être par le monde l'instrument de votre très divine volonté, le glaive et le boulevard de votre sainte Eglise: nous vous en prions, prévenez toujours et en tous lieux de la céleste lumière les fils suppliants des Francs, afin qu ils voient ce qu'il faut faire pour établir votre règne en ce monde, et que, pour faire ainsi qu'ils auront vu, leur charité et leur courage aillent s'affermissant toujours.

    Saint Léon IX disait à ceux qui vivaient de son temps, comme nous le faisons présentement, sur la terre de France: «Sache votre dilection qu'elle doit célébrer solennellement la fête du bienheureux Rémi; car s'il n'est point Apôtre à l'égard d'autres, il l'est du moins pour vous (15). Rendez donc honneur tel à votre Apôtre et Père, que vous méritiez, selon la divine parole (16), de vivre longtemps sur la terre, et parveniez par ses prières à posséder la béatitude éternelle» (17). Lorsqu'il parlait ainsi, le Pontife suprême venait en personne de consacrer votre auguste église, pour la troisième fois déjà plus magnifiquement rebâtie conformément aux exigences de la dévotion grandissante de la nation. Neuf siècles écoulés depuis lors ont accru vos droits à la reconnaissance du peuple auquel vous infusâtes si puissamment la vie, que nul n'atteignit telle durée. Silvestre nouveau d'un autre Constantin, nous vous rendons grâces.

    Gloire au Seigneur, qui daigna se montrer en vous admirable! Au souvenir des gestes de Dieu accomplis sous toutes latitudes par les Francs vos fils, l'Eglise reconnaît le bien fondé de l'application qui vous est faite (18) de ces lignes glorieuses annonçant premièrement le Messie: «Ecoutez, îles; si loin que vous soyez, entendez, peuples. Le Seigneur m'a appelé dès le sein maternel; il m'a dit: Je t'ai donné comme lumière aux nations, pour les sauver jusqu'aux extrémités de la terre» (19). Vrai jour de salut que celui de Noël, où il plut au Seigneur de bénir les travaux, d'exaucer les vœux de votre long épiscopat; par la foi sainte que vous annonciez, vous fûtes alors le nœud de l'alliance du peuple nouveau formé des vainqueurs et des vaincus sur cette terre de France qui, la première rendue à elle-même, rendit à Dieu bientôt les héritages dissipés de l'ancien empire (20). Eglise seule vraie, Epouse unique, abaissée, délaissée (21), voici que Rémi se lève à cette heure, pour dire à tes fils captifs: Sortez des fers; et à ceux dont la nuit te dérobait la vue: Paraissez (22)! Du nord, du midi, d'au delà de la mer (23), vois-les venir en multitudes: tous ceux-là sont à toi (24).

    Cieux donc, faites éclater la louange; tressaillez, terre: car le Seigneur a pris en pitié la misère des siens (25); après le siècle entier qu'a duré le déluge de l'hérésie et de la barbarie, Dieu une fois encore a montré que la confiance de ceux qui espèrent en lui n'est Jamais confondue (26).

    Elle ne le sera pas davantage en nos temps, ô Rémi, si vous daignez présenter au Seigneur Dieu la prière des fils des Francs restés fidèles à votre culte, à votre paternel souvenir. Les renégats vendus à l'ennemi de l'Eglise et du pays peuvent tyranniser un temps la foule abusée; ils ne sont pas la nation. Un jour viendra que le Christ, roi toujours, redira aux Anges de sa garde la parole de son lieutenant Clovis: «Il me déplaît que ces Goths détiennent la bonne terre de France; chassons-les d'elle; car c'est à nous qu'elle appartient» (27).
    -----------------------------------------------------------------------
    NOTE

    1. Prov. VIII, 30-31.

    2. Job. XXXVI, 32.

    3. II Cor. IV, 6.

    4. Baron. Annal, eccl. ad ann. 499, XV; on s'accorde à regarder aujourd'hui 1' année 496 comme celle du baptême de Clovis.

    5. Matth. XV, 13.

    6. Baron. Annal, eccl. ad ann. 484, LXXXV.

    7. Ibid. ad ann. 514, XXIII.

    8. Psalm. LXXXVIII, 31-34.

    9. Baron. Annal, ceci, ad ann. 514, XXVII.

    10. Hormisd. Epist. I, ad Remigium.

    11. Matth. Paris, ad ann. 1257: Archiepiscopus Remensis qui Regem Francorum cœlesti consecrat chrismate (quapropter Rex Francorum Regum censetur dignissimus) est omnium Francise Parium primus et excellentissimus.

    12. Mabillon. Annal, benedict. XLVII, XXX: Diploma Gerbergae reginae.

    13. Retrouvés cependant par la suite, et authentiquement reconnus, ils sont toujours en nos temps l'objet de la vénération empressée des pèlerins.

    14. Pitra, Hist. de S. Léger, Introduct. p. XXII, XXIII.

    15. I Cor. IX, 2.

    16. Exod. XVII.

    17. Léon. IX, Epist.

    18. Lectiones II Nocturni in Proprio Remensi et aliis.

    19. Isai. XLIX.

    20. Ibid. 8.

    21. Ibid. 21.

    22. Ibid. 9.

    23. Ibid. 12.

    24. Ibid. 18.

    25. Ibid. 13.

    26. Ibid. 23.

    27. Greg. Turon. Histor. Franc. II, XXXVII; Hincmar. Vita S. Remigii, LI.

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    FESTA OCTOBRIS

    Prima die mensis in qua fiat Officium de Feria communi, et primo resumenda non sit Missa præcedentis Dominicæ impedita, in Choro post Primam dicitur Missa conventualis pro Defunctis, juxta Rubricas, et in Missis privatis, quæ non sint Defunctorum, pænultimo loco dicitur Oratio Fidélium.


    DIE 1 OCTOBRIS

    SANCTI REMIGII

    EPISCOPI ET CONFESSORIS


    Simplex

    Missa Státuit, de Communi Confessoris Pontificis 1° loco.


    Oratio

    D
    A, QUAÉSUMUS, omnípotens Deus: ut beáti Remígii Confessóris tui atque Pontíficis veneránda solémnitas, et devotiónem nobis áugeat, et salútem. Per Dóminum.

    Secreta

    S
    ANCTI tui, quaésumus, Dómine, nos ubíque laetíficent: ut, dum eórum mérita recólimus, patrocínia sentiámus. Per Dóminum.

    Postcommunio

    P
    RAESTA, quaésumus, omnípotens Deus: ut, de percéptis munéribus grátias exhibéntes, intercedénte beáto Remígio Confessóre tuo atque Pontífice, benefícia potióra sumámus. Per Dóminum.


    FONTE

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    Codesto santo è santo anche per noi ortodossi e la sua festa si svolge anche per noi il primo di ottobre, che però, seguendo il calendario giuliano cade nella data del 14 ottobre.

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    Lightbulb Re: 1° ottobre (13 gennaio) - S. Remigio di Reims, vescovo

    1 ottobre 2017: San Remigio, vescovo e confessore, DOMENICA DICIASSETTESIMA DOPO LA PENTECOSTE oppure SOLENNITA' ESTERNA DEL SANTO ROSARIO…




    Guéranger, L'anno liturgico - Domenica dopo la Pentecoste
    http://www.unavoce-ve.it/pg-dopopent-dom17.htm
    “DOMENICA DICIASSETTESIMA DOPO LA PENTECOSTE.”



    "San Remigio, vescovo, 1 ottobre
    Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico - 1 ottobre. San Remigio, vescovo e apostolo dei Franchi"
    Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico - 1 ottobre. San Remigio, vescovo e apostolo dei Franchi
    http://www.unavoce-ve.it/pg-1ott.htm
    "1 OTTOBRE SAN REMIGIO, VESCOVO E APOSTOLO DEI FRANCHI.”





    Santa Messa domenicale celebrata da Don Floriano Abrahamowicz a Paese (TV) stamattina 1 ottobre 2017, XVII Domenica dopo Pentecoste:



    “XVII domenica d. Pentecoste (Santa Messa)
    https://www.youtube.com/watch?v=eYJL1uUSYg8
    https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
    http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php”




    San Remigio - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/san-remigio/
    “1° ottobre, San Remilio, Vescovo e Confessore.

    Il 25 dicembre 496 battezzò Clodoveo, Re dei Franchi, dicendo: “Adora ciò che hai bruciato e brucia ciò che hai adorato».
    “San Remigio, Vescovo di Reims e Confessore; il quale si riposò nel Signore il tredici Gennaio, ma in questo giorno principalmente si festeggia per la traslazione del suo corpo”.”








    https://www.sursumcorda.cloud/
    “Supplica (non manomessa) alla Regina del SS. Rosario di Pompei.”
    https://www.sursumcorda.cloud/preghi...di-pompei.html
    https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/













    https://www.facebook.com/SaintAmedee/
    “1er Octobre : Saint Rémi, Archevêque de Reims, Apôtre des Francs (438-533).”






    “Solennité du Très-Saint Rosaire de la Bienheureuse Vierge Marie.”





    “Dix-septième Dimanche après la Pentecôte.”






    “Sermon du Père Joseph-Marie pour le Dix-septième Dimanche après la Pentecôte
    http://prieure2bethleem.org/predica/...bre.mp3”





    “Apostolat de la prière : Octobre 2017.
    POUR LA PROPAGATION DE LA DÉVOTION AU CŒUR IMMACULÉ DE MARIE
    http://www.sodalitium.eu/apostolat/A...let.pdf”













    Radio Spada | Radio Spada ? Tagliente ma puntuale
    http://www.radiospada.org/
    Edizioni Radio Spada - Home
    http://www.edizioniradiospada.com/
    https://www.facebook.com/radiospadasocial/?fref=nf
    "1 ottobre 2017 DOMENICA DICIASSETTESIMA DOPO LA PENTECOSTE oppure SOLENNITA' ESTERNA DEL SANTO ROSARIO."






    "1 ottobre 2017: San Remigio, vescovo e confessore."






    “Supplica alla Regina del Santissimo Rosario di Pompei da recitarsi nell’ora di mezzodì agli 8 di Maggio e nella prima Domenica di Ottobre.

    ✠ In nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo. Così sia.
    I.- O Augusta Regina delle vittorie, o Vergine sovrana del Paradiso, al cui nome potente si rallegrano i cieli e tremano per terrore gli abissi, o Regina gloriosa del Santissimo Rosario, noi tutti, avventurati figli vostri, che la bontà vostra ha prescelti in questo secolo ad innalzarvi un Tempio in Pompei, qui prostrati ai vostri piedi, in questo giorno solennissimo della festa dei novelli vostri trionfi sulla terra degl'idoli e dei demoni, effondiamo con lacrime gli affetti del nostro cuore, e con la confidenza di figli vi esponiamo le nostre miserie. Deh! da quel trono di clemenza ove sedete Regina, volgete, o Maria, lo sguardo vostro pietoso verso di noi, su tutte le nostre famiglie, sull'Italia, sull'Europa, su tutta la Chiesa; e vi prenda compassione degli affanni in cui volgiamo e dei travagli che ne amareggiano la vita. Vedete, o Madre, quanti pericoli nell'anima e nel corpo ne circondano: quante calamità e afflizioni ne costringono! O Madre, trattenete il braccio della giustizia del vostro Figliuolo sdegnato e vincete colla clemenza il cuore dei peccatori: sono pur nostri fratelli e figli vostri, che costarono sangue al dolce Gesù, e trafitture di coltello al vostro sensibilissimo Cuore. Oggi mostratevi a tutti, qual siete, Regina di pace e di perdono.
    Salve Regina.
    II.- È vero, è vero che noi per primi, benché vostri figliuoli, coi peccati torniamo a crocifiggere in cuor nostro Gesù, e trafiggiamo novellamente il vostro Cuore. Sì, lo confessiamo, siamo meritevoli dei più aspri flagelli. Ma Voi ricordatevi che sulla vetta del Golgota raccoglieste le ultime stille di quel sangue divino e l'ultimo testamento del Redentore moribondo. E quel testamento di un Dio, suggellato col sangue di un Uomo-Dio, vi dichiarava Madre nostra, Madre dei peccatori. Voi, dunque, come nostra Madre, siete la nostra Avvocata, la nostra Speranza. E noi gementi stendiamo a Voi le mani supplichevoli, gridando: Misericordia! Pietà vi prenda, o Madre buona, pietà di noi, delle anime nostre, delle nostre famiglie, dei nostri parenti, dei nostri amici, dei nostri fratelli estinti, e soprattutto dei nostri nemici, e di tanti che si dicono cristiani, e pur dilacerano il Cuore amabile del vostro Figliuolo. Pietà, deh! pietà oggi imploriamo per le nazioni traviate, per tutta l'Europa, per tutto il mondo, che torni pentito al cuor vostro. Misericordia per tutti, o Madre di Misericordia.
    Salve Regina.
    III.- Che vi costa, o Maria, l'esaudirci? Che vi costa il salvarci? Non ha Gesù riposto nelle vostre mani tutti i tesori delle sue grazie e delle sue misericordie? Voi sedete coronata Regina alla destra del vostro Figliuolo, circondata di gloria immortale su tutti i cori degli Angeli. Voi distendete il vostro dominio per quanto son distesi i cieli, e a Voi la terra e le creature tutte che in essa abitano sono soggette. Il vostro dominio si estende fino all'inferno, e Voi sola ci strappate dalle mani di Satana, o Maria. Voi siete l'Onnipotente per grazia. Voi dunque potete salvarci. Che se dite di non volerci aiutare, perché figli ingrati ed immeritevoli della vostra protezione, diteci almeno a chi altri mai dobbiamo ricorrere per essere liberati da tanti flagelli. Ah, no! Il vostro Cuore di Madre non patirà di veder noi, vostri figli, perduti. Il Bambino che noi vediamo sulle vostre ginocchia, e la mistica corona che miriamo nella vostra mano, c'ispirano fiducia che noi saremo esauditi. E noi confidiamo pienamente in Voi, ci gettiamo ai vostri piedi, ci abbandoniamo come deboli figli tra le braccia della più tenera fra le madri, ed oggi stesso, sì, oggi da Voi aspettiamo le sospirate grazie.
    Salve Regina.
    • Chiediamo la benedizione a Maria.
    Un'ultima grazia noi ora vi chiediamo, o Regina, che non potete negarci in questo giorno solennissimo. Concedete a tutti noi l'amore vostro costante, e in modo speciale la vostra materna benedizione. No, non ci leveremo dai vostri piedi, non ci staccheremo dalle vostre ginocchia, finché non ci avrete benedetti. Benedite, o Maria, in questo momento, il Sommo Pontefice. Ai prischi allori della vostra Corona, agli antichi trionfi del vostro Rosario, onde siete chiamata Regina delle vittorie, deh! aggiungete ancor questo, o Madre: concedete il trionfo alla Religione e la pace alla umana società. Benedite il nostro Vescovo, i Sacerdoti e particolarmente tutti coloro che zelano l'onore del vostro Santuario. Benedite infine tutti gli Associati al vostro novello Tempio di Pompei, e quanti coltivano e promuovono la divozione al vostro Santo Rosario. O Rosario benedetto di Maria; Catena dolce che ci rannodi a Dio; Vincolo di amore che ci unisci agli Angeli; Torre di salvezza negli assalti d'inferno; Porto sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai più. Tu ci sarai conforto nell'ora di agonia; a te l'ultimo bacio della vita che si spegne. E l'ultimo accento delle smorte labbra sarà il nome vostro soave, Regina del Rosario della Valle di Pompei, o Madre nostra cara, o unico Rifugio dei peccatori, o sovrana Consolatrice dei mesti. Siate ovunque benedetta, oggi e sempre, in terra e in cielo. Così sia.
    Salve Regina.
    [INDULGENZE : Questa supplica, approvata dalla Sacra Congregazione dei Riti, è stata arricchita dal Sommo Pontefice Leone XIII d’indulgenze di sette anni e sette quarantene per chi con cuore almeno pentito e devoto la recita l’otto maggio e la prima domenica d’ottobre (Rescritto, 17 giugno 1887). Il S. P. Pio X ha confermate in perpetuo tali indulgenze e le ha rese applicabili alle Anime del Purgatorio (Rescritto, 28 Novembre 1903)].”










    Guéranger, L'anno liturgico - Domenica dopo la Pentecoste
    http://www.unavoce-ve.it/pg-dopopent-dom17.htm
    “DOMENICA DICIASSETTESIMA DOPO LA PENTECOSTE.

    MESSA
    I decreti di Dio sono sempre giusti sia quando confonde gli orgogliosi sia quando nella sua misericordia esalta gli umili. Vedemmo la sua volontà sovrana all'opera otto giorni or sono nella distribuzione dei posti riservati ai santi al banchetto dell'unione divina e, ricordando le pretese e la sorte degli invitati alle nozze, chiediamo soltanto misericordia.
    EPISTOLA (Ef 4,1-6). - Fratelli: Io, che sono prigioniero del Signore, vi scongiuro di avere una condotta degna della vocazione che avete ricevuto, con tutta umiltà, con mansuetudine, con pazienza, con carità, sopportandovi gli uni gli altri, studiandovi di conservare l'unità dello spirito con il vincolo della pace. Un sol copro, un solo spirito, come ad una sola speranza siete stati chiamati con la vostra vocazione. Un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti che è sopra tutti , che è in tutte le cose e specialmente in noi nei secoli dei secoli così sia.
    Con la lettera di san Paolo ai cristiani di Efeso la Chiesa riprende l'esposizione delle grandezze dei suoi figli e li supplica di rispondere in modo degno alla loro vocazione divina.
    La chiamata di Dio.
    Noi conosciamo già questa chiamata di Dio. È la chiamata del genere umano alle nozze dell'unione divina delle nostre anime a regnare nei cieli sul trono del Verbo diventato loro Sposo e loro Capo (Ef 2,5). Un tempo il Vangelo di otto giorni or sono era più legato all'Epistola, che abbiamo letta e nella quale trova un brillante commento, mentre a sua volta spiega in modo perfetto le parole dell'Apostolo: "Quando sarete invitati alle nozze, diceva il Signore, cum vocatus fueris, prendete l'ultimo posto". "In tutta umiltà, aggiunge l'Apostolo, mostratevi degni della vocazione che avete ricevuta: digne ambuletis vocatione qua vocati estis".
    Fine e modo di intendere la chiamata.
    Quale condizione dobbiamo adempire per mostrarci degni dell'altissimo onore che il Verbo eterno ci ha fatto? Umiltà, mansuetudine, pazienza sono mezzi raccomandati per arrivare allo scopo. Lo scopo è l'unità del corpo immenso, che il Verbo ha fatto suo nella celebrazione delle mistische nozze e la condizione che l'Uomo-Dio esige da quelli che, partecipando della Chiesa, sua Sposa, chiama ad essere ossa delle sue ossa, carne della sua carne (ivi 5,30), è che mantengano tra loro un'armonia che faccia veramente di tutti un'anima sola, un copro solo, nei vincoli della pace.
    "Legame splendido, - esclama san Giovanni Crisostomo - legame meraviglioso, che tutti ci unisce e tutti insieme ci lega a Dio!": La sua forza è la forza dello Spirito Santo stesso, tutto santità ed amore, perché è lo Spirito che stringe i suoi nodi immateriali e divini, agendo nella moltitudine dei battezzati come come il soffio vitale nel corpo umano, che anima e unisce le membra tutte. Per lo Spirito, giovani e vecchi, poveri e ricchi, uomini e donne, sebbene distinti per razza e per indole, diventano un solo tutto, fusi in un immenso abbraccio in cui arde senza fine l'eterna Trinità. Però, perché l'incendio dell'amore infinito possa impadronirsi dell'umanità rigenerata, occorre che essa si purifichi eliminando le rivalità, i rancori, i dissensi, che, rivelandola ancora carnale, la renderebbero poco accessibile alla fiamma divina e all'unione che produce.
    La carità fraterna e i suoi frutti.
    Stringiamoci ai fratelli con questa felice catena della carità, perché essa non coarta che le nostre passioni e dilata invece le anime nostre, lasciando che lo Spirito le conduca con sicurezza a realizzare l'unica speranza della nostra vocazione comune, che è l'unione a Dio nell'amore. Quaggiù la carità,
    anche per i Santi, è una virtù faticosa perché raramente, anche nei migliori, la grazia restaura l'equilibrio delle facoltà, rotto dal peccato originale, in modo che non restino deficienze. Perciò la debolezza, gli eccessi della povera natura si fanno ancora sentire, nonostante l'umiltà del giusto e la vigile pazienza di coloro che l'attorniano. Dio permette questo, per accrescere il merito di tutti e ravvivare in noi il desiderio del cielo nel quale ritroveremo una totale e facile armonia con tutti i nostri simili, perché noi pure ci saremo pienamente pacificati nel dominio assoluto di Dio tre volte santo, divenuto tutto in tutti (1Cor 15,28).
    Nella patria fortunata Dio stesso tergerà ai suoi eletti il pianto causato dalle miserie, rinnovando il loro essere alla sorgente infinita (Ap 21,4-5). Il Figlio eterno, abolito il dominio delle forze avverse e vinta la morte in ciascuno dei suoi membri mistici (1Cor 15,24-28), apparirà nella pienezza del mistero della sua incarnazione vero Capo dell'umanità santificata, restaurata e sviluppata in lui (Ef 1,10).
    VANGELO (Mt 22,34-46). - In quel tempo: S'accostarono a Gesù i Farisei, uno dei quali, dottore in legge, lo interrogò, per tentarlo: Maestro, qual è il maggiore comandamento della legge? E Gesù gli rispose: Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente. Questo è il massimo e primo comandamento: il secondo poi è simile a questo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipende tutta la legge e i profeti. Essendo dunque adunati i Farisei, Gesù li interrogò dicendo: Che vi pare del Cristo? Di chi è figlio? Gli rispondono: Di David. Ed egli a loro: Come dunque David, in spirito, lo chiama Signore, dicendo: Il Signore ha detto al mio Signore: Siedi alla mia destra, sinché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi? Se dunque David lo chiama Signore, in qual modo è suo figlio? E nessuno poteva replicargli parola; né vi fu chi ardisse, da questo giorno in poi, d'interrogarlo.
    La carità.
    L'Apostolo che disse: Scopo della legge è la carità (1Tm 1,5) disse pure: Scopo della legge è il Cristo (Rm 10,4), e noi cediamo ora l'armonia di queste due proposizioni. Vediamo anche allo stesso modo la relazione delle parole del Vangelo: In questi due comandamenti sono compresi tutta la legge e i profeti e le altre, che sono pure del Signore: Scrutate le Scritture, perché esse mi rendono testimonianza (Gv 5,39).
    La prefazione della legge che regola i costumi è nella carità (Rm 13,10) il cui fine è Cristo e oggetto delle Scritture rivelate è l'Uomo-Dio, che nella sua adorabile unità riassume per i suoi morale e dogma.
    "Egli è la loro fede, il loro amore termine di tutte le nostre risoluzioni, - dice sant'Agostino - perché tutti i nostri sforzi tendono a perfezionarci in Lui e giungere in Lui è la nostra perfezione. Giunto a Lui, non cercare oltre: egli è la tua meta" (Enarr. sul Sal 56). Il santo Dottore ci dà qui la miglior formula dell'unione divina: "Aderiamo a Lui solo, godiamo in Lui solo, siamo tutti in Lui: haereamus uni, fruamur uno, permaneamus unum" (De Trin. iv, 11).
    La bella antifona dell'Offertorio di oggi, separata dai versetti che una volta l'accompagnavano, non rivela più la ragione per cui ebbe da remotissimi tempi tale posto. Riportiamo i versetti che seguivano l'Antifona, rilevando che l'ultimo termina con la notizia dell'arrivo del principe delle armate celesti in soccorso del popolo di Dio. È questo l'effetto cercato come risulta dall'Antifonario pubblicato dal beato Tommasi, conforme ai più antichi manoscritti, dove questa domenica apre la settimana della festa del grande Arcangelo e la Domenica prossima vi è designata col nome di Prima Domenica dopo la festa di san Michele (prima post sancti Angeli).
    OFFERTORIO. - Io, Daniele, ho pregato il mio Dio dicendo: Signore, esaudisci le preghiere del tuo servo, fa splendere la tua faccia sul tuo santuario e guarda misericordioso questo popolo sul quale, o Dio, è stato invocato il tuo nome.
    V/. Mentre io ancora parlavo e pregavo e dicevo i miei peccati e le colpe di Israele. mio popolo.
    V/. Io udii una voce che mi diceva: Intendi, Daniele, le parole che ti rivolgo, perché io sono inviato a te, ed ecco che Daniele stesso giunse in mio soccorso.
    Guardate con misericordia.

    PREGHIAMO
    Signore, libera il tuo popolo dagli errori contagiosi del demonio e concedigli la grazia di seguire solo te nella sincerità del cuore.

    da: dom Prosper Guéranger, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. Roberti, P. Graziani e P. Suffia, Alba, 1959, p. 497-500.”



    "San Remigio, vescovo, 1 ottobre
    Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico - 1 ottobre. San Remigio, vescovo e apostolo dei Franchi."
    Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico - 1 ottobre. San Remigio, vescovo e apostolo dei Franchi
    http://www.unavoce-ve.it/pg-1ott.htm
    "1 OTTOBRE SAN REMIGIO, VESCOVO E APOSTOLO DEI FRANCHI.

    L'elezione di san Remigio.
    Nel 486, i Franchi di Clodoveo battono Siagrio, davanti a Soisson. È il crollo definitivo del mondo romano, già in rovina perché logorato dai vizi e dalle invasioni Barbariche. Visigoti, Burgundi, Alemanni e Franchi occupano ormai le Gallie e della potenza romana, che resisteva, cercando dì sopravvivere, per il prestigio di alcuni condottieri gallo-romani, quasi più nulla rimane.
    Soltanto la Chiesa resiste. Restano i vescovi, difensori dei popoli, custodi della civiltà, unica forza morale e sociale, in mezzo alle invasioni e alle miserie che portano con sé. Germano di Auxerre, Lupo di Troyes, Agnano di Orléans sono già andati al loro riposo e dal cielo proteggono il loro popolo. A Reims, capitale della Gallia Belgica, il vescovo Remigio è ormai conosciuto come una delle migliori figure del tempo, la principale personalità del Nord-Est. Deve la fama all'importanza della sua sede episcopale, ma più ancora alle personali qualità e alle sue relazioni.
    Nato da potentissima famiglia, che stende i suoi domini su vaste regioni del Laonese e del Porciano, ha ricevuto una educazione accurata e Sildonio Apollinare dall'Alvernia lo saluta maestro di retorica; ma virtù e santità superano in lui la scienza e l'eloquenza. Eccelle per gravità dei costumi, maturità dì spirito e, appena ventiduenne, ha dato prove indubbie di senso pratico, di abilità, di autorità perché è eletto vescovo di Reims.
    L'elezione, affatto straordinaria, esce da tutte le regole ecclesiastiche e, se clero e popolo di Reirns hanno scelto un uomo tanto giovane, ciò avvenne solo perché la sua persona si imponeva per le sue qualità e per le circostanze. Remigio è l'uomo provvidenziale, che porta rimedio ad una crisi paurosa e merita il nome di salvatore e guida (si diceva indifferentementeRemigius o Remedius). Di fronte allo sfacelo dell'impero romano, molti spiriti si orientano verso i Barbari: sono realisti, che vedendo sorgere un nuovo mondo, pensano a costruire in esso l'avvenire, nonostante le incognite che ciò porta con sé. I Remigi son stati sempre gente pratica, come il vescovo Bennade. Ma i partigiani del passato non sono ancora finiti e Egidio, padre di Siagrio impone la sua autorità con l'aiuto dei Franchi, reprime duramente la ribellione e con essa ogni tendenza separatista. La situazione tra il maestro delle milizie e il vescovo si fa molto tesa e nel 458-459 il vescovo Bennade muore, Le gravi difficoltà del momento, e la pesante ansietà per l'avvenire concentra i suffragi su Remigio.
    Più tardi, nella sua lettera al vescovo Folco di Tongres, l'eletto confesserà che ha ricevuto il pastorale soltanto per legittima difesa, Ma se ne mostra ben degno e realizza le speranze che i suoi concittadini avevano riposto in lui, sapendo padroneggiare il presente e assicurare l'avvenire. Prova di questo è l'assenza di ogni conflitto tra il maestro delle milizie e l'atteggiamento tenuto di fronte ai Franchi sempre più vicini. Abbiamo testimonianza di questo in una lettera piena di paterna dignità che il vescovo di Reims dirige al giovane Clodoveo re di Tournai, di appena 15 anni, che, nell'autunno del 482, veniva alzato sugli scudi.
    Il Battesimo di Clodoveo.
    Quattro anni dopo, i Franchi sono padroni di tutta la Gallia Belgica. L'episodio famoso del vaso di Soisson è indice della buona volontà che regola i rapporti tra l'illustre vescovo e il giovane re. Tuttavia l'avvenire non rimane meno inquietante per qualsiasi cattolico. Padrone del paese ormai sarà soltanto un Barbaro e purtroppo Clodoveo non è il più forte, sicché, chiunque fosse stato il vincitore definitivo, bisognava subire un giogo o pagano idolatra, o eretico ariano che negava la divinità di Gesù Cristo. Si apre così un dramma tormentoso, ogni fase di esso segna l'anima di Clodoveo profondamente, sotto l'azione vigile di Remigio.
    All'inizio troviamo il matrimonio di Clodoveo con la burgunda Clotilde, l'unica principessa cattolica. Che cosa abbia fatto il vescovo nella preparazione di questo matrimonio non è noto, ma la tradizione ammette che vi abbia avuto una parte importante; ed è verosimile. Abbiamo migliori notizie invece per seguire la delicata azione di Remigio per la conversione del re. La regina diventa la catechista del marito. Non è cosa facile far penetrare la luce del Vangelo in quello spirito pagano, che gli ariani per parte loro sollecitano allo stesso modo. Essi avevano già potuto conquistare una sorella del re. Nell'anima di Clodoveo si dànno battaglia il Dio di Clotilde, gli dèi dei Franchi e il dio degli ariani ed è battaglia in cui non contano tanto gli argomenti teologici quanto i fatti. E la Provvidenza conduce i fatti con la mano potente e qualche volta rude. Per Clodoveo il Dio di Clotilde vuol dire l'appoggio sicuro dell'episcopato di tutte le Gallie, ma vuol dire ancora la umiliazione della sua razza, l'opposizione dei suoi guerrieri, l'ostilità dei Goti. Il Barbaro esita e le premure della regina e le lezioni del vescovo non riescono a deciderlo.
    Nasce alla coppia reale un figlio. È battezzato con una cerimonia splendida, che impressiona Clodoveo e da questo momento l'avvenire è assicurato al cattolicesimo. Purtroppo non trascorsero otto giorni e il bambino muore: è la vendetta degli dèi franchi. Viene al mondo un secondo figlio, ma cade malato il giorno seguente il battesimo. Le preghiere della madre ottengono la guarigione, ma il re resiste e parte in guerra contro gli Alamanni, che minacciano il regno. Comincia la battaglia contro il nemico temibile e l'armata franca è battuta: tutto è perduto. Clodoveo leva allora gli occhi al cielo pregando: "Gesù Cristo, che Clotilde predica figlio del Dio vivente, se mi concedi la vittoria, crederò in te e sarò battezzato nel tuo nome, liberami dai miei avversari"
    Il voto è esaudito e Remigio allora comincia il catecumenato di Clodoveo, ma in segreto, perchè il re teme ancora i suoi guerrieri pagani e sa che potrebbe perdere la corona e la vita. Il re esita ancora a ricevere il battesimo, ma nella primavera del 498 parte di nuovo in guerra, porta le sue armi fino a Bordeaux, l'undici novembre arriva a Tours e assiste alle feste di san Martino. I miracoli che si compiono sotto i suoi occhi, l'intercessione del grande santo lo scuotono e cade a terra, promettendo di farsi battezzare al più presto.
    Vi è ancora una difficoltà: quale sarà la reazione dei Franchi? Quando il re rende pubblica la sua decisione i guerrieri rispondono che sono pronti a seguire il Dio che Remigio dice immortale.
    La vocazione della Francia.
    A Reims, in festa, si prepara la cerimonia e la notte di Natale vede la meraviglia splendida: il battesimo del Barbaro Clodoveo e dei suoi guerrieri. Il popolo franco è nato a Cristo.
    Il 25 dicembre del 498 resterà per sempre una data memorabile. "La conversione di Clodoveo al cattolicesimo è avvenimento che fa epoca nella storia del mondo. Le conseguenze del fatto oltrepassano i confini del piccolo regno franco sul quale regnava, alla fine del V secolo, il figlio di Childerico e si fanno sentire attraverso i secoli fino a noi. Il battesimo di Clodoveo ha dato origine al primo stato barbaro cattolico, fondato sulle rovine dell'impero romano e l'adesione del piccolo re franco alla fede romana assicurò in Occidente la vittoria del cattolicesimo sul paganesimo e sull'eresia ariana, fece della Francia la figlia primogenita della Chiesa e dei suoi sovrani i re cristianissimi, sigillò, per così dire l'alleanza fra trono e altare e, con quella, i destini della monarchia francese. Il giorno di Natale in cui Clodoveo nacque a Cristo, nacque la Chiesa di Francia e nel grande avvenimento del secolo V era in germe la Francia missionaria" (Léon Levillain, La conversion et le baptême de Clovis. Revue d'Bistoire de l'Eglise de France, XXI, 1935).
    Un avvenimento così grande è una grazia insigne concessa da Dio a una nazione: la grazia della sua vocazione. Non si rifletterà mai abbastanza su questo beneficio e sulle responsabilità che comporta. "Cristo ama i Franchi" si dirà presto con giusto senso della realtà e la risposta sarà: "Gesta Dei per Francos". Ad ottenere la grazia contribuirono le preghiere e le sofferenze silenziose di Remigio, di Clotilde, di Genoveffa e molti altri. Ma vi è implicita anche la vocazione di una nazione e, più di una volta ancora, le "grandi ore di Reims" saranno le grandi ore della Francia.
    La tomba di san Remigio.
    Dopo il battesimo di Clodoveo, il vescovo di Reims gioca una parte meno evidente, ma resta tuttavia molto influente sul re, per il quale si mostra sempre un padre pieno di affetto. Mentre il regno dei Franchi cresce e diviene la Francia, Remigio si dedica alla sua diocesi e alla sua vasta provincia, provvedendo sedi episcopali vacanti, consacrando vescovi, amministrando i dominii della sua chiesa, difendendo la fede, governando i fedeli e dirigendo un popolo, che, essendo molto misto, non era cosa sempre facile dirigere. Egli ha cura di formare i discepoli, che proseguiranno la sua impresa e soprattutto il nipote, il prete Agricola, e l'abate di Mont d'Hor, Thierry, e finalmente, a 93 anni di età e 64 di fatiche nell'apostolato, si addormenta nella pace del Signore.
    I suoi resti, per volontà da lui manifestata, sono deposti nella basilica cimiteriale di san Clemente e san Cristoforo, molto piccola, ma antichissima e questo piccolo oratorio diventa uno dei santuari più celebri e presto sorge vicino un monastero importantissimo, che la regina Gerberga dirà "primo della Francia". Il santuario custodisce, in una splendida tomba, le reliquie preziose e con essa "la santa ampolla" che di consacrazione in consacrazione sarà simbolo di continuità nella tradizione e di fedeltà alla loro missione per i re di Francia che a Reims, nella cattedrale in cui Clodoveo è stato battezzato, verranno a ricevere l'unzione e la corona.
    La lezione di san Remigio.
    Il buon popolo di Borgo san Remigio è sempre rimasto ingenuamente attaccato al suo patrono, la gloria del quale nel corso dei secoli si è aureolata di tutti i raggi della storia e della leggenda, della pietà e dell'arte. Ma deve essere devota a san Remigio tutta la Francia e lo affermava Papa san Leone IX mentre consacrava la nuova basilica del 1049: "Se egli non fu apostolo per altri lo fu certamente per voi!".
    Ascolti sempre la Francia l'insegnamento di Remigio al giovane Clodoveo: "Bisogna attendere prima di tutto a non abbandonare le vie del Signore. Tu devi sceglierti dei consiglieri, che facciano onore alla tua fama, amministrare con onestà e integrità, onorare i sacerdoti dei tuoi stati e cercarne il parere ... Dà sollievo ai tuoi concittadini ... Esca dalla tua bocca la giustizia ... Se qualcuno ricorre a te, non si senta per te uno straniero ... ". E meriterà l'elogio che il vescovo di Vienna, Avito, indirizzò al nuovo battezzato: "La tua fede è per noi tutti una vittoria. Molti altri purtroppo, quando i vescovi dei loro regni li supplicano di aderire alla dottrina cristiana, si perdono ad obiettare le tradizioni della loro razza e mostrano di non essere capaci di affrontare i loro doveri e di compierli ... Tu inizi per i tuoi discendenti una carriera grandiosa, volendo regnare con Cristo ... Tu sei nato per Cristo, come Cristo è nato per il mondo ...
    Tu hai consacrato la tua anima a Dio, la tua vita ai tuoi contemporanei e la tua gloria alla posterità".
    Per i meriti di san Remigio, Cristo esaudirà la nostra preghiera per tutti i reggitori di popoli di buona volontà.
    "Che Iddio, Figlio di Dio, Gesù Cristo, Egli che il Padre unse dell'olio di esultazione a preferenza di ogni altro, con la presente infusione della santa unzione infonda sul tuo capo la benedizione dello Spirito Paraclito e la faccia penetrare fino nell'intimo del tuo cuore, sicché, per questo olio, visibile epalpabile, tu meriti di percepire i doni invisibili e, dopo un regno temporale pieno di giuste disposizioni, meriti di regnare eternamente con colui, che, solo senza peccato, Re dei re, vive e si glorifica col Padre nell'unità dello Spirito Sa:nto" (Orazione della cerimonia di consecrazione).
    da: P. GUÉRANGER, L'anno liturgico. - II. Tempo Pasquale e dopo la Pentecoste, trad. it. L. ROBERTI, P. GRAZIANI e P. SUFFIA, Alba, Edizioni Paoline, 1959, pp. 1124-1129."


    MISSALE ROMANUM - Die 1 Octobris. S. Remigii Ep. et Conf.
    http://www.unavoce-ve.it/mr-1oct=lat.htm
    “FESTA OCTOBRIS

    Prima die mensis in qua fiat Officium de Feria communi, et primo resumenda non sit Missa præcedentis Dominicæ impedita, in Choro post Primam dicitur Missa conventualis pro Defunctis, juxta Rubricas, et in Missis privatis, quæ non sint Defunctorum, pænultimo loco dicitur Oratio Fidélium.
    DIE 1 OCTOBRIS
    SANCTI REMIGII
    EPISCOPI ET CONFESSORIS

    Simplex
    Missa Státuit, de Communi Confessoris Pontificis 1° loco.
    Oratio
    DA, QUAÉSUMUS, omnípotens Deus: ut beáti Remígii Confessóris tui atque Pontíficis veneránda solémnitas, et devotiónem nobis áugeat, et salútem. Per Dóminum.
    Secreta
    SANCTI tui, quaésumus, Dómine, nos ubíque laetíficent: ut, dum eórum mérita recólimus, patrocínia sentiámus. Per Dóminum.
    Postcommunio
    PRAESTA, quaésumus, omnípotens Deus: ut, de percéptis munéribus grátias exhibéntes, intercedénte beáto Remígio Confessóre tuo atque Pontífice, benefícia potióra sumámus. Per Dóminum.”


    "San Remigio, vescovo, 1 ottobre
    Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico - 1 ottobre. San Remigio, vescovo e apostolo dei Franchi
    http://www.unavoce-ve.it/pg-1ott.htm

    I Santi Angeli Custodi, 2 ottobre
    Santa Teresa del Bambino Gesù, vergine, 3 ottobre
    San Francesco d'Assisi, confessore, 4 ottobre
    San Placido, 5 ottobre
    San Brunone, confessore, 6 ottobre
    Festa del Rosario, 7 ottobre
    San Marco, papa e i santi Marcello, Apuleio, Sergio e Bacco, martiri,lo stesso giorno
    Santa Brigida, vedova, 8 ottobre
    San Giovanni Leonardi, confessore, 9 ottobre
    Commemorazione di san Dionigi, vescovo, lo stesso giorno
    San Francesco Borgia, confessore, 10 ottobre
    Maternità della Beata Vergine, 11 ottobre
    Sant'Edoardo, re e confessore, 13 ottobre
    San Callisto, papa e martire, 14 ottobre
    Santa Teresa, vergine, 15 ottobre
    Santa Edvige, vedova, 16 ottobre
    Santa Margherita Maria, vergine, 17 ottobre
    San Luca, evangelista, 18 ottobre
    San Pietro d'Alcantara, confessore, 19 Ottobre
    San Giovanni da Kenty, confessore, 20 ottobre
    Sant'Ilarione, Abate, 21 ottobre
    Sant'Orsola e compagne, martiri, lo stesso giorno
    San Raffaele Arcangelo, 24 ottobre
    Festa di Cristo Re, ultima domenica di ottobre
    I santi Crisante e Daria, martiri, 25 ottobre
    Sant'Evaristo, papa e martire 26 ottobre
    Santi Simone e Giuda, apostoli, 28 ottobre"



    “ECCO IL CALENDARIO LITURGICO CATTOLICO DEL MESE DI OTTOBRE CHE DA SEMPRE è DEDICATO ALLA BEATA VERGINE MARIA, REGINA DEL SACRATISSIMO ROSARIO.
    UN CARO SALUTO A TUTTI
    GUELFO NERO
    CALENDARIO LITURGICO OTTOBRE
    1 SAN REMIGIO VESCOVO E CONFESSORE
    2 SANTI ANGELI CUSTODI
    3 SAN TERESA DEL BAMBIN GESù, VERGINE
    4 SAN FRANCESCO D'ASSISI, CONFESSORE, PATRONO D'ITALIA
    E DELLE ISOLE ADIACENTI
    5 SAN PLACIDO E COMPAGNI, MARTIRI
    6 XX° DOMENICA DOPO LA PENTECOSTE
    SAN BRUNO, CONFESSORE
    (POSSIBILITà DI ANTICIPARE LA MADONNA DEL ROSARIO)
    7 MADONNA DEL SANTO ROSARIO
    SAN MARCO, PAPA E CONFESSORE
    SANTI SERGIO, BACCO, MARCELLO ED APULEIO, MARTIRI
    8 SANTA BRIGIDA, VEDOVA
    9 SAN GIOVANNI LEONARDI, CONFESSORE
    SANTI DIONIGI, VESCOVO, RUSTICO ED ELEUTERIO, MARTIRI
    (BEATO GIOVANNI LEONARDI, CONFESSORE)
    10 SAN FRANCESCO BORGIA, CONFESSORE
    11 MATERNITà DELLA BEATA VERGINE MARIA
    12 SANTA MARIA IN SABBATO
    13 XXI° DOMENICA DOPO LA PENTECOSTE
    SANT'EDOARDO, RE D'INGHILTERRA E CONFESSORE
    14 SAN CALLISTO I, PAPA E MARTIRE
    15 SANTA TERESA DI GESù, VERGINE
    16 SANT'EDVIGE, VEDOVA
    (PURITà DELLA BEATA VERGINE MARIA)
    17 SANTA MARGHERITA MARIA ALACOQUE, VERGINE
    18 SAN LUCA, EVANGELISTA
    19 SAN PIETRO D'ALCANTARA
    20 XXII° DOMENICA DOPO LA PENTECOSTE
    SAN GIOVANNI CANZIO, CONFESSORE
    21 SANT'ILARIONE, ABATE
    SANT'ORSOLA E COMPAGNE, VERGINI E MARTIRI
    22 FERIA
    23 (SANTISSIMO REDENTORE)
    24 SAN RAFFAELE ARCANGELO
    25 SANTI CRISANTE E DARIA, MARTIRI
    26 SANT'EVARISTO, PAPA E MARTIRE
    VIGILIA ANTICIPATA DEI SANTI SIMONE E GIUDA, APOSTOLI
    27 FESTA DI NOSTRO SIGNORE GESù CRISTO RE
    XXIII° DOMENICA DOPO LA PENTECOSTE
    28 SANTI SIMONE E GIUDA, APOSTOLI
    29 FERIA
    30 FERIA
    31 VIGILIA D'OGNISSANTI
    COME SEMPRE LE FESTE IN PARENTESI SONO SOLO INSIGNI FESTE LOCALI.
    "SANCTA MARIA ET OMNES SANCTI INTERCEDANT PRO NOBIS AD DOMINUM UT MEREAMUR AB EO ADIUVARI ET SALVARI. PER CHRISTUM DOMINUM NOSTRUM. AMEN".”





    Luca, Sursum Corda!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

  10. #10
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    Lightbulb Re: 1° ottobre (13 gennaio) - S. Remigio di Reims, vescovo

    1 OTTOBRE 2018: SAN REMIGIO, VESCOVO ED APOSTOLO DEI FRANCHI CHE BATTEZZÒ IL RE CLODOVEO; PRIMO GIORNO DEL MESE DI OTTOBRE, MESE DEL SACRATISSIMO ROSARIO…



    «1 OTTOBRE SAN REMIGIO, VESCOVO E APOSTOLO DEI FRANCHI.»
    Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico - 1 ottobre. San Remigio, vescovo e apostolo dei Franchi
    http://www.unavoce-ve.it/pg-1ott.htm

    MISSALE ROMANUM - Die 1 Octobris. S. Remigii Ep. et Conf.
    http://www.unavoce-ve.it/mr-1oct=lat.htm





    San Remigio - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/san-remigio/
    «1° ottobre, San Remigio, Vescovo e Confessore.

    Il 25 dicembre 496 battezzò Clodoveo, Re dei Franchi, dicendo: “Adora ciò che hai bruciato e brucia ciò che hai adorato.”
    “San Remigio, Vescovo di Reims e Confessore; il quale si riposò nel Signore il tredici Gennaio, ma in questo giorno principalmente si festeggia per la traslazione del suo corpo”.»
    http://www.sodalitium.biz/wp-content...mi-300x209.jpg





    http://www.sodalitium.biz/wp-content...-1-218x300.jpg






    Anniversario dell’ordinazione sacerdotale – avvenuta il giorno 1 ottobre 2016 - di don Charbel Madi, dell’Istituto Mater Boni Consilii:


    Ordinazione sacerdotale di don Charbel Madi (1/10/16) - Sodalitium
    http://www.sodalitium.biz/ordinazion...el-madi-11016/
    Tu es sacerdos in æternum secundum ordinem Melchisedech.”

    https://www.agerecontra.it/2016/09/o...me-sodalitium/


    "Sante Messe - Sodalitium."
    http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

    "S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium."
    http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

    “Sodalitium - IMBC.”
    https://www.youtube.com/user/sodalitium

    “Omelie dell'I•M•B•C a Ferrara.”
    https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/

    "Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11)"
    http://www.oratoriosantambrogiombc.it/




    «Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
    http://www.domusmarcellefebvre.it
    https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
    XIX domenica d. Pentecoste (Santa Messa)
    https://www.youtube.com/watch?v=YA1t30gCdK8
    XIX domenica d. Pentecoste (Omelia)
    https://www.youtube.com/watch?v=zVMy50OkfHk
    SANTA MESSA - domusmarcellefebvre110815
    http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
    La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.»




    Ottobre , mese del Santo Rosario - Centro Studi Giuseppe Federici
    http://www.centrostudifederici.org/o...santo-rosario/

    Segnalazione canale You Tube - Centro Studi Giuseppe Federici
    “1 ottobre 2018 Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
    Segnaliamo il canale You Tube di Sursum Corda.
    La vera e la falsa amicizia:
    https://youtu.be/8KZj2_LGRrs
    L’ecumenismo e la dottrina cattolica:
    https://youtu.be/89PluIl8PQE
    L’infallibilità della Chiesa e del Papa:
    https://youtu.be/lryzg77rHZI
    http://www.centrostudifederici.org/w...x480-copia.png




    https://www.agerecontra.it/?s=Rosario
    https://www.agerecontra.it/2015/10/o...e-del-rosario/
    https://www.agerecontra.it/wp-conten...5/10/Pio-V.jpg
    https://www.facebook.com/Traditio.Verona.it/





    https://tradidiaccepi.blogspot.com/
    https://tradidiaccepi.blogspot.com/2...de-espana.html
    https://tradidiaccepi.blogspot.com/2...-apostolo.html



    https://sardiniatridentina.blogspot....ssore.html?m=1
    https://4.bp.blogspot.com/-FHTA0C0oX...72989648_n.jpg



    https://www.facebook.com/catholictradition2016/
    «Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...8e&oe=5C591586





    https://www.facebook.com/catholictradition2016/
    «SAN REMIGIO
    Apostolo dei Franchi, Vescovo e Confessore.
    Semplice.
    Paramenti bianchi.
    Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico - 1 ottobre. San Remigio, vescovo e apostolo dei Franchi
    http://www.unavoce-ve.it/pg-1ott.htm

    San Remigio è l’Apostolo dei Franchi. Nobile di Loan, viene eletto vescovo di Reims a ventidue anni nel 459 e per oltre settant’anni illustrò quella Chiesa per dottrina, zelo apostolico e miracoli. Fu lui che nel Natale del 496 battezzò il Re dei Franchi Clodoveo e tutto il suo popolo. Con le famose parole: “Piega il capo, fiero Sicambro: adora ciò che hai bruciato e brucia ciò che hai adorato”, consacrava la nascita del primo regno barbaro nel seno della Chiesa Romana. Tutti gli altri erano eretici ariani o pagani. Carico di anni e di meriti, passò al Signore il 13 gennaio 433 a Riems. La sua festa però si celebra principalmente il primo Ottobre, solennità della traslazione del suo sacro corpo.
    • Remigio, vescovo di Reims, fiorì sotto Clodoveo re dei Franchi, che di più battezzò; ed egli è il primo che colla sua dottrina e miracoli convertì i Franchi alla fede di Cristo Signore. Alle sue preghiere, una fanciulla morta riebbe la vita. Commentò molti libri della sacra Scrittura. Per più di settant'anni amministrò con somma lode la chiesa di Reims. Numerosi miracoli che seguirono il suo decesso attestarono la santità della sua vita e della sua morte.»
    https://sardiniatridentina.blogspot....ssore.html?m=1
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...00&oe=5C26B3D5





    «IL SANTO ANGELO CUSTODE DELLA SPAGNA (El Angel Custodio del Reino de España)

    Doppio di II classe con ottava semplice.
    Paramenti bianchi.
    Ogni regno, ogni nazione ha un suo Angelo Tutelare: “Quando l’Altissimo divise le nazioni, come ha separato i figli di Adamo, egli stabilì i confini delle nazioni secondo gli angeli di Dio” (Deuter. XXXII,8 Septuaginta). Due in particolare godono anche di un culto particolare: l’Angelo del Portogallo, festeggiato ufficialmente il 10 maggio fin dal regno di Giulio II (1509) e l’Angel Custodio del Reino de España. La festa di quest’ultimo fu concessa da Leone XII a Ferdinando VII per render grazie al Signore degli incommensurabili e continui benefizi di cui fu fatta oggetto nei secoli la generosa nazione spagnola per l’intercessione e l’assistenza del suo Angelo Tutelare e per impetrare su di essa la sua costante celeste protezione. Nel calendario tradizionale si celebra il 1° ottobre con rito doppio di II classe con ottava semplice. La festa è stata soppressa nell'ambito della riforma postconciliare ma a Madrid nella chiesa di san Giuseppe (calle Alcalá, 43) si venera tuttora l'effige dello spirito beato, inaugurata da Alfonso XIII il 13 maggio 1917, nel cui scudo sono raffigurate le armi di tutti gli antichi Regni spagnoli (Castiglia, León, Navarra e Aragona).»
    https://tradidiaccepi.blogspot.com/2...spana.html?m=1
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...a1&oe=5C623135





    «MESE DI OTTOBRE: MESE DEL SACRATISSIMO ROSARIO DI NOSTRA SIGNORA BEATA VERGINE MARIA SANTISSIMA.
    SUPREMI APOSTOLATUS
    1.Lettera Enciclica di Sua Santità Leone P.P. XIII

    A tutti i Venerabili Fratelli Patriarchi, Primati, Arcivescovi e Vescovi del mondo cattolico che hanno grazia e comunione con la Sede Apostolica.
    Venerabili Fratelli, salute e Apostolica Benedizione.
    Dall’ufficio del Supremo Apostolato che esercitiamo, e dalla condizione durissima di questi tempi siamo ogni giorno più stimolati e quasi sospinti a provvedere con tanta maggiore sollecitudine alla tutela e all’incolumità della Chiesa quanto più essa è travagliata da gravi calamità. Perciò, mentre Ci sforziamo, per quanto Ci è possibile, di difendere in tutti i modi i diritti della Chiesa, e di prevenire e respingere i pericoli che sovrastano o ci circondano, non desistiamo dall’implorare i celesti soccorsi, dai quali unicamente Ci possiamo attendere che le Nostre cure e le Nostre fatiche raggiungano il desiderato scopo.
    Per ottenere questo, nulla stimiamo più valido ed efficace che di renderci degni, con devozione e pietà, del favore della Gran Madre di Dio Maria Vergine, la quale, come mediatrice della nostra pace presso Dio e dispensatrice delle grazie celesti, è collocata in cielo nel più eccelso trono di potere e di gloria, perché conceda il suo patrocinio agli uomini, che fra tante pene e pericoli si sforzano di giungere alla patria sempiterna.
    Per la qual cosa, essendo ormai prossima la solennità annuale in cui si celebrano i moltissimi e sommi benefici concessi al popolo cristiano attraverso le preghiere del Santissimo Rosario di Maria, vogliamo che, quest’anno, tutto il mondo cattolico, con particolare devozione, rivolga la stessa pia preghiera alla Grande Vergine, affinché, per la sua intercessione, possiamo avere la gioia di vedere il suo Figlio placato e mosso a compassione dalle nostre miserie.
    Per tale motivo abbiamo creduto bene, Venerabili Fratelli, indirizzarVi questa Lettera, perché, conosciute le Nostre intenzioni, Voi possiate, con la Vostra autorità e con il Vostro zelo, spronare la pietà dei fedeli a corrispondere pienamente ad esse.
    Fu in ogni tempo lodevolissimo ed inviolabile costume del popolo cattolico ricorrere nei trepidi e dubbiosi eventi a Maria e rifugiarsi nella sua materna bontà. Ciò dimostra la fermissima speranza, anzi la piena fiducia, che la Chiesa cattolica ha sempre a buon diritto riposto nella Madre di Dio. Infatti la Vergine Immacolata, prescelta ad essere Madre di Dio, e per ciò stesso fatta corredentrice del genere umano, gode presso il Figlio di una potenza e di una grazia così grande che nessuna creatura né umana né angelica ha mai potuto né mai potrà raggiungerne una maggiore. E poiché la gioia per Lei più gradita è quella di aiutare e consolare ogni singolo fedele che invochi il suo soccorso, non vi può essere dubbio che Ella voglia molto più volentieri accogliere, anzi esulti nel soddisfare i voti di tutta la Chiesa.
    Ma questa così ardente e fiduciosa devozione verso l’augusta Regina del cielo più chiaramente apparve quando la violenza degli errori largamente diffusi, o la corruzione strabocchevole dei costumi, o l’impeto di potenti nemici, parve mettere in pericolo la Chiesa militante di Dio.
    Le memorie antiche e moderne, e i sacri fasti della Chiesa ricordano le pubbliche e private preghiere e i voti innalzati alla Gran Madre di Dio, nonché i soccorsi, la pace e la tranquillità concessi da Dio per sua intercessione. Da qui ebbero origine quei titoli insigni con i quali i popoli cattolici la salutarono Ausiliatrice dei cristiani, Soccorritrice, Consolatrice, Arbitra delle guerre, Trionfatrice, Apportatrice di pace. Fra tali titoli si vuole in primo luogo ricordare quello così solenne del Rosario, con cui furono consacrati all’immortalità i sommi suoi benefici verso l’intera cristianità. (...)»
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...51&oe=5C59AD7F










    https://www.sursumcorda.cloud/
    https://www.facebook.com/CdpSursumCorda/
    “Carlo Di Pietro - Sursum Corda.
    Disponibile alla lettura l'ultimo numero di SVRSVM CORDA® (n° 132 del 30 settembre 2018).
    Link: https://www.sursumcorda.cloud/tags/numero-132.html”





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    “1 ottobre 2018: San Remigio, vescovo e confessore
    Laon (Francia), ca. 440 - Reims (Francia), ca. 533
    Sembra che la forma originaria di questo nome che in latino suonava Remigius, e in francese suona Remy fosse Remedius, cioè rimedio, medicina. Un nome, quindi, di chiaro significato augurale, ricco di sottintesi spirituali, perché per i cristiani tale «medicina» non poteva essere altro che una medicina dell'anima.

    Con il nome di Remedius sono firmate le poche lettere superstiti del Santo di oggi, personaggio medicamentoso, rimedio e salute spirituale di innumerevoli fedeli, perché Remigio fu colui che convertì al Cristianesimo, alla fine del VI secolo, il Re Clodoveo, e con lui tutti i suoi Franchi.
    Per questo San Remigio, battezzatore del Re Clodoveo, viene chiamato «Apostolo della Francia», anche se prima di lui numerosi missionari, molti Martiri e diversi grandi Vescovi avevano preparato il terreno per il trionfo del Cristianesimo.[/B]
    Remigio era Vescovo di Reims, e riuscì a conquistare il cuore del Re pagano con l'aiuto della moglie, la regina Clotilde, già cristiana, e anch'ella venerata come Santa. Il Sovrano barbaro, rude e impetuoso, restò colpito dalla saggezza e dalla sincerità dei Vescovo cristiano, nei cui confronti dette prova di grande rispetto.
    Accettò il Battesimo dopo la vittoria sugli Alemanni, che lo minacciavano al di là del Reno, e dopo la battaglia di Tolbiac, nel Natale del 496, entrò nella cattedrale di Reims e piegò il capo superbo davanti al Vescovo Remigio, che lo battezzò cristiano. «Piega dolcemente la testa gli aveva detto; adora quello che bruciasti e brucia quello che adorasti». E come consiglio politico: «Soccorri gli afflitti, abbi cura delle vedove e degli orfani. Usa le tue ricchezze per liberare i prigionieri e per sciogliere le catene agli schiavi». E infine gli diede questa massima di saggezza: «Divertiti con i giovani, ma delibera con i vecchi».
    Con lui, dicono le cronache, San Remigio battezzò tremila franchi: fu dunque una conversione di massa, di quasi tutto un popolo rappresentato dai suoi capi, al seguito dà loro Re.
    Di San Remigio, dopo questo episodio, non si sa molto di più. Sappiamo che scrisse molto, ma le sue opere non ci sono pervenute. Dalle poche lettere restateci affiora l'immagine di un uomo colto e sapiente, saggio e anche energico.
    Dovette vivere molto a lungo, se Gregorio di Tours, tessendone l'elogio, dice che resse il pastorale per settanta anni e più. Stando a questa indicazione, dunque, egli dovette morire centenario, verso il 530, onorato dai Franchi come loro guida spirituale, e venerato dai cristiani quasi come un nuovo apostolo.”
    [B]https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...e5&oe=5C20F3A1





    “Angelo Custode del Regno di Spagna.
    Venerato già in alcune diocesi, Leone XII concesse che lo si celebrasse solennemente ogni 1° di ottobre. Il suo simulacro si trova nella chiesa di san Giuseppe a Madrid, e reca uno scudo dove sono raffigurate le armi di tutti gli antichi Regni spagnoli (Castiglia, León, Navarra e Aragona).”
    https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...27&oe=5C19FE14








    "MISSALE ROMANUM - Die 1 Octobris. S. Remigii Ep. et Conf.
    MISSALE ROMANUM - Die 1 Octobris. S. Remigii Ep. et Conf.
    http://www.unavoce-ve.it/mr-1oct=lat.htm
    FESTA OCTOBRIS
    Prima die mensis in qua fiat Officium de Feria communi, et primo resumenda non sit Missa præcedentis Dominicæ impedita, in Choro post Primam dicitur Missa conventualis pro Defunctis, juxta Rubricas, et in Missis privatis, quæ non sint Defunctorum, pænultimo loco dicitur Oratio Fidélium.
    DIE 1 OCTOBRIS
    SANCTI REMIGII
    EPISCOPI ET CONFESSORIS

    Simplex
    Missa Státuit, de Communi Confessoris Pontificis 1° loco.
    Oratio
    DA, QUAÉSUMUS, omnípotens Deus: ut beáti Remígii Confessóris tui atque Pontíficis veneránda solémnitas, et devotiónem nobis áugeat, et salútem. Per Dóminum.
    Secreta
    SANCTI tui, quaésumus, Dómine, nos ubíque laetíficent: ut, dum eórum mérita recólimus, patrocínia sentiámus. Per Dóminum.
    Postcommunio
    PRAESTA, quaésumus, omnípotens Deus: ut, de percéptis munéribus grátias exhibéntes, intercedénte beáto Remígio Confessóre tuo atque Pontífice, benefícia potióra sumámus. Per Dóminum.”




    "San Remigio, vescovo, 1 ottobre
    Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico - 1 ottobre. San Remigio, vescovo e apostolo dei Franchi
    Dom Prosper Guéranger, L'Anno Liturgico - 1 ottobre. San Remigio, vescovo e apostolo dei Franchi
    http://www.unavoce-ve.it/pg-1ott.htm

    I Santi Angeli Custodi, 2 ottobre
    Santa Teresa del Bambino Gesù, vergine, 3 ottobre
    San Francesco d'Assisi, confessore, 4 ottobre
    San Placido, 5 ottobre
    San Brunone, confessore, 6 ottobre
    Festa del Rosario, 7 ottobre
    San Marco, papa e i santi Marcello, Apuleio, Sergio e Bacco, martiri,lo stesso giorno
    Santa Brigida, vedova, 8 ottobre
    San Giovanni Leonardi, confessore, 9 ottobre
    Commemorazione di san Dionigi, vescovo, lo stesso giorno
    San Francesco Borgia, confessore, 10 ottobre
    Maternità della Beata Vergine, 11 ottobre
    Sant'Edoardo, re e confessore, 13 ottobre
    San Callisto, papa e martire, 14 ottobre
    Santa Teresa, vergine, 15 ottobre
    Santa Edvige, vedova, 16 ottobre
    Santa Margherita Maria, vergine, 17 ottobre
    San Luca, evangelista, 18 ottobre
    San Pietro d'Alcantara, confessore, 19 Ottobre
    San Giovanni da Kenty, confessore, 20 ottobre
    Sant'Ilarione, Abate, 21 ottobre
    Sant'Orsola e compagne, martiri, lo stesso giorno
    San Raffaele Arcangelo, 24 ottobre
    Festa di Cristo Re, ultima domenica di ottobre
    I santi Crisante e Daria, martiri, 25 ottobre
    Sant'Evaristo, papa e martire 26 ottobre
    Santi Simone e Giuda, apostoli, 28 ottobre"



    “ECCO IL CALENDARIO LITURGICO CATTOLICO DEL MESE DI OTTOBRE CHE DA SEMPRE è DEDICATO ALLA BEATA VERGINE MARIA, REGINA DEL SACRATISSIMO ROSARIO.
    UN CARO SALUTO A TUTTI
    GUELFO NERO
    CALENDARIO LITURGICO OTTOBRE
    1 SAN REMIGIO VESCOVO E CONFESSORE
    2 SANTI ANGELI CUSTODI
    3 SAN TERESA DEL BAMBIN GESù, VERGINE
    4 SAN FRANCESCO D'ASSISI, CONFESSORE, PATRONO D'ITALIA
    E DELLE ISOLE ADIACENTI
    5 SAN PLACIDO E COMPAGNI, MARTIRI
    6 XX° DOMENICA DOPO LA PENTECOSTE
    SAN BRUNO, CONFESSORE
    (POSSIBILITà DI ANTICIPARE LA MADONNA DEL ROSARIO)
    7 MADONNA DEL SANTO ROSARIO
    SAN MARCO, PAPA E CONFESSORE
    SANTI SERGIO, BACCO, MARCELLO ED APULEIO, MARTIRI
    8 SANTA BRIGIDA, VEDOVA
    9 SAN GIOVANNI LEONARDI, CONFESSORE
    SANTI DIONIGI, VESCOVO, RUSTICO ED ELEUTERIO, MARTIRI
    (BEATO GIOVANNI LEONARDI, CONFESSORE)
    10 SAN FRANCESCO BORGIA, CONFESSORE
    11 MATERNITà DELLA BEATA VERGINE MARIA
    12 SANTA MARIA IN SABBATO
    13 XXI° DOMENICA DOPO LA PENTECOSTE
    SANT'EDOARDO, RE D'INGHILTERRA E CONFESSORE
    14 SAN CALLISTO I, PAPA E MARTIRE
    15 SANTA TERESA DI GESù, VERGINE
    16 SANT'EDVIGE, VEDOVA
    (PURITà DELLA BEATA VERGINE MARIA)
    17 SANTA MARGHERITA MARIA ALACOQUE, VERGINE
    18 SAN LUCA, EVANGELISTA
    19 SAN PIETRO D'ALCANTARA
    20 XXII° DOMENICA DOPO LA PENTECOSTE
    SAN GIOVANNI CANZIO, CONFESSORE
    21 SANT'ILARIONE, ABATE
    SANT'ORSOLA E COMPAGNE, VERGINI E MARTIRI
    22 FERIA
    23 (SANTISSIMO REDENTORE)
    24 SAN RAFFAELE ARCANGELO
    25 SANTI CRISANTE E DARIA, MARTIRI
    26 SANT'EVARISTO, PAPA E MARTIRE
    VIGILIA ANTICIPATA DEI SANTI SIMONE E GIUDA, APOSTOLI
    27 FESTA DI NOSTRO SIGNORE GESù CRISTO RE
    XXIII° DOMENICA DOPO LA PENTECOSTE
    28 SANTI SIMONE E GIUDA, APOSTOLI
    29 FERIA
    30 FERIA
    31 VIGILIA D'OGNISSANTI
    COME SEMPRE LE FESTE IN PARENTESI SONO SOLO INSIGNI FESTE LOCALI.
    "SANCTA MARIA ET OMNES SANCTI INTERCEDANT PRO NOBIS AD DOMINUM UT MEREAMUR AB EO ADIUVARI ET SALVARI. PER CHRISTUM DOMINUM NOSTRUM. AMEN".”



    https://forum.termometropolitico.it/...o-rosario.html
    https://forum.termometropolitico.it/...gnissanti.html
    https://forum.termometropolitico.it/...issanti-8.html
    https://forum.termometropolitico.it/...i-lisieux.html
    https://forum.termometropolitico.it/...s-vescovo.html

    Christus Rex – Traditio





    http://www.a-c-r-f.com/principal.html
    http://www.a-c-r-f.com/images/couver...e_l-Eglise.jpg


    http://saint-remi.fr/fr/
    "Éditions Saint-Remi, BP 80, 33410 Cadillac — site Internet : www.saint-remi.fr "
    http://saint-remi.fr/modules/homesli...8_bandeau4.png





    http://blog.catholicapedia.net/


    http://www.catholique-sedevacantiste.fr/



    Ligue Saint Amédée
    http://liguesaintamedee.ch/
    https://www.facebook.com/SaintAmedee/
    «Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum].»
    1er octobre : Saint Rémi, Archevêque de Reims, Apôtre des Francs (438-533) :: Ligue Saint Amédée
    “1er octobre : Saint Rémi, Archevêque de Reims, Apôtre des Francs (438-533).”
    http://liguesaintamedee.ch/applicati...int_remi_2.jpg







    Regina Sacratissimi Rosarii Ora Pro Nobis!!!
    Luca, Sursum Corda – Habemus Ad Dominum!!!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

 

 
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