A riconferma della laicità di Israele.
Roma, 13 mar. - Matrimonio civile in Israele?
Sì, ma a patto che includa anche gli omosessuali: lo ha detto Yossi Beilin, il leader del Meretz, partito di sinistra. Beilin e gli altri leader del partito si sono riuniti ieri sera a Tel Aviv al "Carpe Diem", locale della città popolare fra i gay, e hanno presentato il loro programma per i diritti degli omosessuali. Lo riporta il quotidiano israeliano Haaretz.
In Israele non esiste l'istituto del matrimonio civile: ogni cittadino può sposarsi solo in corti religiose, diverse a seconda del culto (e per gli israeliani di incerta discendenza ebraica che vogliono sposarsi secondo il rito ebraico, la cosa presenta parecchie difficoltà).
Lo Stato ebraico riconosce però i matrimoni civili celebrati all'estero.
Il progetto di una legge che faccia nascere i matrimoni civili esiste, ma non tutela le minoranze, ha attaccato Beilin. "E' vergognoso che il partito laburista, dopo aver affermato che proteggerÖ i diritti dei gay, non lo includa nel programma".
Un punto sottolineato dall'ex parlamentare Yael Dayan, che ha raccontato come quando lasciò il Labour per il Meretz, le venne detto di portarsi dietro i gay del partito.
Il Meretz, riporta Haaretz, distribuirÖ presto adesivi con la scritta "la voce di sposo e sposo" e "la voce di sposa e sposa", citazione dal canto nuziale ebraico. Il partito trasmetterÖ il suo ultimo messaggio elettorale il prossimo weekend, in vista delle elezioni politiche del prossimo 28 marzo. Il partito Kadima, recentemente formato dal premier Ariel Sharon, ß sempre in testa nei sondaggi ma il suo più probabile alleato di governo ß il partito laburista.