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  1. #11
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    Predefinito Rif: US-Taiwan missile deal irks Beijing

    Lo strangolamento secondo me è già in atto, in maniera molto più sottile rispetto all'agitare minacciosamente una clava (del resto Theodore Roosevelt diceva: "Politics? Speak softly and carry a big stick...."). Se al raffreddamento dell'economia globale e al controllo totale e assoluto delle fonti energetiche si aggiungerà una richiesta pressante non solo e non tanto di una maggiore democrazia interna, ma semplicemente del rispetto della persona ( non credo viga in Cina qualcosa di simile alla 626...) e dell'estensione di un migliore tenore di vita a tutta la popolazione, non so come i dirigenti cinesi riusciranno a controllare la situazione interna.....una nuova guerra dell'oppio, mutatis mutandis....non per niente pare stia iniziando in Cina la diffusione di sostanze stupefacenti....
    Ultima modifica di Arthur Sammler; 08-01-10 alle 15:21

  2. #12
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    Predefinito Rif: US-Taiwan missile deal irks Beijing

    Citazione Originariamente Scritto da Arthur Sammler Visualizza Messaggio
    Mi pare che la recente crisi abbia fatto ben comprendere come i capitali di cui si è nutrita la crescita cinese siano capitali americani....
    La bolla speculativa sugli immobili ha fatto sì che i risparmiatori americani ipotecassero le loro abitazioni investendo i capitali così avuti nello sviluppo dell'economia cinese: ovviamente gli americani hanno preteso in garanzia che i cinesi acquistassero i loro buoni del tesoro.......Cosa succederebbe adesso se gli americani dicessero ai cinesi "Cari cinesi, guardate che i buoni del tesoro a stelle e strisce che voi avete nel vostro portafoglio sono carta straccia?"
    Potrebbero dirglielo direttamente dal ponte di un sottomarino nucleare classe Los Angeles, naturalmente.....
    In realta non hanno nemmeno bisogno del sommergibile. Basta innalzare il tasso di risparmio, cosa che sta gia avvenendo.

    Dopo aver stabilizzato il tasso di risparmio interno all' 8% del Pil, gli yankees non hanno piu bisogni degli occhi a mandorla.

  3. #13
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    Predefinito Rif: US-Taiwan missile deal irks Beijing

    Citazione Originariamente Scritto da paulhowe Visualizza Messaggio
    In realta non hanno nemmeno bisogno del sommergibile. Basta innalzare il tasso di risparmio, cosa che sta gia avvenendo.

    Dopo aver stabilizzato il tasso di risparmio interno all' 8% del Pil, gli yankees non hanno piu bisogni degli occhi a mandorla.
    Infatti......

  4. #14
    Baron Samedi
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    Predefinito Rif: US-Taiwan missile deal irks Beijing

    Citazione Originariamente Scritto da paulhowe Visualizza Messaggio
    In realta non hanno nemmeno bisogno del sommergibile. Basta innalzare il tasso di risparmio, cosa che sta gia avvenendo.

    Dopo aver stabilizzato il tasso di risparmio interno all' 8% del Pil, gli yankees non hanno piu bisogni degli occhi a mandorla.
    E chi gli riconvertirà un'intera economia?Il governo?Ce lo vedi un aumento delle tasse per produrre nuovamente merci internamente e settori delocalizzati da anni in Cina?E i titoli di stato chi glieli compra?
    Se fosse realmente così la Fed non invierebbe emissari in Cina ogni qualvolta Pechino minaccia di smettere gli acquisti.........

  5. #15
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    Predefinito Rif: US-Taiwan missile deal irks Beijing

    Un po’ datato, ma non credo che la situazione sia nel frattempo cambiata: così Noam Chomsky in “Il bene comune” – La biblioteca di Repubblica-L’espresso”, pag. 22-23.
    Un esempio di cosa fanno gli americani quando certe economie estere diventano troppo invadenti e che si possono fare quando si possiedono cinquanta sommergibili Classe Los Angeles....

    Mi ricordo di prima pagina sul “Boston Globe” che parlava del nostro sorpasso sul Giappone nella produzione di semiconduttori. Diceva che avevamo appena assistito “ ad una delle più grandi inversioni di ruoli dell’era moderna, la trasformazione del Giappone da gigante a lillipuziano. Il tentativo del Giappone, guidato dal governo, di dominare l’industria dei chip è stato respinto. La quota globale USA nella produzione globale di chip, che nel 1985 crollò sotto quella nipponica, fece un balzo in avanti e la superò nel 1993 e da allora ha mantenuto la sua posizione”. L’articolo citava una frase di Edward Lincoln, consulente economico dell’ex- ambasciatore in Giappone Walter Mondale: << La lezione che dobbiamo trarre dagli anni Novanta è che tutte le nazioni obbediscono alla stesse leggi economiche>>.
    Che cosa accadde in realtà? Durante gli anni Ottanta le amministrazioni Reagan e Bush costrinsero il Giappone ad alzare i prezzi dei chip e a garantire ai produttori USA una quota dei mercati nipponici. inoltre riversarono una gran quantità di denaro nella nostra industria attraverso l’apparato militare e la Sematech, un consorzio di industrie sostenuto dal governo riservato esclusivamente alle compagnie americane. In virtù di questo intervento dello stato su vasta scala, gli Stati Uniti ripresero l’effettivo controllo del settore guida del mercato dei microprocessori.
    A quel punto il Giappone annunciò che si apprestava a dar vita a un nuovo consorzio di industrie finanziato dallo stato nel campo dei semiconduttori nello sforzo di restare competitivo (E’ prevista la partecipazione di alcune corporation USA nei progetti giapponesi, nell’ambito di una nuova fase economica che alcuni economisti chiamano “capitalismo delle alleanze”). Naturalmente, nessuna di queste due iniziative ha qualcosa a che vedere con le leggi di mercato.”

  6. #16
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    Predefinito Rif: US-Taiwan missile deal irks Beijing

    E non si tratta poi di riconvertire l'intera economia: per gli americani è sufficiente che i cinesi producano bacinelle in plastica, addobbi natalizi, magliette dolcevita nella quantità che più loro aggrada....ma che si guardino bene dal produrre alta tecnologia e tantomeno armi.
    Anni fa, durante un Governo Berlusconi, una delegazione italiana andò in Cina, guidata nientemeno che dall'allora Presidente della Repubblica Ciampi il quale, in un discorso ufficiale, trasmesso in un TG, chiese esplicitamente di poter vendere armi alla Cina (Berlusconi, più furbo, non si sentì di chiedere pubblicamente in prima persona una cosa del genere.....). L'Alenia e le altre industrie europee delle armi, che avevano mandato boyscoutisticamente una nazioncina come l'Italia a tastare un po' il terreno premevano, evidentemente. La risposta di Condooleza non si fece attendere: con le mie orecchie ( e non tramite le traduzioni delle traduzioni dei nostri tabloid) dopo qualche giorno, le sentii dire che "non era affare degli europei preoccuparsi della pace nel Pacifico"......
    Più chiaro di così......tutti zitti in riga, allineati e coperti.
    Ultima modifica di Arthur Sammler; 10-01-10 alle 13:04

  7. #17
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    Predefinito Rif: US-Taiwan missile deal irks Beijing

    Non capisco il collegamento che fai tra la Cina di oggi e il Giappone degli anni '80.
    Che diavolo vuol dire che le amministrazioni Reagan e Bush "costrinsero" il Giappone ad alzare i prezzi dei chip? Al limite hanno fatto pressione su Tokyo, ricordando che erano loro a provvedere alla sicurezza dell'Asia Orientale contro la minaccia comunista.

    Ma di certo la Cina non fa parte del sistema di sicurezza USA. Al contrario, è una delle nazioni che premono per modificare lo status quo.


    L'unica soluzione per gli Stati Uniti sarebbe cominciare una guerra economica con la Cina. Cosa che, come dice giustamente Ulver, nessun americano ha voglia di affrontare.

  8. #18
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    Predefinito Rif: US-Taiwan missile deal irks Beijing

    E la crisi economica attuale che cosa è, se non dire alla Cina "guardate che i soldi che vi abbiamo dato così prodigalmente in passato non vi saranno più dati in futuro, e vedete di cercare di sviluppare la vostra economia migliorando le condizioni della vostra popolazione, innanzitutto rivalutando la vostra moneta..." cosa che i Cinesi si sono ben guardati dal fare?
    Questa situazione me ne ricorda un'altra, nella quale un paese asiatico con un grande sviluppo economico cercò di affrancarsi creando una "Grande area di coprosperità dell'Asia orientale".....finì con uno spettacolo pirotecnico colossale.....speriamo di no.....

  9. #19
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    Predefinito Rif: US-Taiwan missile deal irks Beijing

    Prima o poi l'incidente diplomatico ci può scappare....

    Hainan Island incident - Wikipedia, the free encyclopedia

    L' EP-3E era stato privato di tutta l'apparecchiatura elettronica "seria"....ovviamente.....

    E cosi come gli americani sottovalutarono drasticamente la tecnologia posseduta dall'aviazione giapponese, i giapponesi ( e i tedeschi.....) sottovalutarono drasticamente la determinazione degli Americani: gli americani possono starci più o meno simpatici, ma mi pare che i cinesi stiano facendo probabilmente lo stesso errore dei giapponesi.

    Comunque, per terminare, la mia idea è questa: se i cinesi si aspettano che gli americani assistano senza far niente al crollo della loro economia e del loro predominio mondiale, hanno fatto male i conti. Di grosso.

    Et de hoc satis, perlomeno per quanto mi riguarda.

    Saluti
    Arthur
    Ultima modifica di Arthur Sammler; 10-01-10 alle 14:32

  10. #20
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    Predefinito Rif: US-Taiwan missile deal irks Beijing

    Ironia della sorte sarà proprio la Cina che nei prossimi anni strapperà i contratti di forniture militari dalle mani prima dei Russi e dagli Europei e poi proprio da quelle americane.

    La politica espansionistica cinese in Africa è sostenuta, oltre che ha una pioggia di dollari, anche da ingenti forniture militari a questo o quello stato più o meno democratico.

    Le armi cinesi non saranno ancora ai livelli di quelle russe/europee o americane, ma intanto costano poco, sono pur sempre valide, nei contesti dove vengono usate sono sufficentemente tecnologiche ( non occorre certo un F-35 per contrastare qualche movimento indipendentista composto da bande tribali armate di AK.. e poco più ) e oltre a questo non ci sono parlamenti o assaciazioni civili che si mettano nel mezzo della trattativa..

    Vendendo armi, fra l'altro non ci si guadagna soltanto soldi ( nel caso dell' Africa le materie prime tanto necessarie alla Cina ) ma anche dipendenza e quindi influenza politica, che un domani può essere spesa in basi militari e via dicendo.

    La Cina non ha furia, la Cina non ha fretta.. la mancanza di un sistema democratico interno ( e quindi di avvicendamenti politici ) la avvantaggiata notevolmente sul fatto che si può permettere di programmare sul lungo periodo.

    Da qualche giorno ha superato la Germania come primo paese esportatore nel mondo.. continua ad espandersi pure dentro le economie di altri paesi, anche europei ( guardare il comparto tessile in Italia ad esempio ) di fatto rilevandone delle quote importanti..

    Continua ad aumentare la sua influenza nei paesi asiatici e africani..

    Arriveremo ad un giorno che nessuno potrà più fare niente anche volendolo, perche eliminare la Cina quel giorno significherà anche eliminare chi ci da il pane.
    "I socialisti sono come Cristoforo Colombo: partono senza sapere dove vanno. Quando arrivano non sanno dove sono. Tutto questo con i soldi degli altri."

 

 
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