l'agenda Dalla Chiesa

[Ruggero d'Altavilla]

Prima di decidere per chi votare, diamo un'occhiata al diario di Nando Dalla Chiesa:

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Ho visto approvare in Parlamento la legge sul falso in bilancio il
giorno dopo l'11 settembre. Di corsa, per onorare con il nostro lavoro
- così ci venne detto - i morti di New York. Ho visto la commissione
giustizia del Senato prolungare i suoi lavori dopo la mezzanotte per
tre leggi in cinque anni: per il falso in bilancio, per la Cirami, per l'immunità delle più alte cariche dello Stato.

Ho visto aprire l'ultima legislatura con una legge ad personam, quella
che abolisce l'imposta di successione sui patrimoni più grandi. E l'ho
vista chiudere con una legge ad personam, quella che abolisce
l'appellabilità delle sentenze di assoluzione.

Ho visto il Parlamento decidere quali magistrati possono o non possono
restare in servizio, alzando e abbassando l'età pensionabile secondo le
convenienze: fuori Borrelli dentro Carnevale.

Ho visto il Parlamento decidere quali magistrati possono dirigere gli
uffici giudiziari più delicati. Insomma, ho visto il Parlamento scegliere i giudici.

Ho visto più di mezzo Senato applaudire in piedi l'appoggio alla
guerra preventiva in Iraq. Ho visto la standing ovation della
maggioranza e i sorrisi di festa, in attesa dei bombardamenti dei
giorni dopo. Ho visto sbeffeggiare le senatrici che si battevano per le
quote rosa. Le ho viste sommerse dagli sberleffi della maggioranza. Le
ho sentite chiamare "vacca" e "gallina".

Ho visto togliere ai giudici di pace la competenza sugli incidenti
stradali più gravi. Lavoravano troppo velocemente creando problemi alle
assicurazioni. Anche alla Mediolanum.

Ho visto portare nel Parlamento repubblicano una legge per equiparare
le brigate nere di Salò ai combattenti delle forze armate e ai partigiani.

Ho visto violare il regolamento del Senato anche sei volte in due
giorni.
Ho visto violare la Costituzione in presenza della seconda autorità
dello Stato. A volte invocando precedenti inesistenti. Altre volte
senza precedenti.

Ho visto un parlamentare svenire a un passo dall'infarto per
l'indignazione, di fronte al numero legale ottenuto più volte senza
pudore. L'ho visto steso a terra, insultato e fischiato dagli avversari che lo accusavano di perdere tempo.

Ho visto censurare o bloccare negli uffici interrogazioni critiche
verso il governo o verso esponenti della maggioranza; ho visto
funzionari solerti mutilare i diritti costituzionali dei parlamentari.

Ho visto rifare mezza Costituzione come niente, da personaggi senza
storia.
Per liberare da ogni controllo di garanzia e da ogni contrappeso il
potere di chi vince le elezioni. Per mettere lo Stato ai piedi dell'uomo più ricco e potente del paese.

Ho visto barattare pubblicamente in aula l'unità del Paese con gli
interessi televisivi del Capo del Governo.

Ho visto un senatore votare per cinque, per dare alla sua maggioranza
il numero legale. Ho visto tollerare anche quindici voti di assenti per
volta.

Ho visto stabilire il tempo massimo di un giorno per discutere in
seconda votazione la riforma di mezza Costituzione.

Ho visto fischiare in un'aula parlamentare il Capo dello Stato mentre
il presidente del Senato leggeva il testo del rinvio alle Camere della
legge di riforma dell'ordinamento giudiziario.

Ho visto scritto nella relazione ufficiale della commissione antimafia
che la mafia non porta voti, che il controllo del voto da parte di Cosa
Nostra è "uno dei miti più a lungo e pervicacemente sostenuti".

Ho visto Giovanni Falcone commemorato sull'autostrada per Punta Raisi,
località Cinisi, da un ministro che aveva sostenuto che dobbiamo convivere con la mafia.

Ho visto un ministro definire il carcere di Cagliari un albergo a
cinque stelle pochi giorni prima che vi si uccidessero due detenuti.

Ho visto leggi importanti e sulle quali era stata annunciata una dura
opposizione votate in Senato alla presenza di poche decine di esponenti
della minoranza.

Ho visto decine di senatori dell'opposizione lavorare seriamente ed
essere trattati come incapaci o complici del governo. Ho visto sospetti
ingiusti.
Ho visto fiducie ingiuste.

Ho visto uomini dello Stato oggetto di insolenze e di accuse sanguinose, grazie a un uso prepotente della immunità parlamentare.

Ho visto chiamare tutti i manifestanti di Genova violenti e terroristi
e assicurare ufficialmente che nel carcere di Bolzaneto non ci furono
violenze. Ho visto negare una commissione d'inchiesta su Genova per non
interferire con il lavoro della magistratura. Ho visto dimenticare questo principio per istituire la commissione Telekom Serbia.

Ho visto ridere in faccia alla richiesta di maternità o paternità assistite di persone non felici.

Ho visto esibire i fazzoletti padani a un metro dal tricolore sulle bare nei funerali di Stato.

Ho visto prolungare la durata del Parlamento per uso personale. Per
ottenere l'impunità in un processo, per monopolizzare le televisioni.
Così ho visto sfregiare, nel mio Paese, il più grande simbolo della
democrazia.

Nando Dalla Chiesa


"""

[alfonso (POL)]

e se nonostante quanto sopra continuassero a vincere, che conclusioni bisognerebbe trarre.

[MrBojangles]

e se nonostante quanto sopra continuassero a vincere, che conclusioni bisognerebbe trarre.

Come direbbe Pigi CerchioBattista, che:
"In politica le televisioni non contano ... "

[Zadig]

e se nonostante quanto sopra continuassero a vincere, che conclusioni bisognerebbe trarre.

Terzomondo

[Re Silvio]

....Robespierre all'opposizione

[Ruggero d'Altavilla]

e se nonostante quanto sopra continuassero a vincere, che conclusioni bisognerebbe trarre.

Innanzitutto che ogni popolo ha il governo che merita. Questo vale in generale. In particolare, il nostro Paese, anzi singolarmente i cittadini italiani non danno la netta impressione di desiderare di "essere governati".
Dunque - se nonostante quanto sopra la destra vincesse - avrei la certezza del prevalere del tutti-contro-tutti, il gioco infantile un po' caotico a cui si ricorreva quando ogni altro passatempo aveva esaurito il proprio fascino.
E chiariamolo il perchè di questa ipotesi estrema.
L'attuale premier ha accusato pesantemente molte parti sociali. Come si potrebbe presentare nuovamente al Paese dichiarandosi il PdC "di tutti"?
L'attuale governo è stato eletto sulla base di un sogno che è riuscito ad inculcare nelle menti e probabilmente nei cuori italici. Oggi il sogno è stato sostituito dall'incubo dello scontro continuo e vita precaria.
E dico "vita precaria" in quanto è fuori dubbio che il lavoro futuro sarà necessariamente meno sicuro di quello a cui la mia generazione era abituata. Ma da un lato c'è chi cura le scelte sociali e la solidarietà, per attenuare gli effetti perversi di questa deriva, dall'altro c'è chi esalta il valore della precarietà, nell'unica ottica del profitto; soprattutto a danno altrui.
Sarà dunque inevitabile che tutti i precari tentino scorciatoie: dalle raccomandazioni, fino alle piccole truffe o addirittura alle violenze di piazza.
Ed ovviamente all'evasione fiscale.

Uno scenario negativo, forse. Ma cos'altro ci sta proponendo la maggioranza di governo?

Informauro

[cato censor]

Ho visto Nando dalla Chiesa fingere che tutto il marcio sia nella coalizione altrui, perchè l'altra (che ha fatto leggi ad personam, se la fa con i camorristi, ha enormi conflitti di interesse, se ne sbatteva dei regolamenti parlamentari fino al 2001, ecc.. ecc..) gli ha dato una bella poltrona da senatore....

[MrBojangles]

Innanzitutto che ogni popolo ha il governo che merita. Questo vale in generale. In particolare, il nostro Paese, anzi singolarmente i cittadini italiani non danno la netta impressione di desiderare di "essere governati".
Dunque - se nonostante quanto sopra la destra vincesse - avrei la certezza del prevalere del tutti-contro-tutti, il gioco infantile un po' caotico a cui si ricorreva quando ogni altro passatempo aveva esaurito il proprio fascino.
E chiariamolo il perchè di questa ipotesi estrema.
L'attuale premier ha accusato pesantemente molte parti sociali. Come si potrebbe presentare nuovamente al Paese dichiarandosi il PdC "di tutti"?
L'attuale governo è stato eletto sulla base di un sogno che è riuscito ad inculcare nelle menti e probabilmente nei cuori italici. Oggi il sogno è stato sostituito dall'incubo dello scontro continuo e vita precaria.
E dico "vita precaria" in quanto è fuori dubbio che il lavoro futuro sarà necessariamente meno sicuro di quello a cui la mia generazione era abituata. Ma da un lato c'è chi cura le scelte sociali e la solidarietà, per attenuare gli effetti perversi di questa deriva, dall'altro c'è chi esalta il valore della precarietà, nell'unica ottica del profitto; soprattutto a danno altrui.
Sarà dunque inevitabile che tutti i precari tentino scorciatoie: dalle raccomandazioni, fino alle piccole truffe o addirittura alle violenze di piazza.
Ed ovviamente all'evasione fiscale.

Uno scenario negativo, forse. Ma cos'altro ci sta proponendo la maggioranza di governo?

Informauro

Ci sta proponendo qualcosa che ha fatto crollare tutti i paradigmi consolidati nei decenni; in specie con l'ultima sclerata di venerdì.
Dove, in realtà, da una parte c'era Confindustria, quella cosa che tutti i telespettatori, e anche i direttori dei telegiornali identificano con "il potere" (o meglio: "un potere") ed altri ancora identificano con i "padroni".
Cioè: da una parte l'elegante Luca; dall'altra un signore che fa il presidente del Consiglio, il Cavalier Sciatalgia (che con la Confindustria non solo ha sempre avuto a che fare, ma ne ha fatto parte).
Il "comunista" di proletaria memoria berlusconiana direbbe: due padroni.
Si potrebbe dire meno banalmente: due esponenti dell'establishment.

Dalle immagini che hanno corso per tutto il week end non sembrava.
Il Cavalier Incontinente non riusciva a contenersi (altro che il memorabile "si contenga", che il Cavalier Oppositore rivolse a Santoro); era agitato, un po' sciatalgico, e quindi leggermente claudicante, frettoloso e dunque persino un po' goffo, il presidente del Coniglio appariva in tutta la sua maschera da capocomico della commedia dell'arte.

Le immagini, PERO', erano perlopiù senza audio, e questo accentuava una mimica su cui un genio come Dario Fo avrebbe potuto costruire un intero spettacolo.
Affaticato, furibondo, impacciato, quel microfono che teneva in mano non gli dava più quel glamour da cantante da nave da crociera, ma lo faceva assomigliare a uno di quei tipi disperati del pubblico del Parioli, che si aggrappavano al microfono nei Mauriziocostanzosciò del tempo che fu.

Quello che è accaduto sabato al convegno di Confindustria a Vicenza è stato paradossale, ma nel tentativo di smorzarlo di molti telegiornali, nel cercare di togliere la parola, l'audio, per non dare allo spettatore l'esatta sensazione di quello che era accaduto, si è combinato il pasticcio opposto; dimenticando che i gesti e la mimica sono più eloquenti di qualsiasi vaniloquio.
Perché ti permettono di vedere oltre le parole, di vedere le espressioni, i movimenti, le frasi concitate, e poi gli sfottò di Della Valle, e quel sorriso ironico e stupefatto di De Bortoli, che moderava il dibattito.

Se certi cosidetti direttori dei tg, pronti a correre in soccorso al Cavalier Scolapasta, avessero mai sentito parlare di un certo Marcel Marceau...

[Ruggero d'Altavilla]

Ho visto Nando dalla Chiesa fingere che tutto il marcio sia nella coalizione altrui, perchè l'altra (che ha fatto leggi ad personam, se la fa con i camorristi, ha enormi conflitti di interesse, se ne sbatteva dei regolamenti parlamentari fino al 2001, ecc.. ecc..) gli ha dato una bella poltrona da senatore....

Questa è da querela. Non nel senso che qualcuno ritenga minimamente significativa l'affermazione dell'avvocato del diavolo (omen, nomen..). Bensì nel senso che un avvocato, una volta acclarata una cosa del genere ha l'obbligo civile di rivolgersi alle forze dell'ordine, perchè indaghino ed ingabbino chi "se la fa con i camorristi".
Immagino che l'avvocato del diavolo abbia già datempo sporto querela: ci precisi dove e riguardo a quali episodi.
Viceversa, non esiteremo a denigrarlo quale ciarlatano.

Informauro

[MrBojangles]

Questa è da querela. Non nel senso che qualcuno ritenga minimamente significativa l'affermazione dell'avvocato del diavolo (omen, nomen..). Bensì nel senso che un avvocato, una volta acclarata una cosa del genere ha l'obbligo civile di rivolgersi alle forze dell'ordine, perchè indaghino ed ingabbino chi "se la fa con i camorristi".
Immagino che l'avvocato del diavolo abbia già datempo sporto querela: ci precisi dove e riguardo a quali episodi.
Viceversa, non esiteremo a denigrarlo quale ciarlatano.

Informauro

Guarda che "avv." sta per avventizio, eh?