IL FUMO DI SATANA CONTINUA A RISTAGNARE IN SACRESTIA!
Comunque finisca, questa campagna elettorale avrà il merito di aver mostrato con un’evidenza straordinaria e da nessuno negabile, da che parte stiano in Italia tutti i “poteri forti”, la cui scelta di campo a favore della sinistra è franca, esplicita, perfino tracotante. Per la prima volta quegli stessi “poteri forti” (per definizione anti-cristiani) si manifestano apertamente all’interno di un certo mondo pseudo-cattolico italiano, dove, a partire dal Concilio Vaticano II, una “cupola” di intellettuali e di teologi occupa militarmente un gran numero di posizioni di potere, dalle cattedre ai settimanali e mensili più venduti in ambienti cattolici, e opera in strettissima simbiosi con gli altri “poteri forti” che dal cattolicesimo e dai suoi valori sono estranei fino all’inimicizia, ma che di questa “cupola” cattolica sono compagni di merende e di finanziamenti elargiti attraverso le banche e le inserzioni pubblicitarie a pioggia. Non è stato solo il Corriere della Sera a schierarsi con l’Unione.; anche il più diffuso settimanale “cattolico”, Famiglia Cristiana, è passato dall’implicito all’esplicito con una serie di editoriali dove si attaccano duramente il Polo e Berlusconi, mentre il mensile Jesus , stessa catena editoriale, arriva perfino a criticare la Conferenza Episcopale per le sue posizioni sul referendum in tema di procreazione assistita.
Pietro Scoppola, che firma l’attacco su Jesus, fa parte della “scuola di Bologna” da cui esce anche Romano Prodi e che ha interpretato il Concilio Vaticano II come una rottura con tutta la tradizione precedente e come una resa della Chiesa di fronte non alla laicità ma al laicismo dominante. Da questa interpretazione del Concilio – e dalla “scuola di Bologna” – nasce l’intreccio di cultura, ma anche di interessi, fra “cupola” intellettuale cattolica e potentati economico-politici favorevoli alla sinistra e al laicismo. L’emersione di questa economia “cattolica” sommersa, che per anni ha preferito comandare dall’ombra, avviene per due motivi. Il primo è che proprio il referendum sulla procreazione assistita ha dimostrato che la “cupola”, nonostante il denaro e il potere, non controlla più il mondo cattolico italiano, che non ha voluto seguire i teorici del “cattolicesimo adulto” alla Prodi bensì il magistero del Santo Padre e del Cardinal Ruini. Il secondo motivo è che l’interpretazione del Concilio che è al cuore della “scuola di Bologna” e del suo potere è stata presa di petto e contestata dal regnante Pontefice., in particolare in un magistrale discorso del 22 dicembre scorso. Qui, Benedetto XVI ha denunciato come falsa “l’ermeneutica della discontinuità e della rottura” (fra il Concilio e la Tradizione della Chiesa) che “si è potuta avvalere della simpatia dei mass-media” ma “ha causato confusione”. In termini meno diplomatici – e certo meno appropriati a un discorso pontificio – l’allora cardinale Joseph Ratzinger, conversando con i giornalisti, aveva a suo tempo definito “l’ermeneutica della discontinuità” come “un’idea stupida”. E – sempre a un amico giornalista – il futuro Benedetto XVI aveva confidato che un principio che lo aveva sempre guidato, e che pensava gli fosse spesso tornato utile, era quello secondo cui “un’idea cattolica non può essere stupida, e un’idea stupida non può essere cattolica”. L’”idea stupida” ha ancora molto potere nel mondo cattolico italiano, ma teme di perderlo se, dopo il referendum, anche le elezioni confermassero che la “cupola” non rappresenta la base. Di qui lo schieramento esplicito con Prodi e l’Unione, che invero svela questa “cupola” teologico-giornalistica come semplice portatrice d’acqua dei “poteri forti” laicisti e massoni.
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