La croce gloriosa
Prima di domandarci che cosa è la croce, dovremmo logicamente prendere coscienza di ciò che essa non è, prendere le distanze dalle sue sofisticazioni. La croce non è la sottomissione rassegnata al Dio legislatore proprio della religiosità naturale. Essa non può servire da fondamento per dimostrare l'esistenza di un Dio geloso del nostro benessere e desideroso di mortificarci. Né può servire da fondamento per la nostra soddisfazione di veder castigato chi si gode la vita. Essa non è quella specie di masochismo che si osserva in certi cristiani e nemmeno l'orgogliosa impassibilità del saggio stoico.
Nella Bibbia l'ora della crocifissione è presentata come l'ora propria di Gesù, l'ora della sua glorificazione, il battesimo con cui Lui doveva essere battezzato.
La croce è gloriosa. E’ il mistero nascosto non rivelato ai pagani né ai mondani.
La sofferenza è la motivazione per cui il cuore umano nega o bestemmia Dio. Gesù è colui che sostiene la più terribile delle sofferenze benedicendo il Padre. Dio ti aspetta al travaglio della croce. La croce dell'infecondità portò Abramo alla fede. Pietro fa a Gesù la catechesi di satana, quando gli augura di evitare la croce. Vogliamo Dio a nostra misura, ma sperimentiamo che questo dio non salva. Quando noi accogliamo la misura di Dio, veniamo salvati. Il maligno vuole convincerci che la croce è soltanto morte. Ma c'è una differenza essenziale fra la sofferenza vissuta senza la fede e la sofferenza che è croce, vissuta nella fede.
Nel Battesimo veniamo segnati col segno della croce. Questo gesto è vero se abbiamo interiorizzato la croce gloriosa. Solo chi ha la propria croce illuminata può essere battezzato. Ancor più, solo chi vede la gloria nella propria croce può ricevere l'eucaristia, perché nell'eucaristia si ringrazia Dio per il dono della croce.
Il catechista domanda a ogni membro della comunità: quale è la tua croce concreta? Il mio bambino è malato e sta morendo; mio marito non mi ama e mi tradisce; sto fallendo nel lavoro e nella carriera; sono stata abbandonata dal fidanzate e sono sola; non ho figli; i nostri figli si drogano; non riesco a venir fuori da certi peccati... La tua croce concreta ti scandalizza? Vuol dire che non hai la tua croce illuminata e non vivi ancora nello spirito del Cristo Risorto.
Senza Gesù non possiamo amare la croce. Con Gesù possiamo realizzare un'immersione battesimale nella nostra propria croce, stare in essa senza paura, passare attraverso la morte senza morire, ma anzi ricevendo la vita nuova della risurrezione. Come Abramo, il cristiano sa che nella croce Dio provvede. Sa che Dio non è un mostro che gode della nostra sofferenza, al contrario è un Padre pieno di amore, perciò entra nella croce con fiducia. Sa che nella croce si realizza la trascendenza totale, si vede il volto di Dio.