In questi giorni abbiamo sentito spesso che la nuova legge elettorale avrebbe dato la vittoria alla destra. C’è stato un allarme generale, tutti giù a fare i conteggi, chi da una parte chi dall’altra, chi con simulazioni chi arguendo stranissimi calcoli ipermatematici, tutto per comprendere dove fosse l’inganno, chi infine, come l’esimio Prof. Prodi, affrettandosi a garantire che il suo governo avrebbe riposto rimedio allo scempio “sradicando” l’empia normativa.
In verità ancora non si è capito dove sia l’inghippo, ma aspettiamo l’esito delle elezioni per scoprire lo strano arcano che si cela nelle menti machiavelliche della destra.
Noi nel frattempo di rifondazione per la verità non abbiamo mai mostrato tanto ribrezzo per questa legge elettorale, né abbiamo mai accennato che saremmo usciti dall’Unione ancor prima d’entrarci, né infine che non avremmo votato come alcuni vanno dicendo in giro che avremmo fatto.
La legge elettorale “proporzionale” ci sta bene e a ben guardare, essendo (futuro) ridotto il margine da destra e sinistra sia nella Camera che nel Senato, dovremmo metterci d’accordo per sopravvivere, avremo per la prima volta la possibilità di dire la nostra senza essere tacciati di distruttivismo o di estremismo di convenienza come l’ultima volta.
Sì, come l’ultima volta, quando subimmo l’ostracismo dei poteri forti, permetteteci ogni tanto di lamentarci e di ricordarvelo, non sarà male per voi né tanto bene per noi, ma saprete certamente che le esperienze passate servono per il futuro, altrimenti perché la storia dovrebbe essere maestra di vita ?