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  1. #21
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    Citazione Originariamente Scritto da Elettra_R.
    Signor Provenzano!!!!!!

    Che piacere incontrarLa su questo forum... un attimo, telefono ai carabinieri che l'aspettano tanto...
    Prova a ragionare, invece di farti fare il lavaggio del cervello
    (ah, io sono milanese)

    Che cos’è la mafia - 2

    Parliamo del termine. Excursus di linguistica (spero che non sia troppo tecnico, ma io sono anche una linguista e quanto segue è frutto di una ricerca personale)
    Incominciamo col dire che la parola Mafia non è siciliana, ma è sicuramente una parola antichissima, perché se ne possono trovare riferimenti in molte lingue, tutti con significati connessi all’uso del fuoco.
    In ebraico abbiamo:
    ifia= luce delle fiamme e della brace (anche bellezza, splendore); afia= cottura in forno
    m-= uno, un solo
    mafua= mantice
    In arabo: aafia= fuoco, anche come termine augurale
    in swaili: iifia= pietra del focolare, al plurale mafia, mafya.
    C'è anche un Arcipelago delle Mafia, al largo di Zanzibar, sono isole che servivano come basi commerciali e deposito per il commercio e la tratta degli schiavi (donne e ragazzi) sin dal tempo dei Sumeri.
    (in greco con la stessa fonetica troviamo ofion = oppio, succo vipera )
    in cinese: mafei= droga, morfina (ricordo che il papavero da oppio è di origine egea e la sua coltivazione fu introdotta in India in età ellenistica e in Cina ancora dopo)

    in lingua Sioux (lakota):
    mahpiua= vapore, nebbia, nuvola
    In turco abbiamo:
    mahfi= nascosto, mafia;
    mahfi is = affare segreto

    Questa semantica ci ricorda il rito antichissimo e molto diffuso della “Capanna di Vapore” - accompagnato da inalazione di droga - che si ritrova tra i pellerossa, e poi, in forma evoluta, i Romani (le Terme) il bagno turco, etc..... i popoli nordici (sauna)
    Il termine è molto probabilmente connesso con lo spagnolo màhia = magia, a sua volta in relazione con il radicale mah, mec/mag, meg che vuol dire papavero (da oppio).
    Probabilmente si trattava di un termine rituale collegato alle cerimonie della Confraternita (Società segreta) del Grande Fuoco o della Brace. Alla stessa sfera rituale appartengono la Danza del Grande Fuoco, o della Brace e il rito già ricordato della Capanna di Vapore.
    Per le fasi più arcaiche è possibile che si riferisse anche al pasto cannibalico d’investitura - “compromettente” (e segreto) - presente nei rituali di queste società segrete, dove il tipo di porzione offerta alludeva al ruolo attribuito.
    [Non stupiscano i riferimenti a lingue apparentemente così lontane da noi, sia perchè parlanti assiro hanno frequentato l’isola alla ricerca di metalli nel 3500 aC e tracce egiziane sono numerose nell’isola, sia perchè queste lingue antiche sono rimaste le lingue segrete del potere, le lingue politiche per molti secoli dopo che non erano più parlate.]

    Altri termini
    Anche per l'espressione “uomo d'onuri” la derivazione più probabile è da “l'uomo di Onuri” cioè l’iniziato ad Onuri, dio egiziano “della caccia “, intesa allegoricamente come caccia all’uomo, piu che come attività venatoria.
    Anche a proposito dell’espressione “pezzo da novanta” , possiamo ricordare che i Novanta o Noventa erano un’antica tribù anglosassone che probabilmente ha lasciato il suo nome al paese di Noventa di Piave (che ci facevano lì? beh, sin dalla più remota antichità c'era un intenso commercio di schiavi di tutte le razze e in tutte le direzioni).

    Passiamo ai rituali
    Sia il rituale dell'incaprettamento che quello del sasso in bocca non sono peculiarità siciliane, ma sono universali e si ritrovano nelle fasi primitive di tutte le popolazioni (cfr Frazer): si diceva che il sasso doveva “impedire allo spirito del morto di uscire e andare a spaventare i parenti”, ma in realtà indicava che il morto in questione non era un morto oracolare e quindi non aveva diritto a “parlare” (leggi: non doveva essere utilizzato come oracolo dai suoi discendenti).
    L'incaprettamento invece è un modo per trasportare sia gli iniziandi - che potevano entrare solo legati nel bosco sacro - che i prigionieri, senza danneggiarli, sistema usato ancor oggi dai reparti speciali degli eserciti.

    E così non sono specifiche della Sicilia tante altre cose. Il sacrificio del cavallo - a cui è collegato l'uso della testa tagliata come allusione - è tipico di tutta la vastissima area (indoeuropea) della cavalleria e dell'allevamento del cavallo, dall’Inghilterra all’India. Quella Inghilterra del ciclo di re Artù che alla Sicilia è collegata. Da notare anche l’analogia tra Curlian , antico nome di Corleone, e Corlean , città del ciclo arturiano, e da ricordare che la spada Exalibur nella leggenda va a finire in Sicilia.

    Insomma si sono fatti passare per tipicamente siciliani una serie di elementi che specificamente siciliani non sono.


    Non mi dire che queste cose le sapevi

  2. #22
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    Già cogliona ed oggi anche "indegna di essere italiana"!!!
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    Ciccino, intanto la mafia strangola e insanguina la Sicilia mentre giochi a fare l'etimologo della domenica.

    Hai qualcosa da dire anche su questa più prosaica e meno affascinante questione?

  3. #23
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    Citazione Originariamente Scritto da Elettra_R.
    Ciccino, intanto la mafia strangola e insanguina la Sicilia mentre giochi a fare l'etimologo della domenica.

    Hai qualcosa da dire anche su questa più prosaica e meno affascinante questione?
    Intanto io sono di sesso femminile, ma tu ancora non capisci?

    Che cos'è la mafia - 3

    Che cosa vogliono dire allora tutti questi riferimenti arcaici? vogliono solo dire che dal “cestino della carta straccia” del nostro passato si è ripescato un certo modulo - che in certi ambienti è parzialmente sopravvissuto, le società segrete, le massonerie esistono ancora - e lo si è utilizzato.
    In realtà l'iconografia della mafia è uno “stereotipo culturale” e non una definizione univoca, chiara e ben definita - e la grandiosa commedia degli equivoci che vi si gioca attorno, attuata con una puntuale selezione, forzatura e falsificazione delle notizie e dei dati, attraverso le ondate di fango che quotidianamente si riversano sulla Sicilia da parte dei media, - servono essenzialmente a giustificare illegali forme di controllo e di intervento sull'economia locale.

    Ma tutto questo parte da lontano, dalla campagna propagandistica orchestrata dai piemontesi e dagli inglesi nel 1863.
    Questa campagna propagandistica doveva servire da fondamento per una gestione tutta particolare dei rapporti tra lo stato centrale e l'isola, destinata a diventare “periferia economica”, gestione che ben descrive Luigi Pirandello in suo brano purtroppo poco noto, da “I vecchi e i giovani”
    << E qual rovinio era sopravvenuto in Sicilia di tutte le illusioni, di tutta la fervida fede, con cui s'era accesa alla rivolta! Povera isola, trattata come terra di conquista! Poveri isolani, trattati come barbari che bisognava incivilire.
    Ed eran calati i continentali a incivilirli: calate le soldatesche nuove, ….. calati tutti gli scarti della burocrazia; …..e i tribunali militari, e i furti, gli assassinii, le grassazioni, orditi ed eseguiti dalla nuova polizia in nome del Real Governo; e falsificazioni e sottrazioni di documenti e processi politici ignominiosi: tutto il primo governo della Destra Parlamentare!
    E poi era venuta la Sinistra al potere, e aveva cominciato anch'essa con provvedimenti eccezionali per la Sicilia; e usurpazioni e truffe e concussioni e favori scandalosi e scandaloso sperpero del denaro pubblico; prefetti, delegati, magistrati messi al servizio dei deputati ministeriali, e clientele spudorate e brogli elettorali; spese pazze, cortigianerie degradanti; l'oppressione dei vinti e dei lavoratori, assistita e protetta dalla legge, e assicurata l'impunità agli oppressori...>>
    Forse pochi sanno che lo stato unitario istituì subito per la Sicilia una leva di cinque(!) anni, con gravissimo danno per l'economia agricola.

    Esempio successivo di questa gestione sono state strutture tipo Cassa per il Mezzogiorno che dovevano servire soprattutto per:
    a) tenere sotto controllo l'economia meridionale e isolana, soprattutto quella agricola, costantemente sfavorita dai Governi.
    b) manovrare conseguentemente il credito, convogliando gli investimenti e i finanziamenti in certi settori piuttosto che in altri: prevalentemente, nelle tasche dell'industria siderurgica, cementiera e petrolifera che in Sicilia è tutta nelle mani degli imprenditori del Nord o stranieri.
    Altro esempio di gestione particolare sono stati tutti i vari Alti Commissariati Antimafia, un sistema di controllo poliziesco della politica e dell’economia. In realtà la vera mafia siciliana è costituita da certe infiltrazioni nelle strutture burocratiche che sono modellate da interessi estranei, i cosiddetti poteri economici forti che utilizzano anche criminali controllati dai Servizi segreti (Servizi che sono più al servizio degli stessi che dello “stato”, vedere i rapporti Ufficio R e Fiat)

    Ulteriore scopo dello stereotipo è appunto quello di criminalizzare nel frattempo l'economia agricola, tutta isolana. Qualcuno si può ricordare le ridicole polemiche sulle terre incolte, fatte dalle sinistre, quando già era nei progetti (il piano Mansholt è del '49) l'azzeramento delle agricolture meridionali.
    Come mai non riesce mai ad arrivare alle TV nazionali la voce degli agrumicoltori che protestano contro i Governi e lo Stato, che lasciano entrare agrumi di contrabbando, o fanno accordi come quello col Marocco o sottoscrivono quello della Ue col Messico? Contro l’industria di trasformazione, come la Parmalat che ritirava le arance a 5, 10 lire al kilo. Contro la Ue con i suoi membri forti, come l’Olanda, che risulta fra i maggiori produttori di agrumi, essendo padrona di quasi tutta la produzione brasiliana, l’Olanda che risulta anche la più economica produttrice di fiori, molti coltivati con manodopera negra in Sudafrica, Olanda che ha il raket delle produzione mediterranee (pomodoro, basilico), Olanda a cui appartenie il maggior numero di m.nazionali europee. Contro i tedeschi, gli olandesi, gli israeliani che producono frutta e agrumi nel Nordafrica o in Giordania a costi bassissimi.

    Oggi la parte delle sinistre di allora la stanno facendo quegli ambientalisti che, giocando sulla ingenuità dei loro iscritti, avallano certe prese di posizione strumentali. Quelli stessi che hanno detto che si facevano troppe strade giusto quando si cominciava a farle nel Sud, o che il Ponte sullo Stretto è inutile e turberebbe il paesaggio. Ma bisogna anche andare a vedere da chi sono composti i Consigli di Amministrazione di queste associazioni, e fare un'indagine sia sugli alberi genealogici dei consiglieri che sui loro pacchetti azionari!
    Com'è che non è mai venuto in mente a nessun magistrato, o ambientalista, di obiettare sul fatto che le industrie del petrolchimico abbiano costruito su mezza Megara Iblea (come dire Pompei) incamerando illegalmente oltretutto i reperti più preziosi? o che Monti abbia costruito i suoi silos a Milazzo di fronte alle Eolie?

    Per smantellare questo stereotipo dobbiamo energicamente ribadire che non c'è nella mafia assolutamente nulla che sia specificamente siciliano. A cominciare, come abbiamo visto, dal termine.

  4. #24
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    Citazione Originariamente Scritto da nin.kin
    Intanto io sono di sesso femminile, ma tu ancora non capisci?

    Che cos'è la mafia - 3
    ...
    .
    La mafia è la mafia e si fa forte dei sofismi, del silenzio e dello sciacallaggio sui beni collettivi e sugli appalti. Ma soprattutto è il silenzio di chi la nega o ne minimizza il potere. Benvenuta. A quanto pare tra i mafiosi le donne si fanno strada.

  5. #25
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    Ok. Allora: di che cosa sono morti Falcone e Borsellino, la moglie di Falcone e le rispettive scorte? Pio la Torre? Rocco Chinnici? Boris Giuliano? Carlo Alberto dalla Chiesa?

    DI raffreddore?

  6. #26
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    Andiamo avanti, vediamo se capite. o almeno vi fate venire qualche dubbio

    Che cos'è la mafia - 4

    Se ricordiamo quanto scritto dal giudice Carlo Palermo e da Ettore Bernabei sui progetti di destabilizzazione e frammentazione dell’Italia…
    "Nel 1989 il Club 1001 - il “comitato centrale” dell'oligarchia mondiale presieduto da Filippo d'Edimburgo - affidò a uno dei suoi membri, il magnate olandese Alfred H. Heineken, uno “studio di fattibilità” del progetto di smembramento degli Stati nazionali europei.
    Heineken compilò lo studio e lo pubblicò in forma riservata, in un opuscolo intitolato “Eurotopia”. Nel progetto, frutto di anni intensi di studio e di discussioni con lo storico e agente del Sis britannico Cyril Northcote Parkinson, oggi scomparso, Heineken suddivideva l'Europa in 75 mini-Stati, secondo criteri demografici. salvo qualche eccezione, ogni Stato non superava i 5 mln di abitanti. Secondo lo studio di Heineken, l'Italia andava divisa in 8 staterelli. A cinque anni di distanza, il progetto in questione veniva in sostanza recepito nel progetto del leghista Speroni, nel 1994 ministro delle Riforme istituzionali. Le differenze erano minime: il progetto Speroni aggiungeva un nono stato, formato dalla capitale e modificava i due stati nel Sud aggiungendo la Basilicata nello Stato composto da Puglia e Molise.
    Nel suo opuscolo Heineken suggeriva che a capo dei nuovi staterelli avrebbero dovuto essere posti esponenti delle famiglie reali o della nobiltà attualmente senza potere. Heneken non solo è il proprietario dell'omonima multinazionale produttrice di birra, ma è anche membro del consiglio d'amministrazione della ABN, una delle più grandi banche olandesi.
    Va ricordato che il rappresentante della Heineken in Canada era quel maggiore Bloomfield (anch'egli membro del Club 1001) capo della Permindex, la società segreta espulsa dall'Italia e dalla Francia nel 1962 dietro le pressioni di De Gaulle dopo che il Presidente francese scoprì un attentato che la ditta di Bloomfield stava pianificando ai suoi danni. Alfred H.. Heineken è un attivo sostenitore della divisione del mondo secondo linee “etniche” – cioè dividi e aizza gli uni contro gli altri - Heineken deve le sue fortune all'Unilever, una multinazionale storicamente identificata con gli interessi coloniali olandesi ed anche collegata partecipazioni qualificate italiane.
    Heineken aveva indicato tre persone a cui si era ispirato per il progetto Eurotopia:: lo storico Cyril Northcote Parkinson e gli accademici olandesi H. W. Wesseling e W.L. van den Doel. Cyril Northcote Parkinson, ora deceduto, scrisse un articolo per la rivista Regional contact nel 1987, in cui sosteneva che il rimedio al fatto che le nazioni sono “troppo grandi e potenti” è dividere le grandi nazioni finché le parti siano abbastanza piccole da essere sicure (?). Aggiunse che le attuali nazioni dovrebbero essere sostituite ricostruendo i piccoli e antichi principati, come la Burgundia, la Piccardia, la Normandia, la Navarra etc etc.
    Parkinson studiò il crollo della Compagnia olandese delle Indie Orientali, secondo lui dovuto alla mancata concessione di autonomie alle proprie unità locali.. Parkinson scrisse numerosi altri libri sulla strategia imperiale britannica, uno dei quali è intitolato Britannia Rules. Wesseling è presidente del Dipartimento di Storia dell'Università di Leiden ed è una figura prestigiosa in Olanda, essendo il tutore del Principe ereditario."
    Questo scriveva in una nota del libro “Il quarto livello”, ed. 1997 l’ex giudice Carlo Palermo.

    E Ettore Bernabei in “L’uomo di fiducia” (Mondadori, febbraio 1999)
    "…. Il Circolo del Whist di Torino … famiglie che contano in Ialia e che contano nel mondo, giri di peso, giri della massima importanza e discrezione, nomi che non finiscono sui giornali, ambienti molto discreti, molto silenziosi, quasi al punto di essere segreti, segreti e potenti, segretamente legati poi ad altri circoli, circoli internazionali, circoli inglesi, circoli olandesi …
    … forze economiche, politiche, lobby affaristiche che muovono le loro pedina sulla scacchiera dell’intero pianeta.
    … In tutto il mondo chi ha in mano la finanza controlla la comunicazione.

    ....questa è la globalizzazione ordita dalla City: sgretolare gli stati nazionali creando spezzatini di zone ricche e povere da aizzare l'una contro l'altra come è stato fatto in Jugoslavia e come vorrebbero fare in Italia tra la ricca valle del Po e il Sud lasciato alla deriva verso il Nordafrica.
    ....Ho sempre creduto a un concerto internazionale che aveva come obiettivo quello di contrastare l'unità europea e di destabilizzare l'Italia.
    Al di là della Manica stanno le forze che non vogliono un'Italia autonoma, davvero libera di determinare da sé il proprio destino.
    Questa [è] una battaglia tra forze che non amano comparire, pensano solo al potere e alla ricchezza e quando scendono in campo adoperano soprattutto due armi: i soldi e i giornali.
    … Gli italiani si trovano adesso all'imbocco di questa strada: salvare millenni di civiltà dall'abbrutimento contabile e finanziario
    …..
    ...Era il 2 giugno del 1992 e il panfilo della Regina (il Britannia ) era attraccato alla banchina del porto di Civitavecchia. A bordo salirono un centinaio tra politici e manager pubblici italiani. A invitare era una curiosa organizzazione che si occupa di promuovere l'esportazione di servizi immateriali britannici, la “British Invisible” Crociera verve l'Argentario con seminario sulle privatizzazioni. Gli inglesi presentarono esperienze in fatto di denazionalizzazione. C' era la Banca Warburg, la Barclays, gli studi legali della City. La maggior parte degli italiani ascoltarono...Nasce addirittura , allora, la teoria del complotto dei banchieri della City e di Wall Street, alleati di Bossi, per mettere in ginocchio l'Italia e comprarsela per due dollari.
    Resta ancora da capire qual è il”pandemonio” che intendono far scoppiare in Italia Meridionale e Sicilia.
    …..
    Continuando a citare Bernabei:
    “…spingere l’Italia, o una buona parte d’Italia verso il terzo mondo, portare in Europa, casomai, il Nord del paese. “ La grande finanza mondiale, i cosiddetti gnomi della City di Londra o di Amsterdam, hanno sempre avuto un grande interesse per il “filetto” europeo, cioè valle del Rodano, Val Padana, Croazia, Slovenia, Baviera, un’area in prossimità della quale… (si sta svolgendo) una sanguinosa guerra che ha appunto isolato e reso disponibile la parte ricca del filetto, rispetto a quella più povera… i cui profughi continuano ad arrivare in Italia, e che ha ancora una volta lo scopo di far nascere in Italia chissà quale pandemonio… (con) la complicità di settori della burocrazia statale, mentre la manovalanza è assoldata nelle mafie di tutto il mondo… e dei servizi segreti che hanno sempre coordinato la loro politica in seno alla Nato” (pag. 87)
    “..la City (di Londra), cioè il mondo finanziario. Da questo mondo viene la spinta alla cosiddetta “globalizzazione finanziaria” … e non importa se il saldo di questa operazione è una disoccupazione mondiale raddoppiata o triplicata.” (pag. 219)

    Naturalmente bisogna aggiungere che questi progetti sarebbero semplicemente onirici se non ci fossero una buona quantità di quinte colonne in loco, comperate, ricattate o più semplicemente associate in partecipazione agli utili.

    Se poi persino il vicequestore di Palermo dott. Gioacchino Genchi dice PUBBLICAMENTE (intervista pubblicata su La Sicilia) "….con la strage di Capaci per impedire ad Andreotti di diventare presidente della Repubblica….. Bush, Gorbaciov, e anche Craxi e Andreotti sono finiti tutti, per un verso o per l'altro….Perché andavano a contrastare con quel loro atteggiamento tutta una serie di interessi di chi invece aveva l'interesse opposto di armare i vari eserciti portandoli in guerra. L'industria bellica molto spesso è più forte delle nomenklature politiche
    Se …[si] considera l'evoluzione delle indagini, i rapporti internazionali, il famoso viaggio in America di Falcone, che c'è stato e non c'è stato, il tiepidismo americano, la vicenda Buscetta, le dichiarazioni di Buscetta al processo Dell'Utri poi rimangiate, la crociera di Buscetta, si intravede in trasparenza questo ruolo dei servizi informativi statunitensi
    [perché la strage di Capaci sarebbe servita a impedire l'elezione di Andreotti al Quirinale. Per questo non bastava l'uccisione del capo andreottiano Salvo Lima avvenuta appena due mesi prima di Capaci?]….. fino al giorno prima della strage “loro” testano la candidature di Forlani e gli fanno mancare cinque voti, perché l'affossamento di Forlani doveva servire a portare Andreotti alla presidenza della Repubblica, c'era un'intesa con la destra e con la Lega, e nel momento in cui si apprende della strage, Martelli si trova nello studio di Andreotti. E già c'è tutto un piano preparato, perché Andreotti era riuscito a ricomporre i contrasti in seno al Psi tra Craxi e Martelli: per cui Andreotti andava al Quirinale, Craxi alla presidenza del Consiglio, Martelli agli Esteri e si parlava di Falcone come possibile ministro dell'Interno.
    La strage di Capaci doveva servire a che tutto questo non accadesse, perché c'è stato l'effetto ridondante di ritorno, con tutta una attività di denigrazione nei confronti di Andreotti, che poi alla fine porterà alla sue incriminazione e al processo"

  7. #27
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    Cosa vuoi dimostrare?

    Chi avrebbe ucciso Falcone? Il PCI?

    Sei cretina forte... o solo in mala fede?

  8. #28
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    Citazione Originariamente Scritto da Elettra_R.
    Cosa vuoi dimostrare?

    Chi avrebbe ucciso Falcone? Il PCI?

    Sei cretina forte... o solo in mala fede?
    Mia cara tu non capisci neppure quello che c'è scritto, ammesso che tu lo abbia letto. Sei irrecuperabile. Tempo perso.

  9. #29
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    Citazione Originariamente Scritto da nin.kin
    Mia cara tu non capisci neppure quello che c'è scritto, ammesso che tu lo abbia letto. Sei irrecuperabile. Tempo perso.
    Ciccina, ho letto le tue ca**ate. Sembri la tipica peones.

    Rispondi: CHI HA UCCISO FALCONE, BORSELLINO, ROCCO CHINNICI, PIO LA TORRE, BORIS GIULIANO....?

    Chi?

  10. #30
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    bel personaggio sta tizia: quello che dici non è che prova che la mafia non esista, al massimo prova che ha molti legami con uomini potenti in giro per il mondo.

    te lo scritto una pagina fa: PIZZA CONNECTION

    e falcone e borsellino li hanno fatti saltare non per caso

    però fino a quando ci sarà qualcuno che gioca a fare il pirla a dire "la mafia non esiste" quelli come falcone e borsellino continueranno a saltare in aria. ha ragione Bocca: "napoli siamo noi"

 

 
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