Ennesimo articolo de "Il Giornale di Vicenza", denigratorio verso l'uso della lingua madre dei Veneti.
Come Veneto mi sento offeso per questa aria di presunzione e supponenza che certi (cosiddetti) giornalisti hanno verso coloro che cercano di valorizzare e usare la propria lingua madre, nella propria terra.
Il colore politico qui non c'entra, qui si tratta di non farsi prendere per i fondelli dagli italioti.
Se la pensate anche voi come me, vi prego di scrivere una e-mail al direttore e alla redazione del giornale, per esprimere il vostro disappunto:
direttore@ilgiornaledivicenza.it
redazioneweb@ilgiornaledivicenza.it
L'articolo incriminato:
IL GIORNALE DI VICENZA - Giovedì 07 Gennaio 2010 - pag. 26
LA PROVOCAZIONE: «De Marzi consulente per il dialetto in Consiglio»
Da qualche tempo, nelle sedute del consiglio comunale di Arzignano si manifestano, tra alcuni addetti ai lavori, quelli che potrebbero essere chiamati “disagi linguistici".
Il mese scorso, dopo gli interventi in dialetto del consigliere leghista Giorgio Roncolato durante i consigli indetti a dicembre, vista la sorpresa di un assessore non residente nella Valle del Chiampo, perciò poco avvezzo alla particolare parlata che distingue tutta la zona, caratterizzata anche dalla tipica intonazione che perfino lo scrittore Luigi Meneghello sottolinea in uno dei suoi libri, il consigliere Stefano Frighetto ha simpaticamente proposto di invitare il maestro Bepi De Marzi a svolgere il ruolo di “traduttore simultaneo" per gli interventi dialettali.
Il suggerimento, per ora, non è stato accolto, ma insistendo il consigliere roncolato nell'uso del dialetto, si rinnoverà certamente il suggerimento di Frighetto per cercare una soluzione.
E De Marzi, considerato tra i massimi conoscitori dei dialetti veneti, tanto da aver ricevuto molti prestigiosi premi, è certamente la persona più adatta a risolvere una volta per tutte il problema.