Originariamente Scritto da
Ortega
Allora...precisazioni.
prima di tutto ho verificato che, dato che non è mai stato per me argomento di grandissimo interesse, avevo una diversa convinzione degli assetti numerici nell'ANM. Pensavo che le principali correnti fossero Mi e Md e più alcune trascurabili. Ora mi sono "aggiornato" con un rapido controllo sui rispettivi siti.
Ciò detto, posso confermare il mio disaccordo con Ronnie sulla politicizzazione dell'organo. La corrente che è sempre stata accusata di essere faziosa, antiberlusconiana etc. è stata MD: sulla base del fatto della candidatura di alcuni ex magistrati a sinistra, della appartenenza alla stessa -mi pare- di magistrati inquirenti uomini politici, etc.. A parte il fatto che se volessimo parlare seriamente di garantismo dovremmo anche qui presumere la correttezza di questi uomini, salvo "onere della prova", e che non so quanto possa pesare come metro della valutazione di imparzialità l'opinione dei soggetti da quei magistrati condannati e/o inquisiti...ma per l'appunto, mettendo tra parentesi questa questione constato che lo stesso Berlusconi nelle sue accuse di persecuzione, ideologizzazione ha sempre fatto riferimento alla corrente di MD.
Non credo che si possa accusare la maggioritaria Unicost di politicizzazione, sembra che da questo punto di vista Ronnie sia stato più severo persino degli accusatori abituali.
Qui di seguito lo statuto di unicost.
La terzietà costituzionale, il pluralismo interno, il non collateralismo partitico costituiscono il patrimonio comunedi tutti gli aderenti a Unità per la Costituzione.
Per pluralismo interno intendiamo libertà di manifestazione d’idee e possibilità di confronto dialettico: il confronto necessita di regole ed implica sintesi politica.
Non collateralismo significa presa di distanza da ogni centro di potere esterno o interno alla magistratura: valore questo da praticare in concreto.
Questo patrimonio comune, dal congresso di Crema( 2003) in poi, tende a trasformarsi in “identità nazionale” per la realizzazione di un progetto di giurisdizione, che tenga conto del mutato modello di giudice nel nostro Paese.
Un modello moderno di giurisdizione intorno a temi e questioni ineludibili:
riforma del processo penale e sistema delle impugnazioni;
riforma del processo civilee ruolo nomofilattico della Corte di Cassazione;
riforma ordinamentale della magistratura onoraria;
ruolo e competenze del CSM;
professionalità e progressione in carriera;
donne magistrato: interventi di normazione primaria e secondaria per la realizzazione di una effettiva “opportunità di chances professionali”.
Elemento identificante ed unificante di Unità per la Costituzione è il rifiuto di ogni ipotesi di “bipolarismo giudiziario”, per sua natura espressione di logiche di appartenenza, nonché la difesa della libertà del magistrato nel momento della decisione.
L’impegno riformista della correntesi svolge nella piena consapevolezzache spetta solo al legislatore la individuazione del “valore meritevole di tutela”, mentre al giudice spetta la “interpretazione della norma in relazione al caso concreto”.
Altrettanto determinato è il rifiuto di ogni forma di “omologazione culturale” e di “conformismo giurisprudenziale”, nella consapevolezza che la diversità delle opzioni ideali in magistratura è la linfa vitale per preservare il valore della interpretazione giurisprudenziale, indispensabile per l’attuazione del principio costituzionale dell’esercizio del potere diffuso della giurisdizione.
La “imparzialità” e la “terzietà”nei comportamenti dei singoli e del gruppo, in sintesi,sono il segno distintivo della corrente, che si stringe attorno ai valori fondamentali della Costituzione.
Il minoritario ma non troppo "movimento per la giustizia" è una ex costola di unicost scissasi perchè criticava l'aspetto corporativo, dice di voler vedere la giustizia dal punto di vista del cittadino e non del giudice etc...quindi al limite dovrebbe piacerti, nel sito non ho trovato tracce di ideologizzazione.
Comunque:
io credo che i principi di diritti possano e debbano essere attinti con onestà intellettuale, non in base a scelte politiche ma puramente ermeneutiche: ratio della norma, principi emergenti dal complesso della materia normativa in cui è collocata, Costituzione secondo l'interpretazione della Corte Cost.. Sono convinto della non necessarietà e utilità di scelte "politiche" ingiustificabili e da evitare. Per tutte le ragioni che ho già esposto nel mio precedente, a cui faccio rinvio. E inoltre ribadisco l'incongruenza della proposta di elezione popolare, col ruolo costituzionalmente sancito del CSM di difensore delle prerogative magistratuali, dagli altri poteri "politici", nei conflitti di poteri dello Stato di fronte alla Corte Costituzionale.
La questine economica spetta, tranne le episodiche innovazioni del Parlamento, all'autonomia di bilancio del Ministro della Giustizia (organo politico) e per me può rimanere lì. Circa gli aumenti di stipendio, mi pare ci sia attualmente un sistema di "agganci" nel senso che gli aumenti sono frazioni prefissate rispetto agli aumenti approvati dei parlamentari o di altre cariche pubbliche...
Non sento il bisogno di attribuirlo al CSM, mentre concordo con te che è materia da organo politico, per cui dico lasciamola dov'è.
Acute le osservazioni di yac sul meccanismo "dirompente" dell'elezione diretta.