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    BENESSERE&OZIOXTUTTI
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    Predefinito Como: Vigile Anti-writing Spara A Un Ragazzo!

    IL DICIANNOVENNE E’ STATO BLOCCATO DAGLI AGENTI IN BORGHESE
    DEL CORPO ANTIGRAFFITI DEL COMUNE DI COMO
    Vigile spara in testa a un ragazzo
    Cingalese fermato sulla sua auto da una pattuglia:
    è clinicamente morto

    30/3/2006
    Mario Cavallanti


    COMO. Un ragazzo di 19 anni è stato ridotto in fin di vita ieri pomeriggio su un marciapiede di Como, colpito alla testa da un vigile urbano. Il proiettile, sparato da una distanza di due-tre metri, ha trapassato il giovane dalla nuca alla fronte e si è perso sull'asfalto della strada provinciale che porta da Como a Lecco. Il giovane, dichiarato clinicamente morto - i medici dell'ospedale Sant'Anna di Como hanno avviato il conteggio alla rovescia per l'espianto degli organi alle 19 - è un immigrato di seconda generazione proveniente dallo Sri Lanka, Raigama Achrige Rumesh Ku. Non aveva precedenti penali. Fino a ieri notte Mariano Fadda, il magistrato che procede sulla morte di «Ganesh» - come lo chiamavano tutti nel quartiere in cui era cresciuto - procedeva nei confronti del vigile Marco Dainati, 39 anni, con l'accusa di lesioni personali gravissime, ipotesi di reato destinata a non mutare almeno fino a stamattina. Nel frattempo ha avuto il tempo di ricostruire l'operato della pattuglia di vigili, composta da tre agenti, assegnati al «nucleo investigativo» del corpo di polizia locale, una sorta di piccola squadra mobile che si dedica alla lotta contro le scritte e i graffiti spray.

    E sarebbe stato proprio un «writer», già denunciato per danneggiamenti, individuato tra i quattro passeggeri dell'auto di Ganesh, ad aver provocato la curiosità della pattuglia, che un quarto d'ora prima delle 17 di ieri ha intimato l'alt alla Fiat Bravo del cingalese, a pochi metri da un semaforo. Due minuti dopo il giovane era sul marciapiede, agonizzante. Almeno tre i testimoni che hanno assistito alla tragedia: si tratta di due automobilisti di passaggio, immediatamente prelevati dai carabinieri, e di un agente della polizia, che stava facendo footing. E' stato proprio il poliziotto a immobilizzare e disarmare il vigile urbano che ha sparato. Sulle prime, probabilmente, non ha nemmeno capito che stavano operando agenti di polizia locale, perché il «nucleo anti-writer» agisce in borghese e su auto-civetta.

    Il poliziotto ha deposto in procura per circa due ore: avrebbe spiegato di aver visto i vigili intimare ai cinque ragazzi, armi in pugno, di scendere dall'auto e di mettersi spalle contro il muro di una casa. Sarebbe stato in quel momento che «Ganesh» avrebbe abbozzato un tentativo di fuga. I due automobilisti sentiti in serata dal magistrato, invece, alla fuga non avrebbero fatto cenno e il magistrato sembra propendere per questa versione, anche perché, diversamente, il comportamento del ragazzo risulterebbe incomprensibile. Dainati avrebbe quindi alzato l'arma, una calibro 9, e sparato, quando ancora i ragazzi erano con le spalle al muro. Un colpo accidentale, forse. Certamente la pistola era senza sicura.

    Agli atti anche la dichiarazione di Nadir, uno dei quattro amici di Ganesh, tutti minorenni. Secondo il ragazzo, il vigile avrebbe spintonato l’amico contro il muro, mostrandogli la pistola: «Guarda qui», avrebbe detto il vigile. Poi è partito il colpo. Mentre Ganesh si accasciava, Dainati si sarebbe rivolto verso i colleghi, mormorando: «Ho sbagliato». Poco dopo i quattro amici di Ganesh si sarebbero scagliati sul vigile ormai immobilizzato dal poliziotto, senza reagire. Momenti di urla e insulti: «Bastardo cos'hai fatto, ti ammazzo». Poi l'arrivo dei carabinieri, il sequestro delle tre pistole dei vigili, la corsa dell'ambulanza verso l'ospedale, la madre di Ganesh che sviene mentre i medici le chiedono l'autorizzazione all'espianto degli organi.

    Il nucleo «anti-writer» ha fatto parlare di sé, nei tre anni della sua costituzione. Voluto dall'assessore alla polizia locale Francesco Scopelliti, di An, ha ottenuto il plauso dei rappresentanti della piccola proprità edilizia e un premio dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, per operazioni di polizia giudiziaria che hanno portato alla denuncia di decine di graffitari, poi costretti a patteggiare condanne in tribunale per danneggiamento. Non mancano però i detrattori, che contestano metodi definiti sbrigativi e l'opportunità di contestare a ragazzi poco più che maggiorenni reati quali l'associazione per delinquere, grazie alla quale sono state compiute decine di perquisizioni domiciliari alla ricerca di bombolette e foto dei graffiti.
    TUTTO IL POTERE AI SOVIET!

  2. #2
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    Predefinito

    Non è chiaro se il giovanissimo di origine cingalese, colpito alla testa da un proiettile sparato da un vigile urbano ieri a Como, sia morto. Nel corso della giornata diverse agenzie di stampa hanno riportato il bollettino medico parlando di ''condizioni stazionarie'' e di prognosi riservata, mentre altre fonti hanno parlato di morte clinica del ragazzo. Il grave fatto è avvenuto ieri pomeriggio a Como. Il giovane viaggiava su una macchina che era stata fermata per un controllo da tre vigili urbani in borghese che fanno parte di un nucleo speciale anti graffittari. Una ricostruzione della dinamica dei fatti, a quanto si sa ora, ce la fornisce Renato Tettamanti, segretario di rifondazione comunista di Como
    http://www.radiondadurto.org/agenzia...ostruzione.mp3

    Questo pomeriggio si è tenuto un presidio a Como, domani mattina è già annunciata una assemblea in una scuola superiore e sabato una manifestazione pubblica. Dal presidio di oggi, sentiamo la voce di Giovanni.
    http://www.radiondadurto.org/agenzia...vanni-gr19.mp3

    Renato Tettamanzi, consigliere comunale di rifondazione comunista a Como sta partecipando al presidio di protesta davanti al municipio per protestare contro la giunta e la polizia municipale. Il presidio è stato convocato spontaneamente da studenti e ragazzi di Como. L'opposizione di centrosinistra e rifondazione chiede le dimissioni dell'assessore alla sicurezza e lo scioglimento del nucleo speciale a cui appartiene il vigile-rambo che ieri ha sparato; il nucleo ha le funzioni di combattere graffiti e scritte sui muri, l'immigrazione clandestina ed il commercio abusivo. Al presidio sono presenti oltre duecento ragazzi e ragazze. sentiamo il consigliere di rifondazione
    http://www.radiondadurto.org/agenzia...ggiorn-com.mp3


    Giovanni ci parla anche delle prossime iniziative per proseguire la protesta contro la giunta comunale ed i vigili-rambo
    http://www.radiondadurto.org/agenzia...o-giovanni.mp3

  3. #3
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    sono atterrito dallo schifo che provo per certi bastardi

    10 100 1000 strati di vernice sulle vostre case!

  4. #4
    the future is unwritten
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    Oggi Liberazione ha pubblicato un'intervista bellissima e disperata ad un amico di Rumesh. Se aggiornano il sito (cosa che purtroppo spesso si scordano di fare) dalle 20.00 dovrebbe essere disponibile.

    www.liberazione.it

  5. #5
    BENESSERE&OZIOXTUTTI
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    Como, DATA 31/03/06 10.18


    COMUNICATO STAMPA



    Esprimiamo la nostra solidarietà a Rumesh ed alla sua famiglia. Chiediamo lo scioglimento del cosiddetto Nucleo di Sicurezza. Ai responsabili delle scelte politiche chiediamo il coraggio di assumere l'unico atto coerente: le dimissioni.



    Una giovane vita lotta contro la morte. Ci sentiamo di interpretare i sentimenti dei cittadini Comaschi di tutte le età, che oggi nelle scuole e nei luoghi di lavoro si sono interrogati su un episodio che poteva avere ognuno di noi protagonista.

    Tutti si sono chiesti come sia stato possibile che quattro ragazzi siano stati fermati da uomini armati in borghese; come sia stato possibile puntare delle armi senza la capacità di dominare una tensione pur in presenza di giovanissimi inermi.

    Questo non è sufficiente. Quello che più indigna è sapere che questa è l'inevitabile conseguenza di una precisa scelta politica determinata nel 2002 con l'istituzione di un Nucleo Speciale della Polizia Locale con il compito di contrastare una serie di piccole illegalità, affidando a persone con ben altre competenze un ruolo che prevede strumenti e metodi specifici di tutt'altra finalità.

    Mentre alcuni rappresentanti delle istituzioni si avventurano a tentare spiegazioni inverosimili dell'accaduto ed il Sindaco si spende in giudizi che anticipano valutazioni che sono di specifica competenza della Magistratura, noi richiamiamo tutti i cittadini ad un giudizio severo di chi ha usato la paura e l'insicurezza delle persone come occasione per giustificare scelte che mettono a repentaglio la vita stessa.

    Noi affermiamo con forza che la sicurezza e la tranquillità sono frutto del dialogo, della relazione positiva tra gli individui i una società sempre più multiculturale.

    Esprimiamo la nostra solidarietà a Rumesh ed alla sua famiglia. Chiediamo lo scioglimento del cosiddetto Nucleo di Sicurezza. Ai responsabili delle scelte politiche chiediamo il coraggio di assumere l'unico atto coerente: le dimissioni.



    partiti dell'Unione

    gruppi consiliari di opposizione al Comune di Como

    Rsu Cgil del Comune di Como

    Arci provinciale
    TUTTO IL POTERE AI SOVIET!

  6. #6
    BENESSERE&OZIOXTUTTI
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    "FINALMENTE I MURI PULITI MA LE STRADE SONO SPORCHE DI SANGUE"

    Como, una pattuglia del nucleo di sicurezza ha fermato in via Briantea l'auto di cinque giovani sospettati di esser dei writers.
    Gli agenti, scesi con le pistole già cariche, hanno effetuato una perquisizione durante la quale uno di loro ha sparato alla nuca di RUMESH, reo di essersi voltato.
    ed ora è in fin di vita.

    SABATO 1 APRILE ORE 9:00 A COMO
    ...CORTEO!!!....
    via Milano davanti al Pessina...

    ...VOI SPARATE IO DISEGNO...
    TUTTO IL POTERE AI SOVIET!

  7. #7
    wreckage
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    Citazione Originariamente Scritto da blasco
    Oggi Liberazione ha pubblicato un'intervista bellissima e disperata ad un amico di Rumesh. Se aggiornano il sito (cosa che purtroppo spesso si scordano di fare) dalle 20.00 dovrebbe essere disponibile.

    www.liberazione.it
    Parla un amico di Rumesh. Era in macchina con lui. «Invece di concentrarsi sull’assassino, dicono che il mio amico è un delinquente»
    «E’ stata un’esecuzione. L’hanno ucciso perché è negro»


    Sei amico di Rumesh?
    Sì, ero in macchina con lui.

    Come ti chiami?
    Nessuno, mi chiamo nessuno.

    Sei Nadir?
    No, ti ho detto: sono nessuno.

    Quanti anni hai?
    18.

    Mi vuoi raccontare che cosa è successo?
    Perché lo chiedi a me? Vai all’ospedale (Sant’Anna di Como, dove Rumesh Rajgama Achirige, 19 anni, è in coma da due giorni dopo che un vigile del nucleo anti-graffitari gli ha sparato un colpo di pistola alla testa ndr). Vai lì, troverai anche il magistrato e l’uccisore. L’uccisore è a piede libero, e il mio amico è morto. (L’amico di Rumesh non usa la parola “uccisore”, ne usa una molto più forte, che noi abbiamo preferito non trascrivere, ndr)

    Rumesh non è morto. E’ in coma, ma è ancora vivo. Ho appena parlato con l’ospedale.
    No, no, il mio amico è morto davanti a me. E comunque il suo assassino è libero, capisci? Nonostante l’abbia ammazzato. Ieri sera siamo stati all’ospedale per ore a rispondere alle domande dei giornalisti della tv, della radio e dei giornali, e questa mattina vedo che il mio amico ci fa la figura del delinquente graffitaro, mentre neanche una riga sull’agente che l’ha ucciso. Rumesh non è un criminale, è solo uno che va in giro con la bomboletta. Ma poi mica ci hanno fermato per quello, i vigili.

    E perché vi hanno fermato?
    Non è vero che c’è stato un inseguimento. Non siamo scappati. Il problema è che Rumesh guidava la macchina di suo zio senza avere la patente, solo il foglio rosa. Questi due agenti ci hanno fatto segno di fermarci con la paletta, Rumesh ha proseguito, ha fatto una rotonda e poi si è fermato al semaforo. Loro sono scesi, ci hanno puntato la pistola attraverso il finestrino e ci hanno fatto uscire dalla macchina. Uno di loro l’ha preso violentemente per il cappuccio, gli ha puntato la pistola sul collo e gli ha detto “Adesso ti faccio vedere io”. Poi è partito il colpo. Il vigile si è subito portato le mani sul viso, e ha detto: “Oddìo ho perso il lavoro, ho perso tutto”. Capisci? Neanche si è preoccupato che Rumesh era per terra, morto. L’ambulanza l’ha chiamata un passante (un agente in borghese che passava per caso facendo jogging, e che ha immobilizzato il vigile, ndr).

    Quanti eravate in macchina?
    In cinque. Il più piccolo ha 15 anni. Io lo ammetto, siamo stati dei coglioni ad andare in giro senza patente. Ma nei paesi dell’Africa non fanno così nemmeno agli animali. In Africa uno pensa che succeda di tutto, e invece non ammazzano la gente in questo modo. Qui a Como nessuno è scioccato perché pensano che Rumesh fosse un delinquente e che se lo meritasse. Il suo uccisore è libero.

    Lo sta interrogando la magistratura. Su di lui pende l’accusa di lesioni personali gravissime. E’ un reato serio.
    Macché. Non gli faranno niente. I poliziotti non vanno in carcere. Tu che non vivi a Como scrivilo per favore: questa è stata una esecuzione, non è stato un incidente.

    E perché il vigile avrebbe voluto ammazzare Rumesh?
    Perché era un negro, perché ha la pelle scura.

    Prima di ieri eravate spesso nel mirino dei vigili o della polizia?
    C’è stata un’inchiesta, archiviata qualche mese fa. Erano partite 42 denunce.

    C’eravate anche tu e Rumesh tra gli indagati?
    Alcuni di noi, sì.

    A Como come si vive?
    E’ una città invivibile. Niente bar, né discoteche. Non c’è niente.

    Per i giovani, intendi dire?
    No, non c’è niente nemmeno per gli anziani. Per nessuno. Vivo qui da 18 anni e posso dire che questa è una città fasulla. Tu che vivi a Roma, vieni qui un mese, prendi in affitto una casa e racconta che cosa significa vivere a Como.

    Cosa scriverei?
    Che Como non è la città tranquilla che tutti immaginano. Ogni giorno bande di ragazzini spaccano le vetrine, entrano nelle farmacie coi taglierini, commettono rapine. E sono tutti minorenni.

    E perché lo fanno?
    Perché stanno male, perché qui nessuno ti ascolta. Qui è peggio di Scampia e Secondigliano, te lo assicuro.

    Non hai fiducia di nessuno, sembra.
    Come faccio ad avere fiducia? Nei prossimi giorni il centrosinistra organizzerà una manifestazione di protesta contro il sindaco di Forza Italia (Stefano Bruni, che ieri pomeriggio ha espresso «dispiacimento per l’accaduto», ma al contempo «pieno sostegno agli agenti che quotidianamente operano nel territorio nell’interesse della convivenza civile», ndr); ma so che lo fa per interesse elettorale.

    Cosa chiederesti a un nuovo sindaco?
    Nulla, perchè ho visto che quando c’era un sindaco di centrosinistra non è cambiato niente. So che nessun sindaco mi risponderà mai.

    Sei arrabbiato?
    Sono arrabbiato perchè c’è stato un omicidio ma l’attenzione si è spostata sulla vittima. Non dico che Rumesh sia un martire, ma non è nemmeno un delinquente. Sono arrabbiato perché non mi posso più fidare della legge. Come faccio a chiamare la polizia se ne ho bisogno, se penso che loro hanno ucciso il mio amico? E sono arrabbiato perché nessun rappresentante delle istituzioni è andato dalla madre di Rumesh a darle un fiore, nessuno si è fatto vivo per portarle delle scuse, per chiederle come sta.

    Che farai?
    Se poi succederà come in Francia saranno cazzi loro.

  8. #8
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    Oggi cè stata una manifestazione studentesca in solidarietà a Rumesh. Grandissima partecipazione. Il comune ha sospeso il nucleo incriminato, lunedi alle 180 i partiti di opposizione scenderanno nuovamente in piazza per chiedere le dimissioni del sindaco Bruni (FI) e dell'assessore Scopellitti (AN).
    Il sindaco ed il vicesindaco in merito all'accadut hanno affermato: "Si tratta senza dubbio di un incidente, un rischio che si corre quando si è in prima linea a proteggere i cittadini"
    TUTTO IL POTERE AI SOVIET!

  9. #9
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    Conosco un mio amico, è di Como, fa un bel lavoro, ripara, anzi restaura tappeti antichi orientali, è un tipo in gamba, e quanda mi parla della sua città è sempre triste.
    Dalle sue parole ho sempre capito, e non da ora, che vivere là deve essere brutto, lui è fuggito , verso il sole, si fa per dire, della liguria.Ho letto quell'articolo questa mattina, fa rabbrividire.
    Personalmente amo guardare i graffiti, su di un cd ne ho una raccolta incredibile, molti sono delle vere e proprie meraviglie, una squadra contro l'arte, roba da matti, sul programma vi è scritto che nostro compito sarà quello di valorizzare tutte le forme artistiche giovanili, speriamo che se lo ricordino, al limite glielo ricorderemo noi.
    Per il resto il vigile dal grilletto facile mi sembra inchiodato da solide prove, vedremo se anche questa volta ci sarà qualche sasso volante che ha deviato la pallottola

  10. #10
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    Un lungo corteo commosso. La mamma del giovane in coma: «Siete tutti miei figli».

    COMO - «Rumesh non mollare». «Vergogna». «Sparatemi, sono giovane». «Sindaco, dimissioni subito». Striscioni, cori, rulli di tamburi, slogan scanditi dai megafoni alternati a silenzi. Mentre resta appesa un filo la vita del ragazzo cingalese di 19 anni ferito da un colpo d’arma da fuoco sparato da un vigile in borghese della squadra speciale anti-writers che, dopo l’inseguimento in auto, l’aveva bloccato (una tenue speranza sulle sue condizioni si è aperta nelle ultime ore), per tutta la mattinata di ieri oltre mille ragazzi delle superiori sono sfilati per Como stringendosi ai genitori e al fratello minore di Rumesh chiusi in un composto dolore.
    Con gli studenti gruppi di autonomi ed esponenti del centrosinistra da sempre polemico verso il «nucleo speciale» armato deciso dal sindaco Sandro Bruni (FI) e dall’assessore alla Sicurezza Francesco Scopelliti (An) contro la piccola criminalità e ora sospeso dal primo cittadino che, in attesa di una «verifica interna», chiede scusa alla famiglia «a nome della comunità». Un colpo accidentale per la concitazione ma ci si chiede: logico affrontare a pistola spianata un ragazzo reo solo di una contravvenzione stradale?
    Rispettando il desiderio dei genitori di Rumesh, Ranyet e Nilanti, persone per bene, la politica è rimasta lontana dalla manifestazione. Solo pochi strappi: gli attimi di tensione con chi voleva una decisa piega «antifascista» e, davanti al Comune, metà del corteo, con la folla che intona «Fuori, fuori», un «Via il sindaco di Comunione e esecuzione» tra i cartelli issati sulla cancellata. Richiamo alla matrice ciellina di Bruni.
    «Rumesh e io siamo cresciuti come fratelli - spiega Pier Paolo, 17 anni, lasciando il megafono -, lui venuto dallo Sri Lanka, io dal Sud». E Roberto, ricorda il carattere esuberante del ferito «un vero amico. Lo zio ha fatto da badante a mia nonna, persona squisita». «Grazie, grazie - dice tra le lacrime mamma Nilanti - siete tutti miei figli».
    Partenza alle 9 da via Milano, quindi la lunga marcia scortata dalla polizia. Traffico in tilt ma senza incidenti. Un commosso raccoglimento sulla Statale per Lecco dove dalla pistola senza sicura del vigile è partito il colpo a bruciapelo. «Un ragazzo buono, forse si è impaurito perché non ha capito che erano vigili in borghese», fa Kelum indicando tracce di sangue sull’asfalto. Quindi rotta verso il Comune con tappe intermedie e sit-in davanti all’oratorio di Sant’Agata frequentato da Rumesh e in piazza Vittoria con tanti giovani che si alternano al microfono: «Possibile morire a 19 anni perché si legittima l’uso di armi a chi, nel resto d’Italia, si concede solo una paletta?». Conclusione alle 13 davanti al Comune. «Sospendere la squadra non basta - protesta Renato Tettamanti, Rifondazione - occorre una commissione comunale». Bruno Magatti vicepreside e esponente del centrosinistra: «Ora bisogna ricucire un rapporto di fiducia tra i ragazzi e le istituzioni».
    «Rumesh uno di noi», tuona il coro dove si agitano pure le sciarpe azzurre dei tifosi. «Ci seguono sospettando chissà cosa - dice un giovane - e capita di essere fermati come delinquenti». Dalla curia la voce del vicario episcopale Carlo Calori: «Si mette al primo posto la sicurezza invece del bene comune». Domani sera la politica vuole riappropriarsi della piazza con una manifestazione di partiti. «Quanti di noi verranno? », commenta Pier Paolo, lo speaker del corteo .
    TUTTO IL POTERE AI SOVIET!

 

 
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