CHI SI FIDA DI PRODI
di Nicola Vacca
Ma davvero gli elettori si fideranno dell’Unione? A pochi giorni dal voto abbiamo avuto modo di capire bene da chi è realmente guidata la coalizione che apparentemente propone Romano Prodi premier.
In realtà il professore bolognese, durante questa campagna elettorale, ha dimostrato di non essere in grado di far quadrare il cerchio del suo schieramento.
Abbiamo capito tutti che a tenere le fila dell’Unione è il compagno Fausto Bertinotti e la sua sinistra radicale.
Prodi è consapevole che i comunisti sono necessari per cercare la vittoria e finisce per cedere ai loro ricatti massimalisti. Nel definire il compagno Fausto un <<uomo d’onore>> e assicurando i moderati della sua coalizione che questa volta non ci sarà alcun dietrofront, permette ai comunisti di accampare importanti richieste programmatiche.
In caso di vittoria del centrosinistra la politica economica del governo Prodi sarà dettata dagli oltranzismi neocomunisti.
In questi giorni è lo stesso Prodi a dimostrare titubanza sulla parte economica del suo programma.
Nei dibattiti televisivi si vede benissimo che Romano Prodi non ha il coraggio di dire chiaramente agli italiani come stanno realmente le cose.
Secondo voi da chi vengono le idee di mettere le mani sui risparmi degli italiani, tassare rendite, reintrodurre la tassa di successione?
Bertinotti è stato categorico in tema di tasse: 20 per cento su Bot e affini, tassa di successione su beni che superano 180mila euro.
In questi ultimi giorni Prodi è venuto allo scoperto. Non riesce più a nascondere agli italiani che in caso di vittoria diventeranno tutti più poveri perché non poteva non accontentare, visti i passati precedenti, Fausto Bertinotti.