Rivoluzione omosessualista:
In difesa di una legge superiore.
Tradizione, Famiglia, Proprietà,
a. X, n 1, marzo 2004, pp. 25-28.
Capovolgendo due secoli di giurisprudenza costituzionale, e andando contro la maggior parte dell’opinione pubblica, il 26 giugno 2003 la Corte Suprema USA ha sentenziato che la pratica della sodomia era protetta dalla Costituzione e che quindi non poteva essere sanzionata da nessuna legge in qualunque stato dell’Unione.
La decisione, nota come Lawrence vs. Texas, è stata interpretata come una strepitosa vittoria per il movimento omosessualista. In quella occasione, la TFP americana ha pubblicato un ampio e articolato manifesto di protesta su alcuni grandi quotidiani.
Paragonando la decisione ad un “11 settembre morale”, la TFP prevedeva che essa in pratica avrebbe vanificato qualsiasi applicazione della legge naturale e delle norme morali che avevano informato la civiltà cristiana negli ultimi due millenni.
Secondo la TFP, «Questa decisione ha posto le condizioni legali e psicologiche per la totale distruzione di ciò che resta delle struture morali del nostro paese […] spianando il terreno all’abrogazione delle leggi statali create per proteggere la sacra istituzione della famiglia e del matrimonio».
Successivi pronunciamenti della stessa Corte hanno ulteriormente confermato questo insolito “diritto” a praticare la sodomia, dando sempre più impulso al movimento omosessualista. D’altra parte, però, numerose associazioni di cittadini si sono organizzate per contrastare questo attivismo giudiziario, avviando campagne di chiarimento e di protesta.
Il libro della TFP.
In questo contesto di accesa “guerra culturale”, la TFP americana è voluta intervenire nel dibattito in prima persona, pubblicando il libro Defending A Higher Law (In difesa di una legge superiore), con un sottotitolo che recita: “Perché dobbiamo opporci al ‘matrimonio’ tra coppie dello stesso sesso e al movimento omosessuale”.
Dedicato alla Sacra Famiglia, “sublime modello di tute le famiglie e giuda sicura nella reazione contro la Rivoluzione sessuale e l’offensiva omosessualista”, il libro offre un’articolata difesa della famiglia e del matrimonio tradizionale, basata sul Magistero della Chiesa e sulla legge naturale. Contiene, inoltre, un accorato appello alla mobilitazione in difesa della moralità pubblica e delle istituzioni che la sostengono. Annunciato durante la March pro Life, che lo scorso 21 gennaio ha radunato 150.000 persone a Washington(D.C.) per protestare contro l’aborto, il libro è stato ufficialmente presentato al pubblico in un’affollata conferenza stampa a Saint Louis, Missouri.
L’opera si avvale dell’autorevole sostegno di diversi prelati e di personalità del mondo scientifico e politico americano; ad esempio, la prefazione è curata da mons. Jhon Nienstedt, vescovo di New Ulm. Da notare anche l’encomio del prof. Joseph Nicolosi, presidente della prestigiosa National Association for Research & Therapy of Homosexuality (N.A.R.T.H.).
Una Rivoluzione morale.
Secondo il libro, qui non si tratta semplicemente del problema dell’omosessulità, che è purtroppo sempre esistita in quanto vizio umano. Oggi siamo di fronte ad un ben organizzato movimento omosessulista, cioè una vasta rete di associazioni, gruppi di pressione politica, intellettuali libelas e attivisti di sinistra che intendono sovvertire tutto l’ordinamento giuridico della nazione, nonché la stessa mentalità dei cittadini.
Estensione e scopi di questo movimento vennero già a suo tempo denunciati nel 1982 da padre Enrique T. Rueda nel suo ormai celebre libro The Homosexual Network. Nelle parole dell’attivista omosessualista Paul Varnell: “ Il movimento gay non è un movimento per i diritti civili, non è nemmeno un movimento di liberazione sessuale. Lo vogliamo o no, è una rivoluzione morale”.
A sua volta questa Rivoluzione si inserisce nel più vasto quadro della IV Rivoluzione o Rivoluzione culturale, secondo le note categorie elaborate dal prof. Plinio Corrêa de Oliveira.
È poco noto che il movimento omosessulista americano, la madre di tutti t movimenti consimili nel mondo, è nato da una società semi-segreta con radici sia nel partito comunista USA, che nel satanismo esoterico. La società si chiamava The Mattachine Society, fondata nel 1950 da tale Harry Hay, ritenuto il “padre del movimento di liberazione gay” e morto novantenne nel 2002.
Comunista militante e membro della setta satanica di Aleister Crowley, Hay adattò la teoria marxista alla situazione degli omosessuali. Secondo lui, gli omosessuali costituiscono una “minoranza culturale” oppressa dalla “maggioranza eterosessule”. Assimilando questa minoranza al proletariato e al maggioranza alla borghesia, Hay proclamava quindi la necessità di una rivoluzione liberatrice. Col passare del tempo , Hay scivolò sempre più verso posizioni esoteriche, fondando nel 1979 il Radical Fairies, un movimento mistico-omosessuale.
L’opera della TFP americana dedica alcuni capitoli all’analisi delle dottrine soggiacenti al movimento omosessualista, particolarmente riguardo ai suoi punti di contatto col mondo dell’esoterismo gnostico. E conclude: “Questa Rivoluzione morale è parte integrante di uno sforzo molto più ampio per distruggere la Cristianità, soppiantandola con un misticismo di tipo gnostico ed erotico. Più che una Rivoluzione culturale, sembra dunque chiaro che gli Stati Uniti siano alle prese con un’autentica, anche se in parte velata, guerra di religione”.
Risposta alle menzogne omosessulaiste.
La seconda parte del libro esordisce con un’analisi dei problemi etico-morali relativi al tema in oggetto: dalla finalità dell’atto sessuale alla natura del matrimonio, dal carattere del desiderio carnale alla definizione del vero amore. Il tutto basato sulla legge naturale, il Magistero della Chiesa e la testimonianza della scienza moderna. Le unioni omosessuali, conclude il libro, non sono mai fondate su un autentico amore e, meno ancora, possono considerarsi come una famiglia.
Segue, poi, un capitolo teso a confutare I tre principali miti del movimento omosessualista: l’omosessualità è una condizione genetica, l’omosessulità è irreversibile, il comportametno omosessuale è naturale negli animalie, quindi, anche nell’uomo. Se noi considerassimo l’omosessualità come facente parte del DNA, dal quale una persona non può prescindere, il comportamento omosessuale perderebbe il suo carattere peccaminoso, diventando semplicemente un modo di essere, magari diverso, ma naturale. Invece, sia la dottrina cattolica che la moderna ricerca scientifica, mostrano indiscutibilmente che il comportamento omosessuale è una deviazione e che, dunque, può e deve essere trattato con adeguati mezzi terapeutici.
Considerare l’omosessualità una sorta di malattia dalla quale si può guarire, manda il movimento omosessulista su tutte le furie. La moderna psicologia, invece, conferma questa diagnosi. Secondo l’Associazione degli Psichiatri cattolici “gli studi sul trattamento di persone con tendenze omosessuali mostrano indici di guarigione equivalenti a quelli di altre terapie psicologiche. Intorno al 30% guariscono totalmente, un altro 30% provano un netto miglioramento”.
Una battaglia morale.
Ma il libro della TFP Americana non vuole essere appena un’analisi accademica del problema. Fedele all’esmpio del prof. Plinio Corrêa de Oliveira, che si considerava “fondamentalmente un combattente”, la TFP invita ad una “battaglia morale” per affrontare la sfida omosessulista. Si parla tanto della “maggioranza silenziosa”, cioè quella porzione dell’opinione pubblica, cristiana e conservatrice, numericamente maggioritaria, ma che raramente fa sentire la sua voce. Ebbene, il libro della TFP intende appellarsi proprio a questa maggioranza, solitamente irrisa dai massmedia liberali, invitandola aq scendere in campo con risolutezza. I fatti mostrano che quando questa maggioranza si sveglia e diventa attiva, costituisce un potente elemento in difesa del tessuto morale della nazione.
La TFP intende soprattutto appellarsi a quegli americani che, in numero sempre crescente, hanno cominciato a comprendere la devastazione da 40 anni di rivoluzione sessuale e vogliono opporvisi con tutte le loro forze. “È ormai tempo- dice il libro- per tutti coloro che difendono il matrimonio tradizionale e la famiglia che non sono una minoranza isolata ma, al contrario, godono della simpatia della maggior parte del pubblico americano”.
Il movimento omosessualista non è altro che un “castello di carta”, che crolla quando viene contrastato in modo serio, calmo e deciso; lo dimostrano le iniziative referendarie note come Defense of Marriage Acts (Leggi indifesa della famiglia), promosse da organizzazioni conservatrici e già approvate in 37 Stati.
L’importante libro della TFP americana, con una prima edizione già completamente esaurita, si chiude con un vibrante appello: “ perché Maria Santissima possa intervenire presso il suo Divin Figliuolo per tutti gli americani in difesa delle sacre istituzioni della famiglia e del matrimonio”.
Rivoluzioni convergenti:
“ Il movimento gay non è un movimento per i diritti civili, non è nemmeno un movimento di liberazione sessuale. Lo vogliamo o no, è una rivoluzione morale”.
Paul Varnell
“Noi ci sentiamo[…] omosessuali, lesbiche, come ci sentiamo parte di tutto il mondo leso nei suoi diritti e nella sua libertà”
on. Fausto Bertinotti, segretario di Rifondazione Comunista.
Il movimento omosessualista va visto nel più ampio contesto della Rivoluzione culturale, continuatrice di quella comunista.