USA, crescita di 19 milioni di cattolici in più rispetto agli atei

[Cuordy]

Secondo il census bureau, il principale organismo governativo americano di statistica (l'equivalente del nostro istat) nell'ultimo decennio i cattolici sono aumentati di 20 milioni di unità contro un solo milione di crescita degli atei:

[Cuordy]

Confesso che questo dato mi ha stupito non poco.

[UgoDePayens]

Influisce molto l'immigrazione messicana, che è al 99% cattolica. Però i conti, anche con questa precisazione, sono impietosi: l'ateismo è in crisi in tutto il mondo. Basti pensare all'arretramento dell'ateismo-razionalismo nei paesi ex-sovietici ed ex-comunisti.

[Cuordy]

Influisce molto l'immigrazione messicana, che è al 99% cattolica. Però i conti, anche con questa precisazione, sono impietosi: l'ateismo è in crisi in tutto il mondo. Basti pensare all'arretramento dell'ateismo-razionalismo nei paesi ex-sovietici ed ex-comunisti.

Al contrario di ciò che gli ateisti credono, secondo me l'aumento dell'istruzione potrebbe essere un altro fattore che comporta una crescita del numero dei cattolici. Infatti più si studia approfonditamente e più ci si rende conto dell'inconsistenza dell'ateismo teorico.

[Resurgens]

Possiamo lamentarci di più ora, visto che lo dice l'America? :sofico:

Resurgens

[Platone]

Al contrario di ciò che gli ateisti credono, secondo me l'aumento dell'istruzione potrebbe essere un altro fattore che comporta una crescita del numero dei cattolici. Infatti più si studia approfonditamente e più ci si rende conto dell'inconsistenza dell'ateismo teorico.

Questa considerazione è altamente discutibile, prima ancora andrebbe indagato il senso dell'ateismo teorico. Se per ateismo si intende una sorta di indifferenza scettica allora confido che l'interesse teorico - il mio in particolare - è al minimo: la scienza non ha gli strumenti per esprimersi in tal senso, sono i metodi e le procedure che la supportano a impedirle di farlo. Si può essere o meno affascinati da Odifreddi, oppure acconsentire ai vari 'teorici' della finitezza dell'uomo, la letteratura del secolo scorso è una variazione sterminata sul tema della morte di Dio. Se il criterio è legato al mero gusto estetico, letterario, al sentimento generale, allora certamente ciò non toglie che le cose stiano altrimenti. Anche se Freud pensava alla religione come un buon narcotico, sublimazione di impulsi sessuali, ciò non toglie che Dio effettivamente esista. Lo stesso si può dire a proposito dei vari Feuerbach, Marx, Sartre..per non citare l'intero - o quasi - panorama culturale degli ultimi due secoli ( al punto che se effettivamente le masse tornano a crederci ciò la dice lunga sulla frattura tra popolo e cultura, sull'ottusità dilagante che accompagna la vita quotidiana). Ma se l'approccio è teorico e per teoria si intende altro che non una semplice congettura, ipotesi, convenzione, atmosfera collettiva, allora la situazione muta radicalmente e non basta continuare a chiudere gli occhi, si devono solo aprire i libri giusti.

[PUPO]

la statistica mi sembra che parli di cristiani e non dicattolici...
il che non è la stessa cosa.... considerando che in america nasce una nuova setta cristiana ogni giorno e fare il predicatore religioso di queste sette in tv o altro, sempre in america, è il metodo più veloce per arricchire...

[UgoDePayens]

Questa considerazione è altamente discutibile, prima ancora andrebbe indagato il senso dell'ateismo teorico. Se per ateismo si intende una sorta di indifferenza scettica allora confido che l'interesse teorico - il mio in particolare - è al minimo: la scienza non ha gli strumenti per esprimersi in tal senso, sono i metodi e le procedure che la supportano a impedirle di farlo. Si può essere o meno affascinati da Odifreddi, oppure acconsentire ai vari 'teorici' della finitezza dell'uomo, la letteratura del secolo scorso è una variazione sterminata sul tema della morte di Dio. Se il criterio è legato al mero gusto estetico, letterario, al sentimento generale, allora certamente ciò non toglie che le cose stiano altrimenti. Anche se Freud pensava alla religione come un buon narcotico, sublimazione di impulsi sessuali, ciò non toglie che Dio effettivamente esista. Lo stesso si può dire a proposito dei vari Feuerbach, Marx, Sartre..per non citare l'intero - o quasi - panorama culturale degli ultimi due secoli ( al punto che se effettivamente le masse tornano a crederci ciò la dice lunga sulla frattura tra popolo e cultura, sull'ottusità dilagante che accompagna la vita quotidiana). Ma se l'approccio è teorico e per teoria si intende altro che non una semplice congettura, ipotesi, convenzione, atmosfera collettiva, allora la situazione muta radicalmente e non basta continuare a chiudere gli occhi, si devono solo aprire i libri giusti.

Io non capisco: la questione religiosa non è una questione teorica. Non esiste questione più PRATICA di questa! La vita dell'uomo, di ogni uomo, è legata a doppio filo alle sue considerazioni religiose.

[PUPO]

Io non capisco: la questione religiosa non è una questione teorica. Non esiste questione più PRATICA di questa! La vita dell'uomo, di ogni uomo, è legata a doppio filo alle sue considerazioni religiose.

sciocchezze... se non leggessi voi non mi sognerie mai di pensare alle religioni....
è per questo che le vostre gerarchie vogliono mettere il naso in ogni luogo perchè altrimenti sarebbero dimenticate in fretta...
e nei tempi passati uccidevano e torturavano e facevano per guerre per avere seguaci e quindi potere e ricchezze.

[UgoDePayens]

sciocchezze... se non leggessi voi non mi sognerie mai di pensare alle religioni....
è per questo che le vostre gerarchie vogliono mettere il naso in ogni luogo perchè altrimenti sarebbero dimenticate in fretta...
e nei tempi passati uccidevano e torturavano e facevano per guerre per avere seguaci e quindi potere e ricchezze.

Lieto di sapere che, grazie a noi, ti poni domande quali: chi siamo? Da dove veniamo? Perché siamo qui? Perché esiste il dolore? Cosa significa? Cosa significa la morte?