Chi invece scandalizza anche uno di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare.
(Mt 18,6)
***
CIAO TOMMY! NON TI MERITAVAMO!
Chi invece scandalizza anche uno di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare.
(Mt 18,6)
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CIAO TOMMY! NON TI MERITAVAMO!
sono contrario alla pena di morte ma in casi come questi non c'è altra soluzione.
LA BANDA.
Lui, la compagna e l'amico.
Per adesso sono tre le persone accusate del sequestro
Alessi aveva ucciso e diceva 'liberatelo'
Raimondi è crollato per primo
dal nostro inviato LUIGI SPEZIA
PARMA - Lui, la compagna e l'amico. Per ora è questa la banda che ha rapito e ucciso il piccolo Tommy. Mario Alessi, 44 anni, il muratore dinoccolato e freddo, l'uomo che un paio di giorni fa ha avuto il coraggio di dire: "Mi rivolgo ai rapitori, liberatelo".
Antonella Conserva, la compagna sempre premurosa nei suoi confronti, la donna che ha avuto il coraggio di dire: "Il signor Paolo Onofri, farebbe bene a ripulirsi della sporcizia che lo circonda piuttosto che fare i nomi dei muratori".
Salvatore Raimondi, 27 anni, rimasto nell'ombra fino a ieri, l'amico fidato, di famiglia siciliana ma nato a Parma, l'uomo temprato nelle rapine che poteva essere la spalla giusta per un'azione che Alessi ha pensato di portare a termine senza complicazioni, ma che con il complice ha trasformato in una tragedia nemmeno due ore dopo.
La pista dei siciliani, per un rapimento senza capo né coda, finito con la morte del piccolo Tommy. Mario Alessi è l'uomo che ha avuto l'idea del sequestro mentre lavorava come muratore alla cascina degli Onofri a Casalbaroncolo. Dai primissimi giorni è finito nel mirino, usciva dalla Procura con un maglione tirato sulla testa, lasciando intravedere i capelli folti e ondulati.
Per un mese ha recitato la parte dell'uomo ingiustamente sospettato, trascinato in una storia infamante per una semplice coincidenza: "La mia unica colpa è stata quella di aver lavorato alla ristrutturazione di quella cascina, nient'altro. Io non ho fatto nulla di male. Il signor Onofri mi trattava bene, mi ha sempre pagato, non ho nulla contro di lui".
Ha recitato da grande attore davanti ai taccuini e alla telecamere, ha fatto interviste televisive pagate non si sa, ma certo lui i soldi li chiedeva, eccome, li ha chiesti a tutti: "Ho bisogno di soldi, non lavoro più da quando la polizia mi segue tutti i giorni. Ho perso del lavoro, come faccio a presentarmi in un cantiere da un geometra se poi mi arriva la polizia e mi porta di nuovo in Questura?". Aveva già ucciso Tommy, ma per dichiarare che non c'entrava nulla prometteva "lo scup" con un sorriso beffardo a chi gli avesse offerto la cifra più alta, fumando l'ennesima, immancabile sigaretta.
Cacciava via le telecamere dal suo giardino, nella cascina contadina con orto e poi le richiamava per vedere se potesse ricavarne qualcosa. E diceva anche: "Il bambino è il cuore di una famiglia e non si può togliere il cuore ad una famiglia".
Gli inquirenti lo hanno sospettato perché il suo alibi ha cominciato a traballare qualche minuto dopo che l'aveva affermato. Grazie agli uomini dello Sco è stato scoperto.. La barista di Casaltone l'ha ripetuto in tutte le salse: "Questo signore qui nel mio bar dalle 19 e 30 alle 20 e 15 del 2 marzo non c'è mai stato. Lo so perché in quell'orario nel mio bar non c'è stato nessuno". E lui a ripetere: "L'alibi ce l'ho, verrà chiarito tutto".
La moglie Antonella Conserva, accusata di essere andata a riprendere Alessi vicino al luogo del rapimento, ha sempre difeso il suo compagno. E si lamentava per il proprio figlio, che ha più o meno l'età di Sebastiano, fratello di Tommaso: "La polizia non ci lascia più vivere, è arrivata di notte due volte e il mio bambino si sveglia in continuazione, ha gli incubi".
Una coppia unita nel bene e nel male, quando Alessi - che è stato condannato in secondo grado per lo stupro di una ragazza di 22 anni compiuto davanti al fidanzato di lei nel 2000 in Sicilia - è uscito dallo studio della sua avvocatessa Laura Ferraboschi, lei lo abbracciava stretto, come a proteggerlo e comunque a comunicargli che le sarebbe stata sempre accanto.
La donna è entrata nella vicenda perché accusata di aver aiutato il compagno nel rapimento. Non era presente nella casa del rapimento, ma a quanto risulta ha fatto una telefonata in quei momenti con il suo cellulare: probabilmente sapeva delle intenzioni del compagno. Comunque il suo apporto sarebbe stato importante. E anche quella telefonata dimostra tutta l'approssimazione con la quale il gruppo ha realizzato l'operazione.
Il personaggio più misterioso finora è Salvatore Raimondi, che è amico di Alessi, precedenti penali per rapina e spaccio, ma anche l'uomo che è crollato per primo davanti all'incalzare delle domande degli investigatori della polizia.
(2 aprile 2006)
Certamente, vedrai in carcere, se un infame del genere non si uccide da solo, ci penseranno i detenuti che hanno l'etica di non stare sotto lo stesso tetto con simili scarti umani!
Raffaele
Se un uomo non è disposto a correre qualche rischio per le sue idee, o le sue idee non valgono nulla o non vale niente lui.
Sant'Agostino e San Tommaso d'Aquino sostengono la liceità della pena di morte sulla base del concetto della conservazione del bene comune. L'argomentazione di Tommaso d'Aquino è la seguente: come è lecito, anzi doveroso, estirpare un membro malato per salvare tutto il corpo, così quando una persona è divenuta un pericolo per la comunità o è causa di corruzione degli altri, essa viene eliminata per garantire la salvezza della comunità (Summa Theologiae II-II, q. 29, artt. 37-42). Il santo sosteneva tuttavia che la pena andasse inflitta solo al colpevole di gravissimi delitti, mentre all'epoca veniva utilizzata con facilità e grande discrezionalità.
Raffaele
senza remore farei il boia!Originariamente Scritto da SubZero