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Risultati da 1 a 6 di 6
  1. #1
    Meda sabios paris
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    Predefinito Dae Sotziu limba Sarda: Sa soberania Nostra

    20/03/2006 Seberos de Imprenta - La Nuova 8.09.02

    Sa Soberania de sa Sardigna

    de Fabritziu Dettori


    La Nuova Sardegna 08-09-02, Oristano

    La sovranità della Sardegna `Quegli scavi e il nostro illustre passato'


    Gli scavi archeologici in corso a Port'emari in Oristano, hanno il grande merito di riportare alla memoria un passato illustre, ossia di rievocarne la storia di libertà con la quale la Nazione Sarda ha vissuto in sovranità. Le «Pietre» patrie arborensi, finalmente ammirabili, sono la testimonianza, palpitante di eventi che distinsero il Popolo sardo per l'alto senso dello Stato e per la grandiosità della sua amministrazione democratica e civile. E però una storia che ci è proibita e negata dai programmi scolastici. L'istituzione scuola attua, infatti, un processo di dessardizzazione capillare che convince i sardi, già dall'età della prima formazione intelletuale, di non avere nè una storia nè una lingua propria di cui essere fieri. Una vera e propria operazione di colonialismo culturale che cancella delle menti i valori nazionali come riferimento positivi. Ne scaturisce un autodegradazione di massa che ha già determinato la quasi estinzione della lingua sarda e il massacro della storia e delle sue testimonianze monumentali. Un'ignoranza autolesionistica che portò il politici sardi nel 1950 a scegliere quale emblema della Sardegna, non quello storicamente nostro e insito do Sovranità, l'arborense, bensì la bandiera straniera e nemica aragonese dei 4 mori. Quella cioè che ci strappò l'indipendenza, scaraventandoci nella più gretta schiavitù nella nostra stessa terra. Nel 1899 si decise di togliere la benda dagli occhi dei mori, ma fu un falso progresso perchè, come la precedente versione, quella bandiera è la negazione dell'identità storica del Popolo Sardo che esalta la spada dei conquistatori. E auspicabile che il popolo sardo si emancipi, anche in questo aspetto, dai condizionamenti colonialistici e assuma come propria bandiera nazionale la stessa che da libero ha avuto per secoli: l'albero Verde Deradicato. Sotto questo vessillo i nostri avi potranno esprimere una civiltà unica che ha lasciato la sua luce nella Carta De Logu: una serie di norme giuridiche attraverso le quali si esercitava lo stato di diritto, l'uguaglianza delle persone davanti alla legge, indipendentemente dalla classe sociale e dal sesso. Spicca infatti, il riconoscimento della donna quale soggetto di diritto. Insomma, una costituzione che anticipava di secoli la conquista dei diritti umani. Oggi, ignoranti delle antiche vestigia e quasi completamente italianizzati, noi sardi chi siamo? La risposta è nella città antica di Oristano che ci dona l'aurea vibrante di un vissuto statuale significativo, custodito finora in vari siti, quali per esempio: la Torres di Mariano II, la chiesa di Santa Chiara _ con i ritratti di Mariano IV e del figli Ugone III in tenera età _ gli stessi scavi di piazza Mannu. Tali studi, se non foss per il disegno colonialista di mantenere il controllo _ facendo talvolta scempio _ della nostra storia, restituirebbero dal ripugnante carcere l'insigne Reggia Giudicale. Oristano è il richiamo austero dello spirito patriotico Arborense che sviluppo nei sardi di oggi una sana coscienza storica di essere nazione. Fabritziu Dettori Sassari

  2. #2
    w i punkillonis
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    bell'articolo. non ne sapevo niente di questi lavori.

  3. #3
    Paxi Trigu Adelantamentu sotziali
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    neanche io.. teoricamente devo studiare proprio queste cose, quindi mi incuriosisce molto. Cercherò d'informarmi in qualche modo..
    Il Sardismo è una esigenza, è un fattore determinante. E’ la componente valida di quel vasto e dinamico movimento comunitario che oggi si allarga in tutti i paesi della terra, verso conquiste certe, durature, assolute. In nome della libertà, dell’uguaglianza e della fraternità. Il Sardismo è esigenza di giustizia, è simbolo dl pace, è pegno per l’avvenire del popolo sardo e di tutti gli altri popoli oppressi.(A. S. Mossa, 1967) ------ Il sardismo non è soltanto il principio autonomistico universale applicato alla Sardegna, ma anche e soprattutto il principio del Socialismo rivoluzionario mondiale applicato al Popolo Sardo... Ma soprattutto rappresenta il principio universale della lotta contro l’oppressione coloniale che ha posto la Sardegna al margini dello sviluppo e del progresso civile. (A. S. Mossa, 1971)
    http://www.indipendentzia.net/deandregif.gif

  4. #4
    LiberaMente
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    Citazione Originariamente Scritto da Kornus
    20/03/2006 Seberos de Imprenta - La Nuova 8.09.02

    Sa Soberania de sa Sardigna

    de Fabritziu Dettori


    La Nuova Sardegna 08-09-02, Oristano

    La sovranità della Sardegna `Quegli scavi e il nostro illustre passato'


    Gli scavi archeologici in corso a Port'emari in Oristano, hanno il grande merito di riportare alla memoria un passato illustre, ossia di rievocarne la storia di libertà con la quale la Nazione Sarda ha vissuto in sovranità. Le «Pietre» patrie arborensi, finalmente ammirabili, sono la testimonianza, palpitante di eventi che distinsero il Popolo sardo per l'alto senso dello Stato e per la grandiosità della sua amministrazione democratica e civile. E però una storia che ci è proibita e negata dai programmi scolastici. L'istituzione scuola attua, infatti, un processo di dessardizzazione capillare che convince i sardi, già dall'età della prima formazione intelletuale, di non avere nè una storia nè una lingua propria di cui essere fieri. Una vera e propria operazione di colonialismo culturale che cancella delle menti i valori nazionali come riferimento positivi. Ne scaturisce un autodegradazione di massa che ha già determinato la quasi estinzione della lingua sarda e il massacro della storia e delle sue testimonianze monumentali. Un'ignoranza autolesionistica che portò il politici sardi nel 1950 a scegliere quale emblema della Sardegna, non quello storicamente nostro e insito do Sovranità, l'arborense, bensì la bandiera straniera e nemica aragonese dei 4 mori. Quella cioè che ci strappò l'indipendenza, scaraventandoci nella più gretta schiavitù nella nostra stessa terra. Nel 1899 si decise di togliere la benda dagli occhi dei mori, ma fu un falso progresso perchè, come la precedente versione, quella bandiera è la negazione dell'identità storica del Popolo Sardo che esalta la spada dei conquistatori. E auspicabile che il popolo sardo si emancipi, anche in questo aspetto, dai condizionamenti colonialistici e assuma come propria bandiera nazionale la stessa che da libero ha avuto per secoli: l'albero Verde Deradicato. Sotto questo vessillo i nostri avi potranno esprimere una civiltà unica che ha lasciato la sua luce nella Carta De Logu: una serie di norme giuridiche attraverso le quali si esercitava lo stato di diritto, l'uguaglianza delle persone davanti alla legge, indipendentemente dalla classe sociale e dal sesso. Spicca infatti, il riconoscimento della donna quale soggetto di diritto. Insomma, una costituzione che anticipava di secoli la conquista dei diritti umani. Oggi, ignoranti delle antiche vestigia e quasi completamente italianizzati, noi sardi chi siamo? La risposta è nella città antica di Oristano che ci dona l'aurea vibrante di un vissuto statuale significativo, custodito finora in vari siti, quali per esempio: la Torres di Mariano II, la chiesa di Santa Chiara _ con i ritratti di Mariano IV e del figli Ugone III in tenera età _ gli stessi scavi di piazza Mannu. Tali studi, se non foss per il disegno colonialista di mantenere il controllo _ facendo talvolta scempio _ della nostra storia, restituirebbero dal ripugnante carcere l'insigne Reggia Giudicale. Oristano è il richiamo austero dello spirito patriotico Arborense che sviluppo nei sardi di oggi una sana coscienza storica di essere nazione. Fabritziu Dettori Sassari
    Fab. dettori est su leader de su MPS Movimentu patriotticu sardu, confluidu dae pagu in SN!
    Su Templare

  5. #5
    w i punkillonis
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    Citazione Originariamente Scritto da Sandino Matzpen
    neanche io.. teoricamente devo studiare proprio queste cose, quindi mi incuriosisce molto. Cercherò d'informarmi in qualche modo..

    ma tue istudias istoria medievale beru ?
    unu amigu meu de ghilarza si est laureau de pagu.

    de siguru dhu connosches: ti mando unu pvt.

    Salude
    L

  6. #6
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    Si tratta del primo e, per quel che ne so, anche unico intervento di archeologia Urbana a Oristano. Lo scopo era ottenere informazioni circa l'assetto originario della pratza de sa Majoria (oggi p.zza Manno). Si sperava che, quando fu abbattuta la torre di S. Filippo (gemella di quella di S.Cristoforo) ai primi del '900, ne fosse stato risparmiato il basamento, interrato rispetto all'allora piano stradale. Gli scavi son stati diretti da Raimondo Zucca, e han visto confermate le ipotesi di lavoro, oltre al ritrovamento di reperti di vario tipo. Purtroppo, come già accaduto in passato per altri importanti ritrovamenti (p. es. tunnel fognari e tunnel "segreti" per la difesa dei giudici e della città, della cui esistenza si vocifera da sempre, ma senza che sia stata condotta un opera di ricerca e di studio) il tutto è stato semplicemente ricoperto alla fine dei lavori di scavo.

    Credo che nell'archivio dei comunicati stampa del comune di Oristano si possano trovare informazioni più dettagliate (dovrebbero essere gli anni 2001-2002)

    Saluti

 

 

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