Quante volte si è sentito di un detenuto in licenza o permesso per "buona condotta" che, uscito, ha ammazzato qualcuno (v. per tutti il caso del pervertito assassino del Circeo, A. Izzo)? Tante, troppe.
L'assassino del povero Tommaso si era già reso colpevole di uno stupro. E' un pregiudicato violento, senza scrupoli, un mostro di crudeltà e insensibilità, come il suo complice. Vorremmo che venissero condannati all'ergastolo, e che non uscissero finchè non crepano. Il guaio è che la psicologia pop dei vari Crepet e Alberoni fa sì che si consideri l'assassino più efferato una vittima delle circostanze, della società, mentre capita che, come nel caso di Erika e Omar, si faccia addirittura, sempre da parte dello psicologo Crepet, il processo alle vittime. "Non siamo capaci di ascoltarli", come se Erika e Omar avessero massacrato la madre e il fratellino di Erika per un problema di comunicazione, e come se questo li giustificasse. Ma se nel caso di criminali minorenni la rieducazione è lo scopo principale della pena, che comunque deve essere adeguata alla gravità del fatto, nel caso di criminali maggiorenni capaci di intendere e di volere la pena deve essere applicata con la maggiore severità possibile.
Certi giustificazionismi sono assurdi: un criminale che massacra un bambino nerl modo atroce che abbiamo appreso NON MERITA ATTENUANTI. DEVE SCONTARE LA PENA PREVISTA DALLA LEGGE PER INTERO.
Lasciamo perdere invece il discorso della pena di morte. Per criminali del genere cavarsela così sarebbe troppo comodo.
Il lassismo verso i criminali si nota in giudici che concedono le attenuanti generiche a chi sfrutta e stupra una ragazza che ha già avuto rapporti sessuali; in giudici che rilasciano reclutatori di killer kamikaze perchè sono "resistenti"; in professori e presidi preoccupati non proteggere le vittime del bullismo, ma di non avere noie, e che considerano i bulli prepotenti delle persone da "capire" prima che da punire. E' un atteggiamento sbagliatissimo, che provoca disastri. Il bullo impunito, il piccolo delinquente trattato con indebita indulgenza potrebbe diventare un delinquente efferato comegli assassini di Tommaso.
Io sono dalla parte di Abele. Date pure a Caino quel che si è meritato.