Manette agli evasori? La lotta all’evasione parte della politica economica non della politica giudiziaria.
Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, Presidente dei Riformatori Liberali – Radicali per le Libertà
I dati dell’indagine Eurispes diffusi oggi, se presi per buoni, indicherebbero una diminuzione della propensione degli italiani al risparmio. Nell’ultima relazione del Governatore di Bankitalia, per la verità, si legge che anche nel 2004 “il flusso di risparmio finanziario del settore delle famiglie è lievemente aumentato, al 5,5%, pari a 74 miliardi (69 miliardi nel 2003)”.
Una cosa è certa, però: se dovesse vincere l’Unione la “cura Prodi” e cioè la tassazione al 20% di “tutti i redditi da capitale” con un incremento del 60% del valore dell’aliquota, i risparmi delle famiglie italiane rischiano di crollare.
Dopo i casi Argentina, Cirio e Parmalat ed il generale calo dei rendimenti, l’aumento della tassazione funzionerà come ulteriore potente disincentivo.
Forse Prodi e compagni non se ne sono ancora resi conto, ma ciò che si ostinano a chiamare quasi con spregio rendita finanziaria, costituisce per milioni di famiglie italiane risparmio previdenziale.
In un paese in cui i fondi pensione partiranno, grazie al centrodestra e non al centrosinistra, nel 2008 e in cui l’incertezza sulla tenuta dei conti dell’Inps, minati nel corso degli anni da baby pensioni e pensioni di anzianità, volute dal sindacato e dal centrosinistra, l’investimento dei propri risparmi in bot, fondi comuni di investimento, obbligazioni di vario genere e polizze vita, rappresenta in larghissima misura accantonamenti di natura previdenziale. E’ su questo che l’Ulivo si appresta a far cadere la sua mannaia.
Magari sempre più persone decideranno di lasciare i propri quattrini sui conti correnti (che Prodi vuole detassare, il che è comprensibile) spuntando comunque alla fine rendimenti prossimi allo zero e favorendo gli istituti di credito.