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  1. #21
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    Citazione Originariamente Scritto da yurj
    Ma la gente da un comunista vuol sapere come poter risolvere i propri problemi, non i pipponi rivoluzionari!

    Questa gente non si è letta nemmeno Lenin, che di come fare le rivouzioni se ne intendeva.
    non mi sembra che nessuno, in rifondazione, non abbia mai parlato dei problemi concreti della gente.

    le faide interne sono piuttosto squallide.

  2. #22
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    Citazione Originariamente Scritto da yurj
    Bravo falcorosso!

    Hai spiegato perfettamente cos'è un partito! Non una somma di correnti con la percentuale, ma l'azione sul territorio, tra le associazioni.

    Questo è un partito comunista.
    un partito comunista dovrebbe prima di tutto essere un partito democratico e quindi riconoscere le correnti interne che devono avere tutto il diritto di esprimersi. correnti che comunque fanno lavoro politico e militante ovunque si trovano (per quanto magari non si possano condividere alcuni aspetti con le altre correnti, questo è innegabile e deve essere riconosciuto a tutti).

    certo, questo non vale se si aspira a diventare il PCUS

  3. #23
    Hanno assassinato Calipari
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    Citazione Originariamente Scritto da assata
    un partito comunista dovrebbe prima di tutto essere un partito democratico e quindi riconoscere le correnti interne che devono avere tutto il diritto di esprimersi. correnti che comunque fanno lavoro politico e militante ovunque si trovano (per quanto magari non si possano condividere alcuni aspetti con le altre correnti, questo è innegabile e deve essere riconosciuto a tutti).

    certo, questo non vale se si aspira a diventare il PCUS
    Paola, stiamo dicendo le stesse cose.

    Il mio discorso è rivolto a chi guarda il nostro partito dall'esterno e non capisce, e poi vuol semplificare cose che non lo sono. Come dicevo prima, io guardo alla capacità del compagno e lo apprezzo per quello, non per l'appartenenza a una corrente.

    A Venezia c'è il mitico Battain (camera del lavoro nel dopoguerra), mozione 5 mi pare, che è un mito per me ed è molto ascoltato.

  4. #24
    Per l'unità dei comunisti.
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    Citazione Originariamente Scritto da assata
    che ne pensate?

    da http://italy.indymedia.org/news/2006...nt.php#1038043

    Nessun sostegno, politico o elettorale, al governo dell'Unione (e dei banchieri) RIFONDIAMO L'OPPOSIZIONE DI CLASSE
    Appello per una vera rifondazione comunista

    Nessun sostegno, politico o elettorale, al governo dell'Unione (e dei banchieri)
    RIFONDIAMO L'OPPOSIZIONE DI CLASSE


    1) BERLUSCONI VERSO LA SCONFITTA: MA NEL GIOCO DELL'ALTERNANZA
    Per anni ci siamo battuti all'interno di ogni movimento con l'obiettivo di cacciare Berlusconi e il suo governo. Nelle mobilitazioni di questi ultimi tre straordinari anni (che hanno conosciuto lotte molto avanzate: da Melfi ai ferrotranvieri, dai giovani noglobal alle lotte contro gli inceneritori, contro i Cpt, contro la Tav) c'erano le forze per cacciare Berlusconi "da sinistra", cioè a favore di una prospettiva di alternativa dei lavoratori. Ciò che è mancato, ancora una volta, non sono state le lotte ma una direzione organizzata (cioè un partito dei lavoratori) capace di unificare i tanti episodi di mobilitazione e di svilupparli in direzione di una prospettiva di reale alternativa di classe.
    Per questo Berlusconi sarà probabilmente sconfitto alle elezioni del 9 aprile ma solo sul piano elettorale e all'interno del gioco dell'alternanza borghese: a un governo liberale con venature reazionarie si sostituirà un governo liberale comunque antioperaio. E' in fondo quanto è già avvenuto dopo la sconfitta del primo governo Berlusconi, a cui appunto ne è successo un secondo, con un intermezzo di alternanza liberale (il primo Prodi) in cui l'offensiva della borghesia contro i lavoratori si fece anche più acuta.
    2) L'UNIONE PREPARA UN GOVERNO DEI BANCHIERI PER FAR PAGARE LA CRISI AI LAVORATORI
    Non sarebbe necessario nemmeno leggere le quasi trecento pagine del programma dell'Unione per capire la natura di classe del governo che si prepara. Basterebbe guardare alle forze principali che compongono l'Unione (Ds e Margherita), agli interessi di classe reali che hanno sostenuto in questi anni di "opposizione" o nei tanti governi locali e regionali che hanno diretto. Basterebbe vedere il sostegno convinto che a questa ipotesi di alternanza viene offerto da una parte rilevante della grande borghesia, dalla sua stampa. Il programma è una conferma chiara dell'obiettivo che queste forze perseguono. Un rilancio delle privatizzazioni, dello smantellamento di quanto resta dello Stato sociale, di aggressione a salari e pensioni. Un programma che prevede: un’accelerazione di liberalizzazioni e privatizzazioni; una politica fiscale e finanziaria mirata al rientro del deficit statale; l’introduzione del federalismo fiscale; il prolungamento dell’età pensionabile; continuità in tema di flessibilità e precarietà del lavoro salariato con la conferma degli assi del “pacchetto Treu” e della legge 30; l’abbattimento del costo del lavoro col blocco degli aumenti salariali; espulsioni e rimpatri per gli immigrati; il ritiro delle forze di occupazione in Irak solo se concordato con Bush e il governo fantoccio del Paese colonizzato.
    Lo scopo chiaro è quello di far ricadere il costo della crisi capitalistica sui lavoratori, sui giovani, sui pensionati.

    3) IL RUOLO CHE VIENE ASSEGNATO A RIFONDAZIONE COMUNISTA DALLA BORGHESIA
    Tra poche settimane, se l'Unione vince le elezioni, ministri di Rifondazione Comunista entreranno a far parte del governo. Eppure la borghesia non solo non esibisce alcun timore ma moltiplica attestati di benemerenza a Bertinotti e al suo progetto politico. Questo avviene perché i padroni sanno bene che all'interno dell'Unione e di quel governo non vi sarà alcuno spazio possibile di "mediazione programmatica", di "pungolo per una grande riforma". Il timone del governo sarà ben saldo nelle mani dei loro rappresentanti liberali, di Prodi, Rutelli, Fassino e D'Alema.
    Di più: i principali settori delle classi dominanti insistono perché il Prc sia coinvolto pienamente nel nuovo governo. Non si tratta di un mero calcolo elettorale. A Rifondazione hanno già assegnato un ruolo preciso e per loro importante: quello di paracarro di sinistra della coalizione. Da Rifondazione si aspettano che sappia mantenere un rapporto di dialogo con i movimenti per sviluppare una capacità di freno delle lotte che nasceranno in reazione all'attacco antioperaio che il governo Prodi sferrerà con il suo programma di "lacrime e sangue".

    4) LA GAMBA DEMOCRATICA E QUELLA SOCIALDEMOCRATICA PER FARE UN DOPPIO SGAMBETTO AL MOVIMENTO OPERAIO
    Il "partito democratico", che è in qualche modo l'orizzonte (anche se ostacolato da mille contraddizioni degli apparati burocratici) verso cui marciano tanto la maggioranza Ds quanto la Margherita, necessita di avere al fianco un (piccolo) partito socialdemocratico e un sindacato docile per praticare politiche anti-operaie nella "pace sociale".
    Il vero timore che la borghesia ha sviluppato in questi anni di mobilitazioni operaie e giovanili è proprio quello che esse possano svilupparsi sino a mettere a rischio il suo dominio sulla società. Ciò tanto più in una fase in cui la crisi del capitalismo esaurisce anche minimi spazi per calmare le lotte facendo piccole "concessioni" alle classi subalterne; in una fase, appunto, in cui per uscire dalla crisi il capitalismo ha bisogno di attaccare di nuovo e pesantemente le stesse condizioni di vita del proletariato, i suoi salari, le sue pensioni, i servizi sociali.
    Per garantire che la guerra di classe sia continuata solo da una delle due parti in lotta, la borghesia ha bisogno di coinvolgere nel suo progetto di governo sia il sindacato (a partire dal più grande, cioè dalla Cgil) sia l'unico partito, il Prc, che -a prescindere della politica dei suoi gruppi dirigenti riformisti- ha costituito un punto di riferimento per chi ha cercato qualcosa "a sinistra" in questi anni.
    Decapitare l'opposizione dei lavoratori è il solo e unico scopo per cui Prodi apre la porta del governo a un Bertinotti che ha ormai superato con pieni voti tutte le prove di affidabilità, tanto sul piano del governo (con le prove date nelle giunte locali) quanto su quello della "ripulitura ideologica" (con l'abbandono di ogni seppur vago riferimento a una prospettiva socialista).

    5) LA NULLITA' DELLE OPPOSIZIONI INTERNE AL PRC
    L'impotenza delle opposizioni interne al Prc raggruppate nelle "aree critiche" (l'Ernesto - Essere Comunisti e Erre) si sta rivelando sempre più di fronte alla marcia di avvicinamento del Prc al governo. Dopo aver preteso di arrivare alla stessa meta attraverso un percorso differente (maggiormente contrattuale: i "paletti" dell'Ernesto; o più "movimentista" nella retorica di Erre) infine convergono nella comune proposta di un "sostegno esterno" al prossimo governo. O nella forma della presenza in maggioranza senza ministri (l'Ernesto) o del sostegno "intermittente" ("valutando sulle singole misure governative", Erre). Entrambe le aree critiche insomma, in logica continuità con la loro battaglia contro le posizioni "pregiudizialmente antigovernative" di Progetto Comunista, finiscono con l'assumere l'unica posizione "terza" possibile: quella cioè che si differenzia da Bertinotti solo per il posto da occupare sul pullman di Prodi: o posti a sedere o posti in piedi. Accettando come un dato di fatto la rimozione dell'opposizione al prossimo governo della borghesia.

    6) PER UNA RISPOSTA OPERAIA E SOCIALISTA ALLA CRISI CAPITALISTA
    Nessun governo in nessuna epoca e in nessun Paese ha mai saputo conciliare gli interessi degli sfruttati e quelli degli sfruttatori. Per questo la strada per l'alternativa socialista non prevede tappe in governi liberali. Al contrario: proprio perché l'alternativa vera non è soltanto una "presa del palazzo" ma richiede la partecipazione cosciente di milioni di lavoratori sottratti a ogni illusione sui governi "riformatori". Per questo l'opposizione di classe è irrinunciabile: non per fedeltà a qualche dogma ma perché se si rinuncia ad essa si rinuncia a costruire una prospettiva di governo dei lavoratori per i lavoratori. Siamo comunisti perché pensiamo che il capitalismo non sia riformabile, non possa essere governato meglio: bisogna costruire i rapporti di forza per distruggerlo.
    Ciò che serve per non smarrire il senso stesso delle lotte di questi anni e la prospettiva di "un altro mondo possibile" è salvaguardare l'opposizione di classe al prossimo governo della borghesia, sia esso della variante di centrodestra o di quella di centrosinistra. Serve un programma che miri a unificare e rilanciare contro il padronato tutte le lotte, per far pagare ai padroni la crisi.
    Un programma che includa obiettivi immediati e transitori a partire dal rilancio delle lotte per un forte aumento salariale uguale per tutti; l’assunzione dei giovani lavoratori precari; l’apertura sotto controllo operaio dei libri contabili delle aziende; la nazionalizzazione, senza indennizzo e sotto controllo operaio, delle fabbriche che licenziano e chiudono; la nazionalizzazione, sotto controllo operaio e senza indennizzo, delle banche investite da bancopoli; lo sviluppo del movimento per il ritiro immediato e incondizionato delle forze di occupazione dall'Irak e la solidarietà incondizionata con la resistenza irakena contro l'imperialismo.
    Sul piano sindacale è necessario lavorare alla ricostruzione della sinistra in Cgil, a partire dal sostegno critico all’esperienza della Rete 28 aprile; la convergenza contro la concertazione di tutto il sindacalismo di classe, confederale e di base, attorno ad una piattaforma che unifichi tutto il lavoro salariato, tutti comparti e categorie, disoccupati e precari, italiani e immigrati.
    Un programma simile non può ovviamente fondare un accordo con la borghesia e i suoi rappresentanti politici. E' un programma che va avanzato nelle lotte per raccogliere attorno ad esso tutte le forze che hanno un interesse di classe a sostenerlo: cioè milioni di lavoratori e di giovani a cui il sistema sociale capitalistico e i suoi governi non hanno nulla da offrire e tutto da togliere.

    7) RIPRENDIAMO IL PERCORSO DELLA RIFONDAZIONE DI UNA FORZA COMUNISTA E RIVOLUZIONARIA
    Da decenni la crisi dell'umanità coincide con la crisi della direzione politica del proletariato, cioè con l'assenza di un partito rivoluzionario, fondato sull'indipendenza di classe dei lavoratori dalla borghesia e dai suoi governi, che partecipi alle lotte per raggruppare i settori più avanzati di ogni mobilitazione e per organizzare la forza gigantesca del movimento operaio e dei giovani verso l'abbattimento rivoluzionario di questo sistema sociale e la costruzione di un'alternativa di potere e di società: un governo dei lavoratori per i lavoratori, verso una società liberata dallo sfruttamento di una classe sull'altra, liberata dalla miseria e dalle guerre che sono connaturate al capitalismo.
    E' con quel progetto che abbiamo militato per anni in Rifondazione, animandone la sinistra rivoluzionaria. Quel processo -oggi interrotto dai gruppi dirigenti di maggioranza e delle "aree critiche"- è necessario rilanciarlo nel processo costituente di una nuova forza comunista e rivoluzionaria. Non l'ennesima setta attorno a un guru (anzi: per quanto ci riguarda abbiamo rotto con Marco Ferrando e il suo gruppo proprio per evitare di finire in quel vicolo cieco). Non un gruppo di testimonianza, custode di "sacre scritture" o di una simbologia svuotata di contenuto. Ma un'organizzazione di classe, militante, combattiva, impegnata in un processo lungo e difficile di rifondazione su scala nazionale e internazionale.

    8) COME IMPEGNARSI SU QUESTA VIA, LE PROSSIME TAPPE
    Proponiamo a tutti i compagni e le compagne che si ritrovano in questa sintetica analisi e nella proposta sommariamente descritta di partecipare a questa impresa nella misura della loro convinzione.
    Se condividono questo appello, sottoscrivendolo per consentirci di rafforzare una rete di diffusione della nostra stampa e delle circolari di posta elettronica.
    Se vogliono sostenere in qualsiasi modo questo progetto politico, chiedendo l'adesione simpatizzante a Progetto Comunista - Rifondare l'Opposizione dei Lavoratori (PC-Rol).
    Se intendono costruire con noi in termini militanti l'organizzazione, chiedendo la tessera militante di PC-Rol.
    Nel mese di marzo presenteremo questo Appello in tutte le città, costituendo collettivi di PC-Rol anche laddove non siamo ancora presenti in modo organizzato. Nella seconda metà di aprile terremo una assemblea nazionale di tutti i compagni comunque interessati a sostenere o partecipare alla salvaguardia dell'opposizione di classe, al rilancio della rifondazione di una forza organizzata comunista e rivoluzionaria.

    Progetto Comunista - Rifondare l'opposizione dei lavoratori

    informa@progettocomunista.org
    www.progettocomunista.org
    Nessuna differenza tra gli anarchici, pmli, settari vari, e questo gruppo che conosco benissimo, essendo il mio circolo in maggioranza di progetto comunista... Conosco personalmente Ferrando, il quale rispetto a questa nuova corrente che si muove intorno a Ricci è già più serio.
    Qui da me hanno portato il circolo a non aver più legami con il territorio, non volendo accordi neanche regionali con il centrosinistra, emarginando con ciò rifondazione dal resto della popolazione.
    Neanche per me il programma dell'unione è il massimo ma penso come Bertinotti che se non avessimo contribuito con le nostre proposte e con l'alleanza a cacciare Berlusconi saremmo fuori dalla politica.
    Tutto è cambiato rispetto agli anni 90, abbiamo si Rutelli, Prodi, Montezemolo, ma abbiamo una società civile, sindacati, associazioni (arci) che grazie ai movimenti hanno cambiato la loro linea verso una maggiore radicalità, quindi non accetteranno mai certe politiche neoliberiste.
    Un esempio: la cgil era a capo della concertazione negli anni 90, votando il pacchetto Treu e permettendo un'erosione del salario dei lavoratori a vantaggio della rendita.
    Ora grazie ai movimenti tante cose sono cambiate e le richieste sociali importanti di questi anni esigono di trovare risposta nell'unione.
    Quindi si al voto a rifondazione comunista ma nessuno sconto o cedimento di pressioni al futuro auspicabile governo di centrosinistra.
    Emanuele

  5. #25
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    Citazione Originariamente Scritto da yurj
    Siamo "i mejo"
    bravi guagliuni, mi fate sentire a casa.
    Addio Tomàs
    siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i 5 stelle

  6. #26
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    Ecco hai messo il dito nella piaga, non sono tanto le conseguenze per il partito, ma il fatto che nelle , per fortuna pochissime, località dove loro sono maggioranza il partito rimane isolato, altro che politica do massa e altre balle simili, quei circoli assomigliano a convivi di intelletuali , al di fuori di ogni dialettica con il territorio ele sue necessità, sembrano quelli di lotta Comunista, ma arrendersi non vale, anche da noi un circolo era egemonizzata dai ricciani,ma i compagni/e che erano in disaccordo hanno reagito, in fondo , anche se ricciano, un segretario di circolo non può proibirti di fare cose che sono in linea con il partito, e quindi hanno fatto iniziative, firmandosi come minoranza del circolo e poco a poco sono arrivati nuovi iscritti ed alla fimne quella che era maggioranza nel piccolo è divenuta minoranza nel grande.

  7. #27
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    Citazione Originariamente Scritto da yurj
    Questa gente non si è letta nemmeno Lenin, che di come fare le rivouzioni se ne intendeva.
    Infatti si è visto il grande successo che ha avuto la sua rivoluzione.

    --
    OGGETTO: l'istituzione di un sistema di società basato sulla proprietà comune e il controllo democratico dei mezzi e degli strumenti per la produzione e la distribuzione delle ricchezze da parte e nell'interesse della società nel complesso. Il Movimento Socialista Mondiale (http://www.worldsocialism.org) sostiene solamente l'immediata sostituzione del capitale e dei salari/stipendi con la produzione universale per l'uso; esso è organizzato in partiti fratelli in Africa, Australia, Canada, Gran Bretagna, Nuova Zelanda, USA e altrove (http://worldsocialism.blog.excite.it).
    "La guerra non è che la continuazione della politica con altri mezzi." Carl von Clausewitz
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  8. #28
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    Sarà interessante vedere se prodi avrà la maggioranza anche senza i deputati di rufondazione.
    Addio Tomàs
    siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i 5 stelle

  9. #29
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    Uscirà anche Ferrando e non solo i ricciani. Su indymedia è uscito questa mattina un documento di pc, una risoluzione interna che credo volessero tenere per loro; si tratta di una valutazione dei prossimi passaggi con l'obiettivo della nascita di un'altra organizzazione. Evito commenti, perchè la trovo una minchiata troppo grande; solo mi chiedo che senso ha uscire proprio adesso che sono deboli come mai.
    Forse sopravvalutano lo spazio che i giornali gli hanno dato nelle ultime settimane.
    A questo punto mi vien da dire che sia meglio così...

  10. #30
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    Citazione Originariamente Scritto da blasco
    Uscirà anche Ferrando e non solo i ricciani. Su indymedia è uscito questa mattina un documento di pc, una risoluzione interna che credo volessero tenere per loro; si tratta di una valutazione dei prossimi passaggi con l'obiettivo della nascita di un'altra organizzazione. Evito commenti, perchè la trovo una minchiata troppo grande; solo mi chiedo che senso ha uscire proprio adesso che sono deboli come mai.
    Forse sopravvalutano lo spazio che i giornali gli hanno dato nelle ultime settimane.
    A questo punto mi vien da dire che sia meglio così...
    condivido, l'ennesimo partito da prefisso telefonico. uan sinistra alternativa degna di tale nome non può nascere da un'iniziativa limitata (e limitante) di qualche gruppuscolo, ma piuttosto dalla costruzione di un bacino che sappia raccogliere consensi in tutti i movimenti che si riconoscono nell'anticapitalismo. se fosse vera, questa "novità" rappresentarebbe piuttosto un ostacolo verso la costruzione di un movimento di sinistra anticapitalista.

 

 
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