Maurizio Blondet
08/04/2006
Tanti lettori mi scrivono allarmati, e mi tocca rispondere.
Il Corriere dice che hanno scoperto il Vangelo di Giuda, che «ristabilisce la verità», finalmente. Ovviamente contraria a quello che i fedeli credono da duemila anni.
«Gesù volle essere consegnato ai romani».
Tutto con gran clamore mediatico perfettamente concertato.
Lo stesso giorno, l'Herald Tribune dà la «scoperta» in prima pagina: «un antico testo corregge la storia Gesù-Giuda» (sic).
Sento l'angoscia nei messaggi di tanti lettori.
Che ne dice Blondet?
Beh, che volete ne dica. Non sono il «defensor fidei».
Altri avrebbero più numeri di me per parlare di questo argomento.
Dirò le poche cose che so: a memoria.
Non mandatemi a fare ricerche sui testi, porterebbe via troppo tempo.
Il Vangelo di Giuda è una scoperta alquanto vecchia.
Di fatto, quella annunciata con tanto clamore dai media a conduzione ebraica è la copia in lingua copta, databile verso il III secolo, del testo greco di un secolo prima.
Testo ampiamente noto da secoli: Ireneo di Lione ne parla nell'Adversus Haereses, che è del 180.
Il cosiddetto Vangelo di Giuda deve essere quindi anteriore.
Si ritiene, scritto tra il 130 e il 170 dopo Cristo.
La stessa copia copta è in circolazione da anni: è stata ripetutamente «scoperta» a cominciare almeno dalla Biblical Review (ebraico-massonica) nel numero di giugno 2002.
Come aveva «scoperto» già Ireneo, il vangelo di Giuda non è solo un apocrifo, ma un testo ideologico.
E' un documento gnostico: e gnostico in modo addirittura disarmante.
Già dalle prime righe, l'apocrifo si presenta come una dottrina occulta: «resoconto segreto della rivelazione che Gesù pronunciò in conversazione con Giuda per una settimana, tre giorni prima della Pasqua».
Questo è tipico della gnosi: c'è una dottrina segreta (esoterica) che gli uomini «carnali» ignorano, e che solo gli spirituali possono comprendere.
E che cos'è questo segreto?
Gesù chiede a Giuda di consegnarlo ai romani: così, gli dice, «sarai superiore a tutti loro» (gli altri discepoli), perchè «sacrificherai l'uomo che mi riveste».
Insomma, gli chiede di liberarlo dalla carne, per liberare l'ente divino che è in lui, lo pneuma, lo spirito, il vero io.
Insomma, la solita vecchia zuppa gnostica.
Gli gnostici infatti disprezzavano la materia e il corpo, proclamavano una «super-spiritualità», e insegnavano la metodologia per liberare il pneuma dalla sua prigione carnale.
Ovviamente ciò è il contrario esatto di quel che dice Gesù: egli promette la resurrezione della carne, risorge con il corpo.
Lui stesso, dà da mangiare «il Mio corpo, il Mio sangue».
Cristo era spirituale - brutalmente spirituale, possiamo dire - che è il contrario di spiritualista.
Il disprezzo del corpo degli gnostici implicava, come si intuisce, il disprezzo della creazione: un dio maligno aveva creato questo mondo materiale, radicalmente imperfetto (1); e il loro Gesù era venuto a liberare gli uomini dall'imperio del dio malvagio.
Il messaggio «autentico» e segreto di Gesù era una rivolta contro l'ordine creato: il che, guarda caso, fa del Gesù gnostico il «liberatore» che parlò nell'Eden ai primi uomini («voi sarete come dei»).
Leon Bloy, uno gnostico del nostro tempo (che molti cardinali, ahimé, venerano come super-cattolico) non esitò a trarre le conseguenze ultime di questa ideologia: per lui Gesù è un liberatore imperfetto; dobbiamo attendere il Paracleto sconosciuto, di cui Bloy sa il nome: «il Paracleto è il Nemico» (dell'ordine sociale esistente), «identico a Lucifero». Anzi, proprio lui.
Colui che già ci liberò nell'Eden, tornerà.
La Chiesa, con la sua dottrina per tutti, carnale, non fa che ritardarne la venuta: conclusione, questa, di Massimo Cacciari.
Ma come ormai dovrebbe essere noto, il sottofondo gnostico traluce in molte delle ideologie della modernità, rivoluzionarie, psicanalitiche e marxiane.
Il materialismo di Marx non contraddice l'antimaterialismo degli antichi gnostici: è un materialismo «dialettico» hegeliano, ossia «idealismo».
E come l'antica gnosi era una rivolta contro il creato, il marxismo implica la rivolta contro «l'ordine di cose presente», guidata dai pochi che conoscono la verità segreta (il partito), e promette la fine della storia in una palingenesi di felicità tutta terrestre, dove non ci saranno più doveri ma solo piaceri: in ciò consiste la «liberazione» radicale, nella più perfetta «anomia», abolizione di ogni legge anche morale.
Ci si può divertire a cercare il sottofondo gnostico anche nelle correnti ideologiche più diffuse: radicali, liberisti-libertari, capitalisti ideologici...
Lo smilzo Vangelo di Giuda si inserisce perfettamente in questo percorso.
E' infatti ritenuto un testo cainita, ossia di una setta che onorava Caino e, ovviamente, aspettava Lucifero come Paraclito.
Ma come mai viene «scoperto» proprio ora per l'ennesima volta?
Abbiamo qualche indizio.
La «scoperta» è strillata dal National Geographic - una delle riviste più ideologiche che si possano immaginare.
Sotto le mentite spoglie della «scientificità», dello studio della «natura» e dei vari ecologismi, la rivista diffonde e divulga tutti gli evoluzionismi possibili.
E' organo della National Geographic Society, entità di sicuro stampo massonico.
Ed è anche la rivista che anni fa annunciò la «scoperta» dell'anello di congiunzione fra i rettili e gli uccelli: scoperta che poco dopo si appurò essere un falso, confezionato in Cina incollando due diversi scisti contenenti due fossili.
L'uccellosauro è stato messo da parte.
Ma ora già annunciano il pescio-sauro, hanno scoperto un pesce fossile di 370 milioni di anni fa, le cui pinne stavano diventando zampe.
Anche questa scoperta è ricorrente: il Celacantus - creduto estinto - fu annunciato come anello di congiunzione, pesce che stava per salire a riva e camminare.
Poi si trovò un celecantus vivo nelle reti di un peschereccio, e si vide che era un pesce assolutamente pesce.
Ma non demordono: scoprono e riscoprono sempre le stesse cose.
Per finire: dei Vangeli gnostici è infaticabile ri-scopritrice ed editrice instancabile la professoressa Elaine Pagels, di Harvard.
«La massima autorità» ecc,. ecc., come direbbe Il Corriere.
Il suo scopo, proclamato dai risvolti di copertina di ogni suo studio, è «mostrare che la Chiesa originaria, lungi dall'essere l'entità unita che siamo stati condotti a credere, era profondamente divisa fin dall'inizio, e che molti seguaci di Cristo erano in disaccordo sui fatti della sua vita, il significato del suo insegnamento, e la forma che la Chiesa doveva assumere».
Insomma un'apologia del luteranesimo e delle gnosi massoniche sub specie di scientificità.
E' una lunga fatica, quella di Elaine Pagels la ripetuta scopritrice di tanti Vangeli gnostici.
Ed anche costosa.
Al punto che ha bisogno di un finanziatore.
Chi la finanzia?
Risposta: la Rockefeller Foundation.
Ecco perché anche Il Corriere batte la stessa grancassa: l'ordine viene dai poteri forti.
Maurizio Blondet
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Note
1) Le varie gnosi sono state a lungo credute un segno d'influenza platonica in amiente cristiano: già i greci dicevano «soma-sema», il corpo è una tomba. Invece, come ormai è appurato, la radice sta nell'ebraismo, e specificamente nella gnosi ebraica. C'è tutta un'elucubrazione kabbalistica sulla misteriosa «rottura dei vasi» avvenuta durante la creazione; da allora, la Luce traboccata dai vasi è caduta nell'oscura materia. Il compito degli ebrei è, con le loro pratiche e con il loro stesso errare nel mondo tra i goym (uomini carnali), calpestando la terra, di far risalire le scintille di luce. La psicanalisi, da loro inventata, può ben spiegare questa pseudo-teologia come una religione «di compensazione» una volta che - non riconosciuto il Messia - la loro antica, fondata sul Tempio e sull'attesa del Cristo, aveva perso senso. Difatti, la dottrina ebraica suddetta, ma in senso più profondo tutto l'ebraismo come oggi lo conosciamo, nasce verso il secondo secolo dopo Cristo. Non sono i nostri fratelli maggiori, ma dei falsi gemelli. O dei fratelli minori, più giovani di 200 anni.
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