Tutti presi a definire oltre quanti milioni di euro è applicabile la tassa sui patrimoni, sembrando un eresia la si possa applicare anche a chi ha casa a Bruxelles, una a Bologna di 650 mila euro ed un nono della casa paterna (Prodi), tutti hanno finto di non vedere una Italia che pure c'è, è invisibile, e vota Berlusconi.
Solo il popolo televisionaro inebitito dalle tivvù, e/o magari quel popolo, ristretto ma "che c'è", che magari avendo una pensione da fame e vedendosela aumentare di poco da questo governo ha ritenuto questo motivo più che sufficiente per votare Berlusconi sperando, magari, di vedersela aumentare di qualche altra decina di euro sperando di potersi comprare una fettina di carne, ogni tanto?
Oppure quella parrucchierina della Garbatella, quartiere "rosso" per antonomasia, vent'anni, che va a fare la messa in piega a casa delle signore e che, probabilmente, evade il fisco non denunciando i suoi guadagni (motivo per il quale il mite Prodi vorrebbe metterle le manette ai polsi - perché anche questo è un messaggio "che arriva").
Beh mi chiedo, COME queste due fattispecie di italiani "che si fanno i ca..i propri" sono stati raggiunti dal "messaggio" del centro sinistra. Quale è stato lo slogan che doveva affascinarli tanto da indurli a votarli e che può averli convinti che Berlusconi fosse un mostro?
Che i bot che non hanno non avrebbero corso il rischio di essere tassati? Che se riuscissero ad arrivare alla fin del mese senza troppo danno avrebbero potuto intravvedere dal buco della seratura il sol dell'avvenire prossimo venturo che tanta felicità dona al solo evocarlo?
Che finalmente dagli schermi della tivvù, invece che vedere il cuoco che prepara il pranzo avrebbero visto il gourmet Santoro che gli rifila la cena?
Oppure qual è il messaggio trasmesso a quella famigliola indiana il cui capofamiglia lavora ad un call center per dieci ore al giorno tenendosi non di rado la figlioletta che dorme in braccio perché la madre ha da fare le pulizie in un condominio? Che fino ad un certo numero di miloni, stiano tranquilli, la patrimoniale non verrà applicata?
Mi ricordo sempre un bellissimo film che tanti che urlano alla telvisione rimbecillente sarebbe bene andassero a vedersi ogni tanto. "I dimenticati" (che, come gli invisibili, lo sono sempre). Film "democratico" ameriano del new deal, narra la storia di un giornalista (o di un milonario? Non di rado le due cose vanno d'accordo) che vuol vivere "dal di dentro" le condizioni miserevoli, appunto, dei dimenticati, per poterne scrivere (oggi manco più questo si fa: quanti passi indietro hanno fatto certe corporazioni, altro che lamentarsi del voto idiota degli italiani!), o per aumentare il livello di consapevolezza della gente rimbecllita anche allora da film spazzatura e dalla pubblicità imperante e dai cartoni animati. Vestito dunque di tutto punto da barbone (col seguito di roulotte con tutti i conforts, amorevoli segretarie, fidanzata d'ordinanza che condivide con lui gli ideali "democratici", ecc.) si mette a girare l'America. Ben presto, quei barboni, quegli umili tanto da lui edificantemente intesi, gli fregano il portafoglio e, per prendergli le scarpe, lo riempiono di botte (eh si, chi ha fame in genere non sempre chiede permesso prima di poterti fregare ciò di cui ha bisogno per vivere). Fatto sta che impelagato in queste traversie perde il contatto con tutto il seguito ed è obbligato a fare il barbone sul serio, diventando anche lui "un dimenticato".
Finisce in galera, costretto a fare i lavori forzati con la palla d'acciaio al piede, proclama inutilmente la sua innocenza e la sua identità che nessuno conosce.
Un giorno in quella galera dimenticata da tutti, dove la stessa morfologia delle facce dei prigionieri è stravolta dagli stenti, accade un "evento". Verrà trasmesso nel cinema di una sorta di dame di san Vincenzo un cartone animato e a vederlo sono eccezionalmente ammessi i forzati.
Vestiti di tutto punto con la divisa da carcerati ripulita si siedono tutti ai loro posti ed il cartone animato di Tom e Gerry comincia ad andare. Ebbene cominciano a ridere tutti a squarciagola in modo libeatorio perché quel cartone animato rappresenta molto di più di ciò che si vede. Comincia a ridere anche lui e, sorpreso di tanta superficialità, si guarda intorno e vede suoi simili che ridono, ridono sempre più ad ogni improbabile impresa del topo. Forse in quel momento capisce e si lascia, definiivamente andare ad un riso sfrenato, liberatorio e disperato.
Quanto vorrei che tanti imbecilli che si scagliano contro la televisione deficiente, sapendo fare solo quella "intellliggggente" (almeno di questo "loro" sono certi) fossero costretti, almeno due ore al giorno, a vedersi "l'altra" televisione, così, tanto per capire con chi hanno a che fare e chi sono i loro "orripilanti" simili che "ovvove" votano Berlusconi magari solo perché sperano gli metta in tasca qualche altro biglietto da dieci euro io perché anche sognare ogni tanto aiuta a superare la fatica di vivere. Gli frega assai a quelli, a fronte di questo, che sia un brigante ed abbia trasceso le regole auree della "buona educazione istituzionale" o che si sia fatto (come molti dei quali, però, non ci è dato di sapere) i c…i propri!
Per non parlare degli altri "invisibili" quelli ai quali, manco il buon Prodi, pur guadagnando milioni a caterve si permetterà di fargli pagare una lira in più di tasse. Dovessero indispettirsi, questi, di invisibili, e fargliela pagare. Meglio evitare. Il bon ton lo esige...
E allora con queste premesse, quegli altri, di invisibili, non hanno creduto che il curato fosse davvero capace di infondere un po’ di felicità quando gli promette i ferri ai polsi se non pagheranno le tasse per l'ultima messa in piega fatta alla signora di fronte mentre si impegna a non far pagare una sola lira in più ai loro "simili"....
Saranno pure stupidi, saranno pure berlusconiani, ma in quanto a fiuto, ormai, non li frega più nessuno!
E per quanto minoranza possano esser considerati (ma, poi, lo sono in confronto ai milionari a caterve?), miserabili di spirito e cervello, ahimé, votano anch'essi! E quando il destino del governo di una nazione deipende da una manciata di voti, forse sarebbe il caso di ricordarsi anche del popolo degli invisibili, ogni tanto, e non solo di quelli che lo sono per i milioni guadagnati a caterve...