La prima volta degli "stranieri" presenti in entrambi
gli schieramenti. Avvocati, magistrati, comici e ballerine
Entrano islamici e animisti
un Parlamento multiculturale
di CLAUDIA FUSANI
ROMA - Avvocati, magistrati, show man, comici e ballerine, qualche medico e qualche scienziato, sempre poche donne e sempre troppo pochi giovani. Potremmo avere a che fare con Gian Burrasca, cioè Rita Pavone, e il panettiere imprenditore di origine calabrese che arriva da Chicago, Illinois, e sforna rosette in tutti gli Stati Uniti. Ma soprattutto l'Italia avrà per la prima volta un parlamento multiculturale, multireligioso, con tracce di straniero e colored.
La fotografia dei 945 nuovi e vecchi parlamentari che prenderanno posto a Montecitorio (630) e al Senato (315) sarà nitida solo tra qualche giorno. L'assegnazione dei seggi è diretta per i primi posti nelle liste "bloccate" dalla nuova legge elettorale ma legata allo spoglio dell'ultima scheda per chi è intorno al decimo posto in lista, dove si trovano la maggior parte dei volti nuovi e degli "esperimenti" del nuovo emiciclo. Tra le categorie dei non-politici di professione spicca quella degli "stranieri", per nascita e per religione. Ovviamente non per cittadinanza, requisito indispensabile per essere candidato.
La caccia allo straniero e al rappresentante di "punti di vista diversi" - i centri sociali di Francesco Caruso, i transgender, i gay e i transex di Vladimir Luxuria, le altre religioni reclutate da Rifondazione - ha caratterizzato entrambi i poli consapevoli che immigrazione e integrazione religiosa e culturale saranno tavoli chiave nella prossima legislatura. Nel centro destra ha qualche probabilità di farcela l'egiziano Farah Attala, in corsa per il Senato in Veneto con l'Udc. Consulente per il medio oriente per una ditta del nord, Attala è un perfetto candidato di destra e cattolico praticante, contro l'aborto e le coppie di fatto.
Ben nutrito il plotone dei "diversi" nelle liste del centro sinistra, soprattuto di Rifondazione e Italia dei valori. E' data quasi per certa l'elezione, in quota Margherita, di Khaled Fouad Allam, algerino, docente universitario di Storia e istituzioni dei paesi islamici. Hanno già un piede a Montecitorio il palestinese Ali Rashid , ex portavoce in Italia dell'Autorità nazionale palestinese, e la domenicana Mercedes Frias, già assessore all'immigrazione nel comune di Empoli, entrambi candidati come indipendenti nelle liste di Rifondazione. Messi bene anche la guineiana Aminata Fofana, quarta per i verdi nella lista per la camera Lazio 2, ex modella, cantante, un libro appena uscito La Luna che mi seguiva, di culto animista, nipote di uno sciamano, figlia dell'erede al trono; e il marocchino Hassan Hanafi, medico candidato al Senato per l'Italia dei valori. La liste di Di Pietro hanno accolto la candidatura di molti stranieri - tra i nomi di punta anche la biologa marocchina Lala Maarouf Dafali - per lo più islamici, anche italiani convertiti come Ahmed Vincenzo , segretario del Coreis.
Stranieri e altri culti a parte, il nuovo parlamento avrà pattuglie di magistrati e avvocati distribuite in modo bipartisan, Gerardo D'Ambrosio per i ds, Giulia Bongionro per An. Medici, ricercatori e astrofisici spiccano nel centro sinistra tra cui Ignazio Marino (ds) e Margherita Hack (comunisti), e poi soubrette (Mara Carfagna, fi) e artisti (il fotografo Oliviero Toscani con la Rosa nel pugno e Franca Rame con l'Italia dei valori). In bilico l'ammissione del comico del Bagaglino Pippo Franco che per quanto abbia goduto del voto palese del senatore Andreotti, sconta una non brillante prestazione della Dc di Rotondi. Comunque, lo dice una ricerca di Polena, sarà sempre un Parlamento poco giovanile con solo 130 deputati under 45, con una maggioranza di ex deputati e con solo un centinaio di donne.
(11 aprile 2006)
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