«I vertici della Lega, a partire dal segretario Giancarlo Giorgetti, dovrebbero dimettersi subito».
L'ormai ex deputato comasco del Carroccio, Cesare Rizzi, il giorno dopo l'esito del voto politico è un fiume in piena. La flessione generalizzata del partito in provincia e ancor più il clamoroso azzeramento della pattuglia lariana in Parlamento lo portano a un pesantissimo atto d'accusa verso i dirigenti locali e nazionali del partito.
«I cosiddetti colonnelli - tuona Rizzi - quei fenomeni che nella Lega Nord hanno compiuto le scellerate scelte di cui vediamo i frutti, ora dovrebbero dimettersi, a partire da Giorgetti e da tutto il suo staff». «E pensare - aggiunge l'ex deputato dell'Erbese - che io dissi tutte queste cose già 15 giorni prima del voto, in tempi non sospetti. Eppure si è sbagliato tutto lo stesso».
Sulla mancata elezione di Molteni, Rizzi sembra tutt'altro che disperato.
«Più che di questo - chiarisce il leghista - mi preoccupo del fatto che la Lega Nord di Como non ha mandato nessun parlamentare a Roma dopo anni. E questo è successo quando potevamo contare su un bacino elettorale ampio e a noi favorevole come la Circoscrizione Lombardia 2. Non c'è storia, abbiamo preso una mazzata terribile».
Ogni volta che il discorso cade sul ruolo del segretario nazionale del Carroccio, Giancarlo Giorgetti, Rizzi si incendia.
«Il più grande responsabile di questo enorme fallimento è lui - ribadisce l'ex parlamentare comasco - Si credeva un grande stratega e invece ha portato il partito a una vera e propria disfatta. Basti pensare che senza il movimento di Raffaele Lombardo, la Lega sarebbe ridotta al 3%, il peggior risultato della sua storia».