Era il 18 aprile 1506 quando Papa Giulio II annunciò il progetto del più grande tempio della Cristianità

Vaticano, la storia di San Pietro in 130 medaglie


San PietroRoma, 11 apr. (Adnkronos Cultura) - La storia della Basilica di San Pietro raccontata dalle medaglie dei Papi che l’hanno edificata. Il 18 aprile 1506, Papa Giulio II pose la prima pietra della Basilica di San Pietro e con essa interrò 12 medaglie che recavano il progetto del Bramante e l’iscrizione ''Papa Giulio II, nell’anno 1506, ricostruì dalle fondamenta il tempio del Principe degli Apostoli in Vaticano, in rovina per vecchiezza e abbandono'', annunciando al mondo il progetto del più grande tempio della Cristianità. Nella ricorrenza di questo anniversario la Biblioteca Apostolica Vaticana e le Collezione Numismatiche hanno presentato, nella Biblioteca di Sisto IV in Città del Vaticano, la pubblicazione di ''Tu es Petrus'' nel volume di Giancarlo Alteri, Conservatore del Medagliere Vaticano.

''Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa'', disse Gesù al suo apostolo diletto. Giulio II scelse di annunciare al mondo quella decisione costruendo un tempio sulla Basilica eretta da Costantino nel 320, in un gesto ardito che valse al Bramante l’appellativo di ''ruinante''. Un’impresa titanica durata 150 anni che impegnò 22 pontefici, architetti e artisti tra i più grandi della nostra storia, raccontata da 130 medaglie, a partire da quella di Fondazione, la stessa che è nelle fondamenta di San Pietro, riconiata e restituita al suo splendore originario. Alteri ne svela il segreto riconoscendo in quel progetto di Bramante, mai realizzato, non la facciata di San Pietro come si è sempre creduto, ma l’abside dove Giulio II aveva intenzione di porre il suo monumento funebre, commissionato a Michelangelo.

Oggetto propagandistico, nato nel Rinascimento dal genio di Pisanello e subito divenuto in gran voga tra principi, signorotti e papi per raccontare al mondo le proprie imprese, la medaglia era considerata da Papa Pio IX come ''un piccolo monumento'', definizione quanto mai valida visto che, spesso, le medaglie rappresentano le uniche testimonianze di progetti architettonici mai realizzati o di edifici distrutti. ''E’ questo il caso del Palazzo di Giustizia commissionato da Giulio II e del quale vennero costruite le fondazioni in via Giulia. Morto il Papa, del Palazzo non se ne fece più nulla e oggi di quel progetto rimangono solo i cosiddetti 'sofà di via Giulia', i lastroni delle fondazioni, e la medaglia celebrativa - ha raccontato Giancarlo Altieri all’Adnkronos Cultura a margine della conferenza stampa di presentazione del volume - Le medaglie raccontano tante storie: i ripensamenti di Bernini circa il coronamento del Baldacchino, testimoniati da due diverse medaglie; i lavori del Colonnato; i problemi della riforma dello Stato e la lotta contro le indulgenze. Raccontano la ricerca dei finanziamenti da parte di Giulio II che fece coniare un gran numero di medaglie recanti il progetto del Bramante, da inviare insieme alle lettere per la richiesta dei fondi''.

Così, l’Altare della Cattedrale fu immortalato in quella che viene considerata la più bella medaglia del Barocco italiano, mentre lo stesso Alessandro VII volle disegnare la medaglia commemorativa del Colonnato. Il Concilio Vaticano I e II sono stati celebrati da medaglie, così come l’invio del gruppo marmoreo de ''La Pietà'' a New York per l’esposizione del 1964. ''Tutte queste medaglie sono state raccolte nel volume per raccontare una storia che non si basa su documenti cartacei, ma su oro, bronzo, argento - ha dichiarato Jean Louis Tauran, cardinale bibliotecario di Santa Romana Chiesa - una storia 'metallica' della basilica che da 500 anni si innalza sulla tomba del primo vescovo di Roma, il primo pontefice, il Principe degli Apostoli''.