Per occupazione l'Emilia è la prima in Italia
Reggio e Modena sono i centri in regione in cui c'è più lavoro. Disoccupati al 7,7%, ma Sud del Paese arranca
BOLOGNA (18 apr. 2006) - Scende ancora nel 2005 il tasso di disoccupazione in Italia e raggiunge quota 7,7%, oltre un punto in meno rispetto alla media europe, dove la quota di senza lavoro è al 9%. La percentuale di occupati resta invece stabile rispetto all'anno prima, e cioè al 57,5%, di oltre sei punti inferiore alla media dell'Europa. Questi gli ultimi aggiornamenti dell'Istat sui dati nel mondo del lavoro.
Si tratta di un apparente paradosso che fotografa il mercato del lavoro italiano, dove meno di sei persone su dieci tra i 15 e i 64 anni hanno un'occupazione, mentre sempre di più sono quelli che escono dal mercato del lavoro convinti di non potersi reinserire.
La rilevazione dell'Istat sulle forze di lavoro in Italia nel 2005 presenta il ritratto di un Paese ancora spaccato in due con un Nord con tassi di occupazione più alti della media europea (68,4% di occupati in Emilia Romagna, 67,1% nel Trentino Alto Adige, 65,5% in Lombardia) e un Mezzogiorno che arranca su livelli inferiori al 50% nella fascia tra i 15 e i 64 anni (44,5% la Calabria, 44,4% la Puglia, 44,1% la Campania e 44% la Sicilia). E nell'ultimo biennio, rileva l'Istat, è rimasto invariato il gruppo delle cinque regioni con i tassi di occupazione rispettivamente più alti e più bassi. In particolare nelle regioni meridionali sono bassi i tassi di occupazione femminile con appena una donna su quattro (il 26,8%) in età da lavoro con un'occupazione in Puglia e il 27,9% in Campania, meno della metà delle percentuali di occupazione femminile in Emilia Romagna (60%), Val D'Aosta (57,9%), Trentino (56,8%) e Lombardia (55,5%). A livello provinciale sono le città emiliane le più attive (70,8% a Reggio Emilia, 70% a Modena) mentre Crotone è la provincia italiana con il tasso di occupazione più basso (39,6%), seguita da Foggia (40,6%) e Siracusa (41%).
Se nella media nazionale il tasso di disoccupazione è diminuito nel 2005 di tre decimi di punto (attestandosi al 7,7%) i divari territoriali restano molto ampi. A fronte della media nazionale del 7,7% in Sicilia il tasso dei senza lavoro ha raggiunto nell'anno il 16,2% (14,9% in Campania), mentre Emilia Romagna, Val D'Aosta e Trentino sono sotto il 4% (la Lombardia è al 4,1%). E anche sul tasso di disoccupazione l'Istat segnala che rispetto al 2004 la rilevazione presenta "modesti cambiamenti" con i tassi di senza lavoro più alti localizzati in Sicilia, Campania e Puglia e i più bassi concentrati nelle stesse regioni (Lombardia, Emilia Romagna, Val D'Aosta e Trentino). Il Lazio si attesta sulla media nazionale per il tasso di disoccupazione (al 7,7%) e poco sopra la media nazionale per il tasso di occupazione (58,4% a fronte del 57,5% della media italiana). Il tasso di disoccupazione complessivo più basso in assoluto è quello di Bologna (2,7%), ma il tasso di disoccupazione maschile migliore di tutti è quello di Reggio Emilia (l'1,7%). Il tasso di disoccupazione più alto a livello provinciale è quello di Enna (il 19,4%) mentre quello più alto solo femminile è a Foggia (il 27%).
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