Tra Russia e Usa è gelo sulle sanzioni
MOSCA — È un dossier scottante quanto l'uranio che ne è al centro quello sul nucleare iraniano che si è discusso ieri sera a Mosca, a porte chiuse, fra i direttori politici dei cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell'Onu - Usa, Russia, Gran Bretagna, Francia, Cina - e della Germania. Una discussione che dovrebbe venire allargata oggi ai colleghi di Italia, Canada e Giappone - presenti nella capitale russa per una riunione nell'ambito del G8 - ma dalla quale gli osservatori non si aspettano grandi novità. Gli Stati Uniti, scrive la stampa russa, continueranno la loro attività di lobby per ottenere il via libera a «sanzioni mirate» e a una risoluzione il più dura possibile: magari che menzioni anche l'opzione della forza. Ma la posizione di Washington appare piuttosto isolata, anche sulle sanzioni la resistenza di Mosca si farà sentire: in caso venissero approvate, la Russia dovrebbe verosimilmente vedersi congelato un contratto quasi miliardario per la fornitura di complessi missilistici «Tor» di avanzata tecnologia. E non sarebbe l'unico accordo in bilico con Teheran: il completamento della centrale atomica di Bushehr è anch'esso affare russo. Il Cremlino vuole così prendere le distanze non solo da eventuali atti di forza, ma anche da possibili sanzioni. Finora la Russia si è limitata a ribadire l'opposizione di principio alla proliferazione atomica, ma senza mettere troppo in questione le rivendicazioni iraniane. Non si sa quanto Mosca possa resistere alle pressioni americane, anche se il ministero degli esteri russo però, attraverso il portavoce Mikhail Kaminin, ha ribadito anche ieri che «l'uso della forza o le sanzioni non serviranno a eliminare le preoccupazioni della comunità mondiale sul problema iraniano», e che la sola via perseguibile resta quella diplomatica. Ad ogni buon conto, il ministro Serghei Lavrov ha raccomandato lunedì al collega iraniano di «prendere una pausa nelle ricerche sull'arricchimento dell'uranio».
mercoledì 19 aprile 2006
Fonte: http://www.iltempo.it/approfondiment...aspx?id=910270