Berlusconi: abbiamo vinto noi. Pressioni sulle Corti d'Appello
Affari Italiani Venerdí 21.04.2006 14:12
"Chi vuole essere riconosciuto come vincitore per aver ottenuto la maggioranza dei seggi in virtù dei meccanismi di attribuzione previsti dalla legge elettorale, deve a sua volta necessariamente riconoscere che la vittoria politica in termini di consenso è della Casa delle Libertà, e che Forza Italia è, con il suo 24%, il primo partito del Paese". Parola di Silvio Berlusconi. Che spiega: "Sommando tutti i voti espressi, in Italia e all'estero, sia alla Camera che al Senato, e calcolando la differenza tra le due coalizioni, si ricava con assoluta certezza che la CdL ha preso oltre 220mila voti in più del Centrosinistra".
Il Cavaliere è un fiume in piena. "Noi abbiamo notizia certa che alcune Corti d'Appello, che stavano ancora conducendo i controlli sulla corrispondenza tra i numeri riportati nei verbali e i registri elettorali, hanno ricevuto 'inviti' a fare in fretta perché si dovevano concludere le operazioni entro mercoledì alle diciotto. E' stata una fretta ingiustificata e anche per questo chiediamo controlli supplementari con un ricorso al Tar che presenteremo nei prossimi giorni.
Chiediamo inoltre che siano verificate le schede nulle", spiega il premier. "Già in passato, quando qualche verifica a campione sulle schede nulle è stata svolta, è stato riconosciuto un tasso di annullamento molto più elevato per la Casa delle Libertà rispetto alla sinistra. Non voglio avanzare accuse - spiega ancora Berlusconi - ma è certo che la sinistra, tradizionalmente, ha una grande, chiamiamola così, 'professionalità' negli scrutini elettorali".
Il presidente del Consiglio insiste: "Se la sinistra è così sicura dei suoi numeri e del suo successo, perché non accetta un controllo dei voti, affidato magari a un ente terzo paritetico, che effettui le verifiche su quel milione e oltre di schede annullate e accerti la corrispondenza tra i verbali e i registri dei voti?". Berlusconi chiede "un controllo che chiarisca inoltre come mai al Senato vi siano oltre 40mila schede bianche in più rispetto a quelle bianche della Camera. Un dato che lascia spazio alle più maliziose interpretazioni, visto che alla Camera hanno votato 3 milioni e mezzo di elettori in più rispetto al Senato. Tali verifiche - spiega il premier - dovrebbero avvenire nell'interesse di tutti, di una parte e dell'altra. Tutti, infatti dovremmo avere a cuore il rispetto della volontà popolare che è il pilastro di ogni democrazia e che tale dovrebbe essere - conclude - anche nel nostro Paese".