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  1. #11
    Aghori
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    Predefinito Rif: Il Buddhismo è ateo?

    Citazione Originariamente Scritto da donerdarko Visualizza Messaggio
    Il Buddha? Era Nessuno...
    Il Dalai Lama, a me sembra che sia "qualcuno"...
    Naturalmente questo non è il Buddhismo delle origini, ma un Buddhismo istituzionalizzato.
    Comunque complimenti per il livello della discussione.
    Gli Arya seggono ancora al picco dell'avvoltoio.

  2. #12
    Papessa
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    Predefinito Rif: Il Buddhismo è ateo?

    [QUOTE=Dorjiev;791063]E' un gravissimo errore paragonare Avalokiteshvara che dimora sul monte Potala (il Dalai Lama che risiede nel palazzo-monastero del Potala) con il successore di Pietro, il Papa che dimora in Vaticano . Un Dalai Lama non è a capo di una chiesa, è la manifestazione terrestre di Avalokiteshvara divinità tutelare del Paese delle Nevi, ecco perché tutti i tibetani recitano in continuazione il suo mantra - OM MANI PADME HUM -.QUOTE]


    Forse DOVREBBE esssere la manifestazione di Avalokitesvara secondo la Tradizione....ma il Kali Yuga temo si possa estendere anche al Tibet...non credi?

    Anche il Papa dovrebbe essere il vicario di Cristo....con tutto quel che ne consegue a livello interiore e spirituale...il successore di Pietro, di quel Pietro che diceva: "Non ho oro nè argento...ma quello che ho te lo dò: alzati e cammina!"

    Nulla di tutto questo: il Papa è solo un'autorità secolare DI FATTO.

    Temo sia così anche per il Dalai. E' un abbassamento, una caduta di livello che riguarda tutti nel mondo dello spirito, non solo lui.

    Ovviamente la mia è un'ipotesi fondata su quello che del Dalai traspare all'esterno (anche questo è un metro di giudizio). Pronta a rivedere le mie posizioni qualora vi fosse di che smentirle.
    Ultima modifica di primahyadum; 09-01-10 alle 15:55
    "Così penseremo di questo mondo fluttuante: una stella all'alba; una bolla in un flusso; la luce di un lampo in una nube d'estate; una lampada tremula, un fantasma ed un sogno:"
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  3. #13
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    Predefinito Rif: Il Buddhismo è ateo?

    Citazione Originariamente Scritto da primahyadum Visualizza Messaggio

    Forse DOVREBBE esssere la manifestazione di Avalokitesvara secondo la Tradizione....ma il Kali Yuga temo si possa estendere anche al Tibet...non credi?

    Non "dovrebbe", o lo è o non lo è.

    Sicuramente che il kali yuga si estende anche al Tibet, visto che sono stati invasi, pardon... liberati, smembrati, dispersi, e hanno subito, come hanno subito i cinesi han e le altre minoranze in Cina, la durezza distruttiva della Rivoluzione Culturale. Mi sembra che sia abbastanza...o pensi che non basti?
    Ultima modifica di Dorjiev; 09-01-10 alle 17:20

  4. #14
    Papessa
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    Predefinito Rif: Il Buddhismo è ateo?

    Citazione Originariamente Scritto da Dorjiev Visualizza Messaggio
    Non "dovrebbe", o lo è o non lo è.

    Sicuramente che il kali yuga si estende anche al Tibet, visto che sono stati invasi, pardon... liberati, smembrati, dispersi, e hanno subito, come hanno subito i cinesi han e le altre minoranze in Cina, la durezza distruttiva della Rivoluzione Culturale. Mi sembra che sia abbastanza...o pensi che non basti?
    Certamente.

    Ma allora non dovrebbe sembrare blasfema la possibilità che anche certe eccelse presenze dello spirito possano astenersi dal discendere, almeno temporaneamente...e il loro posto magari sia preso da qualcuno che sia per natura più vicino alla mentalità e al grado evolutivo delle genti del kali yuga, al momento incapaci di trarre profitto dalla discesa di un'incarnazione elevata.

    Al di là di questo è vero quando affermi che immensa è la nostra ignoranza e forse fallaci i nostri giuduzi....ma io aggiungo che forse la nostra pervicacia è solo bisogno estremo di luce e ricerca insistente di ciò che è puro al di là del bassamente manifesto.
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  5. #15
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    Predefinito Rif: Il Buddhismo è ateo?

    Tu esponi in maniera esatta la versione ufficiale, mentre sembra che ignori tutte le implicazioni dell'affaire Shugden.
    Se si dovessero indicare tutti i risvolti dell’affare Shugden, compreso l’omicidio di alcuni oppositori della “setta di Shugden “ e i finanziamenti più o meno occulti forniti dai cinesi, i cultori di questo spirito non ci farebbero una bella figura.



    Mi sembra inoltre che tu faccia, un'enorme confusione tra il gruppo inglese "New Kadampa Tradition" e i cosiddetti "praticanti di Shugden".
    No perché la NKT, come le associazioni ad essa collegate (esempio la Western Shugden Society emanazione proprio dalla NKT ) è la “voce ufficiale” dei praticanti di Shugden. Certo, esistono praticanti anche in Tibet, Mongolia, Nepal non collegati a nessuna organizzazione. Questo è chiaro, ma se si vogliono ascoltare le posizioni “ufficiali” dei praticanti di Shugden, bisogna ascoltare cosa dice la NKT.


    Visto che tu invochi i fatti devi sapere che i problemi del "culto di Shugden" nascono in Tibet sotto il quinto Dalai Lama e si acuiscono sotto il tredicesimo Dalai Lama. Di fronte ai tentativi del tredicesimo Dalai Lama di modernizzare il Tibet (esercito, polizia, invio di studenti in Inghilterra ecc...) , i grandi monasteri Gelug (Dge lugs) o se si preferisce la trascrizione Geluk, fecero un enorme ostruzionismo, eravamo intorno al 1920. Fu in quel periodo che il culto di Shugden prese nuovamente piede come reazione alla modernizzazione in atto. Era capeggiata dai tre più grandi monasteri geluk di Lasha e da numerosi aristocratici. Erano tutti guidati dall'influente monaco geluk, Pha bong kha pa (1878 - 1943). Cinquant'anni dopo tra gli esuli in India si rivitalizzò il movimento, poi vi fu il divieto del quattordicesimo Dalai Lama. Fu solo in quel momento che il gruppo inglese (che venne immediatamente "scomunicato" ) assieme a tanti monaci geluk e laici si rifiutarono di obbedire ad un divieto che considerarono sbagliato e ingiusto, eravamo intorno al 1990. In seguito a questo rifiuto, i praticanti di Shugden, vennero fatti oggetto di una forte intolleranza, intolleranza di cui è vietato parlarne, pena l'esclusione dalla comunità tibetana, che per coloro che non hanno una situazione economica sufficiente, vuol dire la fame e la morte sociale. Questi sono succintamente i fatti. Ognuno li interpreti come vuole.
    Mi si permetta di raccontare la storia dall’inizio, visto che hai, accuratamente, evitato di parlare dell’origine di questo Spirito mondano (che è tutt’altro che un protettore illuminato come credono i suoi cultori).

    Esso nasce dalla ‘trasformazione” in Gyalpo di un potente Lama avversario (Dragpa Gyaltsen che, si dice, ruppe il suo samaya) del V Dalai Lama (detto il Grande quinto, il più famoso e prestigioso Dalai Lama della storia anche lui un grande dzogchenpa, fatto che non è senza un perché, come si vedrà più avanti).
    Naturalmente l’opposizione al Dalai Lama nasceva dalla perdita di potere politico, di influenza sociale e di prestigio, e non perché il Grande quinto fosse un “modernista” (semmai un “riformatore”, ma non nel senso moderno del termine).

    Il nuovo status politico/religioso che il Grande V intendeva dare alla figura del Dalai Lama (fu lui che unificò il Paese delle Nevi, lo pacificò e lo rese autonomo dai mongoli con un organizzazione statale centrale e, in qualche modo, “creò” la figura del Dalai Lama quale leader e simbolo di tutti i tibetani), cozzava contro lo status quo che si era instaurato da secoli.

    In particolare alcuni grandi monasteri non vedevano di buon occhio questo accentramento di potere (da ricordare che proprio il Grande quinto iniziò l’edificazione del Potala) che, naturalmente, significava diminuzione del loro.

    Una volta morto in circostanze misteriose questo Lama (si dice fatto uccidere dal Grande quinto) si verificò la sua trasformazione in spirito malevolo che, nonostante i riti di pacificazione offerti dal Dalai Lama e da altri grandi maestri per farlo diventare un protettore del Dharma, restò fondamentalmente ostile al Dalai Lama.

    Sebben all’inizio fosse parzialmente praticato anche dai Sakyapa (era una pratica secondaria con offerte varie, per evitare interferenze negative con questo essere, non era comunque considerato un protettore illuminato), fu solo in tempi relativamente recenti (nel XX secolo con Pabongkha ) che divenne un protettore esclusivo Geluk ed assunse il ruolo eminente che ha attualmente, sia in funzione anti Dalai Lama (contro il suo ruolo politico centrale) che anti altri lignaggi e scuole (per evitare di perdere il predominio sociale ed economico a favore di altri soggetti).


    Erano tutti guidati dall'influente monaco geluk, Pha bong kha pa (1878 - 1943).
    Voler rendere la propria pratica "pura", seguendo la propria scuola, nel totale rispetto per le altre scuole, io non la trovo una cosa terribile, anzi non ho nulla da obiettare
    Ti faccio notare che i discepoli del “tuo” Lama Pabongkha si resero protagonisti della distruzione di statue di Padmasambhava e di monasteri Nyingma nel Kham, convertendoli, dove possibile, in monasteri Geluk.
    Alla faccia del “rispetto totale per le altre scuole”!

    Tra l’altro Pabongkha agì proprio contro l’influsso del Rimé che tu stesso definisci non sincretista.
    Se poi pensiamo che lo stesso Je Tsongkhapa, fondatore della scuola Geluk, ebbe maestri e ricevette insegnamenti da maestri di tutti i lignaggi buddisti, allora qualcosa che non torna in questi “tradizionalisti” c’è sicuramente.

    Anche il wahabismo, nell’Islam, ad un osservatore poco attento appare una corrente ortodossa e tradizionale “per un ritorno alla purezza delle origini”, ma non è sicuramente così.


    Ricordati che anche in Tibet il culto di Shugden riguardava esclusivamente i geluk, non riguardava le altre scuole. Quindi limitava i geluk non i praticanti delle altre scuole. Personalmente sono contrario a tutti i sincretismi, quindi non capisco cosa ci sia di vergognoso il voler praticare la propria via senza passare e saltellare tra un sentiero e l'altro in modo inconcludente.
    Stai volutamente deviando dal discorso, poiché lo scopo principale di questa guardia è proprio quello di proteggere i Ghelupa dagli influssi “eretici” dei Nyngmapa, e in particolar modo dello Dzogchen.
    Secondo i seguaci di questo spirito anche l’VIII Panchen Lama fu ucciso da Shugden perché seguiva alcuni insegnamenti della tradzione Nyingma. Addirittura è considerato molto negativo anche solo possedere un’immagine, o semplicemente toccarla, di una divinità di una scuola differente.

    Negli anni novanta alcuni monaci si rifiutarono di partecipare ad una cerimonia in onore di Padmasambhava (che è il primo diffusore del Buddhismo in Tibet) perché temevano che poi Shugden li avrebbe puniti.
    Questo non ha nulla a che vedere con la difesa della propria via dal sincretismo, ma è solo settarismo ottuso.


    Essendo una querelle, lo ripeto, esclusivamente interna alla scuola geluk, il maestro Namkhai Norbu non ha nessuna autorità per esprimere un suo parere, come un maestro geluk non ha nessuna autorità per quanto riguarda la scuola nyingma. Possono solo esprimere opinioni individuali, che hanno forse un valore politico ma non dottrinale, quindi privo di autorità interno alla scuola di riferimento. Salvo che tu non affermi, come fanno molti discepoli di Namkhai Norbu che lo Dzog chen sia la via più elevata e quindi superiore alle altre scuole, e quindi punto di arrivo per tutti. Questo è vero, i geluk ortodossi lo negano.
    Va detto chiaramente che contro il culto di questo spirito si sono espressi i massimi rappresentanti di tutte le scuole tibetane compreso il capo spirituale della scuola Geluk, che non è il Dalai Lama ma Ganden Tripa che infatti non è riconosciuto dalla New Kadampa (tipico di molti “tradizionalisti”, anche nostrani, quando l’autorità non è con loro dicono semplicemente che non è valida. Curiosa questa nozione di gerarchia, autorità e Tradizione).

    Tutti negano che si tratti di un Dharmapala, ma affermano che è uno spirito malevolo che può dare solo momentanei successi mondani (un Lama afferma che Shudgen dà "molti soldi, molti allievi e molti problemi") e che alla fine può portare addirittura allo squilibrio mentale e alla pazzia.
    Quindi, giudizi dottrinalmente autorevoli ce ne sono stati diversi.

    Per quanto riguarda Norbu i suoi problemi con i Gyalpo, e con questa guardia, risalgono all’infanzia quando stava nel monastero Sakya del Derge.

    Si tratta di un autorevolissimo giudizio, basato su un’esperienza di pratica personale (non per “sentito dire”) di un grande Maestro, con questi classi di esseri e con Shugden, e non può certo essere sminuito riducendolo a semplice “opinione personale”.

    That is true, because I know at least three or four people in my country, in particular one of my uncles at the Sakyapa monastery, who also did the Gyalpo practice. One of my uncles was a lama there and performed pu¬jas in the Gyalpo temple for two or three years. In the end he had a very strong illness, his energy became disordered and he had a great many problems. I know three other lamas who performed pujas in the same temple and one after another each of them went mad. This was the influence of the Gyalpo. Sometimes it seems that for a short while the practice of Gyalpo helps - that is why many people do the Gyalpo puja - but in the real sense they get disturbed later on because when someone is connected with the Gyalpo, they are transformed and become subject to them. When these people die they become part of the class of Gyalpo. The life of a Gyalpo may last for five or six thousand years so for that reason it is considered something very negative ( Tibetan Buddhism goes West... Provocations of the Gyalpo by Chögyal Namkhai Norbu )



    Non posso per brevità aprire una discussione sull'Oracolo Nechung , sarebbe un discorso lungo e altrettanto delicato, e non so cosa un lettore profano potrebbe capirne.
    Curioso che nei siti pro-Shudgen il Dalai Lama venga deriso perché si rivolgerebbe spesso all’oracolo di Nechung per prendere decisioni: una sorta di superstizioso credulone spiritista…
    Insomma vanno bene solo gli spiriti che vogliamo noi, se no è “superstizione” (sic!)
    Dalai Lama Oracles - The Dalai Lama relies on Spirits and Trance Oracles | Western Shugden Society (WSS)



    Spero di aver risposto in modo comprensibile, ma l'argomento come detto è molto delicato.
    Ripeto: stiamo attenti a rilasciare patenti di “tradizionalità” a chicchessia, poiché le Potenze d’illusione che dominano questo piano, hanno tutto l’interesse a mostrarsi diverse da come sono per ingannare, mi sia permessa la citazione, “se fosse possibile, anche gli eletti”.

  6. #16
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    Predefinito Rif: Il Buddhismo è ateo?

    Citazione Originariamente Scritto da primahyadum Visualizza Messaggio
    Concorderai però sul fatto che un'autorità spirituale massima, posta ai vertici e intrattenente relazioni con tutto il mondo, dovrebbe esprimere qualcosa di più di somme banalità, o no?
    Non concordo affatto con l'opinione che il Dalai Lama esprima solo banalità.
    Sei tu che lo pensi.

    Prova ad analizzare la conformità dei suoi insegnamenti con la dottrina buddista.

    Con il post sopra tu dichiari occultamente che un'influenza spirituale elevata può anche essere irradiata da un individuo dall'IO mediocre e inadeguato, limitato.....

    Io credo invece che un albero lo si riconosca dai frutti che dà: e se un uomo è mediocre non potrà veicolare alcunchè. Soprattutto perchè se è veramente illuminato questa luce dovrebbe aver trasformato anche le sue strutture inferiori: l'inferiore non resiste al superno.

    Se invece la carica ricoperta non rappresenta altro che un' autorità formale allora ogni cosa è spiegata.

    L'influenza spirituale da lui emanata è come "un aroma", che si espande attraverso la sua persona.
    Ciò è indipendente da considerazioni morali, etiche od intellettuali sull'individualità che è il supporto di questo "aroma".

  7. #17
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    Predefinito Rif: Il Buddhismo è ateo?

    Citazione Originariamente Scritto da GBC1977 Visualizza Messaggio


    Se si dovessero indicare tutti i risvolti dell’affare Shugden, compreso l’omicidio di alcuni oppositori della “setta di Shugden “ e i finanziamenti più o meno occulti forniti dai cinesi, i cultori di questo spirito non ci farebbero una bella figura.




    Ti ringrazio per la lunga risposta.
    Permettimi di risponderti su più interventi. Non ho sufficiente tempo per darti una risposta unica.

    Cominciamo.

    Purtroppo noto che insisti ad affermare con convinzione che la sola interpretazione valida sia quella ufficiale. Ma come tutte le versioni ufficiali, tendono a mischiare realtà e propaganda e a demonizzare eccessivamente il "nemico". Lo stesso avviene naturalmente dall'altra parte della barricata.
    Perciò in tutte le contese ognuno rischia di rimanere chiuso nella propria posizione. Non vorrei cadere in questo tranello.
    Vi sarà pure una verità che sta in mezzo.


    Tu ironizzi dicendo "Se si dovessero indicare tutti i risvolti dell’affare Shugden, compreso l’omicidio..." ti fai forte appunto della versione ufficiale, che ai tuoi occhi è inneccepibile.

    Allora parliamo degli omicidi e degli aiuti cinesi. Un noto specialista della storia del Tibet, Gilles Van Grasdorff autore di ben quindici libri sul Tibet (quindi gli si deve riconoscere una certa informazione di prima mano), nel suo libro "La nouvelle histoire du Thibet" narra la strana coincidenza dell'arrivo a Dharamsala (proprio alla vigilia del terribile omicidio dei tre monaci nel febbraio del 1997) provenienti da New Dheli, un gruppo di giovani tibetani (non inglesi ma tibetani). E sostando davanti all'Institude of Buddhist Dialectics gridarono ripetutamente "viva la Cina", "viva il Tibet cinese". Dopo poco si trovarono i cadaveri del direttore dell'Istituto e di due suoi collaborati.

    Da dove arrivavano e chi erano questi giovani tibetani? Van Grasdorf afferma che erano dzogchenpa (si hai capito bene dzogchempa) di tradizione Bon e Nyingma che vivono dal 1962 nell'Himalachal Pradesh. Fondamentalisti, che si oppongono al Dalai Lama, alla sua politica e al suo governo e si dichiarano decisamente pro-Cina. Il movimento procinese è in aumento e riguarda tutte le scuole (quindi non solo i geluk) perché ci sono di mezzo i molti quattrini che il governo di Pechino sborsa per le ricostruzioni dei monasteri in Tibet e non solo.


    (continua)
    Ultima modifica di Dorjiev; 12-01-10 alle 12:22

  8. #18
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    Predefinito Rif: Il Buddhismo è ateo?

    Citazione Originariamente Scritto da GBC1977 Visualizza Messaggio
    Non concordo affatto con l'opinione che il Dalai Lama esprima solo banalità.
    Sei tu che lo pensi.

    Prova ad analizzare la conformità dei suoi insegnamenti con la dottrina buddista.

    Ci mancherebbe anche che non ne predicasse i principi....anche il papa lo fa....eppure dice banalità sopraffine...




    L'influenza spirituale da lui emanata è come "un aroma", che si espande attraverso la sua persona.
    Ciò è indipendente da considerazioni morali, etiche od intellettuali sull'individualità che è il supporto di questo "aroma".
    Troppo facile...troppo comodo. Con un criterio del genere diventerebbe impossibile distinguere la gente comune da coloro che sono "oltre".

    L'"aroma" non basta. Il veicolo che supporta un grande spirito non può essere mediocre.
    "Così penseremo di questo mondo fluttuante: una stella all'alba; una bolla in un flusso; la luce di un lampo in una nube d'estate; una lampada tremula, un fantasma ed un sogno:"
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  9. #19
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    Predefinito Rif: Il Buddhismo è ateo?

    Citazione Originariamente Scritto da primahyadum Visualizza Messaggio
    Troppo facile...troppo comodo. Con un criterio del genere diventerebbe impossibile distinguere la gente comune da coloro che sono "oltre".

    L'"aroma" non basta. Il veicolo che supporta un grande spirito non può essere mediocre.
    Scusami ma chi lo decide che questo supporto sia “mediocre”? Che una persona è “oltre”?

    Quali i parametri di critica?
    Se tutto riposa sui presupposti personali - dunque completamente arbitrari - di ciascuno, ogni posizione in merito diventerebbe lecita.

    Le posizioni dottrinali del Dalai Lama sono in ortodosse e in linea con i lignaggi di cui è il detentore.

    Poi un fiore emana il suo aroma indipendentemente se è giallo o bianco, bello o brutto.
    Ripeto: lui è “semplicemente” il veicolo di un’influenza spirituale. Può piacere o no, si può crederci o no, ma è così.

  10. #20
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    Predefinito Rif: Il Buddhismo è ateo?

    Citazione Originariamente Scritto da GBC1977 Visualizza Messaggio




    No perché la NKT, come le associazioni ad essa collegate (esempio la Western Shugden Society emanazione proprio dalla NKT ) è la “voce ufficiale” dei praticanti di Shugden. Certo, esistono praticanti anche in Tibet, Mongolia, Nepal non collegati a nessuna organizzazione. Questo è chiaro, ma se si vogliono ascoltare le posizioni “ufficiali” dei praticanti di Shugden, bisogna ascoltare cosa dice la NKT.




    Mi si permetta di raccontare la storia dall’inizio, visto che hai, accuratamente, evitato di parlare dell’origine di questo Spirito mondano (che è tutt’altro che un protettore illuminato come credono i suoi cultori).

    Esso nasce dalla ‘trasformazione” in Gyalpo di un potente Lama avversario (Dragpa Gyaltsen che, si dice, ruppe il suo samaya) del V Dalai Lama (detto il Grande quinto, il più famoso e prestigioso Dalai Lama della storia anche lui un grande dzogchenpa, fatto che non è senza un perché, come si vedrà più avanti).
    Naturalmente l’opposizione al Dalai Lama nasceva dalla perdita di potere politico, di influenza sociale e di prestigio, e non perché il Grande quinto fosse un “modernista” (semmai un “riformatore”, ma non nel senso moderno del termine).

    Il nuovo status politico/religioso che il Grande V intendeva dare alla figura del Dalai Lama (fu lui che unificò il Paese delle Nevi, lo pacificò e lo rese autonomo dai mongoli con un organizzazione statale centrale e, in qualche modo, “creò” la figura del Dalai Lama quale leader e simbolo di tutti i tibetani), cozzava contro lo status quo che si era instaurato da secoli.

    In particolare alcuni grandi monasteri non vedevano di buon occhio questo accentramento di potere (da ricordare che proprio il Grande quinto iniziò l’edificazione del Potala) che, naturalmente, significava diminuzione del loro.

    Una volta morto in circostanze misteriose questo Lama (si dice fatto uccidere dal Grande quinto) si verificò la sua trasformazione in spirito malevolo che, nonostante i riti di pacificazione offerti dal Dalai Lama e da altri grandi maestri per farlo diventare un protettore del Dharma, restò fondamentalmente ostile al Dalai Lama.

    Sebben all’inizio fosse parzialmente praticato anche dai Sakyapa (era una pratica secondaria con offerte varie, per evitare interferenze negative con questo essere, non era comunque considerato un protettore illuminato), fu solo in tempi relativamente recenti (nel XX secolo con Pabongkha ) che divenne un protettore esclusivo Geluk ed assunse il ruolo eminente che ha attualmente, sia in funzione anti Dalai Lama (contro il suo ruolo politico centrale) che anti altri lignaggi e scuole (per evitare di perdere il predominio sociale ed economico a favore di altri soggetti).




    2


    Per quanto riguarda il tuo insistere che dietro il problema di Dorje Shugden ci sia principalmente la NTK (che sia la sua "voce ufficiale"), mi sembra inutile insistere, oltre non essere vero, non è infine così interessante. Penso che tu dia troppo peso all'apporto occidentale nel buddhismo tibetano. Non tutto ruota intorno a noi occidentali. Gli orientali sanno pensare anche da soli, senza aver bisogno degli occidentali.

    Narri per contro bene gli avvenimenti del Quinto Dalai Lama. Preciso solamente che alla morte del quarto Dalai Lama vennero presentati tre bambini come possibili incarnazioni o Tulku. Uno di questi era Dragpa Gyaltsen ma non fu riconosciuto come Dalai Lama, fu in seguito riconosciuto come tulku di un famoso monaco di Drepung e per questo venne considerato come rivale pericoloso del quinto Dalai Lama. Morì in circostanze misteriose, soffocato da una sciarpa cerimoniale, spinta nella la gola. Una parte della scuola geluk accusarono l'ambiente del governo di assassinio. Come non bastasse il luogo dove abitava venne raso al suolo e le ceneri disperse nel torrente, e fu vietata la ricerca di una sua incarnazione. Fu il quel momento che molti considerarono Dragpa Gyaltsen come un protettore del buddhismo e che solo più tardi fu chiamato Dorje Shugden dai geluk e sakya. Fu lo stesso Grande quinto (che prese il potere, con l'aiuto mongolo e sconfiggendo la fazione che si erano appoggiati ai Karma Kagyupa), nella sua autobiografia, a narrare di certi avvenimenti, strani fenomeni che si manifestarono dopo la morte di Dragpa Gyaltsen, e dei numerosi rituali che si dovettero eseguire.

    Una precisazione. Forse mi sono espresso male, non ho mai definito il quinto Dalai Lama come "modernista", ho usato questo termine per definire il quattordicesimo e in parte il tredicesimo.

    (continua)

 

 
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