Se qualcuno vuole capire qualcosa in più sulle ragioni del furibondo a volte assurdo attacco a Marina Masoni farebbe bene a leggere sulla Regione gli articoli di un certo Erminio Ferrari sulle elezioni italiane e su Silvio Berlusconi.
Il personaggio, tipico agit prop da sottosezione comunista, è probabilmente in buona fede: privo di qualsiasi forma di obbiettvità autocritica spara scemenze a raffica senza minimante preoccuparsi della loro verosimiglianza. L’importante è annientare l’avversario, il “nemico del popolo”.
Questa è d’altronde l’atmosfera che regna in Italia: ma è questa atmosfera che oggi i radico socialisti stanno trasferendo in Ticino.
Purtroppo questa evoluzione era scontata.
La realtà politica, intesa come diversità di programmi, non c’entra più nulla da tempo. Sia Berlusconi che Marina Masoni vengono investiti dalla lapidazione non sulla base di critiche alla loro politica ( ovviamente ci sono anche quelle, ma sono ininfluenti) ma sulla inaccettabilità della loro presenza sulla scena politica.
Sono, secondo le sinistre, personaggi impresentabili. Non si tratta di un fenomeno nuovo nella politica di sinistra: basta seguire l’evoluzione della Rivoluzione francese o di quella sovietica per osservare la graduale ma inesorabile progressione della follia sovversiva: la sovversione, la rivoluzione, non è mai abbastanza radicale e lentamente i moderati perdono ( fisicamente) la testa uno dopo l’altro prima che, per l’inesorabile fallimento della prassi egualitarista, comincino a cadere anche le teste dei vari Danton, Saint Just, Robespierre mentre la situazione economica precipita : l’epilogo sarà dopo il Terrore, la dittatura e forse il Bonaparte di turno.
Certo non siamo a quel punto ma solo perché la situazione generale è molto diversa.
La politica della destra economica è tutt’altro che esente da pecche: anzi è fatale che quel tipo di politica, basata sull’individualismo e sostanzialmente anti sociale e anti nazionale, finisca con portare acqua al mulino delle sinistre. Tanto più che la destra economica finisce sempre con il castrarsi da sola: l’individualismo porta i suoi esponenti a combattere in ordine sparso, la sua matrice iper borghese la porta stupidamente a condannare le forze della destra politica accettando il ricatto delle sinistre e dell’oligarchia cosmopolita ( nazionalismo uguale fascismo che è al bando al contrario del comunismo da sempre alleato degli oligarchi) . Vale anche per il Ticino.
Berlusconi e Masoni sono stati , nei fatti, liberisti? Ma neanche per idea. Il liberismo è inapplicabile in Europa neanche nella forma minima degli americani.
Ma nei due casi, l’ala liberale luganese e il movimento berlusconiano, hanno impedito l’arrivo a potere pieno da parte delle forze di sinistra.
Che hanno aggirato l’ostacolo con la calunnia sistematica, secono copione.
Il citato Ferrari sulla Regione, dopo aver scritto, quando pareva possibile una vittoria delle destre, che Berlusconi si era fatto una legge elettorale pro domo sua, il giorno dopo ha scritto che le contestazioni della destra al conteggio di voti erano un basso tentativo di delegittimare l’avversario, Ora, a parte che quando su quaranta e rotti milioni di votanti si vice per 20.000 voti in realtà non si ha vinto ma si ha pareggiato, tanto più se la destra ha vinto al Nord, motore del paese, è palese che la contestazione è legittima: per anni proprio i vari Ferrari hanno “delegittimato” Bush per la sua striminzita vittoria elettorale. Al solito, due pesi e due misure.
Anche qui Berlusconi viene dal Ferrari accusato di infangare la “democrazia” togliendo legittimitàé a Prodi. Che è esattamente quanto le sinistre hanno fatto in misura disgustosa per anni 5 anni e continuano a fare.
Biagi, Bocca, tanto per citare due firme di regime ( quello vero ) per anni hanno martellato insulti a Berlusconi. Il partigiano Bocca, ormai in preda a demenza senile, si sente sempre al 25 aprile del 45 in camicia rossa , vede fascisti dietro l’angolo e scrive sul premier ( nota su “ L’Espresso” ) alla vigilia delle elezioni queste esilaranti considerazioni:
“ Berlusconi ha costruito una finta democrazia fondata sull'anticomunismo, a comunismo morto e sepolto?”
“gli italiani lo hanno eletto a capo del governo, perché ignorano i suoi visibilissimi e spesso ripugnanti difetti fisici e caratteriali, perché appoggiano il suo malgoverno, perché perdonano le sue spudorate menzogne, perché ascoltano rapiti e festanti le sue false promesse? “
“Negli anni del berlusconismo l'irresistibile marcia della criminalità organizzata si è allargata da alcune provincie meridionali all'intero paese. Il titolo che ho dato a un mio libro, 'Napoli siamo noi', vuol dire esattamente questo: il modello Napoli si sta adattando all'intera Italia. E che cosa è il modello Napoli se non una fotocopia del berlusconismo?” (1)
Non è solo delirium tremens, è il classico modo di far politica delle sinistre radicali, contro qualsiasi evidenza ( la diffusione della mafia, le collusioni con il potere politico, forse Bocca non lo sa, nascono proprio con l’arrivo del liberatori americani in Sicilia: la mafia viene poi capillarmente diffusa al Nord dal criminale metodo del “confino” diffuso in Italia dal centro sinistra e dall’immigrazione massiccia dalle regioni con alta percentuale criminale: solo un cretino può dire che è colpa di Berlusconi. Non solo: è la sinistra, favorevole all’immigrazione selvaggia ad aver allargato le porte ad una spaventosa criminalità d’importazione)
Si noti: il comunismo è morto e sepolto ( Cina, Cuba, Vietnam non esistono) mentre il pericolo “fascista” incombe.
Si noti la similare prosa su La Regione di Erminio Ferrari:
“una politica ( quella di Berlusconi, ndr) che ha messo il paese ai margini dell’Europa, l’ha avvilita imponendole di essere rappresentata da figure da baraccone, (sic!!) e che a dispetto delle magniloquenti promesse l’ha impoverita; ma soprattutto che ha trasformato in autentico conflitto un pur tradizionalmente acceso confronto politico.”
Ma di cosa va cianciando questo sedicente commentatore sulla Regione? Quando mai la sinistra non è stata conflittuale? La sinistra, in Italia, ha sempre praticato la caccia all’uomo, la lotta di classe spesso violenta, gli scontri di piazza. Forse che è stato Berlusconi a inventare gli anni di piombo o gli amici di Toni Negri, tanto ammirato proprio sulla Regione da Erminio Ferrari?
Siamo all’apogeo della mistificazione: gli attacchi personali a Berlusconi da parte della sinistra, televisioni Mediaset comprese, sono stati un profluvio di quinquennali insulti del tipo di quelli sopraccitati. La verità viene radicalmente rovesciata.
Lo possiamo dire tranquillamente, vergin di servo encomio poichè neppure lontanamente abbiamo mai applaudito il governo Berlusconi, anche se non per le becere ragioni di questo fetido sinistrume.
Ma la concordanza più importante tra Le Regione e il ciarpame prodiano è un’altra: scrive Ferrari: “Avremmo voluto scrivere qui che, a parte gli invasati o i prezzolati, più nessuno poteva credere alla minaccia comunista, ai complotti giudiziari, alla scelta tragica tra Amore e Odio”
Bello. E chiaro. Come per Bocca, il comunismo è morto e sepolto per i radicosocialisti.
Con i comunisti, belli, vivi e dichiarati ci andrebbero pure a letto, ma dicono che sono morti. Sono necrofili? Eppure pare il comunismo sia ancora vivo per un miliardo e mezzo di persone ( non è vero comunismo, diranno come al solito: ma quando mai c’è stato il “vero comunismo”? Solo nei loro sogni dementi) Eppure pare ci siano dei partiti “comunisti” in Italia come in Svizzera, in Francia , in Germania.. Comunisti, non accusati o sospettati di esserlo. Comunisti eredi dichiarati di quel regime criminale. Non basta: persino gli alleati di Prodi hanno accusato Bertinotti di voler perseguire una politica comunista quando ha sostenuto di voler taglare le gambe a Mediaset. Ma no, niente da fare, per la Regione il comunismo è morto e sepolto. Il “nassifassismo” invece è vivissimo, il mondo è pieno di gente in camicia nera, il Führer è vivo e lotta con noi come il loro amico Che Guevara! Poco importa che si celebrino gli impiccati e i fucilati di sessant’anni fa , loro sì morti e sepolti come sa bene Bocca che deve aver dato una mano, poco importa che non ci sia nessuna condizione storica per un fascismo europeo ( solo Cina e Stati Uniti hanno oggi la possibilità di una politica di potenza di stile fascista e spesso lo fanno) : le sinistre come i sionisti hanno un gran bisogno di fascisti per poter fare i loro porci comodi e dire che tutti i loro avversari sono fascisti e come tali vanno messi con la forza a tacere. Loro sono taumaturgici: decidono loro chi non è comunista anche se urla di esserlo e chi è fascista anche se non esiste alcun partito fascista e l’ “accusato” dichiara di non esserlo. E naturalmente fascista o nazionalsocialista non basta: uno deve essere anche un criminale, un evasore fiscale, un essere subumano.
La denigrazione gli riesce benissimo grazie alla stampa “prezzolata” dice la Regione ( massì,quella piena di pubblicità, antifascista, naturalmente come il gratuito Caffè)
Quelli citati sono alcuni piccoli esempi di cosa intende la sinistra quando parla di “conflitto esacerbato dalle destre”. Quella che fa i film come “il caimano” ( un flop clamoroso che naturalmente sarà pluripremiato dalle sinistre giurie) alla vigilia del voto, magari ottenendo pure i finanziamenti di stato.
Non è difficile, mutatis mutandis, rilevare quanto il caso Fiscogate avvicini il clima politico italiano a quello ticinese. Siamo in entrambi casi alla denigrazione personale e sistematica a scopi politici.
Sino alle forme più infami care alla sinistra come la copertina nauseante del Diavolo di Sergio Savoia, il neo alleato dell’Udc di Wicht.
Qui non c’entra nulla la dialettica politica, intesa come confronto. Si vuole invece lo scontro.
In Italia, non è difficile prevederlo, farà caldo i prossimi mesi. Né la sinistra né la destra hanno vinto ma la sinistra scatenerà la piazza , la magistratura rossa, la subcultura che da anni domina nelle università ( nelle facoltà umanistiche, la fucina di futuri disoccupati) la RAI, tutto il ciarpame per abbattere Berlusconi.
In Ticino per fortuna a parte certi deplorevoli “magistrati democratici” non si è ancora a questo punto. Ma la piazza sarà l’arma dei socialisti e già a Lugano si vocifera di un primo maggio all’insegna della falce e martello. Poi verrà l’attacco contro la Lugano liberale. La destra politica luganese , che avrebbe il compito di reagire alla campagna a tappeto che si annuncia, è ridicolmente schierata dall’altra parte: Bignasca e il relitto dell’Udc stanno con Savoia, disorientando un elettorato già in piena crisi.
Se dovesse confermarsi l’alleanza vincente dei radicali e dei socialisti in piena ascesa con i pidini nel ruolo di utili idioti, portatori d’acqua, le conseguenze sarebbero devastanti. Non a caso Giorgio Giudici ha parlato di Terzo Mondo per il Ticino se non vi fosse stata una resistenza luganese alla deriva del PLRT.
Nel futuro prossimo ci sarà un governo socialcomunista in Italia e tutti sanno quanto la politica italiana abbia influenza anche su quella cantonale: gli errori liberisti ( che ci sono stati, inutile negarlo) ha dato fiato ai tromboni socialisti, alla peggior demagogia , che si vedrà in piazza il primo maggio, e alla prevedibile caccia all’uomo mediatica per delegittimare gli oppositori.
Magari con l’aiuto del nuova polizia fiscale, gestita da … mani amiche.
Gm
(1)
Sulla mafia diffusa in Italia dal cavalier Berlusconi, il comandante di divisione partigiana GL Giorgio Bocca farebbe bene a documentarsi prima di dire castronerie che potrebbero essere riprese dai vari libelli tipo Regione.
La mafia era stata debellata dal prefetto Mori sotto il regime fascista. Ne restavano solo residui “in sonno” A risvegliarli furono gli amici e alleati angloamericani conquistatori.
Il 27 novembre 1944 il console americano Palermo Alfred Nester invia al segretario di stato statunitense George Marshall una missiva dal titolo inequivocabile anche da chi come il comandante Bocca masticava poco l’inglese. Eccolo:” Formation of group favouring Autonomy under direction of mafia” E’chiaro il latino?
Nester racconta l’incontro con il generale badogliano Castellano – firmatario delle proposte armistiziali - con i boss mafiosi. Il console americano affermerà poi pubblicamente che : “ la mafia ha per obbiettivi l’ordine e la pace ed ha più volte contribuito ad eliminare banditismo e delinquenza”
Prima di questa autentica investitura degli angloamericani erano stati reperiti, per favorire l’invasione della Sicilia, 850 elementi mafiosi che il regime fascista aveva costretto alla macchia. Erano coordinati dal criminale mafioso italo americano Lucky Luciano che Roosevelt aveva tirato fuori dalla galera per farsene un alleato. Di ottima levatura morale, come si intuisce.
Si riabilitano i padrini della mafia rurale. Calogero Vizzini, un criminale del calibro dei Riina e dei Provenzano viene imposto sindaco con altri 62 notori mafiosi nella sola provincia di Palermo.
Vincent Scamporino, comandante dell’OSS in Sicilia fa di più : si reca a favignana per liberare i boss mafiosi che il fascismo aveva messo a confino.
E direttamente dai liberatori americani arriva l’ordine di arruolare personaggi mafiosi del calibro di Albert Anastasia e Vito Genovese. Saranno direttamente arruolati nel glorioso esercito americano.
Anni dopo sarà facile agli angloamericani, tramite la mafia, far assassinare Enrico Mattei che con l’ENI infastidiva le loro rapine petrolifere. Mattei era anche lui un partigiano, ma era in primis un patriota, infinitamente diverso dai Bocca che infestano ancora