L’Alitalia, l’ecommerce e la figuraccia ‘globale’
Ai mille tormenti che affliggono l’Alitalia di Giancarlo Cimoli caropetrolio, concorrenza, tensioni sindacali, perdite di bilancio va aggiunto uno strano sito internet. Si chiama www.FlyerTalk.com ed è il punto di aggregazione di una crescente e agguerrita comunità di viaggiatori lowcost. Giorno e notte, 365 giorni all’anno, si collegano al sito da ogni parte del mondo per scambiarsi informazioni sulle tariffe più convenienti e sui tragitti che regalano miglia a gogo, sulle compagnie più confortevoli e sugli imbrogli degli agenti.
Proprio per colpa di FlyerTalk "parola di viaggiatore" l’Alitalia si è trovata nelle ultime settimane in una situazione imbarazzante. Tutto è cominciato nella notte del 4 aprile. Sul sito si è sparsa la voce che la compagnia italiana stava per mettere in vendita biglietti sulle rotte transatlantiche a prezzi stracciati. «Siamo rimasti in tanti ad aspettare l’alba davanti al computer», racconta Maciek Domek, un medico newyorkese con la passione di viaggi. Poi la sorpresa: per un viaggio estivo in classe business tra Toronto e Larnaca, nell’isola di Cipro, con sosta a Milano, l’Alitalia chiedeva 39 dollari canadesi (33 dollari Usa, meno di 30 euro).
Alla cifra andavano aggiunte le tasse internazionali, ma anche per 175 dollari a biglietto era un affare con i fiocchi: poltrone supercomode, vini a volontà, punti Millemiglia e, per gli emigrati nel nordAmerica che volevano trascorrere le vacanze in Italia, anche un piacevole fuoriprogramma sulle spiagge di Cipro. Non stupisce, quindi, che la notizia abbia scatenato una corsa all’acquisto attraverso i siti online come Expedia, Travelocity, Orbitz. Ovviamente si trattava di uno sbaglio, come spiega Paola Lui dell’Alitalia. Un impiegato aveva erroneamente tolto due zeri alla tariffa pubblicata sul sistema centrale di prenotazioni.
"Ci sono già stati casi del genere di prezzi sbagliati", osserva Brian Hoyt, responsabile delle pubbliche relazione della Orbitz. L’anno scorso, ad esempio, Travelocity ha venduto biglietti per le isole Fiji a soli 51 dollari. Ed è stata proprio la Orbitz, questa volta, ad accorgersi della anomalia avvertendo gli uffici di Roma , che nella mattinata del 5 aprile hanno bloccato le prenotazioni. Ma ormai la frittata era fatta. Almeno 509 viaggiatori avevano comprato il biglietto ricevendo una conferma scritta. E invece di intascare 1,32 milioni di dollari, secondo la tariffa normale per quella rotta, l’Alitalia ne riceverà secondo i calcoli del Wall Street Journal meno di 17mila.
Non sarà quel mancato incasso a rovinare i bilanci dell’Alitalia, che, hanno registrato l’anno scorso perdite per 167 milioni di euro. Ma il pasticcio non si ferma qui. Scoperto l’errore, la compagnia italiana ha cercato di arginare il danno rifiutandosi di onorare alcune prenotazioni, cambiando gli orari e introducendo limitazioni nell’uso dei biglietti business. Risultato: la comunità di FlyerTalk è insorta: 5 mila persone hanno lasciato messaggi di fuoco nel "forum" Internet, altri guerriglieri del low cost hanno mandato email a raffica a Cimoli e ai manager del gruppo. C’è chi sogna una maxicausa e chi ne approfitta per esporre su Internet i panni sporchi dell’Alitalia.
a. zampaglione@repubblica. it
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