Curriculum di Zio Giulio....
Curriculum di Salvo LimaGiulio Andreotti
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Giulio Andreotti (Roma, 14 gennaio 1919) è uno dei più conosciuti uomini politici italiani del dopoguerra, scrittore e giornalista, esponente della Democrazia Cristiana.
La figura di Andreotti ha di fatto dominato la scena politica italiana della seconda metà del XX secolo: ha ricoperto più volte numerosissimi incarichi di prestigio: è stato sette volte Presidente del Consiglio, otto volte ministro della Difesa, cinque volte ministro degli Esteri, due volte ministro delle Finanze, ministro del Bilancio e ministro dell'Industria, una volta ministro del Tesoro e ministro dell'Interno.
È sempre stato presente al Parlamento dal 1946, ed è senatore a vita dal 1991.
Nel 2004 la Cassazione ha confermato che Andreotti ha intrattenuto «una concreta collaborazione» con la mafia fino al 1980. Poiché la sentenza è arrivata con due anni di ritardo rispetto al termine del 20 dicembre 2002, il reato «commesso» si è estinto per decorrenza dei termini e quindi Andreotti, solo per tale motivo, ha evitato la condanna con un proscioglimento per prescrizione.
Il Futuro Presidente del Senato assieme al Suo "Fedele" amico...Salvatore "Salvo" Lima (Palermo 23 gennaio 1928 - ivi 12 marzo 1992) è stato un parlamentare siciliano della DC
Europarlamentare per vari anni Lima fu, assieme all'ex-sindaco di Palermo Vito Ciancimino, leader della corrente politica vicina all'attuale senatore a vita Giulio Andreotti.
Vice-sindaco di Palermo dal 1956 al 1958 e primo cittadino del capoluogo siciliano dal 1959 al 1963 e poi dal 1965 al 1968, la sua fine fu violenta: venne assassinato il 12 marzo del 1992 da esponenti di Cosa Nostra (vedi Vittime di Cosa Nostra).
Il 6 aprile 1993, la relazione finale della Commissione parlamentare antimafia afferma, rigurado ai rapporti tra mafia e politica, che «risultano certi i collegamenti di Salvo Lima con uomini di Cosa Nostra».
Nel 1974 Paolo Sylos Labini, si dimise dal comitato tacnico-scientifico del ministero del Bilancio, di cui faceva parte da circa dieci anni, quando Giulio Andreotti, ministro in carica per quel dicastero, nominò Salvo Lima come sottosegretario, che gia all'epoca era comparso varie volte nelle relazioni della Commissione parlamentare antimafia ed era stato oggetto di quattro richieste di autorizzazioni a procedere nei suoi confronti.
Prima delle dimissioni, Sylos Labini sollevò il problema col presidente del consiglio Aldo Moro, il quale affermò di non poter fare nulla in quanto «Lima è troppo forte e troppo pericoloso». Sylos Labini si rivolse allora direttamente ad Andreotti, affermando: «O lei revoca la nomina di Lima, che scredita l'immagine del ministero, o mi dimetto». Andreotti non lo lasciò nemmeno finire e lo liquidò rinviando il discorso.