Pagina 1 di 5 12 ... UltimaUltima
Risultati da 1 a 10 di 43
  1. #1
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Messaggi
    13,968
     Likes dati
    3
     Like avuti
    41
    Mentioned
    3 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito I precari? non sono aumentati

    Tra il 2001 e il 2005 stazionaria la quota di contratti a termine Sta sbagliando bersaglio chi mette sotto accusa la legge Biagi




    STRUMENTI
    VERSIONE STAMPABILE

    function apriInviaPagina() { var miourl=window.location.href; var miourl_s=miourl.split("&"); var loc=""; for (i in miourl_s) loc+=miourl_s[i]+"!*"; loc=loc.substr(0,loc.length-2) tit = document.title prop = "menubar=no,status=no,titlebar=no,toolbar=no,width =450,height=450,scrollbars=yes" window.open("/cf/tellafriend/form.cfm?rr="+loc+"&tit="+tit, "InviaPagina", prop); } I PIU' LETTI

    INVIA QUESTO ARTICOLO


    Chi accusa la legge Biagi di aver aumentato il lavoro precario sbaglia bersaglio: i dati dimostrano che tra il 2001 e il 2005 la quota di contratti a termine sul totale dell'occupazione, aumentata dal 12 al 14% nel corso degli anni '90, è rimasta stazionaria. Forse sono aumentati coloro che restano a lungo «impigliati» nel precariato: la soluzione è nella formazione e nell'orientamento.

    Ma le differenze di produttività tra lavoratori sono cresciute e ora i più deboli rischiano di «impigliarsi» nella trappola dell'impiego fuori standard.

    Qualche giorno fa in un talk-show televisivo abbiamo sentito un autorevole membro del governo uscente affermare che il merito di un milione e mezzo di nuovi posti di lavoro creati in Italia nel corso dell'ultima legislatura sarebbe della legge Biagi; e abbiamo sentito un autorevole esponente della nuova maggioranza replicare che la legge Biagi sarebbe, piuttosto, la causa principale dell'aumento del lavoro precario. Nessuna delle due affermazioni è seriamente sostenibile, se si ragiona sui dati disponibili.

    I dati Istat dicono due cose. La prima è che il forte aumento dell'occupazione complessiva in Italia ha avuto inizio nel 1998, ha raggiunto la sua punta massima del +2,6% nel 2001 ed è poi proseguito dal 2002 al 2005 in modo assai meno marcato; se bastasse (ma non basta) la coincidenza temporale per individuare gli effetti prodotti dalle leggi sull'occupazione, il merito di quell'aumento parrebbe dover essere attribuito al «pacchetto Treu» del 1997 molto più che alla legge Biagi del 2003. La seconda cosa che si trae da quei dati è che la quota dei contratti a termine rispetto al totale dell'occupazione è aumentata — di circa due punti, dal 12% al 14% — nel corso degli anni '90, ma non nel corso dell'ultima legislatura: la riforma del 2001, varata in accordo con Cisl e Uil e respinta dalla Cgil, non ha prodotto per nulla gli effetti di liberalizzazione dei contratti a termine preconizzati allora dal governo Berlusconi.

    Degli effetti delle leggi dell'ultima legislatura sulle collaborazioni autonome continuative, sostituite dal nuovo «lavoro a progetto», abbiamo già scritto nei giorni scorsi: la materia non è stata certo liberalizzata, ma regolamentata in modo più stringente. Neppure questa forma di lavoro precario ha comunque fatto registrare un'espansione negli ultimi due anni: semmai il contrario. Quanto al «lavoro a chiamata» e al «contratto di inserimento», essi sono stati quasi del tutto ignorati dalle imprese.
    La sola conclusione che può trarsi dall'insieme di questi dati è che le misure di politica del lavoro adottate dal governo Berlusconi non hanno prodotto né gli effetti di liberalizzazione del mercato attribuiti loro dal governo stesso, né quelli di precarizazione del lavoro attribuiti loro dall'opposizione. Come per un verso si può escludere che quelle misure abbiano segnato un miglioramento decisivo nelle performances del nostro mercato del lavoro, per altro verso, piaccia o no, si deve escludere che il fenomeno del lavoro precario ne sia stato causato o favorito in modo apprezzabile (alla stessa conclusione arriva, sulla base di dati di fonte in parte diversa, Luca Ricolfi nel suo ultimo libro Tempo scaduto, edito dal Mulino).

    Resta da chiedersi perché il precariato sia oggi percepito diffusamente come problema più grave rispetto al passato, visto che la statistica non ne conferma un aumento complessivo rilevante. È ben vero che, secondo gli ultimi dati forniti dalla Banca d'Italia, di coloro che sono passati dal non lavoro nel 2004 a un lavoro dipendente o autonomo nel 2005, il 40,5% l'ha trovato nella forma del contratto a termine, del lavoro interinale o del lavoro a progetto: percentuale che era andata lentamente crescendo negli ultimi anni. Ma se la quota complessiva di quei contratti di lavoro precario resta contenuta ben al di sotto del 20% del totale, questo significa che in due casi su tre (se non tre su quattro) essi si trasformano abbastanza rapidamente in lavoro a tempo indeterminato.

    Il problema è che dei casi in cui il lavoro precario funge effettivamente da canale di accesso al lavoro stabile nessuno parla: quelli che «fanno notizia» sono solo i casi in cui questo non accade, in cui il lavoratore resta impigliato a lungo nella trappola del lavoro precario. Ora, può essere che la quota dei «precari impigliati» rispetto al totale sia aumentata più di quanto sia aumentato complessivamente il lavoro precario; ma se questo è il problema, esso non nasce né dalla legge Treu né dalla legge Biagi: esso nasce invece dall'aumento delle disuguaglianze di produttività tra gli individui nella società postindustriale, cui le imprese reagiscono aumentando le disparità di trattamento. Questo problema può essere affrontato soltanto col rafforzare professionalmente i più deboli, o aiutarli a trovare la collocazione in cui possono rendere di più (ciò per cui una fase di maggiore mobilità all'inizio della carriera lavorativa è indispensabile); mentre aumentare il costo del loro lavoro rischia di condannarli alla disoccupazione.

    Ridurre drasticamente la possibilità di lavoro a termine o aumentarne il costo — come si propone ora di fare il nuovo governo — può solo rendere la vita più difficile alla parte più debole dei giovani che si affacciano sul mercato. Non dobbiamo dimenticare che nel 1977, quando l'alternativa era soltanto tra il lavoro stabile e la disoccupazione, il contratto di formazione e lavoro (sostanzialmente un contratto a termine, della durata di uno o due anni, con retribuzione ridotta) venne introdotto per iniziativa del sindacato e delle forze politiche di sinistra, proprio per favorire l'accesso dei giovani. E nell'ultimo ventennio attraverso quella «porta» sono passati ogni anno centinaia di migliaia di ragazzi, dei quali — qui i dati disponibili parlano chiarissimo — più di due terzi hanno visto il contratto a termine trasformarsi, alla sua scadenza, in contratto di lavoro ordinario. Il nuovo governo farà bene a non dimenticare quell'esperienza.



    Pietro Ichino



    26 aprile 2006

    ps: Ichino è il maggiore economista del lavoro italiano..
    mi fa solo effetto che queste cose le dica dopo le elezioni e non prima.

  2. #2
    vae victis
    Data Registrazione
    23 Sep 2005
    Località
    Napoli
    Messaggi
    120,472
     Likes dati
    34,158
     Like avuti
    53,310
    Mentioned
    7083 Post(s)
    Tagged
    171 Thread(s)

    Predefinito

    Luca Ricolfi rielaborando dati Istat e non so di quale altro istituto dice che sono addirittura diminuiti.

  3. #3
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Messaggi
    13,968
     Likes dati
    3
     Like avuti
    41
    Mentioned
    3 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    eh si.. allora dove sta il problema?

    secondo me il fatto è che il precario è troppo spesso demagogizzato... daccordo?

  4. #4
    a.k.a. tolomeo
    Data Registrazione
    18 Jul 2005
    Messaggi
    42,306
     Likes dati
    0
     Like avuti
    12
    Mentioned
    7 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da *-RUDY-*
    eh si.. allora dove sta il problema?

    secondo me il fatto è che il precario è troppo spesso demagogizzato... daccordo?

    perfettamente d'accordo.
    .

    A fool and his money can throw one hell of a party.

  5. #5
    Forumista storico
    Data Registrazione
    09 Feb 2005
    Messaggi
    35,527
     Likes dati
    32
     Like avuti
    2,766
    Mentioned
    20 Post(s)
    Tagged
    2 Thread(s)

    Predefinito

    Io manderei questop Pietro Ichino a cercarsi un lavoro adesso.....mica quello che ha, no assieme alle new entry, senza conoscneze e senza favoritismi

    poi voglio vedere se dice ancora che il precariato non esiste

  6. #6
    Forumista esperto
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Messaggi
    13,968
     Likes dati
    3
     Like avuti
    41
    Mentioned
    3 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da Airbus A-380
    Io manderei questop Pietro Ichino a cercarsi un lavoro adesso.....mica quello che ha, no assieme alle new entry, senza conoscneze e senza favoritismi

    poi voglio vedere se dice ancora che il precariato non esiste
    l'analisi mi sembra precisa e su larga scala in quanto tende ad avvolgere gli ultimi 30 anni di mercato del lavoro.

    Quanto a Ichino, so che ha pure buona se non ottima fama internazionale e l'articolo è preso da repubblica di oggi.

  7. #7
    Registered User
    Data Registrazione
    10 Jan 2006
    Messaggi
    1,506
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da *-RUDY-*
    eh si.. allora dove sta il problema?

    secondo me il fatto è che il precario è troppo spesso demagogizzato... daccordo?
    Il problema non è la quantità del precario ma il numero di tempo in cui si rimane precari...Con i famosi CO.CO. dopo due anni le società erano obbligate ad assumere a tempo indeterminato, con i contratti a progetto c'è gente precaria con stipendi bassisimi da 4-5 anni. Questo è il punto, non la flessibilità.
    Nessuno demonizza la flessibilità ma il fatto è che ormai si assuma solo a progetto per pochi soldi..capita la differenza?
    Io faccio l'imprenditore quindi direi che non posso essere tacciato di essere un bolscevico, però le cose stanno così...

  8. #8
    email non funzionante
    Data Registrazione
    12 Dec 2012
    Località
    Etna
    Messaggi
    27,686
     Likes dati
    6,881
     Like avuti
    8,365
    Mentioned
    590 Post(s)
    Tagged
    33 Thread(s)

    Predefinito

    sono precari i nuovi assunti, chi trova lavoro oggi lo trova da precario.
    chi aveva già il posto fisso non è diventato precario.
    secondo bankitalia oggi il 40% dei nuovi assunti ha un contratto a termine o a progetto.
    mentre, sul totale degli occupati, chi viene assunto con queste forme di contratto a termine, rappresenta il 20% del totale.
    chi non era precario prima non lo è diventato ora, ha mantenuto il suo bel posto fisso e avrà diritto alla pensione, ma chi si avvicina ora al mondo del lavoro nel 40% dei casi farà una vita da precario.

  9. #9
    Forumista storico
    Data Registrazione
    09 Feb 2005
    Messaggi
    35,527
     Likes dati
    32
     Like avuti
    2,766
    Mentioned
    20 Post(s)
    Tagged
    2 Thread(s)

    Predefinito

    [QUOTEchi aveva già il posto fisso non è diventato precario.
    ][/QUOTE]

    su questo siamo d'accordo

    grazie sono recentissimi i contratti precari in italia quindi ovvio che siano di una piccola parte della popolazione, ma si sta creando un tale squilibrio di trattamento tra chi ha i vecchi contratti e gli schiavizzati moderni che se non fossimo in un paese di menefreghisti si sarebbe già alla guerra civile....

    cmq molti hanno perso il lavoro grazie alle porcate finanziarie legalizzate e condonate.....se erano grandi aziende c'ha pensato mamma stato, se piccole se la sono presa in quel posto senza che nessuno muovesse un dito

  10. #10
    email non funzionante
    Data Registrazione
    31 Mar 2009
    Località
    Pavia
    Messaggi
    29,103
     Likes dati
    1,026
     Like avuti
    1,452
    Mentioned
    29 Post(s)
    Tagged
    8 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da matrix82ct
    sono precari i nuovi assunti, chi trova lavoro oggi lo trova da precario.
    chi aveva già il posto fisso non è diventato precario.
    secondo bankitalia oggi il 40% dei nuovi assunti ha un contratto a termine o a progetto.
    mentre, sul totale degli occupati, chi viene assunto con queste forme di contratto a termine, rappresenta il 20% del totale.
    chi non era precario prima non lo è diventato ora, ha mantenuto il suo bel posto fisso e avrà diritto alla pensione, ma chi si avvicina ora al mondo del lavoro nel 40% dei casi farà una vita da precario.
    "È ben vero che, secondo gli ultimi dati forniti dalla Banca d'Italia, di coloro che sono passati dal non lavoro nel 2004 a un lavoro dipendente o autonomo nel 2005, il 40,5% l'ha trovato nella forma del contratto a termine, del lavoro interinale o del lavoro a progetto: percentuale che era andata lentamente crescendo negli ultimi anni. Ma se la quota complessiva di quei contratti di lavoro precario resta contenuta ben al di sotto del 20% del totale, questo significa che in due casi su tre (se non tre su quattro) essi si trasformano abbastanza rapidamente in lavoro a tempo indeterminato"
    Against all odds

 

 
Pagina 1 di 5 12 ... UltimaUltima

Discussioni Simili

  1. I suicidi non sono aumentati per la crisi
    Di adry571 nel forum Economia e Finanza
    Risposte: 2
    Ultimo Messaggio: 10-05-12, 19:49
  2. Ci sono precari e precari. Di questi chi se ne occupa ?
    Di giorgio1000 nel forum Centrodestra Italiano
    Risposte: 2
    Ultimo Messaggio: 13-12-07, 19:16
  3. i senatori si sono aumentati lo stipendio di 200 euro
    Di anton nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 5
    Ultimo Messaggio: 18-09-07, 21:31
  4. Risposte: 5
    Ultimo Messaggio: 31-05-07, 12:31
  5. I posti di lavoro sono aumentati.
    Di giupippo nel forum Il Termometro Politico
    Risposte: 130
    Ultimo Messaggio: 04-03-06, 23:21

Tag per Questa Discussione

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito