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  1. #1
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    Predefinito In Israele un palestinese non vive poi così male

    28-04-2006Il pm palestinese e leader di Hamas ha tre sorelle israelianeIl mondo è proprio piccolo. Nel villaggio beduino di Tel Sheva, presso Be'er Sheva (in Israele) vivono tre sorelle del primo ministro palestinese Ismail Haniyeh, leader di Hamas. Due sono più anziane del celebre fratello, la terza è più giovane. Lo scrive lunedì il quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth.
    Le tre donne si sono sposate con membri della famiglia Abu-Rakik, una delle più rispettate famiglie della comunità beduina. Due di loro sono vedove. Tutte e tre hanno cittadinanza israeliana.
    Le tre sorelle di Haniyeh non hanno voluto farsi fotografare né parlare con la stampa. Uno dei figli maggiori riferisce che in passato il brillante zio Ismail è stato in visita diverse volte a Tel Sheva, “molto prima che iniziasse l’intifada e tutto questo caos con Israele”.
    Gli abitanti del villaggio dicono che le sorelle di Haniyeh sono “generose e gentili”. “Sono conosciute – dicono – e danno una mano quando occorre. Vivono in belle case, la loro situazione economica è eccellente. Due di loro sono vicine di casa”.
    Salam Abu-Rakik, uomo d’affari di successo ed ex capo del consiglio municipale di Tel Sheva, dice che “due delle sorelle hanno diversi figli e tutti, devo dire, hanno avuto successo. Alcuni si occupano d’affari d’affari, altri di educazione. Sono brava gente, molto rispettata dalla comunità”. Abu-Rakik dice di non capire perché le tre donne non vogliano essere intervistate. “Se si trattasse di mio fratello, ne sarei fiero e ne parlerei volentieri. Avrà anche cattivi rapporti con la gente di qui, ma è stato eletto primo ministro palestinese e questo dimostra le sue qualità e le sue capacità di leadership. Perché mai vergognarsene?”.
    Secondo gli abitanti del villaggio, le tre sorelle non hanno festeggiato l’elezione de fratello: “Al contrario, hanno preferito tenere un profilo basso. A differenza di lui, non sono religiose”.
    La possibilità di trasferirsi a Gaza adesso che il loro fratello è primo ministro non è in programma, continua Salam Abu-Rakik. “Non ci pensano nemmeno. E non lo farei neanch’o. Nonostante i legami famigliari con la gente di Gaza, mi considero un leale cittadino dello Stato di Israele. Noi stiamo bene qui, e siamo fedeli alle leggi di questo paese”.
    “Forse – conclude uno dei figli delle sorelle di Haniyeh – potremmo fare da ponte della pace fra le due popolazioni”.

    (Da: YnetNews, 24.04.06)

    Nell’immagine in alto: Lo stemma della municipalità di Tel Sheva/Tel al-Saba'a, la prima municipalità beduina nel Negev israeliano, fondata nel 1968 a 5 km a nord-est dalla città di Be'er Sheva nei pressi degli scavi archeologici della biblica Beersheba. Oggi conta 8.500 abitanti, tutti musulmani beduini.

  2. #2
    bluedanube
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    Predefinito Cominciando dal titolo il tuo è un discorso razzista



    Cominciando dal titolo il tuo è un discorso razzista

  3. #3
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    Senz'altro vivono meglio del popolo Berbero soggiogato dagli imperialisti Islamici, certo che se Israele non ci fosse vivrebbero immersi nel terzo mondo vero e proprioquesti islaimici, quindi Israele conviene anche a loro; ma lo sanno i NaziComunisti che i ballestinesi in Israele riescono pure a farsi curare, per via delle tecniche mediche avanzatissime di cui è artefice questo paese? e lo è non solo per gli islamici antiriconscenti ma anxche per tutto il mondo, senza pensare alle tecniche ingegneristiche delle aziende Israeliane, proprio ieri mi sono letto un articolo sul Wimax, nuovo sistema di telecomunixcazioni Wireless complementare all'ADSL sviluppato da un'azienda Israeliana, il cui contributo sdarà fondamentale in questo settore, e che tra breve rivoluzionarà il mondo wireless.

  4. #4
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    Un thread anche quando scoprite l'acqua calda, mi raccomando.

    Ci mancherebbe che i cittadini israeliani palestinesi non stessero meglio di quelli sotto occupazione, con forti limitazioni di movimento, una economia sottosviluppata, nel mezzo del conflitto ecc. ecc.

    Esistono però comprovate, attestate e ben note discriminazioni nei confronti dei palestinesi cittadini israeliani (loro si definiscono palestinesi, Israele li chiama arabi israeliani) anche di natura legale

    Quali limitazioni all'acquisto di proprietà, qualità nettamente inferiore dei servizi primari tipo scuole ecc.ecc.

    Non si capisce bene cosa voglia significare questo thread.

    Guardate che se Israele propone di annettere i territori occupati e dare la cittadinanza (e soprattutto il diritto di voto) ai palestinesi questi assai probabilmente accetterebbero. Per poi in non molti anni, forti della maggioranza, cambiare le cose dall'interno.

    C'è una ragione molto precisa per cui Israele ha perseguito una politica di espansione lenta, inesorabile attraverso la politica degli insediamenti (che è una sorta di conquista, con annessa pulizia etnica, al rallentatore).

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da bom-bim-bom
    Un thread anche quando scoprite che l'acqua è calda,

    Guardate che se Israele propone di annettere i territori occupati e dare la cittadinanza (e soprattutto il diritto di voto) ai palestinesi questi assai probabilmente accetterebbero. Per poi in non molti anni, forti della maggioranza, cambiare le cose dall'interno.
    Quindi ti stai dando praticamente da solo la risposta, i territori conquistati nel '67 è come se fossero un altro stato, non sono soggetti propriamente alla giurisdizione di Israele, lì dovrebbe legiferare l'OLP ma ha dimostrato sempre di non poterlo fare, quindi in realtà quello non è razzismo, gran parte delle colpe delle condizioni di indigenza in cui vive la popolazione è colpa della leadership palestinese stessa; anche i Cristiani Palestinesi sono discriminati e non da Israele

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da tigermen
    Quindi ti stai dando praticamente da solo la risposta, i territori conquistati nel '67 è come se fossero un altro stato, non sono soggetti propriamente alla giurisdizione di Israele, lì dovrebbe legiferare l'OLP ma ha dimostrato sempre di non poterlo fare, quindi in realtà quello non è razzismo, gran parte delle colpe delle condizioni di indigenza in cui vive la popolazione è colpa della leadership palestinese stessa; anche i Cristiani Palestinesi sono discriminati e non da Israele
    1) Ci sono svariate condizioni oggettive per cui è ovvio che i palestinesi cittadini israeliani stiano meglio, nonostante le esistenti discriminazioni che non son degne di uno stato democratico moderno, di quelli che vivono nei territori occupati.

    E' scoprire l'acqua calda.

    2) I cristiani palestinesi sono stati storicamente e sono tuttora in prima linea nel combattere per lo Stato Palestinese vs Israele.
    Anzi storicamente avevano un ruolo rilevante non proporzionato al loro essere minoranza. In genere derivato dal fatto che mediamente stavano meglio economicamente.

    Betlemme dovrebbe ancora avere un sindaco cristiano, nonostante i cristiani siano ora minoranza.
    Esistono figure politiche di spicco all'interno dell'OLP che sono cristiane, magari tu nemmeno lo sai perchè (a differenza di gruppi di ispirazione religiosa quali Hamas) l'appartenenza religiosa non ha alcuna importanza.

    In definitiva, la supposta guerra tra musulmani e cristiani palestinesi non esiste. O non esiste nei termini in cui tu li vorresti. Esiste per entrambi una coscienza di essere parte di un unico popolo e la coscienza di avere un nemico ben preciso.

    Visto che sembri interessato, eccoti una pagina sui cristiani palestinesi

    http://www.jerusalemites.org/articles/italian/59.htm

    I palestinesi cristiani si considerano, e sono considerati dai loro compatrioti musulmani, parte integrante del popolo palestinese, e sono sempre stati una parte vitale della lotta palestinese.

    Come ha spiegato il vescovo anglicano di Gerusalemme, il reverendo Riad abu al-Assal, "gli arabi cristiano-palestinesi sono parte integrante della nazione araba palestinese. Abbiamo la stessa storia, la stessa cultura, le stesse abitudini e le stesse speranze".

  7. #7
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    Quello che hai detto in parte lo condivido, ma ancora non ti stai rendendo conto di un errore di fondo, ovvero il fatto che la guerra tra Arabi Musulmai palestini e Cristiani Plalestinesi in effetti non c'è nei termini in cui avevi caopito le mie affermazioni, quello che invece io sostengo è che in realtà non c'è una vera guerra, ma c'è in forma latente, perchè finalizzata a portare nella lotta per la loro causa questa popolazione, in definitiva i Cristiani Palestinesi o accettano la lotta dei musulmani o si attaccano al tramme, questo mi pare acclarato; come sai la Fazione Marxista dell'OLP l'FPLP ha avutio per capo un Cristiano per molti anni ed è a tutti gli effetti una fazione terroristica che ha compiuto molti crimini efferati anche contro i Cristiani del Libano, e èprobabilmente annovera ancora ora dei "Cristiani" tra le loro file, bè ma non è l'unica è ce ne sono anche molte altre nei paesi dell'area limitrofa che annoverano tra le loro file dei "Cristiani"

  8. #8
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    E' quello che dico anch'io !

    I palestinesi in Israele vivono come dei re !!!









    http://www.halturnershow.com/IsraeliAtrocities.html

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da hiram
    28-04-2006Il pm palestinese e leader di Hamas ha tre sorelle israelianeIl mondo è proprio piccolo. Nel villaggio beduino di Tel Sheva, presso Be'er Sheva (in Israele) vivono tre sorelle del primo ministro palestinese Ismail Haniyeh, leader di Hamas. Due sono più anziane del celebre fratello, la terza è più giovane. Lo scrive lunedì il quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth.
    Le tre donne si sono sposate con membri della famiglia Abu-Rakik, una delle più rispettate famiglie della comunità beduina. Due di loro sono vedove. Tutte e tre hanno cittadinanza israeliana.
    Le tre sorelle di Haniyeh non hanno voluto farsi fotografare né parlare con la stampa. Uno dei figli maggiori riferisce che in passato il brillante zio Ismail è stato in visita diverse volte a Tel Sheva, “molto prima che iniziasse l’intifada e tutto questo caos con Israele”.
    Gli abitanti del villaggio dicono che le sorelle di Haniyeh sono “generose e gentili”. “Sono conosciute – dicono – e danno una mano quando occorre. Vivono in belle case, la loro situazione economica è eccellente. Due di loro sono vicine di casa”.
    Salam Abu-Rakik, uomo d’affari di successo ed ex capo del consiglio municipale di Tel Sheva, dice che “due delle sorelle hanno diversi figli e tutti, devo dire, hanno avuto successo. Alcuni si occupano d’affari d’affari, altri di educazione. Sono brava gente, molto rispettata dalla comunità”. Abu-Rakik dice di non capire perché le tre donne non vogliano essere intervistate. “Se si trattasse di mio fratello, ne sarei fiero e ne parlerei volentieri. Avrà anche cattivi rapporti con la gente di qui, ma è stato eletto primo ministro palestinese e questo dimostra le sue qualità e le sue capacità di leadership. Perché mai vergognarsene?”.
    Secondo gli abitanti del villaggio, le tre sorelle non hanno festeggiato l’elezione de fratello: “Al contrario, hanno preferito tenere un profilo basso. A differenza di lui, non sono religiose”.
    La possibilità di trasferirsi a Gaza adesso che il loro fratello è primo ministro non è in programma, continua Salam Abu-Rakik. “Non ci pensano nemmeno. E non lo farei neanch’o. Nonostante i legami famigliari con la gente di Gaza, mi considero un leale cittadino dello Stato di Israele. Noi stiamo bene qui, e siamo fedeli alle leggi di questo paese”.
    “Forse – conclude uno dei figli delle sorelle di Haniyeh – potremmo fare da ponte della pace fra le due popolazioni”.

    (Da: YnetNews, 24.04.06)

    Nell’immagine in alto: Lo stemma della municipalità di Tel Sheva/Tel al-Saba'a, la prima municipalità beduina nel Negev israeliano, fondata nel 1968 a 5 km a nord-est dalla città di Be'er Sheva nei pressi degli scavi archeologici della biblica Beersheba. Oggi conta 8.500 abitanti, tutti musulmani beduini.
    A proposito di stupidaggini, questa tua è da incorniciare.

    Fà una bella cosa, un bello scambio interculturale. Tu vai a vivere nella Palestina assediata dai terroristi sionisti e mandaci un palestinese (magari un bambino).

    Prendiamo due piccioni con una fava.
    Ibrahim

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da teschio rosso
    E' quello che dico anch'io !

    I palestinesi in Israele vivono come dei re !!!









    http://www.halturnershow.com/IsraeliAtrocities.html
    Queste foto sono con dedica. A tutti i testa di caxxo filosionisti.

 

 
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