Citazione Originariamente Scritto da Giò91
di certo è molto più "valore" il Fascismo dell'anti-fascismo militante.
E cmq io ritengo il Fascismo un'esperienza passata e non lo ripropongo a 80 anni di distanza circa dalla Marcia su Roma, non voglio una dittatura, non voglio il ritorno a nessun regime, mi rifaccio solo ai valori e agli ideali del fascismo, ovviamenti "modernizzati".
Voi anti-fascisti militanti invece, a distanza di 60 anni dalla fine delle seconda guerra mondiale riproponete il mito della Resistenza, la retorica anti-fascista, il politicamente corretto come scudo per difendersi da un presunto pericolo fascista inesistente e che giusto qualche paranoico può vedere e l'odio verso chi non si unisce al coro perbenista di coloro che infangano il fascismo, non riconoscendo ciò che di positivo ha fatto, di coloro a cui della famiglia "normale" non frega nulla, di coloro che ritengono normale il liberalizzare le droghe ecc. ecc.


Modernizzare il fascismo fingendo che questo in tutto il mondo mandava i suoi soldati a piantonare i vagoni piombati è pura fantasia. (E del resto non c'è alcun bisogno di essere fascisti per essere contro la legalizzazione delle roghe o per difendere la famiglia "normale".)

La storia, cari amici, non dà mai giudizi, valuta fatti e conseguenze, connessioni, relazioni. Il giudizio sul fascismo non può che essere un giudizio politico, e cioè valutato in che cosa si ritiene di quella esperienza sia fondante della nostra convivenza civile. Il tributo di sangue e di squallore morale mascherato da virilismo patriottardo di una gerachia corrotta e violenta, che ha dato sfogo alla parte peggiore e totalitaria di un popolo, che ha gettato nell'imfamia in nome della Patria in spregio alla dignità dell'uomo e alla sua libertà, non costruisce nessuno dei valori della nostra democrazia liberale.

Vedere il politicamente corretto come un disvalore, una pura forma priva di valore, significa dimenticare che una volta abbandonata la buona educazion ed il rispetto civile, per quanto ttalvolta forzato, di queste istituzioni si è presto precipitati nella schiettezza della barbarie, della violenza e della prevaricazione.


Altro è l'uso politico dell'antifascismo che da taluni viene fatto con il gioco dell'esclusione verso certe forze politiche. Se è questo che tu chiami antifascismo militante c'è del vero in queste affermazioni, ma non sarà anche perchè qualcuno in quelle forze politiche ancora oggi viene a parlarci di valori civili del fascismo? (o, come l'ormai quasi ex presidente del consiglio, non è certo in nessun modo collegabile a qualla esperinza, dimostra così poco rispetto verso le istituzioni che dovrebbe rapresentare?)