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    Predefinito Hunger Strike 25th Anniversary:ONORE AI VOLONTARI DELL'IRA

    Bobby Sands (1954 -1981)

    Bobby Sands nasce nel 1954 a Rathcoole, una quartiere a maggioranza protestante nella periferia settentrionale di Belfast. A diciott'anni entra nell'Ira e, nell’ottobre del 1972 viene arrestato per possesso di armi e condannato a tre anni e mezzo di reclusione. Resta nel carcere di Long Kesh fino al 1976 e, una volta scarcerato, riprende la lotta con il movimento repubblicano.
    Sei mesi dopo, in seguito ad uno scontro a fuoco, viene nuovamente arrestato dai Ruc, mentre la moglie Geraldine è incinta di quattro mesi. Condannato a 15 anni di carcere, rifiuta di rispondere alle domande degli inquirenti e incomincia la protesta contro le condizioni di detenzione. L’11 marzo 1981 inizia uno sciopero della fame che avrà un notevole impatto sull’opinione pubblica mondiale soprattutto dopo che, nel mese di aprile, Sands viene eletto nelle liste del Sinn Fèin per la contea di Farmanagh. Nonostante il sostegno popolare e l’interessamento diretto del Vaticano l’allora primo ministro britannico Margareth Thatcher rifiuta il dialogo con i detenuti in sciopero. Sands muore il 5 maggio 1981, dopo 65 giorni di sciopero della fame. Dopo di lui altri nove carcerati in sciopero della fame moriranno: il 12 maggio Francis Hughes, il 21 Raymond McResh e Patsy O’Hara, l’8 luglio Joe McDonnel, il 1 agosto Martin Hurson, e Kevin Lynch, il giorno dopo Kieron Doherty, l’8 agosto Thomas McElwee, il 20 dello stesso mese Micky Devine. Il 3 ottobre 1981 lo sciopero della fame dei detenuti cessa.

    Le immagini del funerale

  2. #2
    RibelleSano
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    [SILVIA]ONORE A BOBBY SANDS CADUTO PER LA LIBERTA' DEL SUO POPOLO!!![/SILVIA]

    [SILVIA]
    IRLANDA LIBERA!!!
    [/SILVIA]

  3. #3
    RibelleSano
    Ospite

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    5 maggio 1981: muore Bobby Sands
    Il 5 maggio 1981, nell’infermeria del carcere di Long Kesh, il ventitreenne patriota irlandese, Robert “Bobby” Sands, moriva, dopo 65 giorni di sciopero della fame.

    Onore a lui e ai patrioti irlandesi caduti per la libertà della propria terra!

    Nessun tiranno e nessun esercito possono sconfiggere un popolo che preferisce spezzarsi piuttosto che piegarsi!

    Irlanda libera!

  4. #4
    RibelleSano
    Ospite

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    Il 5 maggio di 21 anni fa moriva Bobby Sands
    Bobby Sands
    e lo spirito rivoluzionario della libertà




    Parte di quest'articolo fu pubblicata per la prima volta in forma anonima su "Republican News" il 16 Dicembre 1978. Questo articolo, scritto in prigionia, mette in mostra come lo spirito della resistenza repubblicana cresca con lui. Bobby Sands nacque nel 1954 a Rathcoole, un quartiere a maggioranza lealista di nord Belfast. Il suo ventisettesimo compleanno cadde nel nono dei suoi sessantasei giorni di sciopero della fame. Sua sorella Marcella, di un anno più giovane, e Bernadette, sono nate rispettivamente nell’aprile del 1955 e nel novembre del 1958. Tutti e tre vissero i loro primi anni ad Abbots Cross nella zona di Newtownabbey a nord di Belfast. Un secondo figlio maschio, John, nacque dai genitori , John e Rosaleen, nel giugno 1962. La settaria realtà della vita del ghetto si materializzò presto nella vita di Bobby, quando, all’età di dieci anni, la sua famiglia fu costretta a cambiare casa a causa delle intimidazioni lealiste nel 1964. Bobby ricordava sua madre parlare di quei tempi e delle cose che accaddero durante la sua giovinezza; "sebbene io non avessi mai realmente compreso che cosa significassero termini quali "internamento" o "speciali", crebbi considerandoli come simboli del demonio". Di questo periodo più tardi Bobby scrisse: ''Ero soltanto un ragazzo della working class proveniente da un ghetto nazionalista, ma è la repressione che crea lo spirito rivoluzionario della libertà. Io non mi fermerò fino a quando non realizzerò la liberazione del mio paese, fino a che l’Irlanda non diventerà una sovrana, indipendente, repubblica socialista". Quando Bobby aveva sedici anni, iniziò a lavorare come apprendista carrozziere e si iscrisse alla Unione Nazionale Metalmeccanici e alla ATGWU. In un articolo stampato su 'An Phoblacht/Republican News' il 14 Aprile 1981, Bobby ricordò: "Iniziare a lavorare, sebbene all’inizio fosse stato duro, in seguito divenne sopportabile, soprattutto per la paga alla fine della settimana. Feste, vestiti, ragazze e qualche scellino, un mondo completamente nuovo si apriva davanti a me. '' La storia di Bobby, le esperienze, le ambizioni non differiscono grandemente dalle aspirazioni di un qualsiasi altro ragazzo del ghetto; arriva il 1968 e gli eventi che dovevano cambiare la sua vita.. Bobby aveva prestato due anni del suo apprendistato quando fu minacciato fuori dal posto di lavoro. Sua sorella Bernadette ricorda: "Bobby una mattina andò a lavorare e alcuni individui stavano fermi li fuori pulendo delle pistole. Uno di questi tipi gli disse "La vedi questa? Se non te ne vai potresti assaggiarla! Inoltre Bobby trovò un biglietto nella sua cassetta del pranzo che gli intimava di andarsene". Nel giugno 1972 la sua famiglia fu minacciata fuori dalla propria casa in Doonbeg Drive, Rathcoole, e si spostò nella nuova zona residenziale di Twinbrook nella zona periferica di West Belfast. Bernadette ricorda ancora: "abbiamo dovuto soffrire diciotto mesi di intimidazioni prima di essere sbattuti fuori. Noi eravamo soliti frequentare amici protestanti. Bobby andava in giro con cattolici e protestanti, ma tutto finì quando la cosa scoppiò, perché quegli amici con i quali era andato in giro per anni erano gli stessi che davano una mano a buttare la sua famiglia fuori di casa". A diciott’anni Bobby si iscrive al Movimento Repubblicano ..."Era giusto nell’età nella quale un ragazzo si rende conto delle cose che succedono intorno a lui; egli sapeva che era la cosa giusta da fare e questa cosa lo coinvolse totalmente". Alcuni suoi cugini vennero arrestati e internati; Bobby sentiva che doveva iniziare a fare qualcosa. Scrisse: "La mia vita ora era incentrata su notti insonni e appostamenti per schivare gli inglesi e nervi saldi per operazioni all’esterno. Ma il popolo ci comprendeva e non ci apriva solamente la sua porta di casa per aiutarci ,ci apriva anche il suo cuore. Ho imparato che senza l’aiuto delle persone non avremmo potuto sopravvivere e sapevo che avevo bisogno di tutte loro." Nell’ ottobre del 1972 Sands fu arrestato. Quattro pistole artigianali furono trovate in una casa dove si trovava e Bobby ne fu accusato del possesso. Passò i tre anni successivi nelle gabbie di Long Kesh dove ottenne la condizione di prigioniero politico. Durante questo periodo Bobby lesse avidamente e imparò il gaelico, che più tardi insegnò agli altri compagni degli H-Blocks. Rilasciato nel 1976 ritornò dalla sua famiglia a Twinbrook. Fece rapporto alla sua unità locale e continuò imperterrito nella sua lotta: c’erano diverse cose che erano cambiate nel ghetto ed altre che stavano per essere cambiate; la guerra continuava ad andare avanti, sebbene le tattiche e le strategie erano cambiate: il governo britannico stava ora cercando di Ulsterizzare la guerra, tentativo che includeva la criminalizzazione dell’IRA . Neanche sei mesi dopo la sua uscita dal carcere Bobby fu nuovamente arrestato. C'era stato un attentato alla Balmoral Furniture Company a Dunmurry, seguito da una sparatoria nella quale due uomini furono feriti. Bobby era in una macchina li vicino insieme a tre o quattro ragazzi. I Ruc li catturarono e trovarono una pistola nella vettura. I sei uomini furono portati a Castlereagh e sottoposti a brutali interrogatori per diversi giorni. Bobby rifiutò di rispondere a qualsiasi domanda durante il suo interrogatorio, eccetto il suo nome, l'età e il suo indirizzo. In una poesia scritta a diciannove anni, nel 1980, intitolata "Il crimine di Castlereagh", Bobby racconta delle sue esperienze a Castlereagh, delle sue paure e dei suoi pensieri a quel tempo.


    "They came and came their job the same
    In relays N'er they stopped.
    'Just sign the line!' They shrieked each time
    And beat me 'till I dropped.
    They tortured me quite viciously
    They threw me through the air.
    It got so bad it seemed I had
    Been beat beyond repair. The days expired and no one tired,
    Except of course the prey,
    And knew they well that time would tell
    Each dirty trick they laid on thick
    For no one heard or saw,
    Who dares to say in Castlereagh
    The 'police' would break the law!"


    Fu trattenuto in carcere per undici mesi fino al suo processo nel settembre del 1977. Come durante il precedente processo, Sands si rifiutò di riconoscere la corte. Il giudice ammise che non cerano collegamenti tra Bobby, e gli altri tre ragazzi che erano con lui, e l'attentato. Ma nonostante tutto i quattro furono condannati a quattordici anni di reclusione ciascuno per il possesso di una sola pistola. Bobby passò i primi ventidue giorni della sua condanna in isolamento nella prigione di Crumlin Road. Quindici di questi ventidue giorni li passò completamente nudo. Fu portato negli H-Blocks e iniziò la Blanket protest. Nel 1979 iniziò a scrivere per il nuovo - An Phobhacht/Republican News- ,sotto lo pseudonimo di "Marcella", nome della sorella. I suoi articoli e le sue lettere, in scrittura minuta, come tutte le comunicazioni degli H-Blocks, erano fatte passare all'esterno scritte su piccoli pezzi di carta igienica. "I giorni erano lunghi e solitari. L'improvvisa e totale privazione delle più elementari necessità umane come esercizio fisico e aria fresca, lo stare insieme ad altre persone, i miei vestiti e cose come giornali, radio, sigarette libri e una moltitudine di altre cose, mi avevano fatto diventare la vita veramente pesante. Bobby fu spostato nelle celle H e divenne rappresentante dei blanket men scontrandosi continuamente con le autorità della prigione, come risulta dai numerosi periodi di confinamento subiti : i pestaggi, i lunghi periodi di isolamento nelle celle di punizione, le diete forzate e le torture erano la prassi delle autorità della prigione, con il pieno consenso e a perfetta conoscenza dell’amministrazione britannica. Le celle H diventarono il campo di battaglia nel quale lo spirito della resistenza repubblicana si scontrava frontalmente con le inumanità che i britannici perpetravano. Lo spirito repubblicano prevalse e nell’aprile 1978, come protesta contro i sistematici maltrattamenti: quando andavano ai servizi o nelle docce, i prigionieri si rifiutarono di lavarsi e di indossare vestiti . A loro, nel 1980, si unirono nella protesta le donne della prigione di Armagh. Il 27 di ottobre del 1980, a seguito della rottura dei colloqui tra il governatore britannico nel Nord Humphrey Atkins, e il cardinale O' Fiaich, primate degli irlandesi cattolici, sette prigionieri delle H-blocks iniziarono lo sciopero della fame. Bobby si offrì come volontario ma lo precedette Brendan Hughes responsabile politico dei prigionieri, al quale subentrò nella carica. Il giorno dopo un ufficiale britannico fece visita ai prigionieri che scioperavano, e Bobby fu portato in un cellulare all’ospedale della prigione ,che distava un chilometro, a visitarli. Successivamente fu autorizzato ad avere diversi incontri con Brendan Hughes. Il 19 Dicembre 1980, Bobby rese nota la dichiarazione che i prigionieri non avrebbero più indossato le divise da carcerati nè avrebbero svolto alcun lavoro; iniziò quindi una negoziazione con il direttore della prigione, Stanley Hilditch. Ma le richieste dei prigionieri furono rifiutate dalle autorità."Scoprimmo subito che la nostra buona volontà ed elasticità erano inutili,"scrisse Bobby "Ciò fu messo in evidenza durante uno dei miei incontri di cooperazione con gli ufficiali della prigione, i quali chiedevano in sostanza l’accettazione dello status di criminali comuni e non di detenuti politici". Nei blocchi-H gli inglesi videro l’opportunità di sconfiggere l’IRA criminalizzando i suoi combattenti ma i blanket men, che pagarono più degli altri che stavano fuori le ripercussioni di questo atteggiamento, continuarono a lottare. Bobby volle guidare il nuovo sciopero della fame e comprese che qualcuno doveva morire per avere lo status di prigioniero politico: insisté quindi per iniziare lo sciopero due settimane prima degli altri così la sua morte avrebbe fatto accettare le loro richieste e salvato le vite degli altri. Per i primi 17 giorni di sciopero Bobby tenne un diario segreto nel quale scrisse i suoi pensieri, in inglese e occasionalmente in Gaelico. Non aveva paura della morte. Il diario venne scritto su carta igienica e tenuto nascosto. Il 23 di marzo Bobby fu portato all’ospedale della prigione; il 30 fu candidato all’elezioni suppletive della zona di Fermanagh e Tyrone per l’improvvisa morte di Frank Maguire, un deputato indipendente che sosteneva la causa dei prigionieri. Il 31 ricevette una visita da Owen Carron, il quale gli comunicò la sua nomina e Bobby gli disse che se avesse anche vinto le elezioni la sua vita non si sarebbe salvata, perchè gli inglesi volevano il loro tributo di sangue. L’11 aprile Sands viene eletto deputato a Westminster. Il 5 maggio alle ore 1.17 Bobby Sands muore, dopo 66 giorni di sciopero della fame. Per tutta la notte e il giorno continui sono gli scontri e altissima la tensione nelle aree nazionaliste delle sei contee. Ai funerali di Bobby Sands, svoltisi il 7 maggio, parteciparono oltre 100.000 persone.


    Pubblicato su IRIS, Vol. 1, No. 2, Novembre 1981

  5. #5
    RibelleSano
    Ospite

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    Bobby Sands nasce il 9 marzo del 1954 a Rathcoole, quartiere misto a maggioranza unionista nel nord di Belfast. Primo dei quattro figli di John e Rosaleen Sands, Bobby si mostrò subito un bambino intelligente e ricettivo, socievole e predisposto allo sport: niente avrebbe fatto presagire una vita tanto difficile quanto eccezionale salvo il non trascurabile dettaglio che Bobby era nato in una famiglia cattolica e vissuto nel periodo violento dei 'Troubles' in quell' 'inferno chiamato Irlanda del Nord'.
    Per alcuni anni i Sands riuscirono a condurre una vita modesta ma felice. Dopo Bobby nacquero due bambine, Marcella e Bernardette, e infine Sean, nel 1962. Come tutti i bambini, Bobby viveva in un mondo tutto suo dove regnavano incontrastate la giustizia e la pace: troppo presto però avrebbe dovuto rendersi conto che la realtà che lo circondava era decisamente diversa e ben più drammatica.
    Come ricorda lui stesso:

    "The whole world exploded and my own little world crumbled around me."

    Con l'andare del tempo, i vicini di casa dei Sands si accorsero che la famiglia era cattolica e di lì a poco cominciarono intimidazioni sempre più pesanti, fino a che la famiglia si convinse ad abbandonare Abbots Cross, Newtownabbey, per un altro quartiere misto a predominanza unionista, Doonbeg Drive, Rathcoole.


    Ma proprio in quegli anni le tensioni tra protestanti e cattolici cominciarono a farsi sempre più gravi: iniziavano i terribili anni dei 'Troubles'. Alle proteste pacifiche per il raggiungimento dei diritti civili portate avanti con coraggio e speranza dalla popolazione cattolica, era seguita un'ondata di violenza senza precedenti che aveva gettato l'Ulster nella confusione più profonda.

    Il 1972, anno caratterizzato da importantissimi cambiamenti a livello politico (l'abolizione del governo nord-irlandese e il ritorno al governo diretto di Westminster) ed episodi di lotta civile di tale drammaticità da lasciare un segno indelebile nella storia nord-irlandese, fu anche un anno di profonde ripercussioni per Bobby Sands. Mentre la famiglia era nuovamente costretta ad abbandonare la propria casa per trasferirsi, questa volta definitivamente, a Twinbrook, nell'area nazionalista di West Belfast, Bobby veniva a sua volta costretto a lasciare il lavoro per cui aveva fatto da apprendista per ormai tre anni.

    Quell'anno fu però importante per Bobby per un altro motivo: nel 1972, ormai diciottenne, egli entrava a far parte dell'Esercito Repubblicano Irlandese.



    "I was now past my eighteenth year and I was fed up with rioting. No matter how much I tried, or how many stones I threw I could never beat them - the Brits always came back. At eighteen-and-a-half I joined the Provos and went out to meet the might of an empire."

    In quel periodo ad entrare a far parte dell'I.R.A. erano in molti.
    Bobby era solo uno dei tanti giovani cattolici di fede repubblicana costretti dalle circostanze a rispondere alla violenza gratuita che subiva personalmente ogni giorno nell'unico modo possibile, con nuova violenza.
    A questo proposito vorrei aprire una breve parentesi su di una teoria proposta da John Feehan in "Bobby Sands and the Tragedy of Northern Ireland" riguardo all'ondata di violenza che ha attraversato l'Irlanda del Nord. Secondo l'autore, la violenza si compone di tre diverse dimensioni: la violenza dell'ingiustizia, la violenza della reazione e la violenza istituzionalizzata.
    "Serious injustice in any state is in itself a major act of violence. This in turn produces the second tier, the reaction of the oppressed populace to injustice, which in turn produces the third tier, the reaction of security forces to the second tier. It is of course a waste of time trying to eliminate the second and third tiers while the first still exists. Contrarywise eliminate the first tier and you automatically eliminate the other two."



    Considerata in quest'ottica, la reazione di Bobby e dei tanti che avevano deciso di entrare a far parte dell'I.R.A., come anche la stessa esistenza dell'Esercito Repubblicano, si configuravano come la risposta necessaria alla presenza permanente di una gravissima ingiustizia, un'ingiustizia che aveva radici tanto antiche quanto l'avventura coloniale inglese in Irlanda. Attraverso un movimento armato organizzato come l'I.R.A. Bobby, come molti altri, poteva continuare a sperare, poteva credere che fosse ancora possibile fare qualcosa di concreto per cambiare una realtà da troppo tempo radicata nell'Ulster. L'organizzazione armata in cui era entrato Bobby era però ben diversa da quella formatasi all'indomani dell'Easter Rising. Dopo anni d'inattività e soprattutto di fronte ad un I.R.A. indebolita ed incapace di reagire nonostante i continui attacchi e soprusi subiti dalla popolazione cattolica nord-irlandese, la Northern Brigade aveva abbandonato l'organizzazione militare per fondare un nuovo movimento armato noto come Provisional I.R.A. e sorretto da un movimento politico di stampo non marxista, Provisional Sinn Féin. Il nuovo Esercito Repubblicano Irlandese si proponeva come difensore di quella parte di popolazione che era oppressa anche nei più basilari diritti civili e costantemente minacciata sia da organizzazioni paramilitari protestanti sia dall'Esercito Britannico.


    "The I.R.A. shares in the ancient tradition of Irish rebellion, as opponents to British rule. They see themselves as protectors of all things Irish (language, history and culture) and as the catalyst to a united Ireland where true democracy will flourish once the British are forced out."

    Naturalmente entrare a far parte di un'organizzazione militare segreta come l'I.R.A. non era cosa facile e chi veniva accettato doveva sottoporsi ad un severissimo addestramento. Di sicuro diventare membri dell'I.R.A. non era un gioco avventuroso. Essere Provos significava innanzitutto dedicare la propria vita alla guerriglia, significava mettere in conto la possibilità di essere incarcerati, torturati, uccisi; significava soprattutto essere dipinti come criminali, assassini, terroristi da quel governo che si macchiava degli stessi o anche peggiori crimini e li chiamava "misure di sicurezza".
    Bobby era però assolutamente cosciente di quale fosse la vita cui si sarebbe dedicato una volta entrato nelle fila dell'I.R.A. Provisionale come era del tutto cosciente del fatto che, per lui come per molti altri giovani cattolici, non ci fosse altra scelta.
    "These young men believed they were the inheritors of the oldest guerrilla force in the world who had waged a war against the British for more than sixty years. They didn't see themselves as terrorists because their object, unlike the SAS [Special Air Services], was not to strike terror into civilians, but to shield and defend half-a-million Irish people from destruction and perhaps death and in the process to get rid of the occupying British whom they saw as the predominant cause of all this suffering."


    Entrare a far parte dell'I.R.A., come Bobby stesso spiegherà più tardi, cambiò radicalmente la sua vita.

    "My life now centered around sleepless nights and stand-bys dodging the Brits and calming nerves to go out on operations."


    Dopo soli sei mesi di attività come militante dell'I.R.A., Bobby venne arrestato per possesso d'armi da fuoco e portato in un centro per interrogatori del RUC (Royal Ulster Constabulary) . Questi centri erano tristemente noti ai nazionalisti per i metodi particolarmente violenti con cui venivano condotti gli interrogatori. I sospetti erano sottoposti a violenze psicologiche e fisiche ai limiti della tortura perpetrate per settimane fino a che non firmavano una confessione in cui dichiaravano di aver commesso i crimini per i quali erano stati arrestati. Le testimonianze dei "sopravvissuti" a tali interrogatori e i rapporti ufficiali di enti internazionali come ad esempio quello della European Court of Human Rights (1978) e quello di Amnesty International (1978), attestano la brutalità e l'inciviltà di tali pratiche.

    "In these Stalinesque police centers, suspects could expect psychological torture such as Russian roulette, beatings performed in darkness, threats against the detainee's family and the use of drugs. More common was physical torture such as constant beatings - being relentlessly punched and kicked. But the I.R.A. were trained soldiers and expected such fate if caught. Very few cracked under the immense pressure."


    Bobby Sands dovette imparare sulla propria pelle la crudeltà di tali torture, ma nonostante la giovane età riuscì a non farsi piegare. Ciononostante fu processato e condannato a cinque anni di reclusione nel carcere di Long kesh. ante la giovane età riuscì a non farsi piegare. Ciononostante fu processato e condannato a cinque anni di reclusione nel carcere di Long kesh.

    All'epoca del suo primo arresto, i detenuti di Long Kesh godevano ancora dello Special Category Status e quindi di una relativa "libertà" all'interno della prigione. Come abbiamo avuto modo di vedere nel cap. 1, i detenuti erano organizzati secondo una precisa gerarchia militare, e istruiti sia a livello pratico che a livello culturale e politico: le celle di Long Kesh si erano dunque trasformate in una vera e propria "Università della Libertà" o "Università del Terrorismo".

    Bobby trascorse tre anni e mezzo nel celebre "Cage 11" a stretto contatto con personaggi che si sarebbero in futuro dimostrati figure fondamentali del movimento repubblicano come Gerry Adams e Brendan MacFarlane. Qui Bobby imparò il vero significato della lotta repubblicana e uscì dal carcere uomo maturo e molto cambiato.
    Rilasciato nell'aprile del 1976, andò a vivere a Twinbrook con la moglie Geraldine e il figlioletto di tre anni Gerard (in carcere Bobby aveva sposato Geraldine, ragazza con cui era fidanzato da tempo e da cui aspettava un bambino).
    Come ricorda la sorella Bernadette, Bobby era un rivoluzionario anche nelle questioni di vita quotidiana. Una volta uscito da Long Kesh, infatti, si era prontamente dedicato all'attività sociale nella comunità in cui viveva divenendone ben presto il leader e il portavoce e aveva in poco tempo trasformato Twinbrook in un centro ben attrezzato.


    "When he got out of jail that first time our estate had no Green Cross, no Sinn Fein, nor anything like that. He was involved in the Tenants' Association. He got the Black taxis to run to Twinbrook because the bus service at that time was inadequate."
    Purtroppo quei mesi di libertà furono bruscamente interrotti da un nuovo arresto. Il 10 ottobre dello stesso anno, infatti, Bobby si trovava in una macchina insieme ad altri tre uomini nelle vicinanze del luogo dove era da poco scoppiata una bomba. Scoperti dalla polizia, i quattro, insieme ad altri due uomini dell'I.R.A. rimasti feriti, furono arrestati e portati in un noto centro interrogatori, Castlereagh.

    Bobby ha raccontato la sua esperienza in un resoconto di circa dieci pagine dove testimonia l'uso di torture psicologiche e fisiche su di sè e sugli altri detenuti: un racconto terrificante che dimostra a qual punto giungessero gli inglesi nella lotta contro l'I.R.A.. Nonostante le percosse e le privazioni, anche questa volta non si fece piegare e uscì da Castlereagh dopo aver confessato unicamente il suo nome e il suo indirizzo.

    Il processo, come spesso accadeva nel caso di imputati membri dell'I.R.A., si rivelò una vera messa in scena. Poiché le prove per collegare Bobby e i suoi compagni alle bombe esplose al Balmoral Furnishing Company erano assolutamente insufficienti, i quattro furono processati per possesso di un revolver nascosto nella macchina in cui erano stati trovati e condannati a quattordici anni ognuno. A causa di una rissa a fine processo, Bobby ed altri due uomini persero sei mesi di remissione della pena e furono mandati a scontare i primi ventidue giorni di carcere in speciali celle punitive nella prigione di Crumlin Road.

    Una volta scontati i giorni di punizione, Bobby fu trasferito nella sezione aggiunta alla prigione di Long Kesh: gli H-Blocks. Come abbiamo visto, gli H-Blocks erano stati ideati e costruiti appositamente al fine di "ospitare" i detenuti repubblicani incriminati successivamente all'abolizione dello Special Category Status.

    Bobby arrivò negli H-Blocks nel 1977, a circa un anno dall'inizio della blanket protest e subito si conformò all'atteggiamento di rivolta dei suoi compagni. Nelle lunghe e noiose giornate che identiche si susseguivano nei blocchi H, Bobby cominciò a dare libero sfogo alla sua vena poetica e data l'abilità nella scrittura si conquistò il posto di PRO (Public Relations Officer), responsabile delle comunicazioni. In quegli anni iniziò anche a scrivere, sotto il falso nome di "Marcella" per il giornale di Sinn Fein, Republican News , articoli e poesie della massima importanza per la ricostruzione della sua attività poetica.

    Purtroppo gli anni in cui nacque e si sviluppo la poesia di Bobby furono estremamente difficili, anni di privazioni inumane e umiliazioni fisiche e mentali. Furono gli anni della protesta più serrata, quella protesta che dopo aver subito diverse evoluzioni si concluse con il gesto estremo dello sciopero della fame, uno sciopero che avrebbe sì costituito una fondamentale vittoria dell'I.R.A. e dei detenuti repubblicani, ma che sarebbe anche stato l'ultimo atto di Bobby Sands e di altri nove uomini, il loro ultimo contributo alla causa repubblicana. Bobby ricoprì un ruolo molto importante nel corso di entrambe gli scioperi realizzati dai detenuti degli H-Blocks, ma senza dubbio sarà ricordato per aver ideato e portato avanti in prima persona quello del 1981, e soprattutto per aver sacrificato la propria vita per la lotta.

    Bobby iniziò il suo sciopero della fame il 1 marzo 1981 e rimase in vita per sessantasei giorni. Per i primi diciassette giorni di sciopero tenne un diario in cui prendono forma i pensieri più intimi ed autentici di un giovane uomo consapevole del fatto che si stava lasciando morire per la libertà.

    Il 5 maggio 1981 moriva Bobby Sands e la causa irlandese perdeva un uomo e guadagnava un eroe. La sua morte però non rappresentò mai una sconfitta, ma la più grande vittoria, poiché attraverso la morte Bobby aveva dimostrato ancora una volta che niente e nessuno l'avrebbe piegato. Attraverso la morte Bobby aveva riaffermato la libertà di decidere, ed era ora completamente libero. Bobby aveva insegnato attraverso i suoi scritti che nessuno può privare un uomo del desiderio di libertà che ha nel cuore, e proprio quel desiderio rende un uomo invincibile.

    Forse oggi Bobby Sands vola libero come l'allodola che aveva celebrato in una delle sue poesie di maggior successo, ma se l'allodola privata della libertà aveva smesso di cantare, proprio tale privazione aveva dato nuova voce a Bobby e regalato al mondo un altissimo esempio di poesia della detenzione. Come l'allodola però Bobby scelse di morire piuttosto di essere ingabbiato e non potere più volare.

  6. #6
    RibelleSano
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    I due articoli erano stati postati dall'utente Der werwolf tempo addietro

  7. #7
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    Grazie per i contributi Ribelle!

  8. #8
    28 de Abrili - Juventudi Sarda
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    Onore ai caduti della Patria Irlandese

    SOTZIALISMU! INDIPENDENTZIA!

  9. #9
    RibelleSano
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    Citazione Originariamente Scritto da pietro
    Grazie per i contributi Ribelle!
    Figurati... rendersi utile fa piacere. Se trovo altro materiale lo posto.

  10. #10
    RibelleSano
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    L'ALLODOLA E IL COMBATTENTE PER LA LIBERTA'
    Questo articolo apparve sul giornale "An Phoblacht/Republican News" il 3 febbraio 1979, a firma di Marcella, lo pseudonimo usato da Bobby Sands

    Una volta mio nonno mi disse che imprigionare un'allodola è uno dei crimini più crudeli, perché l’allodola è tra i simboli più alti di libertà e felicità. Sovente parlava dello spirito dell'allodola, riferendosi alla storia di un uomo che aveva rinchiuso uno dei suoi tanto amati amici in una piccola gabbia. L'allodola, soffrendo per la perdita della sua libertà, non cantava più a squarcia gola, né aveva più nulla di cui essere felice. L'uomo che aveva compiuto tale atrocità, così come la definiva mio nonno, esigeva che l'allodola facesse ciò che lui desiderava: cioè cantare più forte che poteva, obbedire alla sua volontà, cambiare la sua natura per soddisfare il suo piacere e vantaggio. L'allodola si rifiutò. L'uomo allora si arrabbiò e diventò violento. Cominciò a far pressioni sull'allodola affinché cantasse, ma inevitabilmente non ottenne alcun risultato. Così ricorse a mezzi più drastici. Coprì la gabbia con un telo nero, privando l'uccello della luce del sole. Le fece patire la fame e la lasciò marcire in una sporca gabbia, eppure lei si rifiutò ancora di obbedirgli. Alla fine l'uomo la uccise. Come giustamente diceva mio nonno, l'allodola possedeva uno spirito: lo spirito di libertà e di resistenza. Desiderava ardentemente essere libera e morì prima di essere costretta ad adeguarsi alla volontà del tiranno che aveva cercato di cambiarla con la tortura e la segregazione.
    Io sento di avere qualcosa in comune con quell'uccello, con la sua tortura, la sua prigionia e la morte a cui alla fine andò incontro. Possedeva uno spirito che non si trova facilmente neppure tra di noi, i cosiddetti esseri superiori, gli uomini. Prendete un comune prigioniero. Il suo obbiettivo principale è quello di rendere il suo periodo di detenzione più facile e confortevole possibile. Un comune prigioniero non metterà mai a rischio un solo giorno di condono. Alcuni arriveranno persino ad umiliarsi, a strisciare e a tradire alteri detenuti, pur di salvaguardare se stessi o accelerare il proprio rilascio. Costoro obbediranno alla volontà di chi li ha catturati. Diversamente dall'allodola, canteranno ogni qualvolta verrà chiesto loro di farlo e salteranno ogni qualvolta sarà loro ordinato di muoversi. Sebbene abbia perduto la sua libertà, un prigioniero comune non è disposto a giungere alle estreme conseguenze per riacquistarla, e neppure per difendere la propria dignità di uomo. Si adegua, in modo tale da garantirsi un rilascio a breve scadenza. Se invece rimane in carcere per un periodo abbastanza lungo, alla fine diviene un prodotto dell'istituzione, una sorta di macchina, non più in grado di pensare con la propria mente, sotto il pieno potere e controllo di chi lo ha incarcerato. Nella storia che raccontava mio nonno questa era la fine che avrebbe dovuto fare l'allodola. Ma lei non aveva bisogno di cambiare, né intendeva farlo, e morì affermando proprio questo. Tutto ciò mi riporta direttamente alla mia situazione: sento di avere qualcosa in comune con quel povero uccello. La mia posizione è in totale contrasto con quella di un prigioniero comune che abbia deciso di conformarsi alle regole: io sono un prigioniero politico, un combattente per la libertà. Allo stesso modo dell'allodola, anch'io ho combattuto per la mia libertà, non solo in carcere, dove ora mi trovo a languire, ma anche fuori, dove il mio paese è tenuto prigioniero. Sono stato catturato e incarcerato, ma, come l'allodola, anch'io ho visto cosa c'è al di là delle sbarre della mia gabbia. Ora mi trovo nel blocco H, dove mi rifiuto di cambiare per adeguarmi a coloro che mi opprimono, mi torturano, mi tengono prigioniero e vogliono disumanizzarmi. Al pari dell'allodola non ho alcun bisogno di cambiare. E' la mia ideologia politica e i miei principi che i miei carcerieri vogliono mutare. Hanno distrutto il mio corpo e attentato alla mia dignità. Se fossi un prigioniero comune mi presterebbero pochissima, o addirittura nessuna attenzione, ben sapendo che mi conformerei ai loro capricci istituzionali. Ho perso oltre due anni di condono. Non me ne importa nulla. Sono stato privato dei miei vestiti e rinchiuso in una cella fetida e vuota, dove mi hanno fatto patire la fame, picchiato e torturato. Come l'allodola, anch'io ho paura che alla fine possano uccidermi. Ma, oso dirlo, allo stesso modo della mia piccola amica possiedo lo spirito di libertà, che non può essere soppresso neppure con il più orrendo dei maltrattamenti. Certamente posso essere ucciso,ma, fintantoché rimango vivo, resto quel che sono, un prigioniero politico di guerra, e nessuno può cambiare questo. Non abbiamo forse molte allodole in grado di dimostrarlo? La nostra storia ne è stata costellata in maniera straziante: i MacSweeney, i Gaughan, gli Stagg. Ce ne saranno altri nei blocchi H? Non posso concludere senza terminare la storia che raccontava mio nonno. Una volta gli chiesi che cosa era accaduto all'uomo malvagio che aveva imprigionato, torturato e ucciso l'allodola. "Figliolo", disse, " un giorno cadde lui stesso in una delle sue trappole, e nessuno gli prestò aiuto per liberarsi. La sua stessa gente lo derise e gli voltò le spalle. Egli divenne sempre più debole e alla fine stramazzò al suolo, per morire sulla terra che aveva fatto marcire con così tanto sangue. Arrivarono gli uccelli e si presero la loro vendetta cavandogli gli occhi, e le allodole cantarono come non avevano mai cantato prima." "Nonno," gli chiesi, "il nome di quell' uomo non era forse John Bull (Il governo inglese- ndr)?"
    Marcella
    Blocco H - Long Kesh

 

 
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