Un'intervista illuminante su un nuovo "tipo" in questa nostra disgraziata terra!
Ogni commento è superfluo!

Raffaele

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Onorare i morti della Brigata ebraica per riparare l'onta del 25 aprile
la proposta di Ehud Gol


“Onorate i morti della Brigata Ebraica per lavare l’onta del 25 aprile”.
Intervista a Ehud Gol, ambasciatore di Israele in Italia.

l'Opinione delle Libertà, venerdì 28 aprile 2006

“Non l’ho mai chiesto, ma quest’anno sento di doverlo fare: per riparare l’offesa e la vergogna del 25 aprile con quei fischi alle bandiere dello stato di Israele, le istituzioni del governo italiano dovrebbero avere la sensibilità di partecipare nei prossimi giorni alle commemorazioni per i morti della Brigata Ebraica che si svolgono tutti gli anni in Emilia”. Ehud Gol, ambasciatore di Israele in Italia fino ad agosto non nasconde la propria amarezza per uno dei tanti inqualificabili episodi cui ha dovuto assistere da quando è stato mandato a Roma dal governo di Gerusalemme. Ed espone a L’opinione in questa intervista, una possibile via d’uscita per Prodi, Bertinotti, Rutelli e Fassino. Una via d’uscita per una gaffe che se non è un incidente diplomatico vero e proprio, poco ci manca.

Ambasciatore Gol, il governo Prodi ancora deve nascere e c’è stato già il primo incidente diplomatico con Israele?
No, le cose non stanno esattamente così, semplicemente a Milano per il 25 aprile alcuni esponenti della sinistra estrema hanno insultato la memoria degli ebrei che sono morti in Italia per liberare questo paese dal nazifascismo, intendo quelli della Brigata Ebraica. Il senso delle mie dichiarazioni di ieri era questo. Non coinvolgo le istituzioni.

Mentre a Milano insultavano la Moratti e bruciavano bandiere di Israele, a Roma sfilavano cori contro i soldati italiani a Nassiriya. E oggi c’è stato un attentato contro il nostro contingente con dei morti. Non sarà che questi tifosi del terrorismo legittimano i terroristi?
E’ esattamente quello che Israele cerca di fare capire a tutti da anni. Non esistono terrorismi buoni e cattivi, esiste il terrorismo e basta. Ed è sempre un fenomeno inaccettabile. Oggi esiste un terrorismo globale di matrice islamista che non guarda in faccia a nessuno. Delegittimare chi lo combatte e le vittime, provoca come risultato altre vittime. Questo deve essere chiaro a tutti.

Ritornando a Milano lei ha parlato di fascisti di sinistra. Allora è vero che esiste l’antisemitismo di sinistra?
Purtroppo le categorie dell’antisemitismo esistono a destra e a sinistra, tra i cattolici integralisti e tra gli islamici fanatici. La realtà è questa ed è ora di guardarla in faccia.

Che cosa prova nel sapere che uno di quelli che giustificano il terrorismo in Israele come il no global Francesco Caruso siede oggi in parlamento sotto le bandiere di Rifondazione comunista?
Chi è questo Caruso? Posso veramente interessarmi di avere una polemica con uno come lui? Io non lo conosco e non voglio avere rapporti con lui.

Chi ha più peso politico in Italia oggi come oggi: gli antisemiti di sinistra o quelli di destra?
A dire il vero il vero problema, nel mondo moderno, è l’antisemitismo di matrice islamica. Che viene sempre appoggiato dall’estrema destra e dall’estrema sinistra in Italia come in Europa, però ultimamente chi ha avallato quel tipo di terrorismo suicida, magari chiamandolo resistenza, è stato più spesso l’estremismo di sinistra antisemita.

Che dovrebbero fare adesso Prodi e Bertinotti per riparare la ferita del 25 aprile?
Tutto il massimo possibile e con i fatti, non solo con le dichiarazioni. Occorre isolare definitivamente le persone che insultano il 25 aprile nel vostro stesso paese, che insultano gli ebrei che hanno partecipato alla liberazione e che bruciano bandiere a ogni manifestazione. Questa non è la prima volta, non è neppure la seconda volta che accade un episodio del genere, questa sarà la decima da quando quasi cinque anni fa, venni a fare l’ambasciatore di Israele in Italia.

E’ la prima volta, però, che si bruciano bandiere in una manifestazione del 25 aprile… Lei nel comunicato di mercoledì ricordava che fra qualche giorno andrà ad onorare i morti della Brigata Ebraica, potrebbe essere un’occasione di riconciliazione?
Spero che anche i rappresentanti del governo italiano vi parteciperanno. Io ci vado tutti gli anni perché quei morti, insieme agli americani e agli inglesi, contribuirono a liberare l’Italia dal nazismo e questo non deve mai essere dimenticato. Una maniera per fare seguire i fatti alle parole e per lavare la vergogna del 25 aprile a Milano, potrebbe essere quella di partecipare ufficialmente a queste commemorazioni della Brigata Ebraica che ogni anno si svolgono lontano dalle telecamere e che in particolare quest’anno, dopo quello che è successo, potrebbero rivestire un valore particolarmente simbolico. Noi non lo abbiamo mai chiesto, però dopo questo evento sì.

Alcuni rappresentanti delle comunità ebraiche italiane vedono come il fumo agli occhi l’ipotesi di D’Alema alla Farnesina perché spesso in passato è apparso sbilanciato a favore dei palestinesi. Quale è la sua opinione?
Non mi permetto di interferire nelle scelte di un paese sovrano. Con il ministro Fini abbiamo avuto un ottimo amico, speriamo che sarà così anche con il futuro ministro.

Perché il Jerusalem Post ha scritto che con la sconfitta di Berlusconi Israele ha perduto un buon amico?
Perché questo governo è stato sicuramente uno dei migliori amici di Israele da tanti anni a questa parte, e ora che se ne va è chiaro che lo si rimpiange. Noi speriamo che sarà possibile continuare anche con questo governo su quella falsariga, d’altronde gli ambasciatori trattano con i paesi non con le maggioranze politiche. Il governo Berlusconi non lo dimenticheremo mai per quello che ha fatto per Israele.

Lei ad agosto andrà via dopo quasi cinque anni molto turbolenti visto che di mezzo c’è stato l’11 settembre e la seconda Intifada, quella dei kamikaze. Come è stato per lei vivere nel nostro paese in questo frangente politico?
Per me essere stato un ambasciatore di Israele in Italia è stato un grande privilegio, dal primo all’ultimo momento, non solo a causa delle relazioni con lo stato di Israele, il popolo ebraico c’è sul suolo del vostro paese da quasi duemila anni, per noi questo è importante, c’è stato il capitolo doloroso del nazifascismo, ma c’è soprattutto una tradizione importante per tutta la diaspora. Per noi è importante. Come è stato importante per me avere fatto l’ambasciatore in Spagna ancora prima, visto che anche in Spagna gli ebrei hanno avuto un momento molto doloroso della loro storia.

Come sono state prese a Gerusalemme le aperture di Prodi ad Hamas in quell’intervista ad Al Jazeera?
Non crediamo che sarà l’Italia a rompere la linea dura contro Hamas e preferisco non giudicare un governo prima che questo venga formato.

Hamas e Iran sono ormai un problema comune per Israele e l’Europa?
Il problema per l’Iran ormai si sposta al consiglio di sicurezza, speriamo di convincere anche Cina e Russia del pericolo che il mondo sta correndo. Per quel che riguarda Hamas noi speriamo che Abu Mazen riesca a farli ragionare perché Israele non ha alcun interesse a una guerra civile tra i palestinesi.

Non crede che l’Iran non sarebbe dovuto venire ammesso ai mondiali di calcio in Germania?
Io personalmente credo che sia stato un grande errore permettere la partecipazione dopo le dichiarazioni del loro presidente, ma Israele non ha voluto chiedere questa cosa perché non saremmo mai noi, sempre ingiustamente boicottati, a chiedere l’esclusione di nessuno. Dovrebbe essere la comunità internazionale a interrogarsi sull’opportunità che l’Iran partecipi ai mondiali. La mia opinione è quella che la politica e lo sport non si debbano confondere, ma la comunità internazionale avrebbe dovuto avere la sensibilità di escludere uno stato che vuole la distruzione di un altro stato.

Qualcuno avrà visto l’ambasciatore uscente di Israele in Italia Ehud Gol esultare sia per la Roma sia per la Lazio in tv. Si può sapere per chi tifa?
Per entrambe le squadre calcistiche della capitale che mi mancheranno molto quando tornerò in Israele. Anche perché la mia squadra anche il prossimo anno sarà in serie B dopo avere perso ai play off con il Maccabi”.

Dimitri Buffa