Originariamente Scritto da
beppe2
L'articolo (di Eugenio Scalfari) è già stato riportato in un altro 3d ma mi sembra opportuno mettere in evideza il comportamento della CdL e il suo modo di porsi di fronte alle Istituzioni...
Oscar Luigi Scalfaro è stato aggredito a freddo da una metà del Senato e anche da persone - fuori dal Senato - che l'hanno insultato con livore e faziosità. Parlo specificamente di Gianfranco Fini, da alcuni mesi regredito di nuovo al fascismo di origine.
Scalfaro ha presieduto una sessione tumultuosa di quell'assemblea. Ha giustamente rifiutato d'intervenire nella disputa tra i sei segretari provvisori ai quali, per regolamento, spetta in esclusiva il controllo delle schede di voto e della loro correttezza formale e sostanziale. Ha annullato la seconda votazione proprio per rispettare le obiezioni dei due segretari di centrodestra alle quali si opponevano i quattro segretari di centrosinistra.
Nella terza votazione ha letto male una scheda. Se n'è scusato dinanzi all'assemblea ricordando con molta umiltà che alla sua età presiedere un consesso di quell'importanza e così tumultuoso per quattordici ore di fila lo aveva ridotto allo stremo delle forze. Avrebbe dovuto essere applaudito per questa sua dichiarazione, viceversa è stato sommerso da critiche impietose ad opera principalmente del senatore D'Onofrio, polverosa figura di vecchio democristiano ora portavoce dei desideri del padrone.
Infine è stato redarguito con vociferazioni da stadio per aver spostato dalle 20 alle 22 della sera di venerdì la terza votazione per dar modo di poter votare ad alcuni membri dell'assemblea che si erano allontanati non prevedendo che la seduta sarebbe ripresa.
Osservo che in votazioni importanti è interesse di tutti (o dovrebbe essere) che il maggior numero di aventi diritto al voto possa esercitarlo.
Osservo che il presidente Pera ha postergato innumerevoli volte l'inizio delle votazioni quando veniva richiesta la verifica del numero legale.
Infine osservo che c'è modo e modo di criticare un ex presidente della Repubblica che ha avuto il solo demerito di aver fatto rispettare la Costituzione anche a Silvio Berlusconi, il che non è certo un risultato di facile realizzazione.
Se c'è stato un comportamento indecoroso in quanto è accaduto venerdì al Senato, è a mio avviso quello di una parte dell'assemblea nei confronti di un uomo di tarda età, ex presidente della Repubblica e senatore a vita, ex membro dell'Assemblea costituente del 1946, che ha servito il suo Paese per sessant'anni. Questo penso e questo scrivo.
(30 aprile 2006)