Io non milito.
Io cerco di convicere la gente che c'è bisogno di uno stato sociale che vada a braccetto con l'amore per il proprio paese e le proprie tradizioni.
Certa sinistra propone il primo ma non è figlia del secondo.
Io non milito.
Io cerco di convicere la gente che c'è bisogno di uno stato sociale che vada a braccetto con l'amore per il proprio paese e le proprie tradizioni.
Certa sinistra propone il primo ma non è figlia del secondo.
Caro Alberico, io ho chiesto "per che cosa militate?", non "perché militate?". Intendendo sentire come risposta, programmi, proponimenti, intenzioni - non certo memoriali
Cara Anna, e non sono forse i programmi, i proponimenti, le idee espresse, dei memoriali di aspirazioni soggettive. Rispondo allo stesso modo: "per compiere il mio Destino". Non chiedermi quale esso sia, posso intuire ma non sapere.
Le intenzioni ed i programmi poi come percezioni d'immagini che sono vincolate all'istante potranno anche divergere nella vita di uno stesso uomo. Quello che vale non l'oggetto (generato)ma il soggetto (generante). Non credo che ci siano delle idee che possano incarnarsi in uomini, per la loro stessa essenza difettosi, fallaci e temporanei passeggeri; ma soggetti che via via possono fortuitamente o meritatamente diventare consapevoli della propria esclusività.
Una domanda del genere forse dovrebbe essere posta per negazione, ovverosia - casomai - "perchè non militate", e facendo una somma aritmetica del lungo elenco di motivazioni che spingono un individuo a non essere partecipe della "cosa" politica, tradurre il breve elenco delle opposte (con un segno -) razionali cause a scelte che tuttora ritengo irrazionali come adeguato campo di giustificazione ad una vita di militia.
Pensandoci bene.....
....calcolando che non sono razzista,non sono cristiano,non sono pagano,non credo nella Tradizione...potrei anche non essere fascista ? ?
Invece lo sono, perchè CI SI NASCE
Caro Alberico,Originariamente Scritto da alberico
è vero, le Idee difficilmente possono trovare parole sufficienti a esprimerle. La mia domanda, infatti, voleva essere più pratica e politica e concreta che altro. Volevo capire se, nell'Ambiente, ci fosse chiarezza su chi si è e che cosa si vuole. Ti faccio un esempio. Se in un forum di estrema sinistra io avessi fatto la medesima domanda, la risposta sarebbe di sicuro stata una per tutti: "Vogliamo la giustizia sociale". Così quelli sono una potenza, anche elettoralmente. Per essere pure noi una potenza (anche elettoralmente) occorre battersi uniti. E concordare sull'obiettivo della lotta è il primo passo per costituire il fronte. Qual è l'obiettivo nostro?
La mia attuale militanza è interiore e personale. In passato è stata attiva e reale. Attualmente però sto trovando nuove e migliori vie di azione concreta.
Credo che il motore ultimo della mia militanza sia, in effetti, la difesa di ciò che io ritengo migliore e superiore, la promozione di un ordine "retto" in contrapposizione agli "ordini" che io non ritengo tali.
Non saprei dire se la scelta di "cosa" sia migliore sia puramente arbitraria oppure no. Comunque tutto il resto alla fine discende sempre e comunque da lì.
Quindi, in definitiva, quello che riporta la Valerio lo giudico condivisibile.
Poi boh, io come filosofo non valgo una cicca. Verso la V° liceo credo di aver barattato i libri di filosofia con qualcos'altro.
veroveroInvece lo sono, perchè CI SI NASCE
Identità,sovranità, socialitàQual è l'obiettivo nostro?
E'uno slogan ma carico di risposte direi e condivisibile da tutti.
Parliamo di politica allora - cara Anna - ti faccio alcuni esempi per trovare il denominatore comune: siamo identitari (ma presuppone un'altra domanda: quale Identità), siamo antiabortisti (e presuppone altre mille domande: sempre, quando, per tutti-e? io ad esempio posso anche essere lieto che in Italia la maggior parte di interruzioni volontarie di gravidanza sia compiuto da donne extraeuropee, siamo nazionalisti (ma quale nazione? Nazione Italia, Europa Nazione, e poi Nazione?), siamo autodeterministi (Tibet, Irlanda, SuTirol, Ulster, Palestina, per me ad esempio il sano colonialismo europeo non dispiaceva molto), siamo favoreli alla ripartizione delle ricchezze e delle decisioni politiche - siamo demo-cratici- (si, no, dove quando), siamo a favore o contro le sostanze stupecenti, il gioco d'azzardo, la violenza negli stadi, la violenza nelle famiglie, per il nucleare o contro,a favore della sovranità energetica,militare, contro la massoneria e le psicosette ma a favore della libertà d'espressione, e se a favore della libertà d'espressione quanto e come e perchè e dove. E' da molto che convivo con queste ansie - come credo - la maggior parte di coloro che mediante la politica cercano via via di dare delle risposte concrete a dei temi dibattuti. Non esiste una ragione, delle ragioni, esiste - al massimo- una pre-disposizione, uno stato dell'Anima che precede ogni parola, scritto, teoria, sistematizzazione. Su quello probabilemente potremo cercare delle sinergie. Mi sembra che un breve libello del grande Pierre Drieu - che tu stessa hai curato - sia sintomatico e descriva pienamente quest'ansia. L'agente doppio cos'era, per chi lottava,per chi agiva, per quale sentire? L'unica risposta concepibile e deduco che la provocazione stia proprio lì: non importa il movente, non rileva la causa prima, è l'effetto che conta, anche se pienamente contraddittorio.
Nel Lupo della steppa ma anche in altre opere del magnifico Hesse ritrovo gli stessi protagonisti, le stesse ansie, le stesse pre-disposizioni, peccato non sia così di casa nelle nostre librerie.
Quoto alla grande!Originariamente Scritto da DECLEGIO
si parla di fascino umano ed ammirazione personale.
infatti io rimasi colpito e stupefatto dai camerati. non avevo mai visto nessuno bere così tanto...
Per quanto sia poco quello che faccio, quando sarò vecchio vorrò poter dire di aver cercato di impedire lo sfascio che mi sarà contemporaneo..