COMUNICATO STAMPA
Approvato il PdL sugli emiliano-romagnoli nel mondo.
Francesconi: “A caccia di voti a spese dei contribuenti”
BOLOGNA, “Raccolta di voti a spese dei cittadini”. Senza appello la bocciatura di Luigi
Francesconi (FI) sul progetto di legge “Interventi in favore degli emiliano-romagnoli e
funzionamento della consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo” approvato
dall’Assemblea Legislativa regionale.
“L’obiettivo di rafforzare i legami con i nostri corregionali all’estero – spiega Francesconi –
è di primaria importanza, ma come sempre un obiettivo ambizioso viene svilito dal
tentativo di far clientele e creare posti per amici e conoscenti.
La legge burocratizza gli emigrati attraverso la creazione di una Consulta (l’ennesima) di
proporzioni pletoriche in cui i migranti sono solo ventitre su quarantacinque componenti
totali. Per i rimborsi di viaggio, l’organizzazione delle manifestazioni, il pagamento dei
gettoni dei componenti e dello stipendio del Presidente verranno sperperate ingenti
risorse, il tutto per dare qualche nuova prebenda in favore di amici e conoscenti di partito,
il cui unico ruolo sarà quello di prendere atto delle decisioni prese dalla Giunta. Per fare
ciò sarebbe bastato un programma triennale da presentare alla competente Commissione
Consigliare, magari aperta alle associazioni interessate: in questo modo si sarebbero
ridotte le spese e sarebbe stata garantita l’imparzialità politica e la non strumentalità dei
provvedimenti presi.
Inoltre nel provvedimento non sono contenute idee nuove o originali, il che conferma la
sostanziale mancanza di progettualità che in questi anni ha caratterizzato la politica della
nostra Regione nei confronti dei migranti. Il vuoto assoluto di proposte si riscontra in
particolare nel settore culturale: nessun corso previsto per mantenere vive presso le
comunità degli emiliano-romagnoli all’estero le nostre tradizioni (cultura locale, lingua,
dialetti, ecc.). Lo stesso può dirsi per l’economia: questa legge avrebbe potuto essere un
ottima opportunità per le nostre aziende ma così non è stato.
La ragione fondamentale di tutto ciò è l’unidirezionalità del provvedimento: la Regione
offre sostegno e opportunità agli emiliano-romagnoli all’estero, ma non chiede alcuna
contropartita, ad esempio che si essi facciano da intermediari per le nostre imprese nel
paese in cui risiedono o che offrano appoggio e sostegno ai nostri studenti in soggiornostudio
all’estero.
Un ultimo aspetto completamente trascurato è la necessità di indire un censimento per
conoscere esattamente il numero e l’ubicazione dei discendenti dei nostri migranti nel
mondo e le associazioni che operano per mantenere i legami tra l’Emilia-Romagna ed
propri cittadini all’estero. Questa operazione è lunga e difficile ma necessaria ad evitare
che parte di loro si senta esclusa e perda via via il proprio attaccamento col Paese
d’origine.”
Francesconi avanza anche il sospetto che il provvedimento abbia una finalità politica: “Da
anni – spiega il Consigliere Regionale – operano nel mondo diverse associazioni di
emiliano-romagnoli sostenute dalla Regione e l’esito delle elezioni, le prima in cui hanno
votato gli italiani all’estero, dimostra come la sinistra, pur senza una legge apposita, da ani
lavori e raccolga i frutti politici presso i nostri migrati. Il provvedimento è una “legge
mancia” fatta per regalare soldi alle associazioni a lei più affini, consolidando, con i soldi
pubblici, quel consenso che si è creata capillarmente in questi anni.”
L’ufficio stampa