Pare che la previsione piu' lugubre dopo tutto sia destinata a trasformarsi in realta'. Invece della tradizionale festa dedicata alla solidarieta' internzionale dei lavoratori, - la festa della pace, del lavoro e della primavera - per le vie di Mosca avra' luogo l'ennesima marcia di carattere nazionalistico. Il 1 maggio, al fianco dei rappresentanti del Partito comunista russo e di altre forze politiche di sinistra, sfileranno altresi' per le vie della capitale gli attivisti dei partiti fuorilegge dei Nazional-Bolscevichi, guidati da Limonov, e del Movimento contro l'immigrazione clandestina di Belov.

Ricordiamo che a Mosca ha gia' avuto luogo una marcia dei nazional-fascisti il 4 novembre, quando lungo le vie della capitale, quasi in veste di padroni, sono sfilati ragazzotti appartenenti a svariati gruppi radicali di destra. E cosi' il 1 maggio la colonna delle "forze nazional-patriottiche" formata dai comunisti, dai nazional-bolscevichi e dai combattenti contro l'immigrazione clandestina sfilera' partendo dalla piazza Kaluzhkaja per giungere a piazza della Rivoluzione. E' evidente il fatto che l'amministrazione cittadina mai e poi mai avrebbe consentito la marcia degli estremisti per le vie di Mosca, se Limonov e Belov avessero ufficialmente presentato in comune la richiesta di effettuarla, cosa praticata da tutti gli altri normali partiti politici. Tuttavia i capi dei due movimenti estremisti di destra hanno saputo brillantemente aggirare quest'ostacolo formale, grazie all'aiuto, guarda caso, della dirigenza del Partito comunista la quale il 1 maggio consentira' loro, come ad altre fazioni di estremisti, di marciare fianco a fianco delle colonne comuniste lungo le strade e le piazze di Mosca.

L'alleanza fra i comunisti ed i nazionalisti non deve stupire piu' di tanto, non e' la prima volta che i comunisti ed i radicali di destra agiscono unitamente in blocco. E va detto che la partecipazione dei comunisti a fianco dei simpatizzanti nazisti e ai combattenti contro l'immigrazione clandestina ha gia' ottenuto la benedizione direttamente dalla dirigenza del partito comunista, cosa testimoniata ad esempio dal decreto "Stato maggiore di tutta la Russia per la coordinazione di atti di protesta", grazie al quale la dirigenza comunista si e' pronunciata a favore della partecipazione dei bolscevichi e dei nazionalisti alle proprie azioni di protesta. E questo sta indiscutibilmente a testimoniare non la presenza di "relazioni casuali", bensi' la presa di posizione programmata in modo cosciente dai leader comunisti che conducono intenzionalmente il proprio partito all'unione con le organizzazioni radicali.

E non e' soltanto oggi che l'unione non ufficiale tra il KPRF (partito comunista russo) ed il DPNI (movimento anti immigrazione clandestina) ha ricevuto l'assenso da parte di singoli leader comunisti, ed e' assai presumibile che l'ispiratore padre sia stato l'attuale ideologo del partito, nonche' principale pretendente al posto di Ziuganov, il numero due del partito Ivan Melnik.

Come e' noto, all'interno della nomenclatura del partito, Melnikov e' l'unico a non nascondere le proprie simpatie nei confronti del metodo di lotta adottato dalle fazioni radicali di destra. Ed e' stato proprio lui a promettere di trasformare la strada in un "arma di vera politica". E non va dimenticato il fatto che a suo tempo Melnikov prese parte attiva al "processo contro i pseudo-nazisti" accusati di aver occupato la sala di ricevimento dell'amministrazione del presidente.

Attualmente l'unico che gli si contrappone e che fa si che il partito non cada definitivamente nel "baratro di destra" e' il conservatore Vladimir Kascin, primo vice di Ziuganov, il quale pero' nella corsa alla presidenza e' in terribile ritardo nei confronti di Melnikov dal momento che non si e' ancora rivelato in grado di influire sui radicali cambiamenti di linea attuati dal partito.

Il fatto in se' che i leader comunisti abbiano consentito agli estremisti di sfilare al loro fianco in occasione delle manifestazione del 1 maggio, ha suscitato un'ondata di malcontento nei confronti della gioventu' comunista, la quale a proposito ha gia' protestato in maniera ufficiale e, per parola dei due leader Andrej Karelin e Igor Gherasimov, ha definito la presenza dei radicali "una cinica presa in giro nei confronti del concetto del 1 maggio".

Karelin ha richiamato il Comitato centrale del partito comunista a "riflettere al fine di non creare il pretesto di sporche campagne anticomuniste", aggiungendo pero' che "anche i radicali in fondo sono cittadini che possono prendere parte alle azioni del KPRF".

Da parte sua, l'insostituibile idolo dei giovani comunisti nonche' membro del consiglio di Mosca del fronte di sinistra Vassilij Koltyschev, nella sua critica nei confronti del partito ha addirittura toccato il segretario generale Ziuganov alla pari del partito in blocco, accusandoli di tradimento dei principi del leninismo. "Anche se la direzione spaventatasi dalle critiche provenienti da sinistra dovesse fare marcia indietro, mascherandosi nuovamente sotto la veste del "partito dei comunisti leninisti", cio' non ritornera' utile e non si ingannera' piu' nessuno. Ormai e' chiaro agli occhi di tutti: il KPRF e' un partito sulla giusta via", ha dichiarato Koltyschev, per poi proseguire: "In tali condizioni ha senso chiedere a Ziuganov e al partito di modificare la propria decisione? C'e' perlomeno una piccola speranza che questi "comunisti" riparino al proprio "errore" e non prendano piu' in futuro tali decisioni? No, la direzione del KPRF nel corso della riunione generale, in risposta a questa critica ha fatto chiaramente capire che non ci saranno ripensamenti a proposito dei movimenti estremisti. "Se non ti piace vattene a casa, il primo maggio e' il nostro giorno", evidentemente e' cosi' che la pensano Ziuganov e compagnia".

"I nazionalisti alla festa del 1 maggio - questo non e' ne' un errore da parte della direzione del partito ne' tantomeno un abbaglio preso da Ziuganov e compagnia. Questa e' la nuova linea politica intenzionalmente intrapresa dal partito che adesso non maschera nemmeno piu' le proprie intenzioni. Adesso tra i rappresentanti di varie organizzazioni di sinistra regano smarrimento e indignazione. La gente non sa come reagire alla "presenza di fascisti" tra le colonne rosse. Dalle informazioni che abbiamo in possesso, e' stato reso noto che alla dimostrazione del 1 maggio il corteo del DPNI seguira' a ruota quello dei comunisti e di altre fazioni di sinistra", conclude il suo appello ai comunisti Vassilij Koltyscev.

Anche uno dei leader del Fronte di sinistra, Ilja Ponomariov, ha voluto dire la sua a proposito, affermando che sicuramente all'interno del KPRF e' in atto "una scissione sia di carattere ideologico che di eta' ".

Tuttavia tutte queste proteste e denunce da parte dei "vecchi compagni" di partito non intaccano minimamente la presa di posizione dall'alto. E' non e' solo che la segreteria generale comunista se ne frega altamente dell'ennesima marcia indietro da parte della gioventu' comunista e di altre organizzazioni di sinistra. E' tutto molto piu' semplice. Ne emerge che la direzione generale comunista semplicemente non e' in grado di inculcare la propria ideologia e le proprie visioni politiche "da adulti" nei confronti della gioventu' comunista, a differenza di cio' che succede per cio' che riguarda i nazional-bolscevichi ed i combattenti contro l'immigrazione clandestinea.

Per i giovani comunisti e' assai piu' semplice prendere le distanze dal processo politico in corso, lasciando a Ziuganov e compagnia la liberta' di gestire la strada come meglio credono, decidendo o non decidendo di far marciare lungo le strade di Mosca pensionati che non sospettano assolutamente nulla sotto le bandiere fasciste.

Tuttavia, tutti i leader della gioventu' comunista hanno gia' piu' volte comprovato di cosa e' effettivamente capace la cosiddetta avanguardia del comunismo russo, quando ad esempio il 23 febbraio, il 4 marzo e l'8 aprile in occasione di altre manifestazioni "miste", hanno lasciato la citta' completamente in mano ai "fascisti". E la festa del 1 maggio non fara' sicuramente eccezione se ovviamente i giovani comunisti non si rivelereanno in grado di dare battaglia con idee rosse alla minaccia proveniente da destra.

Maksim Boghatyh

fonte http://italia.pravda.ru