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    24 Dec 2005
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    "Bisogna fare Comunità cristiane come la Sacra Famiglia di Nazareth che vivano nell'Umiltà , nella Semplicità e nella Lode , dove l'altro è CRISTO"
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    Predefinito Catechesi del CN: Chi sono io? Il senso della vita



    Chi sono? di dove vengo? dove vado?
    Siamo troppo impegnati a "vivere" per poterci interrogare seriamente sul senso della vita. Dedichiamo tanto tempo a cose che si corrompono e periscono, ma non troviamo tempo per pensare a Dio, da cui dipende la nostra eternità. Dice Gesù: "Che cosa giova all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima? " (Mt. 16,26)

    Visto che alcune catechesi sono divenute pubbliche grazie al sito www.geocities.com/Athens/Delphi/6919
    di P. Zoffoli, voglio pubblicare qui una delle catechesi iniziali che io personalmente faccio tutti gli anni (da 10 per l'esattezza) e che riguarda il tema: Chi sono io? di dove vengo? dove vado? - Il senso della vita:




    SESTO GIORNO


    CHI SONO IO?

    Questa catechesi vuole preparare un po' il kerygma.

    Nella catechesi precedente abbiamo voluto smontare alcuni
    schemi su Dio che abbiamo tutti, dialogando con la gente.
    Dicevamo che la fede non consiste in una serie di idee o
    nell'aderire a delle verità o nel credere che esiste un Dio che
    ha creato tutto: ma che la fede è un incontro personale con Dio,
    con Gesù Cristo dato che Gesù Cristo è l'autore della fede negli
    uomini ed è colui che ci porta al Padre. La pienezza della fede
    si dà in Gesù Cristo.
    Abbiamo visto che ci sono molti modi di arrivare a Dio: per
    mezzo della ragione, per mezzo della filosofia, per mezzo
    dell'arte, per mezzo del contatto con la natura, per mezzo dei
    propri sentimenti, ecc. E abbiamo voluto presentare attraverso
    la Storia della Salvezza - concretamente con Abramo, con un
    Ebreo uscito dall'Egitto e con San Paolo - come la
    manifestazione di Dio per quelle persone, non è state affatto il
    credere a certe verità, ma è stato sentire l'azione di Dio nella
    loro vita concreta. Per essi la fede è stato un incontro reale
    che li ha condotti a un cambiamento dell'esistenza: a passare da
    una situazione di schiavitù ad una situazione nuova di libertà,
    dall'essere uomini frustrati e falliti, in qualche modo senza
    senso, al vedere che Dio compie le sue promesse.
    Dio è colui che prende l'iniziativa e che chiama l'uomo,
    che fa un'alleanza con l'uomo, che promette una serie di cose e
    le porta a compimento.
    Abbiamo voluto soprattutto, con la catechesi precedente,
    che la gente ripensi un po' ai concetti che ha di Dio, al tipo
    di fede che possiede. Perchè, se qualcuno scopre di avere una
    fede molto insufficiente e immatura, possa venire a cercarla in
    questo cammino con allegria e speranza. Perchè se qualcuno ha
    una fede religiosa naturale, che si serve di Dio, un po'
    egoista, basata sui propri desideri, possa scoprirlo realmente.
    Forse attraverso l'esperienza di altri potrà giungere a questa
    conclusione e smontare un po' i propri falsi concetti di Dio.
    Con la precedente catechesi non si pretende molto: soltanto che
    la gente pensi un po' dialoghi e si metta di fronte al Dio che
    possiede.





    In quest'altra catechesi facciamo un passo avanti. Questo



    106 Dio: che senso dà alla tua vita? Ti serve per vivere? Vediamo.
    Forse scopriamo che viviamo senza interrogarci sul senso
    della vita. E quando la vita diventa per noi insopportabile,
    cerchiamo di allenarci un po', di fuggire da questa situazione
    di sofferenza. Così ci appoggiamo agli idoli del mondo e forse,
    quando questi vengono meno, ci volgiamo alla religione per
    cercarvi (come diceva molta gente ieri) consolazione e speranza
    per i nostri fallimenti di tipo umano.
    E quando la religione ci chiede molto, ci sentiamo già
    sconfitti in partenza e impotenti e diciamo "io non sono un
    santo", "non sono Cristo". Non ci è mai passata in testa l'idea
    di dover essere gente che fa degli eroismi o gente capace di
    dare soldi ai poveri. Per questo la religione la lasciamo un po'
    da parte.
    In fondo continuiamo nella stessa linea, nel porre l'uomo
    di fronte alla fede che ha. Questo è molto difficile.
    Abbiamo visto, nella catechesi precedente, che Dio esiste,
    che è vicino, che è Colui che si lascia incontrare.
    (Carmen)
    Quando tra la gente che ascolta c'è qualcuno che ha una
    fede vera, l'esperienza degli altri risulta una illuminazione
    meravigliosa. Difatti questa catechesi, come la precedente, è
    nata un po' dalla esperienza di dialogo con la gente.
    Mi ricordo di una ragazza di Roma che diceva di avere visto
    veramente Dio nella natura, nei fiori, nella bellezza, ecc. Ed è
    vero, perchè l'uomo ha la capacità di scoprire Dio attraverso la
    ragione. L'uomo, per mezzo della filosofia, arriva à scoprire
    Dio come causa prima, arriva a scoprire l'esistenza di Dio.
    Ma, al di là di tutto, c'è un Dio rivelato nella storia
    personale concreta di un popolo. E questa rivelazione che ha
    inciso storicamente nel popolo è percepita dal popolo stesso.
    Questa è la fede: che Dio si lasci conoscere dal suo popolo. Il
    popolo ha percepito che realmente il Mare Rosso lo ha aperto
    Dio.
    Molti videro Gesù, ma non tutti lo riconobbero. Gli
    Apostoli furono illuminati per conoscere che questo Gesù era
    Dio, era il Signore.
    La rivelazione di Dio è un'opera di Dio, che va molto al di
    là della filosofia o dei cammini umani per scoprire Dio.
    C'è molta gente, fra quelli che vi ascoltano, che non ha
    questa rivelazione di Dio, perchè Dio non li ha eletti. Per
    questo la Chiesa, come il popolo d'Israele, è un punto dentro la
    storia. Perchè non sono i migliori, ma sono gli eletti per





    107 una missione all'interno della storia. Così vedrete che molta

    gente che viene alle catechesi, anche se sono preti o suore, non

    hanno una vera esperienza di Dio.

    Ora è di moda dire che la fede è un dubbio. Questo, benchè
    lo dica Pascal, non è vero. Nè S.Paolo, nè gli Apostoli, nè
    Israele hanno alcun dubbio della presenza di Dio nella loro
    vita. Perchè la Bibbia non fa dimostrazioni dell'esistenza di
    Dio, nè trattati su ciò che Dio è, bensì in essa Dio è presente,
    operante in tutta la storia della salvezza.
    Per questo Israele è un testimone; non dimostra mai che Dio
    esiste, ma lo confessa esistente. Questo è molto forte.
    Le persone che sono prese da Dio avvertono una gratuità
    totale, non si sentono mai migliori di nessuno anzi, al
    contrario, confessano il dono della potenza di Dio.
    Bisogna mostrare alla gente che gli dèi che hanno, anche se
    veri, non sono frutto di una esperienza cristiana, tale da farli
    testimoni nel mondo di Gesù Cristo. Per questo li si invita a
    iniziare un cammino verso il cristianesimo; dato che il fatto di
    essere lì ad ascoltare è già un segno della elezione di Dio ad
    entrare in questo cammino.
    (Kiko)
    Ciò è importante, ma è molto difficile. Questa, per
    esempio, è la mia difficoltà attuale nella parrocchia dei
    Sacramentini. Non immaginate la sicurezza con cui parlano molte
    persone, frutto del proprio cattolicesimo spagnolo, dove nessuno
    mette in dubbio di essere cristiano. Allora si capisce come in
    nome di Gesù Cristo si possa arrivare ad uccidere.
    L'esperienza personale delle persone vale molto di più che
    dare teorie e fare dissertazioni. Col tempo si smonteranno. Lo
    avete visto nelle vostre comunità. Ci sono sempre persone che
    non vogliono scendere da cavallo, ma che il Signore si in carica
    nel precatecumenato di far sì che vedano veramente il peccato
    nelle loro mani, quando non accettano qualcuno, invidiano gli
    altri, ecc. Allora cominciano a capire che forse tutto quel
    cristianesimo che essi credevano di avere non serve a nulla se
    non è una realtà sperimentata.
    Io inizio sempre questa catechesi con un aneddoto del
    Catechismo olandese. Non lo conosco bene, però mi ricordo che
    quando era di moda, una volta lo aprii e vidi che iniziava con
    un aneddoto che io utilizzo in questa catechesi.
    In fondo quello che vuole questa catechesi è mostrare alla
    gente che il suo cristianesimo non serve a nulla nella vita
    108 e invitarla a guardare la sua vera realtà. La realtà di ogni
    uomo è che è un essere destinato alla morte. Questa catechesi è
    un invito alla gente a prendere coscienza della sua debolezza,
    della sua realtà di oggi, perchè questa catechesi prepara
    l'annuncio di Gesù Cristo.
    Queste catechesi che facciamo prima di annunciare il
    Kerygma sono San Giovanni Battista. S.Giovanni Battista chiama
    alla sincerità, all'onestà, alla verità le persone. Non fa
    nessun moralismo, le pone di fronte alla loro realtà. Questo è
    quello che vogliamo fare: chiamare l'uomo a conversione, a porsi
    nella propria realtà, a uscire dalla propria alienazione e a
    prendere contatto con la propria realtà, a guardare se stesso
    senza schifo, senza paura, perchè noi veniamo a portargli buone
    notizie.
    Proprio perchè viene Gesù possiamo invitarlo a guardare la
    sua realtà e, per questo, lo aiutiamo un po', con questa
    catechesi.
    Io inizio raccontando l'aneddoto del Catechismo olandese
    che dice che in un paese nordico arrivarono alcuni monaci
    cristiani, che parlavano di Gesù di Nazareth, predicavano e
    tutti li seguivano. Allora il re volle sapere chi sono questi
    uomini e che cosa dicono, perchè non ne sapeva nulla. Chiamò i
    suoi consiglieri e disse loro di indagare chi fossero quei tali
    per dargli un parere. Uno dei saggi diede al re questa risposta:
    Maestà, voi un giorno siete qui solo in questa stanza, con il
    fuoco acceso, perchè è inverno e c'è una grande tormenta di
    neve. E' notte e improvvisamente da una finestra aperta entra un
    uccellino che stava scappando dalla tormenta e incomincia a
    svolazzare per la stanza. Voi alzate lo sguardo dagli scritti:
    vedete l'uccello fare cinque giri per la stanza e di nuovo
    andarsene dalla finestra perdendosi nell'oscurità e nella
    tormenta. Maestà: questo è l'uomo. La stanza riscaldata e
    illuminata è la terra. Noi siamo l'uccellino. Veniamo dalla
    tormenta dall'oscurità, senza sapere da dove veniamo. Stiamo
    sulla terra alcuni anni e poi torniamo ad uscire nella notte
    senza sapere dove andiamo. Non sappiamo nè donde veniamo, nè
    dove andiamo. Se questi uomini ci possono spiegare questo, che
    essi siano i benvenuti.
    Così incomincio la catechesi e così incomincia il
    catechismo olandese, volendo dire che il cristianesimo è la
    risposta alla realtà dell'uomo.
    Continuo poi dicendo che, senza dubbio, tutti gli uomini





    109 apparsi sulla terra hanno tentato in qualche modo di spiegarsi

    chi fossero, chi siamo noi, donde veniamo e dove andiamo, chi ci

    ha creato e perchè siamo sulla terra.

    L'uomo si è sentito piccolo e debole di fronte alle
    tormente e agli avvenimenti della natura che lo sorpassavano, di
    fronte alle malattie e di fronte alla morte, ed ha avuto la
    necessità di spiegarsi chi fosse, perchè morisse, perchè ci
    fossero le malattie, perchè le guerre. Ne ha avuto bisogno
    perchè spiegarselo voleva dire identificarsi, trovare il senso
    della vita. Perchè se non sa questo, si sente perso. L'uomo ha
    bisogno di trovare una risposta al mistero della propria
    esistenza.
    Tutte le filosofie e tutte le religioni sono sorte come
    risposta a questo interrogativo: chi sono io? Noi tutti siamo
    uomini a cui nessuno ha chiesto il permesso di esistere. In un
    momento determinato della storia siamo venuti su questa terra,
    siamo apparsi. Non siamo una pianta o un cane, siamo uomini e
    ciascuno diverso dall'altro. Siamo apparsi in un momento
    determinato della storia, in cui la tecnica è molto evoluta, e
    ci siamo trovati su di una terra forse più confortevole di
    quella dei nostri antenati. Ci sono grandi progressi tecnici, si
    è sviluppata enormemente la medicina, si è arrivati sulla luna,
    la terra si è popolata, viviamo in grandi città, si sono
    scoperti molti segreti della natura e già si possono rifiutare
    una serie di religiosità che spiegavano in un modo magico i
    fenomeni naturali, tentando di esorcizzarli, perchè abbiamo
    scoperto molte cose, che sono fenomeni spiegabili e non c'è più
    bisogno di nessun Dio dietro ad essi.
    Ma ancora oggi rimane senza risposta la domanda
    fondamentale: Chi siamo? Chi ci ha creati? Che cosa è la vita? I
    progressi non hanno risposto a questo. Quanto più l'uomo sa, più
    resta perplesso e si domanda: Chi sono io?
    Anche noi dobbiamo chiederci: Chi siamo? Perchè esistiamo?
    Senza dubbio sembra inutile interrogarsi sulla vita, perchè la
    realtà ci dice che l'uomo non si interroga, che si limita a
    vivere senza preoccuparsi del perchè viva... L'uomo vive. Ma
    questo non pare totalmente certo: c'è sempre un momento in cui
    l'uomo ha bisogno di sapere, di interrogarsi, di fermarsi a
    riflettere sull'interrogativo che gli presenta la vita, la sua
    esistenza.
    In questa catechesi chiamo la gente a prendere coscienza di
    questa realtà, la invito a smettere per un momento di vivere
    senza pensare. Perchè in fondo tutte le nostre azioni, tutto il
    nostro vivere storico è una risposta a questo interrogativo
    110 che è la vita in se stessa.
    Qual'è l'interrogativo che ci presenta la vita? Che la vita
    che abbiamo è catapultata verso una pienezza e l'uomo cerca di
    trovare questa pienezza; l'interrogativo che gli si presenta è
    la finitezza, la limitazione, il non poter realizzarsi, il non
    poter giungere alla pienezza in questa vita. Quando un ragazzo
    si innamora di una ragazza o viceversa, quando un uomo lavora,
    dipinge, studia, conquista una montagna o fa la guerra o scrive
    un libro, nel fondo sta cercando di dare una risposta a questo
    interrogativo che ha nel suo interno: l'insoddisfazione. Questo
    è l'interrogativo più serio che la vita presenta. Perchè la
    limitazione dell'uomo è ciò che provoca la sua insoddisfazione,
    la frustrazione. E l'uomo non vuole vivere per essere frustrato,
    perchè essere frustrato è cessare di essere. L'uomo sente una
    chiamata ad essere, a vivere.
    Io faccio sempre questo esempio: se saliamo su un autobus
    e, magnetofono alla mano, facciamo un'inchiesta (come per la
    televisione) e domandiamo alla gente: Signora, vuole rispondere
    a qualche domanda? E domandiamo: Dove sta andando? Direbbe: Beh,
    vado a casa di mia cognata: siamo rimaste d'accordo che sarei
    andata a trovarla, perchè sta poco bene. E in che via abita sua
    cognata? In via Tirso de Molina, scendo fra tre fermate. Poi
    chiediamo ad un altro signore: Lei dove ha preso l'autobus? L'ho
    preso in Piazza degli Ambasciatori. E perchè ha preso l'autobus?
    Perchè mi è più comodo; generalmente prendo il metrò ma
    l'autobus mi piace di più, perchè sono anziano e mi piace stare
    seduto.
    Tutti sanno dove vanno e da dove vengono. Ma interroghiamo
    di nuovo lo stesso signore di prima: Lei perchè vive? Direbbe:
    Che domande! E' difficile rispondere. Vivo per lavorare, per
    mantenere i figli. Ha figli? Sé, ne ho tre: il più grande ha 23
    anni e lavora, il secondo studia all'università e la ragazza
    lavora. Questo signore ci racconterebbe tutta la sua vita per
    sfuggire alla domanda. Bene signore lei vive per lavorare; ma,
    se vincesse al lotto continuerebbe a lavorare? Ah, no! Allora
    non vive per lavorare; vive per fare soldi. Ah, certo! Il denaro
    è molto necessario, soprattutto oggi....
    La nostra sorpresa sarebbe che forse nessuno sa perché
    vive. Se sull'autobus domandi a qualcuno dove va, e perchè ha
    preso l'autobus, certo ti risponderebbe. Se qualcuno restasse
    zitto senza sapere dove ha preso l'autobus e dove vuole andare,
    rimarremmo molto sorpresi, perchè tutti quelli che prendono
    l'autobus lo fanno per un motivo. Se un uomo nella vita fa
    qualcosa senza sapere il perchè, è perchè è matto da legare.
    Perfino chi va sull'autobus solo per fare un giro ha una ragio





    111 ne. E tutti voi, se siete venuti qui, è per un motivo.

    Ma è tremendo quando la ragione profonda della nostra

    esistenza, che è quella che deve dare il senso alla nostra vita,

    non esiste. La nostra vita, se non conosce la sua ragione, non
    ha alcun senso ed è completamente vuota.
    Quando lavoravo come manovale in Sade, vicino a Madrid, con
    José Agudo, chiesi ad alcuni operai perchè vivevano e con che
    scopo. Nessuno lo sapeva: nè perchè viveva, nè a che scopo
    esisteva. Dicevano semplicemente: per lavorare. Ma perchè
    lavorare? Per fare denaro! E perchè fare denaro? Per vivere! E
    vivere, perchè? E rimanevano sorpresi. Ma è la verità: perchè
    vivo? Finchè un operaio mi disse che non se ne sarebbe andato
    finchè non gli avessi dato una spiegazione, perchè erano vari
    giorni che era molto turbato e preoccupato. Questo è storico.
    Andarono a chiedere al capo personale se sapeva perchè viveva e
    disse di no. Interrogarono anche l'inqegnere e anche lui non lo
    sapeva e lo misero in imbarazzo. Si resero conto che vivevano
    per lavorare e lavoravano per fare denaro, e guadagnavano denaro
    per mangiare, per vestirsi, in fondo per vivere. Ma vivere
    perchè?
    Molta gente dice: Io, quando avevo 18 anni, ci ho pensato,
    ma poi mi sono sposato e non ho avuto più tempo per pensarci. Ho
    altri problemi, ora. A volte, quando sono triste o malato, penso
    un poi a qualcosa del genere, ma normalmente non ci penso.
    Questa catechesi vuole aiutare le persone a prendere
    coscienza del fatto che se un uomo non ha una direzione, un
    senso, anche i suoi atti non hanno un senso. E infatti tutto
    quel lo che fanno sanno perchè lo fanno, in funzione di che cosa
    lo fanno, ma non sanno perchè vivono quindi: che senso ha la
    loro vita?
    Nei paesi più poveri, in cui l'uomo ha ancora molte
    preoccupazioni materiali, per la casa, per il denaro, si vive in
    funzione di quello. Ma nei paesi più ricchi, in cui c'è più
    tempo libero, perchè ci sono settimane di quattro giorni
    lavorativi, la gente si annoia terribilmente, perchè non trova
    un senso alla propria vita e si suicidano come mosche. Perchè,
    quando l'uomo non trova il senso alla propria vita ed è
    cosciente di questo, si scopre morto. La Svezia vive oggi
    proiettata verso i problemi del terzo mondo e lo fa per
    alienarsi da questo problema. Cerca in qualche modo di dare un
    senso alla propria vita.
    Per noi essere uomo è vivere disalienato. Essere uomo è
    prendere piena coscienza della realtà dell'uomo, è rendersi
    conto di chi siamo e verso dove andiamo. Per lo meno è
    necessario porsi il problema per cercare di vivere la vita per
    quello che è. Questo si vuole con questa catechesi.





    112 Se non sai chi sei vivi la tua vita da alienato: ti alzi,

    fai colazione, vai a lavorare, pranzi, lavori, vedi la

    televisione, ceni e torni a letto. E così risolvi i problemi

    pratici che la vita ti presenta. Se il mondo fosse un assurdo
    assoluto, questo sarebbe il modo di vivere, senza complicazioni.
    Vivere la vita vegetativamente, come un cane, che si ciba di
    rifiuti senza preoccuparsi d'altro.
    Vi è molta gente che vive così. La classe medio borghese
    spagnola e la maggior parte delle persone vive in questa
    maniera. Vivono con queste aspettative: andare fuori. in
    campagna, andare al calcio, al cinema, ecc. Questo modo di
    vivere è un sacramento, è una risposta. Diciamo di essere
    cristiani confessionali, ma per il nostro modo di vivere siamo
    atei pratici, perchè in realtà le nostre azioni non hanno una
    dimensione escatologica, non sono proiettate verso l'avvenire.
    Viviamo l'oggi e cerchiamo di fuggire il tempo, perchè il tempo
    se non ha un senso ci distrugge. Questo si chiama ammazzare il
    tempo, distrarsi. Perchè il tempo cammina come un orologio e ci
    sta dicendo che camminiamo verso la nostra distruzione.
    Il tempo non si può perdere inutilmente, deve essere
    impiegato in qualcosa di buono, in qualcosa di reale, in
    qualcosa che sia vero, in qualcosa di fruttifero. Per questo gli
    uomini cercano il reale. Le religioni, in fondo, sono un
    tentativo di trovare ciò che è vero, ciò che non perisce.
    Siccome il tempo è precisamente quello che ti sta annunciando
    che tu perisci, che tu muori, che te ne vai, trovi il tempo
    senza senso. Se qui foste tutti coscienti che morite ovvero che
    la vostra vita non ha assolutamente senso, vi fermereste, perchè
    il tempo che impiegate ora e che impiegherete è un tempo di
    morte; non resistereste più a continuare a vivere e vi
    suicidereste il tempo, quando perde il senso, diventa
    asfissiante e l'unico modo per uscire da questo tempo è
    esorcizzarlo, è farlo eterno, ciò che fanno tutte le religioni.
    Per questo il distrarsi e il giocare sono forme di evasione, di
    alienazione, di fuga dal tempo inesorabile, dal tempo che ti
    conduce alla morte, dal tempo che è maledetto.
    Faccio un esempio: Diogene era un uomo che cercava in pieno
    giorno, alla luce del sole, per la strada, con una lampada
    accesa, e tutti pensavano che fosse matto. La gente gli
    domandava: Ma che fai con quella lampada accesa, in pieno
    giorno? Rispondeva cerco un uomo. Cercava un uomo che prendesse
    la vita nella sua dimensione totale, che non si alienasse, che
    non vivesse la vita parzialmente, che non vivesse nella menzogna
    è nell'inganno.
    Io invito coloro che ascoltano a porsi di fronte alla pro





    113 pria realtà, di fronte alla realtà della loro vita di oggi.

    Qual'è la vostra vita oggi? Che senso ha la vostra vita oggi?

    Come usate il vostro tempo? Che senso ha la vostra vita?

    Se il vostro tempo è redento, dice S. Paolo, se siete nel
    tempo escatologico, nel tempo della festa, se il vostro tempo è
    stato redento da Gesù Cristo, allora la vostra vita è nella
    festa e voi siete re della vostra vita... E' davvero così la
    vostra vita? A questo ci chiama Gesù Cristo.
    Qui bisogna chiamare la coscienza delle persone, cioè
    chiamare l'uomo a conversione, invitare l'uomo a porsi di fronte
    alla sua realtà, forse di meschinità, di noia.
    Voi sapete che io sono stato per un certo tempo ateo. Per
    un anno intero sono stato senza fare nulla e non sapevo che fare
    per fuggire da me stesso. Passavo la vita giocando a scacchi,
    ore e ore. Era come se un cancro mi stesse corrodendo di dentro
    del mio essere. Ricordo che c'era qualcosa in me che diceva che
    la vita non poteva essere così, che non si poteva bruciare così
    semplicemente la vita dell'uomo, che non si poteva buttare via
    la vita come stavo facendo. Cercavo il mio piacere in tutto,
    facevo tutto quello che desideravo. Se avevo voglia di stare a
    letto tutto il giorno lo facevo. Non avevo la forza per uscire
    di lì. Io vi inviterei a vivere tra gli artisti. Sentivo che la
    mia vita era distrutta, che qualcuno la stava prendendo per
    tirarla in basso, nella spazzatura. Sentivo che la mia vita un
    giorno sarebbe cambiata, perché non poteva essere così la vita.
    Mi sentivo senza forza per tutto. Tutto il giorno in un bar,
    giocando a scacchi fino alle 4 del mattino.
    A quel tempo mio padre vide che mi stavo distruggendo
    completamente e non intervenne. Mio padre infatti sapeva
    perfettamente che la cosa era molto più seria di quello che si
    poteva immaginare. Mi trovavo in un dramma interiore terribile.
    Il Signore stava permettendo che io scendessi fino alle zone più
    profonde. Non mi importava nulla, nè l'arte, nè la mia carriera,
    nulla. Stavo sul punto di suicidarmi. E ci mancò pochissimo.
    C'è un'opera di Camus, scrittore esistenzialista, che si
    intitola "Caligola". Presenta l'Imperatore Caligola non come un
    pazzo, ma come un uomo intellettuale che cerca il senso della
    vita attraverso la logica della natura, dei sensi della
    concupiscenza. E pensa di fare tutto quello che desidera, di
    concedarsi ogni piacere. Ha tutte le donne che vuole e beve e
    banchetta a volontà. Siccome questo nella società non si può
    fare, perché la polizia lo impedisce, Camus pone questa
    esperienza in un imperatore romano onnipotente. Uccide il suo
    migliore amico, suo padre, sua madre; va con le mogli dei suoi
    amici;





    114 fa dio di tutto il suo impero il suo cavallo; tutti devono fare

    quello che lui dice. Caligola fa tutto questo cercando un senso

    alla vita, cercando di essere felice, facendo tutto quello che

    vuole. E non ci riesce. Alla fine si guarda nello specchio e lo
    rompe. Non ha trovato nulla.
    Se credi che in questo consista la felicità, fai tatto
    quello che ti piace. Quell'uomo ha tutto. E tuttavia quanti più
    piaceri si dà, tanto meno felice è. La sua vita diventa
    insopportabile. Soddisfa tutti i capricci che vuole e non trova
    la felicità.
    Questo lo avete sperimentato anche voi, in scala più
    ridotta.
    La vita ci presenta un combattimento: il combattimento per
    rispondere a un interrogativo: Chi sono io?
    In questa catechesi io invito le persone a prendere
    coscienza di questo combattimento, ad essere coscienti della
    propria realtà. Questo serve per preparare il cammino a Gesù
    Cristo, perchè Gesù Cristo è colui che ha risposto veramente a
    questo combattimento.
    Questo si vede precisamente nelle tentazioni del deserto di
    Gesù.
    Gesù è stato sottomesso alle stesse tentazioni tue e mie.
    Egli è stato sottoposto alla tentazione di alienarsi, di fuggire
    dalla sua realtà concreta, di non incarnarsi nella sua realtà
    esistenziale, di non prendere di peso la vita così come Dio
    gliela presenta: essere figlio di un carpentiere, vivere con sua
    madre vedova in un villaggio povero, in un paese che era
    dominato dai romani e in cui la religione era dominata dalla
    casistica dei farisei. Gli si presenta la tentazione di non
    assumere la sua realtà, di fuggire da essa.
    Il demonio lo invita a buttarsi dal pinnacolo del tempio.
    Gli dice: come puoi accettare di essere un uomo comune? Buttati
    dal pinnacolo del Tempio. Tu sai che la Parola di Dio non può
    sbagliare. Non dice la scrittura che gli angeli ti
    raccoglieranno affinchè i tuoi piedi non inciampino contro la
    pietra? Se ti butti si compirà questa parola. Gli angeli ti
    raccoglieranno e tutta la gente resterà meravigliata e crederà
    in te.
    Ma Gesù risponde: Sta pure scritto: Non tenterai il Signore
    Dio tuo.
    E' la stessa tentazione che ebbe Israele nel deserto:
    L'acqua adesso, non domani. Questa tentazione l'abbiamo tutti.
    Di non accettare quella moglie concreta che hai, quei figli
    concreti, quel lavoro concreto. Tu avresti voluto le cose molto
    migliori. Non accetti la tua realtà esistenziale di oggi.
    Questo è importante, perchè senza questo non c'è conver
    115 sione. Per questo Gesù dirà: Colui che vuole venire dietro di
    me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. La croce
    di oggi, la realtà di oggi, non di domani. Accetta la tua
    realtà. Non vale dire: io seguo Gesù Cristo se mi toglie da qui
    se mi cambia queste cose concrete. No. Prendi questa realtà in
    cui ti trovi oggi.
    Per questo, per poter annunciare Gesù Cristo, bisogna
    situare l'uomo nella sua realtà, perchè se l'uomo non è di
    fronte alla sua realtà, non può avere coscienza di essere
    schiavizzato dal peccato e dalla morte, e quindi non può
    chiedere salvezza, perchè neppure ne sente il bisogno, perchè
    non si sente malato, perchè non ha problemi, perchè vive e
    basta. Nel suo matrimonio magari nemmeno più discute con sua
    moglie. Vanno al cinema, o a vedere non so che cosa. Hanno dei
    bambini. I loro problemi sono che un bambino si è ammalato, e
    basta. Vivono così.
    Chi dirà a un uomo così che non ha fede, che è un uomo
    destinato alla morte? Dirà: Che stupidaggini dici, quante
    storie, che complicazioni!
    Perchè viviamo molto alienati, tranquilli nella nostra vita
    meschina e piatta. Chiamare a conversione l'uomo è chiamarlo
    alla sua realtà profonda. Per questo, attenti con certi concetti
    di Dio buono che è tutta misericordia.... Perchè la vita è molto
    più seria. Venite con me, voi che avete certi concetti di Dio
    tipo Sacro Cuore, con la manina così e la faccia ritoccata,
    tutto zucchero e miele, tutto soavino e tenerino... andiamo a
    una baracca a vedere una donna il cui marito si ubriaca e la
    picchia tutte le notti, che ha un figlio in carcere e un altro
    mezzo scemo; una donna che si alza tutti i giorni alle cinque
    del mattino per andare a sfregare pavimenti e non ha nulla da
    mangiare. Andiamo a chiedere a quella donna di quel Gesù tanto
    soave... Andiamo a vedere le prostitute, el retate, i macelli, i
    drogati, andiamo a vedere la guerra del Vietnam, i cadaveri
    putrefatti, vediamo un po' quel Dio tutto soave che avete,
    quella vita così regolare, così per bene, così carina! No!
    La vita è molto più seria di tutto ciò e non si può fare di
    essa una caricatura. Quel Dio di cartapesta non esiste. Il Dio
    della Bibbia non è così. E' un Dio che elegge un popolo e gli dà
    grazie che non dà ad altre nazioni, perchè compia la sua
    missione. Però, che non lo tradisca, altrimenti la sua
    maledizione sarà tremenda. E' un Dio che a seconda maledice e
    benedice.
    Vedremo in queste catechesi che Gesù è colui che assume
    questo combattimento, perchè è l'uomo totale ed egli ci può
    portare a questa umanità totale. Oggi io vi invito a guardare la
    vostra vita di oggi, non quella di ieri e nemmeno quella di
    domani, quella di oggi.
    116 San Giovanni Battista chiama gli uomini a conversione e
    dice: Io battezzo con acqua di penitenza, ma dietro a me viene
    uno cui io non sono degno di sciogliere i lacci dei calzari...
    Dove mira tutta la predicazione di S.Giovanni Battista? A questa
    realtà profonda: fare l'uomo cosciente della sua realtà di
    peccato. Per questo si arrabbia quando i farisei, timorosi delle
    parole forti che avevano ascoltato, gli andavano dietro per
    vedere cosa diceva quel pazzo. Gesù dice: E' venuto Giovanni e
    dicevano che era un indemoniato, viene il Figlio del l'uomo e
    dite che è un mangione e un beone. Giovanni Battista li chiama e
    conversione con parole forti, e dice loro: Razza di vipere...
    perchè la conversione è per loro ed essi non lo riconoscono.
    Perchè sono disposti a fare riti come se fossero magia. Ma
    entrare in conversione non è questo: è prendere coscienza della
    propria realtà di frustrazione, prendere di peso la propria
    vita.
    Così anche la tentazione del pane. La stessa che ha avuto
    Israele. Israele ha visto come ciò che lo ha separato da Dio è
    stata la continua tentazione di volersi assicurare tutto, di
    assicurarsi al di sopra di tutto il denaro e il pane. Nel
    deserto non camminano se non ali danno pane e carne; rimpiangono
    gli agli e le cipolle d'Egitto. Anche il demonio tenta Gesù in
    questo senso e gli dice: Hai fame? Non essere idiota: dì a
    queste pietre che si convertano in pane. Perchè devi soffrire
    inutilmente? Non sei il Figlio di Dio?
    Io direi questo a te: Perchè devi soffrire? Perchè devi
    avere malattie? Perchè devi avere poco denaro? Nossignore! Devi
    averne molto e per questo devi lavorare come un pazzo.
    Assicurati ogni cosa, prima di tutto. Studia, figlio, studia!
    Così avrai una buona posizione e una buona macchina. E vendiamo
    l'anima al demonio, se è necessario, per raggiungere tutto
    questo. E continuamente corriamo e corriamo perchè siamo in
    un'epoca di consumo e non c'è da perder tempo, perchè se ti
    rimandano agli esami tuo padre si prende un'arrabbiatura che già
    puoi immaginare. Bisogna studiare, lavorare moltissimo,
    guadagnare molto denaro. E non abbiamo tempo per altre cose.
    Ricordo un ragazzo che io chiamavo a conversione e mi
    diceva: Guarda, devo entrare in Ingegneria Agronoma ed è molto
    difficile. Ti prometto una cosa: quando sarò entrato ti
    ascolterò. Sto aspettando ancora. Tutta la sua felicità stava
    nell'entrare in Ingegneria. E quando entrò ebbe altri problemi:
    trovare lavoro, sposarsi, ecc. Sempre di fretta. Non c'è tempo
    ormai per ascoltare.
    Non solo di pane vive l'uomo, ma di ogni Parola che esce
    dalla bocca di Dio. Oggi, la gente di ispirazione marxista che è
    dentro la Chiesa, ha fatto di questa Parola quello che
    117 ha voluto e dice: Non solo di Parola di Dio vive l'uomo, ma
    anche di pane. Per questo dicono che prima bisogna dare il pane
    e poi vedremo; e che se prima non dai il pane alla gente, è
    inutile che le parli di Dio, perchè con lo stomaco vuoto nessuno
    ascolta. E' chiaro che a me non mi ingannano, perchè sono stato
    nelle baracche e so come stanno le cose. E nemmeno ingannano
    José Aqudo. La tentazione è molto seria e profonda ed è posta
    nel cuore dell'uomo: prima cosa: assicurarsi la vita.
    L'uomo, quando nasce in una famiglia, dapprima ha un
    mucchio di problemi di tipo familiare, paterno e materno. La
    prima cosmogonia che l'uomo ha quando è bambino, è quella della
    famiglia, in cui per mezzo del padre e della madre, apprende il
    bene e il male, apprende a discernere; e ha un contatto sociale
    attraverso i suoi fratelli e la scuola. Poi, quando si fa
    adulto, passa a problemi di tipo sociale, perchè deve lavorare a
    situarsi nella vita. E scopre che la sua vita ha una
    ripercussione sociale, e politica, dato che bisogna aiutare gli
    altri perchè viviamo in società. Cercherà di arrivare, di fare
    denaro, di formarsi una famiglia e di separarsi dalla propria.
    Ma attraverso tutta la sua esistenza questo uomo dovrà scoprire
    che il suo vero problema, la problematica profonda, non è nè
    familiare, nè sociale, né politica ma fondamentalmente tragica
    ed esistenziale. Tutto quello che fa è vanità delle vanità se
    non risolve questa problematica. L'uomo è un essere che cammina
    verso la morte e deve rispondere a questa realtà: Chi sono io?
    Perchè vivo?
    Io sono un uomo che va verso la morte e se, con la morte,
    perisco, la mia vita non ha un senso, sono un assurdo perchè
    devo fare delle cose? La mia vita non ha una direzione. Perchè
    se il mondo è un assurdo, non esiste nè il bene nè il male,
    tutto è una mera convenienza. Oggi è buono quello che domani
    possiamo chiamare cattivo. Ci sono delle leggi di coesistenza di
    tipo sociologico, ma nulla più. Questo è un tipo di concezione
    della vita. Forse è una risposta.
    La nostra società è una società di consumo, una società
    molto imborghesita, di vedute molto ristrette, in cui abbiamo
    scambiato i valori cristiani per alcuni valori di tipo borghese:
    essere onorato sul lavoro, essere onesto, avere una casa e una
    macchina, essere fedele alla moglie, non rubare e non uccidere.
    A nessuno si chiede di più. Con queste cose l'uomo vive
    equilibrato. Questa è una catechesi molto seria che riceviamo
    dall'ambiente. La riuscita nella vita consiste nell'avere un
    bell'appartamento, una buona famiglia, alcuni bambini graziosi,
    non più di due, avere una macchina, denaro, non avere troppi
    problemi, avere una villetta in campagna e divertirsi il più
    118 possibile. Questi sono tutti i valori che abbiamo. E diciamo che
    questo è tutto, che questo è il cristianesimo.
    Oggi, contro questo modo di pensare, c'è una contestazione
    da parte dei giovani, che può essere molto interessante. Gli
    anziani dicono che questi pensano così perchè non hanno
    conosciuto la guerra.
    Questa è un po' la tentazione del pane. La nostra
    generazione si è solo preoccupata solo del pane, ed
    effettivamente la gente ha una bella casa, frigorifero,
    televisione, ecc. Ma siamo rimasti schiavi di tutto questo e non
    abbiamo sviluppato altri aspetti della nostra personalità. Siamo
    uomini molto vuoti, molto poveri di personalità e di
    sensibilità. Per questo i cinema danno i films per mentalità di
    dodici anni, perchè è la nostra mentalità. Abbiamo degenerato
    moltissimo il nostro essere uomo. Ed è possibile che ai figli
    non abbiamo dato nessun ideale. Offriamo loro la nostra vita, il
    nostro mondo. Che altro puoi desiderare, figlio, oltre una bella
    casa come quella di tuo padre, una macchina e una bella moglie?
    E sicuramente tutto questo a tuo figlio non interessa per nulla,
    perchè vede che il tuo matrimonio è un fallimento, perchè non
    hai mai amato veramente, perchè magari non hai avuto neanche il
    tempo per pensare se ami o no tua moglie. Hai vissuto come sotto
    le armi: continuando a fare delle cose. Mai hai dato una
    risposta a uno dei problemi che pone la gioventù, mai hai saputo
    parlare con tuo figlio, dialogare con lui (non solo di problemi
    sessuali, che sono di moda e che fanno sì che tu sia considerato
    un padre moderno) ma di cose molto più profonde.
    Viviamo in un mondo molto piatto, preoccupati solo del
    pane. Così i nostri figli vanno in India dove si muore di fame,
    senza preoccuparsi di questo, e cercano in Budda una risposta al
    senso della vita. Questo è molto triste, che la gioventù
    mondiale non creda più nel cristianesimo. Il cristianesimo ha
    cessato di essere la coscienza dell'umanità. Le religioni di
    moda sono il buddismo e l'induismo. E quando gli hippyes
    prendono la droga non è semplicemente perchè sono dei viziosi,
    ma perchè cercano un al di là, senza sapere se esiste un Dio,
    cercando gli effetti dell'estasi della droga che ti fanno
    pensare a una realtà diversa da quella che vedi e tocchi. Perchè
    vedono la vita troppo grigia, troppo materiale. Mi ricordo di un
    hippy che diceva un po' questo, che non si trattava di
    spassarsela o meno.
    Questo è indizio di qualche cosa che sta accadendo. Come
    quando uno ha il sangue ammalato, gli spuntano dei foruncoli. E'
    qualche cosa che ti può succedere con tuo figlio che dovrai
    rispettare senza poterci fare assolutamente nulla, perchè a tuo
    figlio tu non offri nulla, perchè ti preoccupi solo di andare
    alla partita o di essere del Milan e non ti sei reso con
    119 to che tua moglie ti era infedele. Hai condotto una vita piatta.
    (Carmen)
    C'è un libro molto piccolo, che si intitola "La dimensione
    perduta", che è uno studio sulla situazione di oggi e dice che
    l'uomo del nostro tempo ha perso la dimensione della profondità,
    dove si dà la fede e le risposte religiose. Questo, dice, non è
    dovuto - come dicono i predicatori nelle messe - alle spiagge e
    a cose moralistiche, perchè l'uomo di questo secolo non ha
    inventato nessun peccato che non esistesse già prima; e fa uno
    studio su come il progresso tecnico abbia condotto l'uomo di
    oggi a sviluppare una dimensione di progresso orizzontale, che
    non dà il tempo all'uomo di porsi nella sua stessa profondità, a
    motivo dell'euforia del progresso. E dice che, senza rendersi
    conto l'uomo si è visto arrotolato nella stessa macchina del
    progresso orizzontale ed egli è un meccanismo della produzione,
    tanto nel lavoro che nelle altre cose. E' un ingranaggio di
    questa macchina.
    Questo libro è molto utile per questa catechesi.
    (Kiko)
    In Svezia, dove si sono preoccupati molto del pane, sono
    giunti a una società dove non esistono nè ricchi nè poveri; sono
    arrivati a un tipo di giustizia modello. E tuttavia si sono resi
    conto che in fondo non hanno fatto nulla, perchè vedono l'enorme
    abisso che resta. Si trovano con il problema della
    incomunicabilità e molti altri.
    A questo punto della catechesi io dico: fratelli, in questo
    momento sono Giovanni Battista in mezzo a voi e vengo a dirvi:
    CONVERTITEVI PERCHE' IL REGNO DI DIO E' MOLTO VICINO A VOI.
    Preparate le vie del Signore, perchè viene il Salvatore e con
    lui viene la vita eterna per voi. (Qui bisogna gridare
    sentendolo veramente, sentendo che con noi viene realmente Gesù
    Cristo con il potere di salvare i poveri e di dare luce ai
    ciechi; per far camminare gli zoppi e per chiamare gli uomini a
    vedere la loro realtà).
    Conversione è una parola che ci mette tutti in crisi perchè
    non sappiamo cosa voglia dire. Convertirti è porti nella vera
    dimensione, in cui Dio ti ha posto, nella quale ha permesso che
    ti trovi oggi questo è convertirsi; aprire gli occhi, uscire dal
    sonno, entrare nella verità.
    E qual'è la verità? CHE TU MUORI. Questa è la verità, che
    siamo uomini destinati alla morte Noi cerchiamo con tutti
    120 i nostri mezzi di fuggire da questa realtà, vogliamo dimenticare
    il pensiero della morte, perchè è precisamente ciò che toglie il
    senso alla nostra vita. Abbiamo perduto la dimensione della
    morte.
    C'è un documentario che si intitola "America Violenta", che
    presenta le grandi società sorte nel Nord America per vestire,
    truccare e pettinare i morti. Se ti muore qualcuno, fai un
    numero e ti vengono cinque bellissime ragazze in minigonna che
    ti dicono: Non si preoccupi, non è successo nulla. Truccano bene
    il morto perchè non appaia dimagrito, lo vestono e lo
    pettinano,e lo lasciano impeccabile e sorridente. Tu non ti devi
    preoccupare di nulla, non è successo nulla. Quando han finito ti
    passano il conto, e via!
    Non c'è cosa più anacronistica nelle nostre città di un
    funerale. E' molto difficile seguire il carro funebre in mezzo
    al traffico; ti distrai un poco e ti trovi dietro un furgone
    della Coca Cola...
    Abbiamo perso la dimensione della morte nella nostra
    società, tentando di evadere dalla nostra realtà. Gli ospedali
    li costruiamo lontani; i cimiteri anche. Forse nei paesi esiste
    ancora la realtà palpabile della morte. In Sicilia, per esempio,
    la morte è presente in tutto. Vai in una casa e tutte le donne
    sono vestite di nero, perchè ciascuna ha un morto da piangere.
    Tengono nelle case i ritratti di tutti i parenti morti e gli
    mettono fiori. Un funerale è un avvenimento. Oggi questo lo
    abbiamo perso, abbiamo perso la nostra vera dimensione: che noi
    moriamo.
    Nessuno pensi che sono un predicatore di quelli antichi,
    che fanno spegnere le luci e cominciano a gridare: Tutti dove te
    morire! E tutti restano atterriti. Non si tratta di fare paura a
    nessuno, ma dimettere l'uomo di fronte alla sua realtà. Perchè
    poi, se ti succede che ti muore un figlio o tua moglie, neppure
    te ne rendi conto. Viviamo così alienati che quando ti muore
    qualcuno ti sembra di stare sognando e resti per giorni come
    intontito. Non ti entra in testa. Perchè non sei mai vissuto
    nella realtà ma a 15 metri dal suolo, in una dissociazione
    totale della tua personalità. Non hai neppure voluto pensarlo
    che questo potesse succedere a te. Magari non ti passava per la
    testa. Non poteva succedere a te che tua moglie e tuo figlio
    rimanessero uccisi in un incidente. No, questo può capitare sol
    tanto agli altri. A te non può capitare. Ma quando ti succede è
    inutile che tu dica di no. E' una realtà profonda.
    Bisogna chiamare la gente perchè si sveglia da questo sonno
    profondo e prenda di peso la sua vita. Prendere di peso la
    propria vita è prendere di peso la morte.-Se una delle premesse
    di un problema è falsa, la soluzione sarà sempre falsa. Un uomo
    121 che non prende la vita com'è, non vivrà mai nella realtà, non
    darà mai la soluzione alla sua vita, sempre darà una risposta
    falsa, non aderirà mai alla realtà.
    A volte racconto una cosa che raccontò Carmelo di un suo
    amico ingegnere che aveva fatto moltissime cose, che ebbe un
    cancro ed era in punto di morte. Quell'uomo diceva: Mi hanno
    ingannato, non può essere. Lo avevano ingannato - chiaro -
    perchè gli avevano detto: studia, lavora, fai molti soldi,
    questo è l'importante per vivere bene. Ma improvvisamente si
    trova con un cancro in punto di morte. Egli aveva impostato la
    vita secondo degli schemi falsi, come tutti noi, perchè non
    aveva posto la premessa della morte. Per questo mai hai pensato
    che domani ti può cadere una tegola addosso e puoi morire
    lasciando tua moglie e i tuoi figli. Perchè se lo avessi pensato
    la tua vita sarebbe assolutamente diversa. Se nel problema hai
    tenuto conto della morte, la soluzione della vita sarà
    completamente diversa.
    I santi sono stati dipinti con un teschio in mano e in una
    grotta. Perchè? Perchè molti santi sono partiti da qui: sono
    uomini che hanno preso di peso la loro vita. Perchè se prendi un
    teschio e pensi che è di un uomo come te, non di una scimmia che
    aveva il naso come il tuo... forse prendi di peso la vita e
    pensi che sei destinato a morire. Toccati la nuca e vedrai come
    anche tu hai un teschio che un giorno sarà pulito pulito. Noi
    pensiamo sempre che muoiono gli altri; noi no. Tutte le cose
    succedono agli altri, a noi nulla. Siamo fuori dalla realtà.
    Moriamo tutti.
    A me, quando tolsero il rene, capitò una esperienza molto
    forte. All'ospedale, nella mia stanza, c'erano ammalati di
    cancro. Lì non c'era evasione. Io sapevo che se mi avessero
    tolto il rene avrei tirato avanti, però sapevo che in fondo era
    un rinvio, che poi mi sarebbe toccato.
    La cosa importante è chiamare la gente alla sua realtà.
    Diceva Heideqger che l'uomo è colui che anticipa la morte.
    Perchè attendere che arrivi la morte e incontrarti di fronte a
    un mistero, di fronte alla tua vita che non ha senso? Non essere
    asino.
    C'è una parabola nel Vangelo su questo: un uomo ebbe un
    grande raccolto e si disse: Che farò? Abbatterò tutti i miei
    granai e ne costruirò di più grandi. Quando ebbe finito i lavori
    ed immagazzinato il grano, disse a se stesso: mangia, bevi,
    banchetta. Stolto, dice Gesù Cristo, per chi hai immagazzinato
    tutto questo? Questa stessa notte ti si chiederà la tua vita.
    Gesù Cristo con questa parabola chiama l'uomo alla realtà:
    perchè la vita non è assicurata dall'abbondanza dei beni. Perché
    allora affannarsi cercando la vita nel denaro?
    122 Tu cerchi la vita e tuttavia sei chiamato alla morte.
    L'uomo non vuole morire. Ma tu morrai.
    La morte fisica però viene in tuo aiuto, è un momento
    privilegiato di libertà totale. Perchè di fronte alla morte non
    ti serve a nulla il denaro, né i figli, nè il prestigio: sei
    solo. Forse per la prima volta nella tua vita, la realtà della
    morte ti sta chiamando a essere libero, a stare tu da solo.
    Perché fino ad ora sei vissuto nell'alienazione e non hai
    vissuto tu solo. Hai vissuto la vita che hanno voluto i tuoi
    genitori e poi la vita che hanno voluto gli altri. Perchè hai
    sempre cercato di fare buona figura, perchè non sopporti che non
    ti amino. Quindi per non perdere la loro stima, hai sempre fatto
    quello che han voluto gli altri, non sei mai stato te stesso.
    Forse ora, per la prima volta nella tua vita, sei libero di
    fronte alla morte. Lì devi dare una risposta personale. Perchè
    moriamo da soli, nella cassa non vai con tua moglie, ma solo
    soletto. Per molti figli che tu abbia avuto, per molte fabbriche
    che abbia messo su, per molto denaro che abbia ammucchiato
    partendo da niente, è come se non avessi fatto nulla. Muori allo
    stesso modo del povero ubriaco che va per strada. Sei solo e la
    morte ti presenta un panorama nero, che non sai che cos'è, nè
    dove vai, nè perchè muori, nè chi sei. Durante la guerra, ai
    condannati il giorno precedente leggevano la lista di quelli che
    avrebbero ucciso il giorno seguente. Immaginate la notte che
    avrebbe passato quel pover'uomo cui era toccato. Domani mi
    uccidono. E non c'è niente da fare. Il giorno seguente,
    fucilato.
    A questo punto si può interrogare la gente. Perché Dio ti
    ha creato? Per che cosa? Che senso ha la tua vita? Perchè vivi?
    Chi sei tu? Vedrete che la gente non risponde nulla. Perchè di
    fronte a questo non c'è scappatoia.
    Se non risponde nulla prosegui tu. Io son solito domandare:
    Tu, in che situazione ti trovi? Perchè esiste la sofferenza?
    Pensi al fatto che anche tu muori?
    Se la catechesi è stata fatta bene la gente risponde che
    non lo sa. La gente ha ora preso coscienza che forse non se lo è
    mai chiesto. E' vero che tu gli stai profetizzando, perchè gli
    hai detto che è addormentato, che è alienato, e ciò gli ha fatto
    effetto. Lo stai chiamando a conversione, lo stai facendo
    pensare a cosa gli servono le tante cose per cui si affanna, se
    veramente non gli risolvono la cosa fondamentale della sua vita.
    Questa è la catechesi di oggi. Perchè mi affanno e mi
    123 angustio, se non ho risolto la questione fondamentale?
    Questa catechesi mette le orecchie della gente ben tese per
    ascoltare Gesù Cristo.
    Io termino la catechesi chiamando la gente ad essere onesti
    con se stessi, a essere sinceri, a pregare, a guardare la verità
    della propria vita, a non avere paura di vedere le proprie mani
    piene di peccati, di frustrazioni, di porcherie. Sono sicuro di
    una cosa: tutte le vostre catechesi sono piene di poveri
    davvero. Non di poveri di soldi, bensì di gente che ha la vita
    distrutta, di gente che ha difficoltà terribili.
    In tutta,Italia non c'era una catechesi in cui non ci
    fossero prostitute, omosessuali, alcolizzati, preti
    secolarizzati, persone con la vita fatta a pezzi. La gente
    incominciava a raccontare i suoi problemi... e mamma mia!
    Il Vangelo si compie. Gesù Cristo viene per gli ammalati,
    non per i sani. E Dio ci manda gente la cui vita è un inferno.
    Ciò che importa è che la gente prenda di peso la propria
    realtà.
    Termino invitando i presenti a guardare se stessi senza
    paura, senza fuggire, perchè è nel più profondo e oscuro della
    loro vita che incontreranno Gesù Cristo. Gesù Cristo è nel più
    profondo della realtà dell'uomo.
    C'è un midrash, un racconto che usava Israele, che parla di
    un uomo che sognava di diventare ricco. Quest'uomo voleva
    trovare un tesoro. Una notte sognò che sotto il ponte del suo
    paese c'era un tesoro nascosto. Quando si svegliò corse al ponte
    e incontrò una guardia che stava vigilando. Non osava
    avvicinarsi, finchè la guardia lo chiamò e gli domandò: Lei che
    cerca? E con molta paura egli raccontò di aver sognato che sotto
    il ponte c'era un tesoro. La guardia gli disse: Bene, io ho
    sognato che c'era un uomo tanto scemo che cercava un tesoro
    fuori di casa e lo aveva sotto la cucina di casa sua. L'uomo se
    ne andò correndo, scavò sotto il suolo della cucina e trovò il
    tesoro.
    Noi cerchiamo Dio fuori di noi stessi. Questo esempio (che
    gli ebrei usano per catechizzare i figli) vuol dirci qualcosa di
    molto importante che un giorno incontrerai qualcuno che ti dirà
    che nella tua casa c'è un tesoro. Questo qualcuno è l'apostolo.
    Gesù Cristo dice: Il regno di Dio è dentro di voi. Tutti quelli
    che vi ascoltano stanno cercando questo tesoro. Tu sei colui che
    gli dirai dove devono cercare.

    P.S. - Nella catechesi seguente c'è la risposta alle domande esistenziali che chi legge si può porre.





  2. #2
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    P.S. - Nella catechesi seguente c'è la risposta alle domande esistenziali che chi legge si può porre.
    Dici..? Staremo a vedere questa risposta! Sarà, ma io ancora non l’ho trovata ( e l’ho letto mille volte quel documento), vediamo come ci saprai illuminare tu.

  3. #3
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    Citazione Originariamente Scritto da otorino
    Dici..? Staremo a vedere questa risposta! Sarà, ma io ancora non l’ho trovata ( e l’ho letto mille volte quel documento), vediamo come ci saprai illuminare tu.
    Io non devo illuminare nessuno

    Mi sa che non hai letto nemmeno quella sopra

    Il P.S. era solo per far capire (c'è chi non può saperlo) che c'è una catechesi che segue quella sopra riportata e basta, non è che la devo riportare o spiegare, io non sono il maestrino che dici

    Ma a proposito di "risposte", piuttosto rispondi nell'altro 3D

    http://www.politicaonline.net/forum/...2&postcount=41

  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da otorino
    Dici..? Staremo a vedere questa risposta! Sarà, ma io ancora non l’ho trovata ( e l’ho letto mille volte quel documento), vediamo come ci saprai illuminare tu.
    Mi permetto di aggiungere X otorino una definizione di DIALOGO:

    Il dialogo è quella cosa per cui due individui esprimono le loro idee
    e le loro opinioni,cercando ognuno dei due
    necessariamente,inevitabilmente e naturalmente di convincere l'altro
    della bontà delle proprie,con ogni metodo.
    Il metodo più usato è quello che si esprime attraverso frasi tipo:
    "A me non importa niente di convincerti"
    (Si vabbè ma allora perchè parli..Nel momento in cui parli parli
    delle tue idee,mica delle mie)
    "Io cercavo solo il dialogo"
    (E vabbè mò l'hai trovato..Ognuno rimane della sua idea ed
    arrivederci)
    "Tu non puoi ostinarti nelle tue idee"
    ( E si perchè nel momento stesso in cui tici a me di non ostinarmi
    nelle mie tu non stai forse ostinandoti nelle tue..)

    Di solito questo metodo usa le tecniche istituzionalizzate da
    Socrate,che ha fondato e sistemaztizzato la tecnica del plagio
    attraverso il procedimento ironico (distruzione delle idee
    dell'avversario) e poi maieutico (inserimento delle proprie),senza
    peraltro mai indirizzare il momento ironico verso le proprie.

  5. #5
    Anti Fariseismo
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    All'altro 3d ho già risposto. Per quanto riguarda questo facciamo cosi: la riporto io la catechesi seguente e dopo tu ci dimostri in quali parti del discorso si trova la risposta concreta di cui hai parlato.

  6. #6
    Anti Fariseismo
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    SETTIMO GIORNO
    IL KERYGMA (prima parte)
    (Kiko)
    Oggi proclameremo in mezzo a voi il Kerygma, il fondamento
    della nostra fede.
    Nelle catechesi precedenti abbiamo visto che Dio è presente
    nella nostra storia, che ci ha creati perchè possiamo
    realizzarci, che cioè la vita va presa sul serio con totale
    sincerità. Tuttavia l'uomo che vuole essere sincero, che cerca
    la risposta all'interrogativo della sua esistenza: chi sono io?
    si scontra con la morte e con la sofferenza che gli si
    presentano come un mistero.
    Prima di proclamare l'annuncio della salvezza, prima di
    annunciarvi il mistero nascosto ai principati e alle potestà e
    manifestato a noi, vorrei fare alcune domande:
    ·Chi è Cristo per te?
    ·Che significa oggi nella tua vita?
    ·Qual'è per te l'avvenimento fondamentale, il fatto più
    importante della vita di Gesù?
    ·Secondo te cosa è venuto a fare Gesù Cristo?
    ·Nella tua vita pratica a cosa ti serve? E' un punto di
    riferimento per l'azione? Un modello morale? Un rifugio?
    ·Non ti sembra che sarebbe meglio un modello più umano, più
    vicino a noi, perchè in fondo è un modello troppo sublime,
    irraggiungibile? Perchè in fondo ti sfugge perchè lui era
    Dio stesso e come possiamo imitarlo noi se abbiamo una
    natura umana e per di più decaduta?
    Comprendo che qualcuno possa infastidirsi per le domande,
    siamo tutti così, quello che ci interessa è dare una risposta
    giusta. Ma qui non si tratta di questo. Questo dialogo, così
    come le catechesi precedenti, serve a preparare il terreno, a
    fare riflettere le persone, ad aprire le orecchie. Non si tratta
    infatti di dare una sintesi teologica che parli alla ragione,
    anche se questo pure si farà, ma di ascoltare un annuncio di
    salvezza.
    Ciò che facciamo in mezzo a voi è annunciare una buona no
    tizia, un fatto accaduto storicamente che viene a voi attraverso
    il tempo, che si fa presente per mezzo di questa predicazione e
    porta con sè, per colui che lo ascolta e lo riceve, una
    trasformazione dell'esistenza.
    Per questo vi dico una cosa importantissima: quello che si
    chiede in questa catechesi è soltanto una condizione minima: non
    stare qui seduti e basta, bensì ascoltare, perchè la fede viene
    attraverso l'ascolto. Se vi invito a ascoltare è perchè non è
    cosa facile come credete. Molti di quelli che siete qui non
    ascoltate assolutamente nulla. Alcuni vengono per curiosità per
    vedere cosa raccontano questi catechisti, altri sono in una
    posizione di rifiuto, di critica per confrontare quello che noi
    diciamo con quello che già sanno, o per strumentalizzare le
    catechesi, cioè per imparare, per approfittare di ciò che di
    nuovo l'altro può dirci. E' difficile saper ascoltare. Per saper
    ascoltare occorre essere poveri, umili, per accettare che
    l'altro possa dirci qualcosa che ha davvero importanza per noi.
    Oggi parleremo di Gesù Cristo, del centro del
    cristianesimo, proclameremo la Buona Notizia.
    Il cristianesimo non è una religione, nel senso delle
    religioni naturali. Lo abbiamo gi visto un po' nella catechesi
    della desacralizzazione.
    Il cristianesimo non è una filosofia, non è una dottrina
    che spieghi in forma razionale i perchè fondamentali della vita.
    Essere cristiano non è aderire ad una serie di verità astratte
    prestabilite. Il cristianesimo non è un trattato.
    Il cristianesimo non è un moralismo. Gesù Cristo non è
    affatto un ideale di vita. Gesù Cristo non è venuto a darci
    l'esempio e ad insegnarci a compiere la legge. Dio ha
    manifestato agli uomini la sua volontà dando la legge sul monte
    Sinai, con i dieci comandamenti. Questa legge nessuno l'ha
    potuta compiere. Come dice l'apostolo san Giovanni: "Se diciamo
    che non abbia mo peccato, inganniamo noi stessi e la verità non
    è in noi... Se diciamo che non abbiamo peccato, facciamo di Dio
    un bugiardo".
    Quindi, se la legge mosaica nessuno l'ha potuta compiere nè
    giustificarsi mediante essa, come ci darà Gesù Cristo una legge
    ancora più difficile? Come potremo compiere qualcosa di ancora
    più difficile? (Mosè al quadrato, come dicono i protestanti). Se
    già prima la legge era ardua e nessuno l'ha compiuta, tanto che
    la legge ha dimostrato che tutti noi siamo peccatori, come
    compiere ora il discorso della montagna, che è ancora più
    difficile?
    Perchè Gesù Cristo dice: "Avete udito che fu detto: non
    commettere adulterio (per commettere adulterio bisognava
    accostarsi a una donna diversa dalla propria moglie), ma Io vi
    dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso
    adulterio con lei nel suo cuore". Gesù Cristo porta la legge a
    un grado ancora più difficile di prima. Così quando dice: "Avete
    udito: non uccidere (per essere un assassino bisognava ammazzare
    qualcuno fisicamente), ma lo vi dico: chiunque dice al fratello:
    imbecille, è già colpevole di omicidio.
    Come si può capire una cosa simile? Se era impossibile
    compiere la legge di Mosè, come può Gesù Cristo darci una legge
    nuova, col sermone della montagna, ancora più impossibile da
    compiere?
    La gente pensa che Gesù Cristo è venuto a darci una legge
    più perfetta della precedente e che, con la sua vita e la sua
    morte (la sua sofferenza soprattutto), ci ha dato l'esempio
    perchè noi si faccia lo stesso. Per queste persone Gesù Cristo è
    un ideale, un modello di vita, un esempio. Non è così. Questo
    sarebbe convertire il cristianesimo in un moralismo: la
    giustificazione della persona mediante il compimento della nuova
    legge, con l'aiuto dei sacramenti. Così molta gente pensa: Gesù
    Cristo ci ha dato dei sacramenti perchè, accostandoci ad essi,
    abbiamo la forza di compiere la legge; inoltre ci ha dato
    l'esempio con la sua vita dicendoci: vedete come faccio io? Così
    fate anche voi.
    Se poi chiedi alla gente: tu lo fai? ti rispondono: via, io
    non sono Gesù Cristo, non sono mica un santo...
    Il cristianesimo non è per nulla un moralismo. Perchè, se
    Gesù Cristo fosse venuto a darci un ideale di vita, come avrebbe
    potuto darci un ideale talmente alto, talmente elevato, ché
    nessuno lo può raggiungere?
    Il cristianesimo non è un moralismo, nè una religione, nè
    una filosofia. IL CRISTIANESIMO E' FONDAMENTALMENTE UNA BUONA
    NOTIZIA: UN AVVENIMENTO.
    Perchè vediate un po' che cosa è una notizia, vi faccio un
    esempio.
    I Persiani stanno invadendo la Grecia e l'esercito di Atene
    è uscito loro incontro per contenerli. A quaranta chilometri da
    Atene, a Maratona, si danno battaglia. Immaginate l'ansia di
    questa città, le cui sorti dipendono da questa battaglia. Se
    vincono i Persiani, entreranno in città, gli uomini saranno
    passati a fil di spada, i bambini schiacciati contro le pietre,
    le donne violate. La città è presa dal terrore che ciò avvenga,
    se gli ateniesi perdono la battaglia. Un soldato uscì dal campo
    di battaglia e, correndo per quaranta chilometri, arriva alle
    porte della città e diede questa notizia: Abbiamo vinto! E
    crollò morto, ucciso dalla fatica.
    Quest'uomo diede la vita per dare questa notizia, perchè
    essa interessava enormemente la città, perchè da essa dipendeva
    la salvezza della città, perchè con la notizia era la stessa
    vittoria che il soldato portava. Da queste parole del soldato
    ricevono tutto, al punto che la città, che prima era soggiogata
    dall'angoscia e dal panico, all'ascoltare questa buona notizia
    prorompe nella gioia, nell'allegria, nella festa. Per questo la
    Scrittura dice: Come sono belli i piedi di coloro che annunciano
    la pace!
    Perchè vediate quant'è fondamentale una buona notizia e
    come non consista nel dare buoni consigli, perchè ognuno sa
    quello che deve fare, farò un altro esempio.
    Quando, durante la seconda guerra mondiale, la Francia era
    occupata dai tedeschi e tutti stavano in attesa dello sbarco
    degli alleati, una mattina, in un villaggio della Normandia una
    donna passa di porta in porta dicendo: Sono sbarcati! Questa
    notizia toccava le persone e cambiava la loro vita. Ciascuno
    sapeva ciò che doveva fare: se scappare alla svelta, perchè era
    stato un collaborazionista coi nazisti, o andare incontro agli
    alleati, che rappresentavano la libertà e la fine
    dell'oppressione.
    Il cristianesimo non è affatto una dottrina che si può
    imparare con catechismi e teologie. Il cristianesimo è una Buona
    Notizia, un evento storico; ciò che lo distingue da tutte le
    filosofie e religioni. Di questo evento storico vi sono dei
    testimoni che sono in esso coinvolti: gli apostoli.
    Questi esempi vogliono mostrare che cos'è una Buona
    Notizia, che cos'è il cristianesimo; una notizia che non dipende
    neppure dalla qualità di colui che l'annuncia, come quella donna
    che passava di porta in porta dando la notizia dello sbarco e
    che poteva anche essere la prostituta del paese.
    Ogni notizia è tale, perchè giunge in una situazione
    determinata per coloro che la ricevono. E' notizia, perchè
    interessa colui che l'ascolta, il quale si trova in una concreta
    situazione esistenziale che cambia radicalmente ascoltando la
    notizia. In quei due esempi lo si vede chiaramente.
    Anche il cristianesimo è fondamentalmente una buona
    notizia, un evento storico, che irrompe nella nostra esistenza e
    nella nostra situazione cambiandola radicalmente. E' la notizia
    che trasformerà completamente la vita di chi la accoglie, è la
    notizia che tutti gli uomini stanno aspettando.
    Perchè è tanto importante la notizia che il cristianesimo
    dà, qual è la situazione in cui gli uomini si trovano, così
    che questa notizia li interessi tanto? Vediamolo poco a poco.
    San Paolo, nella lettera agli Ebrei (2, 14-15),
    dice:"Poichè dunque i figli hanno in comune il sangue e la
    carne, anch'Eqli (Gesù Cristo) ne è divenuto partecipe, PER
    RIDURRE ALL'IMPOTENZA MEDIANTE LA MORTE COLUI CHE DELLA MORTE HA
    IL POTERE, CIOE' IL DIAVOLO, E LIBERARE COSI' QUELLI CHE PER
    TIMORE DELLA MORTE ERANO SOCCETTI A SCHIAVITU' PER TUTTA LA
    VITA”.
    Qui San Paolo dice: il problema dell'uomo è uno solo: è
    tenuto schiavo dal signore della morte, il diavolo; l'uomo è
    schiavo del diavolo per la paura che ha della morte. Questa
    paura gli dura per tutta la vita.
    L'uomo è accerchiato, tenuto
    schiavo della morte per la paura
    che ha della morte. E dice che
    Gesù Cristo viene a tirar fuori
    l'uomo da questa situazione,
    annientando e vincendo la morte.
    Il vostro problema è che avete
    paura della morte ed è questo ciò
    che vi fa soffrire, questa è la
    radice di ogni vostra infelicità e
    insoddisfazione.
    Ma la gente dirà: Io, paura
    della morte? Ma va! Sarebbe questo
    che mi schiavizza e mi fa
    soffrire? Che stupidaggini!
    Non si tratta della morte
    fisica. Quello che ti fa soffrire
    è tutto ciò che ti distrugge, tutto ciò che ti uccide: siano i
    difetti di tua moglie o quelli di tuo marito, sia il tuo
    compagno di lavoro che è un fesso, sia una malattia che hai o il
    fatto che ti hanno licenziato, sia che a casa tua non si fanno
    le cose come secondo te si dovrebbe, sia che non guadagni
    abbastanza, sia che il tuo capo è un mascalzone... CIO' CHE TI
    FA SOFFRIRE E' TUTTO CIO' CHE IN QUALCHE MODO MINACCIA LA TUA
    PERSONALITA'; TUTTO CIO' CHE VA CONTRO LA TUA REALTA'
    ESISTENZIALE DI VITA E CHE, IN QUALCHE MODO, TI DISTRUGGE E TI
    UCCIDE. Perciò non accetti i difetti di tua moglie, perchè ti
    uccidono; nè accetti certe abitudini degli altri, perchè ti
    distruggono; e questo tu non lo puoi sopportare. Tutto ciò che
    va contro il concetto che tu hai della verità, contro le tue
    idee, ti distrugge o ti ammazza. Ti distrugge tutto: il tuo
    carattere, il sesso, tutto ciò che va contro il tuo corno,
    contro i tuoi ideali, contro i tuoi progetti; contro la tua
    concezione del bene, contro i tuoi sogni
    e le tue speranze. Tutto ciò che va contro di te, tu non lo puoi
    sopportare e soffri.
    L'uomo è schiavo perchè non vuol morire, perchè ha paura
    della morte. A questa morte mi riferisco, alla morte ontologica,
    alla morte dell'essere, alla morte di te stesso.
    Per questa realtà di morte che tu hai, perchè non hai altra
    vita che quella che hai oggi, tu sei schiavo del male: sei
    schiavo del maligno e obbedisci alle sue concupiscenze e ai suoi
    comandi. Questo crea dentro di te un uomo insoddisfatto, sei un
    uomo in stato di sofferenza perchè dentro di te è scolpita la
    legge naturale, tu sai che ti realizzi amando l'altro,
    trascendendoti nell'altro. Nel momento in cui il tuo io si
    trascende nell'altro, chiunque egli sia -il tuo collega, il
    povero all'angolo, tua moglie o tuo figlio...- nella misura in
    cui sei capace di trascenderti nell'altro amandolo, realizzi te
    stesso, compi la legge. Perchè tutta la legge e i profeti si
    riassumono in questo: amare Dio e amare il prossimo come te
    stesso.
    Ma l'uomo constata ogni giorno questa realtà: che non può
    passare all'altro, che non può passare la barriera che lo separa
    dall'altro,perchè fra lui e l'altro c'è un mostro, un dragone:
    la morte. Per questo l'uomo è insoddisfatto: perchè da un lato
    sa che si realizza amando, passando all'altro; dall'altro si
    ritrova incapace di farlo, perchè quando ci prova, incontra nel
    mezzo il dragone, incontra la morte, ed egli ha paura della
    morte.
    La morte si è convertita in un mostro, ed abbiamo tutti una
    terribile paura della morte. (Non parlo solo della morte fisica,
    ma di ogni morte in genere; non c'è che una morte: la morte
    ontologica dell'essere, cioè che tu muori, che la tua persona
    cessa di esistere e di essere. La mia vita, la mia storia è
    soltanto fumo che non serve a nulla perchè l'uomo muore e
    sparisce).
    L'uomo vive atterrito da questa realtà. Cerca di essere,
    cerca di vivere il reale, ciò che è vero, ciò che non perisce,
    ciò che non è mobile, l'autentico.(Per questo il mare è simbolo
    della morte, perchè è mobile e sinuoso, è il contrario di ciò
    che l'uomo cerca: il reale, ciò che non si muove, ciò che è
    certo, ciò che non perisce, l'eterno). Il tempo conduce alla
    morte e questo l'uomo non lo può sopportare.
    Ma perchè l'uomo vive in questa schiavitù? Com'è possibile
    che l'uomo sia giunto a questa situazione? Come sono arrivate le
    persone a questa situazione di non potersi saziare con nulla, di
    non essere felici? Perchè l'uomo non si soddisfa con questi tipi
    di felicità piatta che la società presenta: la macchina, la
    moglie, la casa, educare i figli e basta?
    Perchè un uomo non è felice quand'anche abbia una magnifica
    casa, una moglie fantastica e dei figli magnifici? Perchè l'uomo
    si trova in questa situazione di cui parla San Paolo nella
    lettera ai Romani: che sperimenta, da una parte, che la sua
    ragione gli dice di fare il bene e, dall'altra parte, che è
    incapace di realizzarlo? Perchè se conosco il bene non posso
    farlo? (Cfr. Rom. 7,15 ss.)
    (Perché è un fatto che l'uomo non può realizzare il bene.
    La gente si scandalizza di questo, perchè il moralismo è molto
    profondo dentro di noi. La gente, quando vede un povero, pensa:
    quello è un lazzarone, perchè se volesse lavorare non morirebbe
    di fame; il fatto è che beve. L'uomo crede che tutto dipende da
    lui, che tutto si conquista coi pugni. Se uno è povero, è perchè
    non vuol lavorare, perchè preferisce vivere a sbafo. Siamo tutti
    talmente catechizzati in questo senso che crediamo che il bene
    sia in mano nostra, per questo ci scandalizziamo che il bene non
    sia alla nostra portata. Viviamo in un fariseismo totale:
    crediamo che tutto sia opera nostra).
    Questa è la realtà dell'uomo: vuol fare il bene e non può.
    Il marxismo dirà che non può perchè è alienato dalle strutture
    ingiuste della società; la psicologia dirà che non può a causa
    dei suoi complessi psicologici. Tutto questo non mi convince.
    Il cristianesimo dice un'altra cosa. Dio ha rivelato la realtà
    dell'uomo cosi: L'UOMO NON PUOI FARE IL BENE PERCHE' SI E'
    SEPARATO DA DIO, PERCHE' HA PECCATO ED E' RIMASTO RADICALMENTE
    IMPOTENTE E INCAPACE IN BALIA DEI DEMONI. E' RIMASTO SCHIAVO DEL
    MALIGNO. IL MALIGNO E' IL SUO SIGNORE.
    (Per questo non valgono nè consigli nè sermoni esigenti.
    L'uomo non può fare il bene).
    Domani t'imbatterai in questa realtà: una dicotomia
    interiore: vuoi e non puoi. Tutto va molto bene, ma appena ti
    scontri con un evento di morte e ti ribelli, non ce la fai,
    affondi e servi il demonio. Non puoi camminare sulla morte, non
    puoi passare la barriera, perchè sei schiavo del maligno che ti
    manipola come vuole, perchè è molto più potente di te. Non puoi.
    compiere la legge, perchè la legge ti dice di amare, di non
    resistere al male, ma tu non puoi: tu fai quello che vuole il
    maligno.
    Perchè succede questo?
    Vediamolo nel racconto del Genesi (cfr. Gen. 3)
    Dio non ci abbandona, ma ci dà una parola che esplicita la
    nostra realtà, che ci dice il perchè di quello che ci succede.
    Questa parola è Adamo ed Eva nel Genesi. (La gente crede che
    questo sia un raccontino un po' strano da conoscere come cultura
    e nulla più; è storia sacra... questo è successo, pensa
    la gente, al primo uomo, ma i nostri problemi sono più seri.
    Niente di tutto ciò. E' una Parola che esplicita la nostra
    realtà. E' una Parola di Dio per noi, ora.
    Il Genesi dice: "Il
    serpente era la più astuta di
    tutte le bestie selvatiche
    fatte dal Signore Dio. Egli
    disse alla donna: -E' vero
    che Dio ha detto: non dovete
    mangiare di nessun albero del
    giardino ?- Rispose la donna
    al serpente: -Dei frutti
    degli alberi del giardino noi
    possiamo mangiare, ma del
    frutto dell'albero che sta in
    mezzo al giardino Dio ha
    detto: non lo dovete mangiare
    e non lo dovete toccare,
    altrimenti morire te- Ma il
    serpente disse alla donna:
    -Non morirete affatto! Anzi,
    Dio sa che quando voi ne
    mangiaste, si aprirebbero i
    vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il
    male- Allora la donna vide che l'albero era buono da mangiare,
    gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese
    del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che
    era con lei e anch'egli ne mangiò".
    La prima cosa da far notare di questo testo (che è
    rivelazione) è che il serpente ha detto alla donna (Adamo ed Eva
    sei tu): Come mai non potete mangiare di nessun albero del
    giardino? Perchè il serpente dice questo? Infatti Dio li
    lasciava mangiare di tutti gli alberi del giardino, eccetto
    quello che eri nel mezzo. Allora com'è che il serpente dice:
    Perchè non potete mangiare di nessun albero del giardino? Si
    direbbe uno stupido errore del serpente. Invece l'intenzione del
    maligno è molto chiara. Dio ha detto loro di non mangiare di un
    solo albero. Ma il serpente lascia cadere nel subconscio: se non
    possono mangiarne di uno è come se non potessero mangiarne di
    nessuno; sono degli esseri limitati.
    San Paolo dice: Prendendo occasione dalla legge il maligno
    ci ha sedotti ed uccisi. Prendendo occasione dal precetto, dalla
    proibizione, dalla legge. Vediamolo: ti trovi davanti all'albero
    che, secondo te, è buono (gradevole alla vista, desiderabile) e
    inoltre sei convinto che ti realizzi come persona mangiandone
    (vide che era buono per acquistare saggezza); ti trovi davanti
    all'albero e la prima cosa che pensi è: Perché
    non lo posso fare? (perchè non posso andare con Tizia, se ci
    vogliamo bene... è sposata ma non ama suo marito, è una donna
    infelice... Perchè allora Dio mi ha messo quest'amore per lei se
    non posso?); e pensi: Se è questo che desidero, se è lì che mi
    potrò realizzare, perchè non posso farlo? Ma chi l'ha detto che
    è peccato? I preti! Ma in altri paesi dicono che si può...
    Il maligno insinua un sospetto nel nostro cuore: se non
    puoi mangiare di quell'albero, infondo non puoi fare niente. Ci
    ha lasciato quest'idea nel subconscio. Ci ha fatto pensare, che
    non siamo liberi, che siamo degli esseri limitati.
    Ma la donna dice subito: No, no; noi possiamo mangiare di
    tutti gli alberi eccetto quello che sta nel mezzo. E immediata
    mente il serpente, padre della menzogna, bugiardo fin dal
    principio, velenoso, come dice Gesù Cristo, dice la menzogna più
    grande di tutte, la menzogna primordiale: Non è vero che morrai;
    ma Dio sa molto bene che il giorno che mangerai di questo albero
    sarai come Dio. La menzogna è perfetta, perchè alla persona
    sembra che l'albero sia buono, che mangiando di quell'albero si
    realizzerà, che troverà la vita. Dio è invidioso di te -dice il
    serpente- non vuole che ti realizzi, non vuole che tu conosca il
    bene e il male e che tu sia grande come lui. Per questa ragione
    Dio t'ha proibito di mangiare -dice il maligno-
    Questa è la menzogna primordiale.
    Dice il serpente che la legge naturale scritta nel cuore,
    dell'uomo non è stata messa da Dio perchè Egli ama l'uomo, bensì
    perchè Dio è il contrario dell'amore, perchè Dio ti vuole
    limitare, perchè Dio non vuole la tua realizzazione. Questa è la
    menzogna terribile: Dio non è amore. Dio non esiste. Realizzati
    come vuoi, come ti pare, con la tua ragione, col tuo istinto,
    diamine: tu sei un Dio! Perchè vuoi porti dei limiti? Macchè Dio
    sopra e Dio sotto! Dai!
    Questa è la catechesi del maligno: Dio non ti ama.
    E convince Eva. Eva pensa che è vero: il frutto è
    gradevole. La stessa cosa che pensi tu: sei convinto che in
    questo modo ti realizzerai. Ed Eva mangia.
    Mangiare è accettare la catechesi del maligno: che Dio non
    è amore. Questo non lo si pensa molto, lo si fa. Eva, tu ed io,
    facciamo un sacramento quando pecchiamo, facciamo un atto
    storico con il quale diciamo "amen" alla catechesi del maligno:
    che Dio non ci ama. Mangiare è il segno che accettiamo questo.
    Ma il peccato genera la morte. Quando Eva ha fatto il
    sacramento, la liturgia de maligno, quando ha peccato, è rima-
    sta convinta: è vero, non esiste nessun Dio, sono sola al mondo.
    Che succede allora ? Viene la morte dell'essere. Dal momento che
    l'uomo è in auto Dio gli dà l'essere e Dio gli dà l'essere
    amandolo, perché Dio è amore, se accettiamo che Dio non è amore,
    se con un sacramento, il peccato, neghiamo non a livello
    intellettuale, ma profondo, esistenziale, che Dio ci ama, da
    dove ci verrà l'essere? Con il peccato neghiamo che il sostegno
    del nostro essere, che la vita, venga da Dio. Per quanto è in
    nostro potere ci separiamo da Dio. Allora la nostra vita cessa
    di avere senso. Allora penso: Chi mi ha creato ? Perché la
    ragione profonda della vita scompare. IO MUOIO ONTOLOGICAMENTE,
    divento completamente cieco. Infatti, se Dio non esiste per me,
    perché non mi ama, chi mi dà l'essere ? Chi sono io ?
    Allora l'uomo sperimenta ad un livello profondo (questo non
    lo si sperimenta coi ragionamenti) che il mondo gli crolla
    addosso, sente che la vita manca di senso, si sente separato
    dall'altro, ormai non sa più chi sia, né chi è l'altro, tutto è
    lecito e nulla è lecito, perché più nulla ha senso. HA
    CONOSCIUTO LA MORTE NELL'ATTO DI PECCARE. Perché prima la morte
    non esisteva, la morte fisica era un passaggio naturale, come
    tutto nella natura muore e risuscita.
    Ma continuiamo con il Genesi: "Allora si aprirono gli occhi
    di tutti e due e si accorsero di essere nudi". (Il sentimento di
    nudità è il sentimento di morte, il conoscere il male, che è
    l'assenza di Dio; se Dio è la vita, il non-Dio, il male è la
    morte). Hanno sperimentato la morte che prima non conosce vano.
    A partire da questo momento, guardate che cosa succede: "Poi
    udirono il Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza
    del giorno e l'uomo con sua moglie si nascosero dal Signore Dio,
    in mezzo agli alberi del giardino. Ma il Signore Dio chiamò
    l'uomo e gli disse: -Dove sei ?- Rispose: -Ho udito il tuo passo
    nel giardino: ho avuto paura (appare la parola 'paura' nella
    scrittura.) perché sono nudo e mi sono nascosto- Riprese: -Chi
    ti ha fatto sapere che eri nudo ? (chi ti ha catechizzato, chi
    ti ha fatto conoscere la morte ? Chi ti ha fatto conoscere il
    male ?) Hai forse mangiato dell'albero di cui ti avevo comandato
    di non mangiare ?- Rispose l'uomo: -La donna che tu mi hai posto
    accanto mi ha dato dell'albero e io ne ho mangiato" (appare,
    l'egoismo; Adamo per salvarsi non esita a scaricare su Eva la
    colpa: ammazzala, se vuoi. E' quello che facciamo tutti: nessuno
    se la sente di caricarsi del peccato dell'altro: che muoia lui,
    io mi salvo come posso).
    Adamo ed ,Eva siamo noi. Che ci succede peccando ?
    SPERIMENTIAMO LA MORTE ONTICA, LA MORTE DELL'ESSERE, L'ASSENZA
    DI DIO IN NOI E PERTANTO LA PERDITA DEL SENSO DELLA VITA. Questa
    è l'unica morte che esiste, la vera morte. La morte fisica e la
    sofferenza non sono nulla paragonate alla morte che si
    sperimenta con la separazione da Dio nel peccare. Allora si
    sente il terrore infinito, perdi completamente la tua
    dimensione. Questo è la morte.
    Dal momento che l'uomo ha peccato è rimasto radicalmente
    incapace di vivere: è morto, porta una semente di morte
    innestata in sè. Questa semente di morte è ciò che di più
    potente ha, è ciò che governa la sua vita. Quest'uomo, faccia
    ciò che vuole, se ne va al cimitero. Il peccato mette in noi un
    veleno che ci lascia debilitati. Il peccato vive in noi come una
    semente di morte.
    Ora comprendiamo San Paolo nella lettera ai Romani: "Io non
    riesco a capire neppure ciò che faccio: infatti non quello che
    voglio io faccio, ma quello che detesto... quindi non sono più
    io a farlo, ma il peccato che abita in me".. San Paolo chiama
    "peccato" il maligno, l'azione del maligno in noi.
    Il peccato vive in noi, regna in noi come qualcosa che ci
    schiavizza e che, senza che lo vogliamo, ci porta a peccare.
    Siamo in balia delle nostre concupiscenze. Basta che ci manchi
    oche ci sia proibita qualcosa perchè la vogliamo fare. Perchè?
    Perchè l'uomo che ha sperimentato la morte ora non vuol morire;
    ha sperimentato il non essere e vuol essere, ha paura di morire,
    ha paura della morte. Non essere, significa non essere amato.
    Vivere significa essere amato. Allora cerchiamo in tutto di
    essere amati: col denaro, col prestigio, con una bella donna.
    L'uomo vuol essere amato, vuol essere stimato, perchè questo
    vuol dire vivere.
    Così comprendiamo San Paolo: "Sappiamo infatti che la legge
    è spirituale, mentre io sono di carne, venduto come schiavo del
    peccato. Io non riesco a capire neppure ciò che faccio: infatti
    non quello che voglio io faccio, ma quello che detesto. Ora, se
    faccio quello che non voglio, io riconosco che la legge è buona;
    quindi non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me.
    Io so infatti che in me, cioè nella mia carne, non abita il
    bene: c'è in me il desiderio del bene, ma non la capacità di
    attuarlo; infatti io non compio il bene che voglio, ma il male
    che non voglio. Ora, se faccio quello che non voglio, non sono
    più io a farlo, ma il peccato che abita in me. Io trovo dunque
    in me questa legge: quando voglio fare il bene, il male è
    accanto a me... Sono uno sventurato! Chi mi libererà da questo
    corpo votato alla morte?" (San Paolo parla di "corpo" non in
    senso ellenistico di corpo e anima. Il corpo per San Paolo è la
    carne, è quest'esistenza così com'è, disastrosa,
    che non ci può saziare, è l'uomo sempre costretto a sperimentare
    la sua realtà: il suo peccato. E' inutile).
    Allora facciamo di tutto per ottenere la stima degli altri,
    per essere rispettati ed amati. L'UOMO DIVIENE SCHIAVO DEL MALE.
    SI CONVERTE IN IDOLATRA . Quest'uomo è disposto a vendere
    l'anima al diavolo pur di riuscire ad essere. Vu+le la vita e la
    cerca in mille cose: soldi, fama, divertimenti, ecc. Per questo
    Gesù dice nel Vangelo: Il vostro peccato è che volete vivere e
    credete che la vita sia assicurata dall'abbondanza dei beni.
    L'uomo, che peccando ha sperimentato la morte, non vuole
    morire; quindi tutto ciò che nella vita lo conduce alla morte,
    non lo può sopportare, non può accettarlo. Fugge tutto ciò che
    lo distrugge e lo fa soffrire.
    Il lavoro, che prima del peccato era una creazione per
    l'uomo, ora si converte in una schiavitù. Prima, la donna
    sposata accettava che il marito governasse la casa; ora, dice il
    Genesi, non sopporterà di essere dominata dall'uomo. Prima, aver
    figli le sembrava meraviglioso, perchè il dolore aveva un senso
    nel contesto della vita, ora si converte in un incubo. Perchè,
    prima, il dolore fisico esisteva, ma aveva un senso; ora, è
    immagine della morte e non lo si può sopportare. Perchè il
    dolore, se non ha senso, è una mostruosità; il dolore -come
    simbolo della distruzione dell'essere che si è provata gi
    interiormente con il peccato- è insopportabile.
    L'UOMO, A CAUSA DEL PECCATO, E' RIMASTO ACCERCHIATO DALLA
    PAURA DELLA MORTE E ORMAI NON PUO' PASSARE ALL'ALTRO, NON PUO'
    AMARE. La legge dice che ci realizziamo amando l'altro, passando
    all'altro. Ma noi siamo accerchiati dalla paura della morte e
    non possiamo amare nessuno, perchè passando all'altro ci
    scontriamo con la barriera della morte che ci minaccia. L'altro
    ci distrugge e ci uccide e non possiamo amarlo perchè non
    vogliamo morire.
    Questo fatto provoca nell'uomo una profondissima dicotomia
    interiore che è la radice di tutta la nostra infelicità. Sapere
    che la nostra realizzazione sta nella legge e sperimentare
    l'incapacità a compierla amando gli altri. Dal peccato è dalla
    paura della morte siamo resi incapaci di fare ciò che sappiamo
    essere la nostra realizzazione. Pensiamo: come possiamo
    lasciarci derubare se senza soldi moriamo? Come posso amare mia
    moglie o i miei figli se i loro difetti mi distruggono? Come
    posso caricarmi del peccato dell'altro se ciò mi uccide?
    Se li lascio fare mi crocifiggono ed io non voglio morire, per
    chè ho paura della morte.
    Per la paura della morte siamo schiavi del male e del
    peccato e facciamo la volontà del maligno. Per questo San Paolo
    dice: il peccato è il pungiglione della morte.
    QUESTO E' CIO' CHE CI FA SOFFRIRE: LA PAURA CHE ABBIAMO
    DELLA MORTE. E per sfuqgire la morte cadiamo vittime del
    maligno, ci facciamo idolatri per cercare la vita.
    L'uomo, quando si sposa, chiede la vita al matrimonio; fa
    del matrimonio un idolo. Quando lavora, chiede al lavoro la
    felicità; fa denaro chiedendo ad esso la felicità. Cerca la
    felicità nel sesso, nell'alcool, in qualunque cosa. Soprattutto
    cerca la vita nella stima degli altri. Qui si vede chiaramente
    che non serve il moralismo nè serve esigere da nessuno. Se non
    si va alla sorgente di tutti gli adulteri e di tutti i furti,
    che è il cuore dell'uomo, si perde tempo. Distruggi nell'uomo
    questo cerchio di morte che lo tiene schiavo, cambia il suo
    cuore e vedrai come riparte il danaro e cessa di essere
    socialmente ingiusto.
    Non serve a nulla dire alla gente che si deve amare.
    Nessuno può amare l'altro.Tu potrai avvicinarti e amare tua
    moglie e un'altra persona, ma fino a un punto: fino a che non ti
    distrugga. Ma oltre non puoi andare perchè devi difendere la tua
    vita, perchè è la sola cosa che possiedi, perchè vuoi vivere,
    essere. Come puoi perdere la vita? Perchè? Per chi? Un uomo
    potrà dare la vita per qualcosa che lo fa crescere nella stima
    degli altri, per qualcosa di nobile, per la patria, per un
    ideale... ma chi darà la vita per nulla? Chi darà la vita per il
    nemico? (Nemico è tutto quello che attenta alla tua
    personalità). Ma via! Al contrario: bisogna uccidere il nemico,
    perchè si oppone a quello che tu credi il bene. Chi perde la
    vita per nulla? E' assurdo.
    E chi ha la colpa di questo? Nessuno. Per questo non
    servono i discorsi. Non serve dire: sacrificatevi, vogliatevi
    bene, amatevi. E se qualcuno ci prova si convertirà nel più gran
    fariseo, perchè farà tutto per la sua perfezione personale.
    Per questo tutte le relazioni umane sono basate sulla
    violenza: la violenza di uno che obbliga l'altro a compiere la
    legge e viceversa. Ma non solo questo, bensì ognuno ha una sua
    idea della legge. Se il marito è un uomo geloso... povera donna!
    E se lei è un po' nevrotica... povero marito, dovrà sudar sette
    camicie.
    Le relazioni matrimoniali son sempre conflittuali. Pongo
    come paradigma il matrimonio, perchè dappertutto succede lo
    stesso. Tant'è vero che il matrimonio in Svezia, per esempio,
    come istituzione non esiste più; non esiste più la comunità
    familiare come fondamento dell'ordine sociale. E il divorzio sta
    arrivando in tutta l'Europa. Si impone come una realtà perchè
    non si può fare altrimenti. Siccome ciò che importa al marito è
    essere amato, e alla moglie lo stesso, ecco già la guerra. Che
    fare? Niente: sopportarsi, resistere finchè non se ne possa più
    e allora separarsi ed è finita. Gli sposi divorziano è tanti
    saluti.
    Per questo tanti matrimoni sono un fallimento. Il massimo
    che si ottiene è la coesistenza. La legge che impera nel
    matrimonio è l'educazione. Son talmente educati l'uno con
    l'altro, che magari neppure si parlano. Arrivano ad un
    compromesso: tu hai diritto alla tua libertà ed io alla mia; io
    ho le mie manie e i miei egoismi, tu i tuoi; siamo civili: io
    sopporto certe tue manie e tu le mie... L'importante è non
    disturbare.
    L'ideale di felicità della società moderna s'è appiattito:
    avere una bella casa, un'auto magnifica, andar fuori il sabato e
    la domenica, essere onesto, andare a messa, lavorare, essere
    amico del prete, ecc.; e qui si ferma la felicità dell'uomo. Ma
    che succede? Che nessuno resta soddisfatto. Perchè Dio non ha
    fatto l'uomo per una felicità tanto piatta, anche se la
    filosofia e il marxismo tentano di convincerci che non c'è
    altro. Abbiamo ridotto l'uomo, lo abbiamo rimpicciolito. Non è
    questo il disegno che Dio ha fatto sull'uomo. Per questo l'uomo
    non si soddisfa con un tipo di felicità tanto piatta, la sua
    ansia di felicità è molto più grande, i suoi problemi sono molto
    più profondi che non avere denaro, televisione, frigorifero,
    automobile.
    La tragedia dell'uomo è che sperimenta ogni giorno la sua
    realtà di peccato e di egoismo, perchè non può passare la
    barriera della morte, perchè ha una profonda dicotomia
    interiore.
    Perciò l'uomo fugge e si aliena. La nostra è una società di
    alienati perchè l'uomo non può sopportare questa infelicità. Ci
    sono molti tipi di alienazione. Una è quella dell'operaio. Non
    ha molto tempo per pensare a queste cose perchè è tutto il
    giorno occupato a guadagnarsi il pane a colpi di piccone (benchè
    abbia gli stessi problemi con sua moglie, solo che risolve le
    cose più rapidamente, magari a botte...), anche lui si aliena
    col suo totocalcio, con la sua partitella a carte e i suoi
    bicchieri di vino all'osteria con gli amici. Perchè l'uomo,
    qualunque sia la sua situazione, ha bisogno di fuggire da questa
    alterità, da questa dicotomia, da questa realtà profonda di
    infelicità. Per questo l'uomo si alza, fa colazione, lavora,
    pranza, lavora, guarda la televisione, cena e dorme; la domenica
    va a vedere la partita e poi i risultati alla televisione
    per confrontarli con la sua schedina. L'uomo cerca di non
    pensare, finchè un giorno non gli capita qualcosa di
    straordinario e il mondo gli crolla addosso.
    Adesso possiamo capire che cos'è il moralismo: pretendere
    che l'uomo, con le sue proprie forze, senza Gesù Cristo, vinca
    il peccato. Allora gli diciamo: forza, sacrificati, datti da
    fare! E bombardiamo la gente. Il massimo che otteniamo è
    terrorizzare la gente, perchè uno guarda se stesso e si rende
    conto di essere un comodo, cui costa perfino andare in chiesa là
    domenica e che è triste di non essere capace di cambiare. Al
    massimo cercherà di fare qualcosina per guadagnarsi il cielo
    nell'altra vita con qualche opera buona. Non può far di più
    perchè è profondamente tarato. E' carnale. Non può far a meno di
    rubare, di litigare, d'essere geloso, di invidiare, ecc. Non può
    fare altrimenti e non ne ha colpa. Non trasformiamoci in
    fascisti che pensano che ogni uomo è come lui stesso vuole
    essere.
    QUAL'E' LA BUONA NOTIZIA?
    GESU' CRISTO HA SPEZZATO QUESTO CERCHIO DI MORTE E DI
    PECCATO CHE CI SCHIAVIZZA; HA VINTO IL SIGNORE DELLA MORTE
    AFFINCHF' POSSIAMO PASSARE LA BARRIERA CHE CI SEPARA DALL'ALTRO
    ED AMARLO; LA MORTE E' STATA VINTA NELLA MORTE E RESURREZIONE DI
    GESU CRISTO. ORA POSSIAMO AMARCI IN UNA NUOVA DIMENSIONE.
    Per questo l'unico segno che
    annuncia Gesù Cristo risuscitato
    vincitore della morte è la
    Chiesa.
    "Amatevi come io vi ho
    amato. In quest'amore
    conosceranno che siete miei
    discepoli". Perchè l'unica
    garanzia per il mondo che la
    morte è stata vinta l'amore
    nella dimensione della croce.
    Perché nessun uomo può amare
    così: nessuno può lasciarsi
    uccidere dal nemico, a meno che
    non lo faccia per tattica,
    perchè ha paura, perchè è un
    codardo. Ma chi può lasciarsi
    ammazzare dal nemico amandolo,
    lasciarsi distruggere dalla
    moglie, lasciarsi crocifiggere dai difetti del compagno? Al
    contrario: bisogna dar lezioni a tutti, giudicare tutti...
    Il Giusto, l'unico che poteva qiudicare, ha rifiutato di
    giudicare l'uomo. Non ha giudicato neppure l'assassino e il la
    dro. Da questo potete capire quello che dice San Pietro: Non
    dovete obbedire solo ai padroni giusti, ma anche agli ingiusti
    (cfr. I Pt 2,18). Perchè Gesù Cristo non ha risposto allo
    schiaffo con lo schiaffo nè all'insulto con l'insulto, bensì ha
    rimesso la giustizia al Padre. Ma non perchè si dica: adesso
    verrà Lui e vi castigherà tutti. Questo è non comprendere Gesù
    Cristo.
    Ci sono dei Salmi nella Scrittura che sono Salmi di
    maledizione, che dicono costantemente: distruggi i nostri
    nemici; prendi i bambini dei nostri nemici e schiacciali contro
    le pie tre (Salmo 136). Questo ci scandalizza e diciamo: che
    orrore! Ci sono continuamente letture dove si domanda la
    vendetta di Dio contro i nemici del popolo. Conoscete la canzone
    del Pigiatore? Le parole sono prese da Isaia 63. Parla di uno
    che avanza vestito di rosso, che viene da Edom (gli Edomiti sono
    i nemici di Israele) e cui chiedono: Perchè avanzi macchiato di
    rosso? (questa lettura si fa il Venerdì Santo). Sembra un
    pigiatore, uno che ha pigiato l'uva nel tino. Perchè vieni così?
    E dice: Nel tino sono entrato da solo; del mio popolo nessuno
    era con me; guardai e non c'era chi mi aiutasse; il giorno della
    vendetta era arrivato, calpestai i popoli nella mia ira.
    Sapete che vuol dire ciò? Tutti i nemici del popolo ci Dio
    sono stati calpestati. Sapete chi erano i nemici del popolo di
    Israele? Tu ed io. Tu sei stato calpestato? Io no. Sapete chi è
    stato calpestato? Colui che fu calpestato è Gesù. Al posto tuo e
    mio. I nemici del popolo d'Israele, del popolo di Dio sono stati
    tutti messi nel tino e schiacciati. Ma Lui amò talmente i nemici
    che disse: nessuno vi entrerà, entrerò io solo.
    Abbiamo una grande ignoranza della Scrittura. Per questo
    abbiamo le nostre idee di un Gesù mieloso, con la barbetta a
    punta e le ciglia depilate, con la mano messa così e lo sguardo
    così... (come certe immagini del Sacro Cuore). Pensiamo che Gesù
    fosse tutta dolcezza. E non sappiamo che Gesù disse: Canaglie!
    Razza di vipere! E riferendosi ad Erode dice: Questa volpe...
    Gesù Cristo si arrabbia anche. Ma siccome abbiamo quest'immagine
    di Dio dei santini, non possiamo capire il Dio della Bibbia che
    è un Dio potente e fermo.
    QUAL'E' LA SALVEZZA PER L'UOMO? CHE SIA DISTRUTTA IN LUI LA
    MORTE, LE BARRIERE CHE HA NEL SUO CUORE. Questo è stato fatto
    nella MORTE E RESURREZIONE DI GESU' CRISTO.
    Gesù Cristo viene a dirci il contrario del serpente. Il
    serpente ci ha convinti che Dio non è amore. Egli viene a dirci
    che Dio è amore. Ma non a parole, bensì facendolo e
    realizzandolo. La legge fu lo strumento che il serpente usa per
    con
    vincerci che Dio era invidioso e non ci amava. Gesù Cristo ci
    resuscita dalla legge perchè in Lui essa ci è donata
    gratuitamente compiuta.Perchè mai più la legge sia per noi
    pietra di inciampo. Adesso la manifestazione di Dio non è una
    legge sublime che bisogna compiere (e la giustificazione viene
    dal suo compimento). Ora c'è una nuova teofania: per questo
    nella Trasfigurazione Gesù appare con Mosè ed Elia.DIO, LA SUA
    PIU' GRANDE MANIFESTAZIONE L'HA FATTA IN GESU'CRISTO,CHE HA
    RESUSCITATO DAI MORTI E COSTITUITO NOSTRO SIGNORE, NOSTRO
    KYRIOS. E' LUI IL SIGNORE DEL SINAI, LA VERITA'.
    Ma se la verità è Lui, se la verità è l'amore al nemico, la
    misericordia che in Lui s'è manifestata, non c'è più legge se
    non quella misericordia. POICHE' IN LUI LA MORTE E' STATA VINTA,
    possiamo lasciarci uccidere dall'altro, possiamo compiere la
    legge, siamo ogni giorno come pecore condotte al macello. Come
    dice San Paolo: "Per causa tua siamo messi a morte tutto il
    giorno, siamo trattati come pecore da macello".
    Prima l'uomo non poteva entrare nella morte, perchè la morte era
    un mostro, il Leviatan. Ora possiamo entrarvi invocando il nome
    di Gesù Cristo, perchè QUESTO GESU'DIO L'HA RISUSCITATO DAI
    MORTI E L'HA COSTITUITO NOSTRO SALVATORE, NOSTRO SIGNORE. A LUI
    HA DATO LO SPIRITO SANTO PROMESSO, GLI HA DATO IL POTERE DI
    GENERARCI DA DIO, DI DARCI UNA VITA NUOVA, DI RISUSCITARCI, DI
    DARCI LA VITA ETERNA.
    Perchè il salario del peccato è la morte. Egli è stato
    consegnato per i nostri peccati affinchè noi non moriamo. DIO LO
    HA RISUSCITATO PERCHE' CI ANNUNCI IL NOSTRO PERDONO. PER QUESTO
    NEL NOME DI GESU'CRISTO SI ANNUNCIA IL PERDONO DEI PECCATI.
    San Paolo dice: fu consegnato per i nostri peccati e risuscitato
    per la nostra giustificazione (cfr. Rom. 4,25). Quello che ci
    giustifica non è la morte, bensì la resurrezione. Se Gesù Cristo
    non è vivente ora, capace di entrare dentro di te, di amarti nel
    profondo, di strapparti il serpente dell'odio verso tuo marito
    che non ti fa parlare con lui e di darti la pace, chi ti dice
    che i tuoi peccati sono perdonati? Perchè te lo dico io? No! Gli
    Apostoli hanno sperimentato che Dio era Kyrios, Signore, solo
    quando Cristo è stato vivo in loro. PERCHE' QUESTI-dice San
    Paolo- DIO LO HA COSTITUITO, MEDIANTE LA SUA RESURREZIONE,
    SPIRITO VIVIFICANTE, CHE DA' VITA.
    Adamo è il primo uomo, paradiqma di questo uomo della carne
    schiavo del potere del peccato, è uomo vivente; Gesù Cristo è il
    secondo uomo, il primo di una nuova creazione, EGLI E' SPIRITO
    VIVIFICANTE. Egli può vivere in te e in me, perchè l'uomo nuovo
    è una sola cosa con Dio. Dio ha un tale amore per l'umanità, che
    ci fa suoi figli. EGLI PUO' VIVERE IN NOI. Quest'uomo nuovo,
    questa nuova dimensione che l'uomo riceve in Cristo,
    non si può rappresentare, non si può visibilizzare meglio che in
    una realtà: LA CHIESA. Perchè l'uomo nuovo è comunione di cuori.
    Se tu sei stato innestato in Cristo, se sei stato resuscitato
    con Cristo e sei stato costituito Spirito vivificante, anche tu
    puoi dar vita agli uomini, perchè puoi trasmettere loro lo
    Spirito, perché puoi annunciar loro la buona notizia della quale
    sei testimone. Allora tu vivi nel cuore di tutti, perchè le
    preoccupazioni del mondo non sono più preoccupazioni perchè tu
    ami gli uomini come Dio li ama; tu vivi in Cristo e pertanto sei
    una cosa sola con l'umanità.
    Questo, fratelli, è il cristianesimo. Se un uomo veramente
    è nato da Cristo, ama gli uomini fino a dar la vita per loro.
    Quando San Pietro, uscito dal cenacolo, annuncia per la
    prima volta la buona notizia, la gente che lo ascolta gli
    chiede: Che dobbiamo fare? Egli risponde: CONVERTITEVI E FATEVI
    BATTEZZARE INVOCANDO IL NOME DI GESU'.
    CHE COSE' IL BATTESIMO? E' REALIZZARE IL MISTERO DI PASQUA
    DI GESU' ATTRAVERSO UN SEGNO. Il corpo di peccato, che Gesù
    Cristo ha inchiodato sulla croce, muore. Ma questo non sarebbe
    sufficiente. Se Gesù Cristo non fosse risorto, che cosa avrebbe
    dimostrato? Che noi uomini siamo tutti delle canaglie, che
    nessuno ha compiuto la legge e che abbiamo condannato Gesù
    chiedendo grazia per un assassino. Con ciò nessuno di noi si
    sarebbe salvato. Avrebbe dimostrato che il nostro corpo è un
    corpo di peccato. Per questo San Paolo dice: Se Cristo non fosse
    risorto, vana sarebbe la nostra fede, resteremmo tutti nei
    nostri peccati. MA IL PADRE HA RISUSCITATO COLUI CHE HA VOLUTO
    FARSI PECCATO (è stato condannato nel nome della legge la quale
    dice: maledetto colui che pende dal legno). EGLI HA PRESO IL
    NOSTRO POSTO ED HA PERMESSO CHE I NOSTRI PECCATI FOSSERO
    LI'INCHIODATI. SONO I TUOI PECCATI ED I MIEI QUELLI CHE HA
    PORTATO SULLA CROCE E PER I QUALI E' MORTO. I PECCATI LO HANNO
    CONDOTTO ALLA MORTE PER ESPRIMERE COSI' CIO' CHE I PECCATI FANNO
    DI NOI. Perchè se siamo stati creati ad immagine e somiglianza
    di Dio, se Lui è morto per i nostri peccati, anche noi siamo
    morti per i nostri peccati. EGLI E' L'AUTORE DELLA VITA. EGLI E'
    IL SIGNORE DEL SINAI. MA SE EGLI HA OCCUPATO IL TUO POSTO ED IL
    MIO ED E' STATO PRESSO NELLA FOSSA AL NOSTRO POSTO E IL PADRE LO
    HA RESUSCITATO, HA RESUSCITATO ANCHE NOI. PERCHE' L'HA
    RESUSCITATO COME PEGNO, COME GARANZIA CHE I TUOI PECCATI SONO
    PERDONATI, CHE ABBIAMO ACCESSO ALLA VITA DI DIO, CHE ORA
    POSSIAMO NASCERE DA DIO. Ed allo stesso modo che la parola di
    Dio disse: sia la luce e la luce fu -dice San Paolo- Dio ci ha
    dato questa Parola, che è il keryqma, la quale ha il potere di
    far sì che sorga una nuova creatura per il potere della Parola
    di Dio.
    Sapete che cos'è la fede? CREDERE CHE QUESTO CHE STIAMO
    DICENDO E' POSSIBILE, CHE E' POSSIBILE CHE VOI NASCIATE
    VERAMENTE DA DIO, CHE TUTTI I VOSTRI PECCATI SONO PERDONATI E
    CHE AVETE ACCESSO ALLA VITA ETERNA, ALLA NATURA DI DIO. Perchè
    l'annuncio di questa Parola, dicevano i Santi Padri, è lo sperma
    dello Spirito, perchè ha il potere di generare nell'uomo una
    nuova creatura. IN COLUI CHE CREDE NELLA PREDICAZIONE,
    IMMEDIATAMENTE COMINCIA A CRESCERE UNA NUOVA CREATURA. La
    fotografia di questa nuova creatura è Cristo. PERCHE' CRISTO
    RESUSCITATO E' UN' OPERA CHE DIO HA FATTO PER TE, PERCHE' TU
    POSSA ESSERE SALVATO. EGLI E' LA MANIFESTAZIONE DI DIO. DIO HA
    VOLUTO MANIFESTARCI IN LUI IL SUO VOLTO.
    CHE DOBBIAMO FARE ?
    CONVERTITEVI E FATEVI BATTEZZARE, INVOCANDO IL NOME DI
    GESU'.
    FATEVI BATTEZZARE. Se sei veramente convinto di essere
    peccatore, se stai lasciando che questa catechesi ti giudichi,
    se lasci che la croce di Gesù Cristo ti denunci come peccatore,
    perchè non ti sei lasciato uccidere da nessuno -e questa è la
    legge ed i profeti- se lo accetti sei il più gran condannato,
    sei condannato a morte, sei all'inferno. (Karl Barth dice che
    l'uomo è giudicato e condannato dalla croce di Cristo come
    peccatore).
    Invece no: ORA TI ANNUNCIO UNA BUONA NOTIZIA: DIO HA
    RISUSCITATO COSTUI PER TE, DIO LO HA COSTITUITO TUO SIGNORE,
    KYRIOS, CE L'HA INVIATO PERCHE'POSSA DARCI LA VITA. PERCHE' ORA,
    SE CREDI IN LUI E TI APPOGGI IN LUI, TU POSSA NASCERE DI NUOVO,
    NASCERE DA DIO.
    Se credi questo, ora stesso puoi essere battezzato,
    possiamo dire. Se qui c'è qualcuno che dice: lo credo, credo che
    Dio è così potente che ora stesso può distruggere il mio corpo
    di peccato e darmi una nuova vita, io lo porterei all'acqua.
    Credi veramente che Gesù Cristo è vivente ed è stato costituito
    tuo Signore perchè tu possa nascere di nuovo dall'acqua e dallo
    Spirito Santo? Se qualcuno lo credesse lo sommergerei nell'acqua
    come segno che vuol seppellire il suo corpo di peccato,
    rinunciare a Satana e a tutti i peccati commessi finora. Se
    qualcuno lo crede e dice: giuro di non dar più retta a Satana,
    gli farei togliere i vestiti, come segno che si spoglia del suo
    egoismo, della sua lussuria, della sua vanità, di ciò che è
    stato finora ed entrerebbe nell'acqua. Ma forse dice: il fatto è
    che io non credo che smetterò di essere lussurioso, sai ? Allora
    non credi, perchè questo sì è nel potere di Gesù, ma non nel
    tuo. Ci hai seccati! Credi forse di poter smettere di bere,
    smettere di essere egoista? Tu non puoi. Proprio perchè tu
    non lo puoi ti è stato inviato Gesù Cristo Risorto, vincitore
    della morte. Perchè se tu lo potessi, a che servirebbe Gesù
    Cristo? Basterebbe la legge.
    Quando lo crederai veramente, ti spoglierai dei tuoi
    vestiti, scenderai i gradini e ti sommergerai nell'acqua,
    lasciando in essa il cadavere dell'uomo di peccato, invocando il
    nome di Gesù, questo Nome che è al di sopra di ogni nome.
    L'uomo è dominato dal serpente, dal demonio, dalla morte,
    dal peccato. CRISTO HA VINTO TUTTO CIO'. E' STATO COSTITUITO DA
    DIO KYRIO DI TUTTO ( del denaro, del matrimonio, dei figli, del
    prestigio, della sessualità, ecc.), IN LUI HAI SALVEZZA. SOLO IN
    LUI C'E' SALVEZZA IN QUESTO MONDO C'E' ACCESSO A DIO, SOLO IN
    LUI PUOI ESSERE RICREATO VERAMENTE, RICUPERANDO L'IMMAGINE DI
    DIO IN TE, DIVENENDO DIO STESSO, FIGLIO DI DIO, AVERE LA NATURA
    DI DIO.
    Allora questo stesso uomo, quand'esce dal battesimo, esce
    con un corpo nuovo, perchè come un bambino ha creduto e ha
    invocato il nome di Gesù. Non è un inganno, è la realtà: ha
    ricevuto un corpo nuovo. E come segno e conferma che ha ricevuto
    questo corpo nuovo, gli apostoli, che hanno il potere di
    trasmettere lo Spirito Santo, gli imponevano le mani, dopo
    essere uscito dall'acqua: prima distruggevano il corpo di
    peccato e poi tiravano fuori un corpo nuovo, radioso, infine gli
    infondevano lo Spirito Santo imponendogli le mani e invocando il
    nome di Gesù Cristo e ungendolo con l'olio (simbolo dello
    Spirito Santo). Quindi gli imponevano le vesti bianche, una
    corona di alloro, in segno di vittoria, e poteva passare alla
    Cena del Signore, celebrare l'Eucarestia. Perchè il cristiano
    battezzato è già entrato nella divinità, nel Regno di Dio e può
    passare all'Eucarestia. Perchè l'Eucarestia è un'Eucarestia
    celeste: lì sono davanti all'Agnello gli angeli e i santi.
    Guardate come, per parlare del kerygma, ricorro ai
    Sacramenti, perchè si esprime meglio con sacramenti che con
    parole.
    OUAL'E' LA BUONA NOTIZIA ?
    CHE GESU' CRISTO HA SPEZZATO LA MORTE, L'HA VINTA, HA ROTTO
    IL CERCHIO DI MORTE CHE CI TIENE SCHIAVI E HA STABILITO UNA
    NUOVA DIMENSIONE NELL'AMORE.
    Se avete accettato la prima parte della catechesi ed avete
    riconosciuto che siamo accerchiati dal potere del peccato,
    sottomessi al maligno, che è vero che l'uomo si trova in una
    situazione di morte, se siamo certi di questo, allora E'
    ALTRETTANTO CERTO CHE LA MORTE ED IL PECCATO SONO STATI VINTI
    NELLA MORTE E RESURREZIONE DI GESU' CRISTO CHE, NELLA SUA CARNE,
    HA SEPOLTO E DISTRUTTO IL CORPO DI PECCATO. EGLI HA DISTRUTTO
    NEL-
    LA SUA CARNE IL SERPENTE. HA LASCIATO CHE IL PECCATO
    DELL'UMANITA' LO PORTASSE ALLA CROCE E SI E' FATTO PECCATO PER
    NOI. QUINDI SE LO STIPENDIO DEL PECCATO E' LA MORTE, SE IL
    PECCATO HA PRESO TUTTI GLI UOMINI E LI HA MESSI DENTRO IL
    CERCHIO DELLA MORTE, IN MODO TALE CHE NOI UOMINI SIAMO TUTTI
    SCHIAVI, SE UN UOMO E' STATO RISUSCITATO DALLA MORTE, VUOL DIRE
    CHE IL PECCATO E' STATO PERDONATO.
    L'annuncio che portiamo è questo: UN UOMO E' RISORTO. E LA
    RESURREZIONE DEI MORTI DI QUEST'UOMO E'UNA BUONA NOTIZIA PER
    TUTTI GLI UOMINI, PERCHE' EGLI E' RISORTO COME PRIMIZIA, EGLI E'
    RISORTO PER PRIMO PER GIUSTIFICARE TUTTA L'UMANITA', PER
    MOSTRARE A TUTTI GLI UOMINI CHE LA MORTE E' STATA PERDONATA A
    TUTTI, PERCHE' IL PECCATO E' STATO PERDONATO.
    LA NOTIZIA CHE VI PORTIAMO E' QUESTA: CHE LA MORTE E' STATA
    VINTA, CHE NOI NON MORIAMO, PERCHE' UN UOMO E STATO RISUSCITATO
    DAI MORTI E QUEST'UOMO VIENE CON NOI A DARVI LA VITA ETERNA.
    Se la conseguenza del peccato è la morte, come si potrà
    dimostrare agli uomini che veramente è stata perdonata all'uomo
    la sua morte ontologica, la morte dell'essere, la sua morte
    eterna, che ora l'uomo può vivere eternamente, che la morte
    fisica è solo un passaggio ma che l'uomo non muore? Lo si potrà
    dimostrare solo mediante un fatto: COSI' COME PRIMA L'UOMO,
    NELLA SITUAZIONE DI PECCATO, ACCERCHIATO DALLA MORTE, NON POTEVA
    PASSARE ATTRAVERSO LA MORTE E QUINDI NON POTEVA AMARE, ORA
    QUEST'UOMO FA OPERA DI VITA ETERNA, PASSA ATTRAVERSO LA MORTE,
    PERCHE' ORMAI LA SUA MORTE NON ESISTE PIU ED HA RICEVUTO UNA
    NUOVA VITA, UNO SPIRITO NUOVO: LO SPIRITO DI GESU' CRISTO
    RISORTO.
    Perchè questa notizia non è soltanto che Gesù Cristo e
    risorto dai morti, ma che GESU' CRISTO E' STATO COSTITUITO
    SPIRITO VIVIFICANTE, PRIMOGENITO DI UNA NUOVA CREAZIONE, E CHE
    CHIUNQUE CREDE IN LUI RICEVERA' IL SUO STESSO SPIRITO E LA SUA
    STESSA NATURA.
    Perchè fino a Gesù Cristo c'era un tipo di creazione: Adamo
    vivente, uomo carnale, in situazione di peccato e di morte. MA
    IN CRISTO DIO INAUGURA UNA NUOVA CREAZIONE, FA UNA NUOVA
    UMANITA' : L'UOMO NUOVO. DI QUESTA NUOVA CREAZIONE GESU' CRISTO
    E' IL PRIMOGENITO: EGLI E' STATO COSTITUITO COME NOSTRO
    SALVATORE. IN LUI SI UNISCONO DIO E L'UOMO. EGLI E' L'IMMAGINE
    DELLA NUOVA UMANITA'. A LUI SONO SOTTOMESSI TUTTI I POTERI,
    PERCHE' E' STATO COSTITUITO DAL PADRE SIGNORE E KYRIOS DI TUTTI
    I POTERI CHE CI TENGONO SCHIAVI, CI LEGANO E CI DISTRUGGONO.
    Se c'è qui qualche fratello che riconosce di essere sottomesso a
    qualche potere, sappia che in Lui potrà essere salvato. Perchè
    Gesù è Signore di tutta l'umanità. Non c'è altro nome sopra la
    terra nel quale l'uomo avrà salvezza. Davanti a questo Nome,
    ogni ginocchio si piegherà in cielo e sulla terra e in Lui sarà
    riconosciuta la salvezza, perchè in Lui Dio sta riconciliando il
    mondo con se stesso.
    Tutta la catechesi che il maligno ha fatto all'uomo, che
    Dio non è amore, che la legge è il segno esterno che Dio non ci
    ama, Gesù Cristo l'ha vinta nel suo corpo. Nel suo corpo ha
    distrutto il corpo di peccato. Nella sua croce ha mostrato che
    Dio è amore. Perchè Egli è Dio.
    Guarda quanto Dio ti ama da morire al tuo posto ed è venuto
    ad annunciarti la BUONA NOTIZIA DA PARTE DI DIO: CHE IL REGNO DI
    DIO E' GIA' ARRIVATO. E non gli è importato che lo uccidessimo,
    ha continuato a perdonarci.
    Per questo motivo Gesù, che è stato costituito dal Padre
    Spirito vivificante, VIENE A DARE LA VITA ETERNA, IL SUO STESSO
    SPIRITO, VIENE A TOGLIERE LO SPIRITO DEL PECCATO E A DARCI IL
    SUO STESSO SPIRITO, VIENE A TOGLIERCI IL NOSTRO CUORE DI PECCATO
    E A DARCI LO SPIRITO SANTO. VIENE A RICREARE L'UMANITA'.
    Per questo il cristianesimo è una nuova creazione, sarà
    tornare a nascere, a nascere da Dio.
    Questo si esplicita nel Battesimo. Nell'acqua del Battesimo
    lasciamo il cadavere dell'uomo vecchio, del corpo di peccato,
    che resta morto e sepolto nelle acque del Battesimo.
    PERCHE' CRISTO, CON LA SUA MORTE E RESURREZIONE, HA DISTRUTTO
    IL CORPO DI PECCATO. LO HA SEPPELLITO NELLE ACQUE PRIMORDIALI,
    HA TOLTO LA FORZA DELLA MORTE E DEL PECCATO E HA LIBERATO
    L'UOMO. ED ORA GESU' VIENE A VIVERE NELL'UOMO, A DARE
    ALL'UOMO LA POSSIBILITA' DI NASCERE DA DIO. VIENE A FARCI FIGLI
    DI DIO E SUOI FRATELLI.
    IN CRISTO L'UMANITA' ACQUISTA LA DIMENSIONE CHE DIO AVEVA
    PREPARATO DAL PRINCIPIO PRIMA ANCORA DELLA CREAZIONE DEL MONDO:
    DIO CI HA ELETTI PER ESSERE SANTI E IMMACOLATI ALLA SUA PRESENZA
    NELL'AMORE; PER ESSERE LODE DELLA SUA GLORIA, DELLA GLORIA DELLA
    SUA GRAZIA, DELLA GLORIA DEL SUO DILETTO, NELLA QUALE CI AMO'
    ALL'INFINITO.
    A DIO NON HA IMPORTATO DISCENDERE NELLE REGIONI DEL TUO
    PECCATO, PER UCCIDERE IL TUO PECCATO SULLA SUA CROCE E PERDONARE
    TUTTI I TUOI PECCATI E DARTI GRATUITAMENTE LA POSSIBILITA' DI
    ESSERE FIGLIO DI DIO. TI DA' LA SUA GRAZIA ED IL SUO SPIRITO,
    NEL QUALE HAI ACCESSO AL PADRE. IN CRISTO TU SEI ERE-
    DE DI DIO, FRATELLO DI GESU' CRISTO, PER CUI PUOI CHIAMARE DIO:
    PAPA', ABBA'! SENTENDOLO, AVENDO VERAMENTE FIDUCIA IN DIO. COSI'
    CHE SE DIO PONE IN TE IL SUO SPIRITO OGNI COSA CONTRIBUISCE AL
    TUO BENE, TUTTO E' GRAZIA E TUTTO E' AMORE. PERCHE' TU SEI STATO
    TIRATO FUORI DALLA SITUAZIONE DI TERRORE, DI MORTE E DI PECCATO
    E VIVI NELLA GRAZIA, NELLA GRATUITA', NELL'AMORE DI DIO. ORMAI
    NON SEI PIU' SOTTO IL POTERE DELLA LEGGE, MA SOTTO IL REGIME
    DELLA GRAZIA, PERCHE' DIO HA PERDONATO TUTTI I TUOI PECCATI,
    PERCHE' DIO E' COLUI CHE TI AMA ANCHE SE SEI IL PIU' GRANDE
    PECCATORE.
    Il Battesimo, dicevo, ci fa vivere veramente questa realtà.
    L'uomo si spoglia del suo corpo di peccato, attraverso un tempo
    di catecumenato, ed entra nell'acqua, che simboleggia la morte,
    una morte somigliante a quella di Cristo, lascia nell'acqua il
    cadavere dell'uomo del peccato e risuscita, come Cristo è
    risuscitato per opera dello Spirito Santo, per l'amore del
    Padre. Con questo stesso amore con cui Dio ha amato Cristo
    risuscitandolo, con questo stesso amore Dio ama te. Di modo che
    in Cristo tu puoi essere salvato dalla tua morte, cosi da poter
    entrare nelle tue morti quotidiane, senza paura. Perchè Dio non
    ti lascerà nella morte, se questo Spirito abita in te.
    In Cristo Dio ha amato tutti gli uomini e ci ha creati in
    Cristo per essere figli del suo amore che non conosce
    dimensioni. Perchè Dio ti ama anche se sei l'uomo più vile,
    anche se gli sei stato infedele ottantamila volte, anche se sei
    un peccatore incallito e un superbo schifoso, anche se sei un
    ubriacone, un lussurioso, un vanitoso, un idiota. Dio ti ama
    fino al colmo e ti amerà sempre. Dio non t'ha creato perchè tu
    muoia e ti condanni, ma perchè tu viva nell'amore.
    Per questo San Paolo dice ai cristiani: ormai non dovete
    più la vita alla carne e al sangue, perchè questi vi hanno
    portati alla morte; ora dovete la vostra vita a Cristo, perchè
    Egli vi ha generati dal Padre, per un tesoro inestimabile di
    gloria, per una nuova vita, per una vita eterna che non perisce;
    voi siete già risorti con Cristo; l'uomo dello spirito è un uomo
    pneumatico, non carnale.
    E COME SI ESPRIME CHE SIAMO UNA NUOVA CREATURA? NELLA
    CHIESA. ESSA E' IL SEGNO DELLA BUONA NOTIZIA CHE ARRIVA AGLI
    UOMINI: UNA COMUNITA' DI UOMINI CHE SI AMANO IN UNA DIMENSIONE
    IN CUI NESSUNO PUO' AMARE: NELLA DIMENSIONE DELLA CROCE, AL DI
    LA' DELLA MORTE; QUESTI UOMINI AMANO FINO A DARE LA VITA. LA
    CHIESA VISIBILIZZA CHE L'AMORE DI DIO, HCE CI HA AMATI SENZA
    LIMITI, HA POSTO LA SUA TENDA IN MEZZO A NOI.
    Voi siete stati eletti per essere il santuario di questo
    amore: Se sei cristiano, questo amore vive in te e ti fa
    camminare. DA QUESTO AMORE NULLA E NESSUNO. TI PUOI SEPARARE.
    QUESTO AMORE SI OFFRE GRATUITAMENTE. AD OGNI
    CREATURA.QUESTO AMORE SI DA' A VOI. E lo vedrete come una realtà
    tangibile.
    E' terribile fare della Chiesa una religiosità naturale in
    cui l'uomo si salva per mezzo di pratiche, mentre la Chiesa è
    qualcosa di tanto impressionante, è il t e m pio di D i o, il
    Corpo di Gesù Cristo.

  7. #7
    email non funzionante
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    24 Dec 2005
    Località
    "Bisogna fare Comunità cristiane come la Sacra Famiglia di Nazareth che vivano nell'Umiltà , nella Semplicità e nella Lode , dove l'altro è CRISTO"
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    Te lo potevi risparmiare ma visto che c'è...............cmq:

    1) Non hai capito il senso per cui ho postato la prima catechesi. Se proprio dovevi rispondere era su quella non su quella che viene dopo. Questo fatto la dice tutta di quello che hai capito nelle catechesi iniziali. Al limite la potevi contestare.

    2) Tu dici
    All'altro 3d ho già risposto.
    mah....se lo dici tu.....(a me non sembra)

    3) Mi posti il Kerigma (non era mia intenzione farlo) cmq ne prendo solo la fine e una risposta:

    Voi siete stati eletti per essere il santuario di questo
    amore: Se sei cristiano, questo amore vive in te e ti fa
    camminare. DA QUESTO AMORE NULLA E NESSUNO. TI PUOI SEPARARE.
    QUESTO AMORE SI OFFRE GRATUITAMENTE. AD OGNI
    CREATURA.QUESTO AMORE SI DA' A VOI. E lo vedrete come una realtà
    tangibile.
    E' terribile fare della Chiesa una religiosità naturale in
    cui l'uomo si salva per mezzo di pratiche, mentre la Chiesa è
    qualcosa di tanto impressionante, è il tempio di D i o, il
    Corpo di Gesù Cristo.


    Una vita donata al Signore
    Andrea Pianesi, missionario in Camerun con la famiglia , è tornato alla casa del Padre


    Dopo Antonia Venturini, sorella di Padova, missionaria in Messico morta per un incidente stradale poche settimane fa, il Signore ha chiamato a sè Andrea Pianesi , di Macerata, in missione con la sua famiglia in Camerun nella capitale Yaoundè dal 2001. Questi fratelli, insieme a molti altri, hanno dato la vita "fino all'effusione del sangue" per il Signore Gesù Cristo e il suo Vangelo, entrando fino in fondo nella volontà di Dio , secondo il disegno di amore che Lui aveva per loro. Noi siamo umanamente sgomenti davanti a questi fatti che ci superano, che forse non capiamo , che siamo tentati di non accettare , ma sappiamo anche che la vita di questi fratelli , data per amore, dall'Amore è trasformata e glorificata per l'eternità. E sappiamo anche che grazie su grazie verranno a tutti : alla Chiesa , all'Africa e al Messico, alle famiglie in missione e a tutto il Cammino neocatecumenale , per il sacrificio di questi nostri fratelli.
    LAUDAMUS DOMINUM!


    Questo è un frutto di quel kerigma in cui tu non leggi nulla, ma in cui qualcuno (tanti) ha ricevuto quella luce, ha sperimentato quella libertà, ha ritrovato un senso della vita, soprattutto si è scoperto Figlio di un Padre che ci ama cosi come siamo.
    Il fatto sai qual'è otorino: Dio ci ama cosi come siamo. Che Dio ci ama mi sembra (almeno a me) palese; Il fatto è che per sapere come siamo non basta vivere una vita senza che Cristo illumini la nostra storia.



 

 

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