Con Musi sembra ci sia finalmente un'inversione di tendenza

[Giuseppe Gizzi]

A volte mi chiedo seil simpatico amico Catilina abbia cognizione della storia della cultura repubblicana nell'ultimo secolo. E cioè, altro che bla-bla abbia mai sentito parlare delle posizioni libero-scambiste in economia di Oliviero Zuccarini, della liberalizzazione degli scambi commerciali e della politica dei redditi di Ugo La Malfa, della battaglia per un'Europa liberale contro i monopoli (così cari ai suoi amici Chavez e Morales) condotta dallo stesso La MAlfa e da Francesco Compagna. Battaglie di chiara, netta e nitida impronta liberaldemocratica, che hanno informato la storia dei repubblicani da sempre. Sono questioni che sono nel nostro DNA. Non lo sono e non lo saranno mai le politiche dispotiche di un Chavez o il c.d. socialismo bolivariano di Morales o di Humala. Mi spiace che qualcuno gli dia pure corda su certi temi, di distanza siderale da ciò che è il repubblicanesimo.

p.s. In un altro post, il nostro ha messo una faccina di disapprovazione sotto il mio cognome. Lo considero un titolo di merito. Non saprei cosa farmene dell'apprezzamento per le mie posizioni politiche di un socialista bolivariano errante. Errante perchè con i repubblicani mi sembra non c'entri nulla.

[Catilina]

della battaglia contro i monopoli (così cari ai suoi amici Chavez e Morales) condotta dallo stesso La Malfa.
Non lo sono e non lo saranno mai le politiche dispotiche di un Chavez, di Morales o di Humala. Mi spiace che qualcuno gli dia pure corda su certi temi, di distanza siderale da ciò che è il repubblicanesimo.

Non mi risulta che La Malfa (Ugo) abbia mai sostenuto la battaglia per la privatizzazione dell' ENI. Comunque, Chavez e Morales sostengono proprio la battaglia per il controllo delle risorse energetiche, che costituisce una delle garanzie fondamentali della sovranità nazionale, non quella per i "monopoli".
Quanto al dispotismo, io capisco che possa rodere il fatto che Chavez, Morales, Humala siano stati tutti democraticamente scelti a larga maggioranza dagli elettori dei loro Paesi, ma le cose stanno proprio così, non c'è nulla di dispotico, anzi semmai in Venezuela il colpo di Stato violento e dispotico nell' aprile 2004 hanno tentato di farlo quelli dell' opposizione, cioè gli esponenti dell' oligarchia, loro sì "monopolisti" e non "liberoscambisti". Ma ci ha pensato la sacrosanta indignazione popolare a metterli in riga.
Infine, il mio repubblicanesimo nazionaleuropeo e sociale ammetto che non sia in sintonia- per usare un eufemismo- con quello di Guido Carli, di Bruno Visentini e forse anche di Ugo La Malfa, ma ha molto, molto a che vedere con quello, assai più attuale nella presente fase storica, di Giuseppe Mazzini (e scusate se è poco..), il quale peraltro non trovò nulla di scandaloso a collaborare con Carlo Pisacane, che pure era un socialista nazionale, pur nella diversità di posizioni politiche.

P.S. - Noto purtroppo una persistente confusione terminologica, su cui sarebbe bene far chiarezza una volta per tutte.
Repubblicanesimo, liberalismo, democrazia non sono sinonimi intercambiabili- storicamente ed etimologicamente.
Per cui quando io sento parlare di "repubblicanesimo liberaldemocratico" mi adonto non poco.

[FRANCO (POL)]

perchè era contrario alla sua nascita, al proliferare di enti statali, c'era gia IRI dove potevano confluire le attività dell'ENI.

[Catilina]

c'era gia IRI dove potevano confluire le attività dell'ENI.

Non mi risulta neppure che La Malfa (Ugo) volesse smembrare e privatizzare l' IRI.

[Lincoln (POL)]

ma puntuale ed ineccepibile la "precisazione" dell'amico Gizzi.

[Giuseppe Gizzi]

Tratto dal sito ufficiale del MRE

Governo: MUSI (MRE), Fiducia al governo: un atto di responsabilità dovuto agli elettori
23/05/2006
“Un voto di fiducia per il rispetto dovuto agli elettori che con il loro voto hanno voluto sottolineare l’esigenza di una discontinuità con la precedente maggioranza di centro destra e, soprattutto, dal suo leader” dichiara l’on. Adriano Musi presidente dei Repubblicani Europei che aggiunge “Ora, però, inizia la fase più complessa. Quella di conciliare risanamento e sviluppo; stabilità e giustizia sociale che costituiscono la vera discontinuità con i governi della precedente legislatura. In un governo figlio di tanti equilibrismi e protagonismi, al di fuori dell’art. 92 della Costituzione, ed in cui si sono considerate superflue le idee, il contributo delle esperienze liberal democratiche, il ruolo che ci apprestiamo a svolgere sarà quello di “coscienza critica” che tanto si confà alla nostra storia politica ma soprattutto ci consentirà di svolgere al meglio, con coerenza il mandato ricevuto, verificando, con consapevole responsabilità, la rispondenza di valori e principi che debbono caratterizzare un governo riformista con gli atti e le decisioni che verranno assunti dal governo Prodi”.

[aguas]

Qualcosa oltre l'ovvietà?

[echiesa]

DPEF: MUSI ASTENUTO, DUBBI CHE MISURE GARANTISCANO EQUITA'



(ANSA) - ROMA, 26 LUG - ''La mia astensione dalla votazione della risoluzione presentata dalla maggioranza e' motivata dal fatto che sono in discussione non i saldi del Documento di programmazione economico-finanziaria, ma la veridicita' delle cifre in esso indicate e la priorita' degli interventi strutturali''. Adriano Musi (Ulivo) spiega le ragioni dela propria astensione alla risoluzione della maggioranza sul Dpef. ''E' l'ordine degli addendi che, all'interno del Dpef ci preoccupa - ha detto Musi nel suo intervento in Aula - mi riferisco alla comprensione dei traguardi sociali che si vogliono raggiungere nel quinquennio. E' la politica, attraverso i sui valori ed i suoi contenuti, a dover mettere ordine nelle priorita' relative ai capitoli dello sviluppo e del risanamento finanziario. Crediamo, insomma, che si tratti di verificare, con certezza ed in maniera approfondita, tutto cio' che e' contenuto in tale Documento, al fine di garantire sicurezze in ordine al segno distintivo di quell'equita' che viene evocata a piu' riprese ma che, all'interno dello stesso Dpef 2007-2011, non trova misure coerenti'', conclude Musi. (ANSA).

saluti
echiesa

[echiesa]

UNIVERSITA’: SBARBATI (MRE) BENE MUSSI, UNIVERSITA’ E RICERCA VANNO DIFESE E POTENZIATE



Roma 26.07.06 “Il Ministro Mussi ha ragione a protestare contro il taglio del 10% introdotto nel DPEF sulla gestione degli Atenei” sottolinea Luciana Sbarbati segretario nazionale dei Repubblicani Europei che aggiunge “l’università, la ricerca e la scuola sono le priorità per rilanciare la competitività del Paese e lo abbiamo scritto nel programma dell’Unione per essere in linea con gli obiettivi di Lisbona. Invito il Ministro a mantenere ferma la sua posizione poiché non potrà esservi un reale recupero della competitività del nostro Paese se si colpiscono proprio i centri nevralgici del sistema come le università, i centri di ricerca e di alta formazione”.

saluti
echiesa

[kid]

a ma allora l'avevate già vista l'astensione di Musi! Quando la malfa iniziò ad astenersi nel cs, il rapporto si deterierò presto.